31.8.13

Piccoli ospedali. L'annuncio della Lorenzin: "Pronto il documento che li riorganizza"

fonte: quotidianosanita.it

Confesso che quando sento un qualche governante, a qualunque livello, che si mette a parlare di riorganizzazione, razionalizzazione, riconversione e simiglia mi preoccupo istintivamente.
Si perché sicuramente nella sanità, come in qualunque altro settore di questo disastrato paese, c'è molto da riorganizzare e da razionalizzare. Ma l'esperienza insegna che quando se ne parla in sanità sono sempre fregature in arrivo. E' matematico.
Ecco allora che le recenti dichiarazioni del ministro Lorenzin al quotidiano napoletano Il Mattino mi fanno rizzare il pelo e pure gli aculei, come un riccio, quando si sente minacciato.
Il ministro prende le mosse da un fatto di cronaca molto doloroso, la morte di una ragazza diciassettenne a Orbetello in circostanze che devono ancora essere chiarite. Il caso viene preso a pretesto dal ministro per una generalizzata critica ai piccoli ospedali quando "non sono in grado di fornire un’assistenza di qualità". Certo il ministro non dice che tutti i piccoli ospedali sono in queste condizioni ma poco ci manca. E assicura che “è pronto il documento che ridisegna la sanità in Italia” perché, dice Lorenzin, "c’è chi crede ancora che chiudere un piccolo ospedale di cui i pazienti stessi diffidano sia una perdita per il territorio". E su lasciate perdere quell'ospedaletto - sembra dire il ministro - se chiude non sarà una gran perdita anzi è pure meglio.
"Ucci ucci sento odor di cristianucci" diceva l'orco della favola. "Ora ora sento odor di fregatura" dico io.

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28.8.13

DEFICIT ULSS 18? PER GRAN PARTE E’ COLPA DELLA REGIONE

Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla salute, interviene sulla recente decisione della regione Veneto di sottoporre alcune Ulss ad un piano di rientro dal disavanzo accumulato. Tra queste c'è l'Ulss 18 di Rovigo.
Si veda in proposito il precedente post Usl e ospedali in perdita la Regione dà l’ultimatum.

Brusco si concentra sulle cause del deficit e l'amministrazione regionale porta la responsabilità più grande.

Con delibera 4449/2006 - afferma l'assessore - per il periodo 2007-2009, la Giunta Regionale, su iniziativa di Flavio Tosi e con Luca Zaia a presiedere la seduta per quella delibera, ha nei fatti, indicato ai Direttori Generali delle ULSS di destinare un mare di soldi alle cliniche private che avessero ridotto… il numero dei ricoveri ospedalieri. Tale indirizzo è stato poi confermato anche per il 2010. Sono loro, insieme a Giancarlo Galan e agli altri assessori alla sanità Martini, Sandri, Coletto i maggiori responsabili di quanto successo. E sono loro che dovrebbero consentirci il recupero di quei soldi dati in modo così sorprendente.
Per quanto riguarda l’ULSS 18, in quei 4 anni succitati, per la riduzione dei ricoveri, le due cliniche private locali, hanno incassato più di 6 milioni di euro (pertanto non usati nelle strutture pubbliche).

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25.8.13

Usl e ospedali in perdita la Regione dà l’ultimatum

da Il Mattino di Padova, 24 agosto 2013
di Fabiana Pesci

Varato piano di rientro: nel mirino Padova, Venezia, Chioggia, Belluno, Venezia e Rovigo.

...Nel mirino dell’assessore alla Sanità Luca Coletto sono finite le aziende ospedaliere di Padova e Verona, l’Usl 12 veneziana, l’Usl 18 di Rovigo, l’Usl 1 di Belluno, l’Usl 16 di Padova, l’Usl 20 di Verona e la 14 di Chioggia, le ultime della classe. Dovranno attenersi parola per parola alle direttive della Regione: dal taglio dei costi di produzione alla razionalizzazione delle spese.
Le situazioni più critiche. ...l’azienda ospedaliera di Padova veleggia a meno 38 milioni di euro, quella integrata di Verona a meno 34. L’Usl 16 (Padova) è ferma a quota meno 4, la 20 (Verona) a meno 20 milioni. Maglia nera resta l’Usl 12 di Venezia, a meno 55 milioni, seguita dalla 18 di Rovigo a meno 28.
Ma nel mirino della commissione di vigilanza ci sono anche la 14 di Chioggia (meno 14) e la 1 di Belluno (meno 4).
È su queste aziende che la Regione ha deciso di intervenire perché «a fronte di questa situazione emerge l’esigenza di razionalizzare ulteriormente i costi della produzione nelle Usl con i disavanzi più consistenti». La commissione di vigilanza avrà il compito di verificare che le operazioni di riallineamento procedano come indicato dalla Regione.
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L'argomento è da approfondire. Che conseguenze avrà questa decisione sull'Ulss di Rovigo?

