16.11.07

Operazione macedonia per i servizi di neuropsichiatria infantile e disabilità evolutiva

DOCUMENTO

Ennesima ‘riorganizzazione’ per servizi sanitari e socio-sanitari. Questa volta sono coinvolti i servizi di Neuropsichiatria Infantile e Disabilità.
Del servizio di Neuropsichiatria Infantile (NPI) dell’Ulss n. 18 ci siamo occupati su questo blog nelle scorse settimane. Si veda in proposito il post del
22 ottobre 2007.
Riprendiamo il tema per ospitare un documento sottoscritto da tutti gli operatori della Struttura Operativa Semplice (SOS) di NPI che si occupa di bambini/ragazzi (età da 0 a 18 anni). Gli utenti attualmente vengono assistiti da un’equipe di specialisti che li segue anche nel percorso scolastico.

In questi ultimi anni il servizio di Neuropsichiatria Infantile ha perso molto personale per mobilità o per pensionamento.
La lettera, inviata ai massimi dirigenti dell’Ulss 18 e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali, esamina criticamente la proposta di riorganizzazione che coinvolge il servizio gestito dagli operatori stessi e il servizio di Disabilità che, per sua natura, è indifferenziato per età e non altrettanto strutturato per il lavoro d’equipe.
La materia è specialistica ma riguarda una quantità di utenti particolarmente vulnerabili e, pertanto, da parte di tutti, va fatto uno sforzo per comprendere quanto sta accadendo.


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Al Direttore Generale
Al Direttore Sanitario
Al Direttore Sociale
Al Responsabile del Distretto
Al Direttore Dipartimento Materno Infantile e della Famiglia
Al Responsabile U.O.C. Pediatria
Al Responsabile S.O.S. NPI e Disabilità in Età Evolutiva


e, per conoscenza


Al Responsabile Sindacato AUPI
Al Responsabile Sindacato CISL
Al Responsabile Sindacato UIL


OGGETTO: Comunicazione.


In merito alla proposta di riorganizzazione della SOS N.P.I. e Disabilità Evolutiva proposta dal Direttore Sociale, gli Operatori del Dipartimento Materno Infantile e della Famiglia, affermano quanto segue:


1. La presa in carico dei minori, siano essi disabili o meno, prevede una specificità operativa che richiede alla base una formazione specifica, una visione evolutiva e complessa del mi­nore e della sua famiglia, all'interno del contesto di vita dello stesso (scuola, tempo libero ...) non riducibile ad una valutazione in sede di UVMD. Prevedere un intervento, separato tra sanitario e sociale è contrario a tutte le linee legislative e tecniche esistenti nel trattamen­to dei disturbi o disagi in Età Evolutiva per l'efficacia della cura, della riabilitazione e dell'integrazione: non si può intervenire sul bambino senza coinvolgere la famiglia e le agenzie socio-educative e terapeutico-riabilitative in un progetto comune di cambiamento. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto questi concetti alla base dell'ICF (nuovo strumento di classificazione e descrizione della disabilità). La nuova riorganizzazio­ne a tale proposito porta in sé il rischio di trasformare (per quanto riguarda l'utenza certifi­cata ai fini del sostegno scolastico) ciò che avviene naturalmente, come prassi lavorativa consolidata da anni di esperienza e che è contraddistinta dalla multidisciplinarietà dell'intervento, in un iter a grossa valenza burocratica e dispendioso in termini di tempo de­gli operatori coinvolti.


2. L'organizzazione proposta è attualmente adottata solo in due ULSS del Veneto: L'Azienda Socio Sanitaria di Thiene e quella di Bassano. Contattati gli operatori di codeste Aziende, gli stessi segnalano difficoltà di integrazione dei Servizi di Riabilitazione e problemi a ga­rantire un servizio integrato e qualificato all'utenza intesa come singolo o struttura (minore, famiglia, scuola, agenzie di integrazione sociale e educative extra scolastiche).


3. L'attuale organizzazione della nostra Azienda, in essere dal 2000, non ha avuto riscontri negativi da parte dell'utenza. Non vengono negate che esistano delle criticità e nulla ci im­pedisce di discutere per migliorare la situazione, ma le difficoltà principalmente, derivano dal sovraccarico operativo dei singoli professionisti, conseguente alla quiescenza e alla mo­bilità degli stessi:
- 4 Neuropsichiatri con contratto Sumai: non è stata attivata alcuna sostituzione;
- 4 Assistenti Sociali solo 1 è stata sostituita;
- 4 Psicologi non è stata attivata alcuna sostituzione.


4. Da sempre le famiglie residenti nel territorio dell'ULSS 18 di Rovigo hanno avuto una continuità di interventi da parte del Servizio NPI dalla presa in carico alle dimissioni o al momento del passaggio all'Età Adulta. La stesura del Protocollo Operativo che prevede la predisposizione del relativo "Modulo di Passaggio" tra la SOS di NPI e il Dipartimento Età Adulta, di recente applicazione, ha finora garantito un passaggio fluido tra le due realtà aziendali, ben capito dalle famiglie che lo hanno accettato come naturale evoluzione del per­corso socio-riabilitativo del proprio figlio. Un precoce inquadramento dei minori certificati, disabili (disabili riconosciuti con la certificazione della Commissione Invalidi) e non all'interno del Dipartimento della Disabilità (0 - 100 anni), rischia di avere un forte impatto emotivo con ricadute negative sul piano della progettualità che la famiglia, scuola e altre istituzioni avranno sul minore stesso.


5. Rispetto alla nuova proposta organizzativa, rimane aperto il dubbio relativamente alla mo­dalità di presa in carico di tutta quella utenza che non ha le caratteristiche per essere certificata ai fini del sostegno scolastico, ma che necessità di interventi multidisciplinari che at­tualmente vengono svolti, attraverso l'utilizzo dell'Equipe, dagli operatori della SOS NPI Neuropsichiatri, Psicologi, Assistenti Sociali, Fisioterapisti, Logopedisti, Ortottista, Educa­tori, Operatori Socio Sanitari. Tale strumento strategia che caratterizza il lavoro degli Ope­ratori appartenenti alla Sos di NPI è sicuramente più agile nella sua attivazione e meno di­spendioso in termini economici rispetto ad una convocazione di UVMD.

Gli Operatori (seguono trenta firme)

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