22.3.08

Badia, senza seguito la proposta di una manifestazione sul San Luca

Del San Luca si è nuovamente parlato in una recente riunione del Consiglio comunale di Badia. Le notizie però non sono buone. Nello scorso mese di dicembre, il consiglio diede vita a un'accesa discussione sull'ospedale e tutti gli intervenuti approvarono l'idea di organizzare una manifestazione a favore del San Luca.

Dopo tanto, a quanto pare, nulla è stato fatto per realizzare quella proposta. Si veda di seguito l'articolo che sull'argomento ha pubblicato oggi il Gazzettino.

Non solo, in un post dello scorso 11 marzo davo notizia di una riunione dei sindaci dell'Ulss che dovrebbe avere avuto luogo a Badia il successivo 13 marzo proprio per decidere nuove azioni in difesa dell'ospedale. Dell'esito di questa riunione non si sa nulla! Mi chiedo: 1° è stato deciso qualcosa? 2° quanti comuni hanno approvato i documenti proposti in precedenza dalla stessa conferenza dei sindaci? 3° delle delibere approvate che ne è stato fatto?
Ma, soprattutto, mi chiedo: perché tanto silenzio?

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Il Gazzettino, 22 marzo 2008
BADIA POLESINE L’idea abortita: fare una manifestazione in difesa dell’ospedale, spogliato di troppi servizi
«Protesta per il San Luca, solo parole»
Aguzzoni ricorda la proposta avanzata a dicembre da Fi e rimasta senza alcun esito

Nell'ultima seduta del consiglio comunale di Badia Polesine si è parlato del San Luca di Trecenta. All'ordine del giorno non c'era questo argomento, ma l'assessore ai Lavori pubblici Renzo Aguzzoni (Fi), in maniera estemporanea, è tornato sulla questione. Nel rispondere a un'interrogazione del gruppo di Forza Italia sulla manutenzione degli alberi dei giardini pubblici, l'assessore ha detto: «Del San Luca abbiamo parlato a dicembre e dal gruppo Fi era venuta la proposta di fare una manifestazione a difesa dell'ospedale con il sindaco in testa: sembrava dovessimo partire subito e invece siamo ancora qui a fare parole come temevo». La provocazione dell'assessore non è stata raccolta da nessuno. L'antefatto è questo. Il 12 dicembre 2007 volarono parole dure nei confronti del direttore generale dell'Ulss 18 Adriano Marcolongo, forse nella non tanto segreta speranza che il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan di lì a qualche giorno avrebbe cambiato la dirigenza dell'Ulss. Meneghin dichiarò il proposito di contattare il direttore generale già il 2 gennaio scorso e ciò dopo che il Consiglio accolse all'unanimità la proposta avanzata dal forzista Pierleopoldo Visentin di organizzare da soli o con gli altri sindaci dell'Alto Polesine manifestazioni decise ed efficaci per difendere il San Luca. Renzo Aguzzoni (Fi) si espresse con toni accesi e nel dichiararsi d'accordo intervennero anche l'assessore Giulio Barbieri (An) e i consiglieri Boldrin (Pd), Rossi (Fi), Visentin e Romani (Udc). A metà gennaio chiedemmo a Meneghin se labari e bandiere erano pronti per impedire la "spoliazione del San Luca" e lui ci rispose: «Decideremo le azioni da intraprendere alla prima riunione della Conferenza dei sindaci che dovrebbe svolgersi fra un paio di settimane. D'accordo con il presidente Tosini prenderemo una posizione comune. Da parte mia ho il mandato del Consiglio comunale per agire».Non è successo nulla. Intanto il badiese Piero Tosarello, che tiene un blog sul San Luca, ha commentato: «C'era chi giurava sulla nomina di un nuovo direttore generale per l'Ulss 18, e chi, più modestamente, ci sperava. In particolare quanti, nel distretto numero 2, hanno seguito preoccupati l'opera di spoliazione di servizi che il direttore generale ha operato in questi anni a danno del San Luca. In più occasioni la Conferenza dei sindaci ha dovuto evidenziare la perdita di attrazione dell'ospedale altopolesano causata dalle decisioni della direzione dell'Ulss. Numerosissime le critiche dell'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco. Diverse le petizioni a sostegno della funzionalità dell'ospedale con migliaia di firme raccolte e presentate in Regione. La conferma di Adriano Marcolongo ha un vantaggio. Sappiamo già cosa pensa il direttore generale dell'Ulss a proposito dell'ospedale di Trecenta. Alcuni ci hanno messo tre o quattro anni per prendere atto della realtà. La sua conferma almeno toglie di mezzo ogni dubbio: sappiamo tutti benissimo con chi abbiamo a che fare. Niente illusioni, nessuna apertura di credito, come fu per l'inizio del suo mandato. Il credito non c'è più e anzi il conto è abbondantemente in rosso».
Paolo Aguzzoni
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