22.1.12

Ficarolo, l'intervento di Jenny Azzolini, portavoce del comitato dei cittadini per il San Luca


Pubblico un ampio stralcio dell'intervento di Jenny Azzolini, portavoce del comitato dei cittadini per il San Luca, in occasione della serata "A difesa del San Luca" che ha avuto luogo a Ficarolo venerdì scorso.

Buona sera a tutti, grazie per avermi invitata, grazie della vostra presenza.
Io leggo il mio intervento per evitare qualsiasi strumentalizzazione e non voglio dimenticare di dire qualcosa che per il comitato è importante.


Mi fa piacere si allarghino le occasioni di incontro, sono prova di volontà di collaborazione, voglia di conoscere con precisione e direttamente i problemi senza limitarsi ad un, a volte superficiale, sentito dire,
questo incontro dimostra la voglia di esserci come cittadini, perché impegno civile non è solo andare a votare,  ma è anche controllare i comportamenti, le scelte e le prese di posizione di chi ci guida.
Spesso chi ci governa ha anche bisogno dei nostri stimoli.
Innanzitutto vorrei precisare che io non sono il presidente del Comitato, ma soltanto il portavoce a disposizione di un gruppo spontaneo nato per difendere la salute dei cittadini dell’Altopolesine, aperto a persone di tutti i paesi, di tutti i partiti, di ogni posizione ideologica (infatti per il problema di cui stiamo parlando sono in contatto con Bellotti – Coppola – Azzalin, quindi…).


L’esperienza del Comitato Intercomunale è nata nel 2004, ha avuto intenso impegno per qualche anno.
Abbiamo lavorato con qualche sindaco, abbiamo fatto gruppi di studio, qualche assemblea con il sostegno anche allora del Vescovo che ha fatto sentire la sua vicinanza con Don  Fantinati.
Ma abbiamo fatto un errore, non ci siamo esposti sui giornali, non abbiamo fatto un lavoro capillare con la gente, se non con la raccolta di 6000 firme , depositate in Regione ed ignorate.


Ora lasciamo stare difficoltà, errori, mancanze del passato e vogliamo a tutti i costi andare avanti fino a che il discorso salute, che prevede chiarezza sul San Luca e sulla sanità nel territorio, non è definito.
Perché si gioca al massacro sul San Luca dicendo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa (e su questo possiamo essere d’accordo ), ma nella realtà viene smantellato il San Luca ed è contemporaneamente ridotta l’attività di assistenza sul territorio (Adi – ambulatori – punti sanità).


Ed il gioco è facilitato dal fatto che non c’è un progetto chiaro, scritto, motivato dalle esigenze reali dei cittadini.
L’unico progetto puntuale di ciò che si intende per servizio ospedaliero è la pubblicazione del 1997 fatta ai tempi del dott. Tessari.
Da qualche tempo a questa parte c’è un’alternanza di riduzioni, spostamenti, riorganizzazioni, sospensioni momentanee (che magari  diventano  permanenti) senza che ci sia o che si conosca una seria valutazione della domanda della popolazione altopolesana, che è prevalentemente anziana.
Così come pare manchi un’idea  chiara della realtà geografica in rapporto alla distribuzione dei centri ospedalieri.


Senz’altro va tenuta presente l’offerta dell’ospedale di Santa Maria, ma la Regione non può privilegiare finanziamenti al privato a danno del pubblico: Noi cittadini dobbiamo aver ben presente che se la spesa personale sanitaria nel privato convenzionato è la stessa del pubblico, lo stato spende molto di più per i servizi del privato e questi sono sempre soldi nostri che sborsiamo anche se non direttamente.


Un elemento che amareggia, per non dire offende, è l’affermazione più volte riproposta sia da Marcolongo, sia dallo staff dirigenziale dell’ULS 18 e ripresa nella sostanza se non nella forma dai politici Coppola, Corazzari e Mainardi “il San Luca muore perché non c’è domanda”.


Ora è facile ribattere ed abbiamo scritto qualcosa pubblicato ieri (19 gennaio) sulla Voce, ma non troviamo sia segno di rispetto raggirare i cittadini, che in questo caso sono  provati da problemi di salute e spesso sono i  più poveri che non hanno possibilità economiche per difendersi e trovare alternative.


(.....) Noi siamo fermamente decisi a continuare ad oltranza: la nostra disponibilità e la nostra pazienza sono solide. Sollecitiamo in continuazione giornali, Tv (Striscia la Notizia – Tele estense), politici di tutte le correnti, con telefonate e messaggi, i sindaci dell’altopolesine.


Non dobbiamo dimenticare che più siamo numerosi più forza abbiamo e non ci lasceremo impressionare dal qualunquistico “ormai  è tutto deciso, ogni sforzo è inutile, noi non contiamo niente”.


Anche le scelte apparentemente immutabili possono cambiare. Il San Luca ne è un esempio.


Ficarolo 20 gennaio 2012

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