23.8.13

Caritas e Banco farmaceutico. Gli italiani non hanno più soldi per i farmaci

http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=16561&fr=n

Questa la conclusione del dossier presentato al meeting di Comunione e Liberazione che misura l'indice di "povertà sanitaria". Negli ultimi sette anni si è quasi raddoppiato con un incremento del 97%. Il dato riguarda anche l'acquisto di farmaci con prescrizione medica. Le richieste agli enti assistenziali aumentano soprattutto al Centro Italia. 

22 AGO - In Italia dal 2006 al 2013 la povertà sanitaria è aumentata in media del 97%. In sostanza sono aumentati i cittadini che hanno difficoltà ad acquistare i medicinali, anche quelli con prescrizione medica. Se prima la crisi colpiva le famiglie costringendole a fare a meno di alimenti, di vestiario e di generi di consumo, oggi è in difficoltà anche la capacità di procurarsi le medicine. È questo uno dei dati che emerge dal dossier realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e presentato insieme alla Caritas Italiana in occasione della XXXIV edizione del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.
I dati sono il frutto del lavoro svolto da sette anni, dal 2006 al 2013, dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus che su tutto il territorio nazionale raccoglie – grazie alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco e alle donazioni aziendali – e distribuisce agli enti convenzionati che fanno richiesta di medicinali. Tra questi le Caritas diocesane, il centro Astalli e la Comunità di Sant’Egidio. Le categorie sociali che fanno richiesta di medicinali sono ampie: dalle famiglie numerose, agli anziani con pensione minima, fino agli immigrati, anche irregolari.

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Padova, per il “vecchio” ospedale chiesti 40 milioni

Si interviene sull'attuale ospedale di Padova ma il finanziamento è incerto.

In ribasso le quotazioni per la costruzione del nuovo ospedale.


“Pronti 40 milioni per le sale operatorie” titola Il Mattino di Padova del 21 agosto scorso ma non è proprio così. A leggere l'articolo, infatti, si apprende che il finanziamento è “tutt’altro che scontato” e che dipende direttamente dal governo centrale, da quegli stessi fondi, destinati all’edilizia sanitaria, che dovrebbero finanziare anche la costruzione del nuovo ospedale.
Fermiamoci un attimo. Se è tutt’altro che scontato un finanziamento di 'soli' 40 milioni quante prospettive ci sono che il governo ne sborsi 350 (o addirittura 650) per finanziare il nuovo ospedale?

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11.8.13

Decreto "Fare" ora è legge. Il testo e tutte le norme sulla sanità


fonte: http://www.quotidianosanita.it/

L’Aula di Montecitorio ha approvato definitivamente il Dl Fare. Le novità in campo sanitario. Dai farmaci alla Cri. Il testo definitivo (663 pagine).

La Camera ha approvato in via definitiva in terza lettura il disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
Per la sanità le modifiche riguardano essenzialmente il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), l’ulteriore soppressione di certificati inutili e una gestione più razionale dei medicinali nei casi di modifiche apportate al bugiardino.
 Sul Fse slittano i tempi per la partenza del progetto al 31 dicembre 2015. In più un emendamento prevede che per favorire la qualità, il monitoraggio, l'appropriatezza “nella dispensazione dei medicinali e l'aderenza alla terapia ai fini della sicurezza del paziente, è istituito il dossier farmaceutico quale parte specifica del FSE, aggiornato a cura della farmacia che effettua la dispensazione”.
 

09 agosto 2013

I dettagli nella sintesi curata da quotidianosanita.it

9.8.13

Brusco striglia Laruccia: "Prenda esempio da Piva e Gennari e convochi un Consiglio comunale sulla questione San Luca"

da La Voce di Rovigo, venerdì 9 agosto 2013

Sulla sanità il vicepresidente della Provincia in pressing sul sindaco

Effettivamente l'assenza di qualunque presa di posizione da parte del sindaco di Trecenta sulle sorti dell'ospedale "San Luca" aveva destato qualche interrogativo. Dopo le indiscrezioni sulle schede sanitarie si sono mossi, con un certo vigore, il sindaco e l'amministrazione comunale di Rovigo, poi è stata la volta del consiglio comunale di Porto Viro. Dal comune di Trecenta nulla.
Ora il vicepresidente della provincia Guglielmo Brusco sollecita il sindaco Laruccia a uscire da questo stato di reale o apparente inerzia e chiede che dell'ospedale di Trecenta si parli perlomeno in consiglio comunale. Non mi sembra una richiesta da "estremista".

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3.8.13

Tar: legittimi i tagli ai compensi della medicina privata

Da Il Mattino di Padova, sabato 3 agosto 2013

È legittimala riduzione dei compensi extrabudget alla sanità privata decisa dalla Regione nell 'ambito della spending review sui conti pubblici. L'ha sentenziato il Tar del Veneto, respingendo dapprima la richiesta di sospensiva e poi il merito del ricorso avanzati dall'Anisap, l'associazione che riunisce un folto numero di poliambulatori, studi fisioterapici, laboratori d'analisi e centri diagnostici , concordi nel contestare il provvedimento della giunta Zaia ma ritenuto ingiustificato e lesivo. Viceversa, i giudici amministrativi della terza sezione - presieduta da Giuseppe Di Nunzio - ha ritenuto il taglio ai compensi giustificato da «esigenze pressanti di contenimento del deficit pubblico».

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