fonte: ROVIGO.NEWS 17 luglio 2025
A ricostruire il quadro è la
consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto, che ha presentato
un’interrogazione sul tema, sottoscritta dalle colleghe Vanessa
Camani, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.

«Nato
quasi 30 anni fa come polo destinato a servire il bacino di utenza
dell’Alto Polesine, nel corso degli anni, l’ospedale San Luca di
Trecenta ha subito un progressivo e costante depotenziamento, con la
chiusura di reparti e servizi essenziali che ne avevano
contraddistinto l’eccellenza, tra cui il punto nascite, le unità
di ostetricia e ginecologia, chirurgia, lungodegenza e psichiatria.
Addirittura, malgrado sia stata superata da tempo l’emergenza
Covid, il Pronto Soccorso, che era stato trasformato in punto di
primo intervento, non risulta ancora riattivato. Col risultato che
sono numerose le segnalazioni che testimoniano il reindirizzamento
dei pazienti residenti nel territorio presso altri ospedali, se non
addirittura verso strutture private convenzionate, vista la carenza
di offerta pubblica e i lunghi tempi di attesa. Uno scenario sul
quale la Regione ha il dovere di intervenire».

Tra le criticità, nel testo del documento indirizzato all’assessora regionale alla Sanità, si sottolinea che “l’ospedale San Luca vanta ormai da numerosi anni un servizio di medicina di gruppo, chiamato Trecenta Med, che svolge un essenziale servizio di assistenza sanitaria ai pazienti. Negli ultimi anni, complice la riduzione del personale di segreteria e dei medici di medicina generale, si sta registrando un peggioramento del servizio. Ne è testimone la crescente difficoltà dei pazienti nel prendere appuntamento con il proprio medico: solitamente è presente un’unica dipendente della segreteria che deve infatti interfacciarsi con un bacino di circa diecimila pazienti”.

Con l’interrogazione le consigliere dem chiedono: “Quando tornerà a essere operativo il Pronto Soccorso dell’ospedale di Trecenta? Quali e quanti sono i posti letto non ancora attivati rispetto a quanto previsto dalle schede ospedaliere? C’è infine l’intenzione di valorizzare e potenziare la medicina di gruppo Trecenta Med presente presso l’ospedale?”.
Leggi su RovigoNews
Sempre su RovigoNews viene riportato il commento del direttore generale dell'Ulss 5. Ancora una volta Pietro Girardi è bravissimo a enfatizzare quel po' che è rimasto al San Luca dopo la fine della pandemia da Covid.
Dimentica però di dire che l'ospedale è ben lontano dall'obiettivo di 132 posti letto attivi previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2023 e dalle relative schede ospedaliere. Per la prima volta nella storia di questa provincia non viene applicata la programmazione regionale, già molto restrittiva per il San Luca.
Dimentica anche il direttore generale di informare il pubblico e gli amministratori dei comuni altopolesani che durante il periodo estivo la medicina viene sistematicamente dimezzata, da 40 a 20 posti letto. E i posti letto attivi diventano così 60.
Non ci spiega neanche come mai il reparto di riabilitazione fisica abbia soltanto 16 posti letto attivi, mentre dovrebbe averne 50.
Con una piccola magia da illusionista ci fa credere che l'Ospedale di Comunità equivalga a un reparto di geriatria. Purtroppo non è così, la geriatria è stata soppressa al San Luca con il Piano Socio Sanitario del 2019, l'Ospedale di Comunità è solo un pallidissimo surrogato.
Conclude con questa affermazione priva di riscontri oggettivi: «L'Ulss 5 conferma il proprio impegno per valorizzare il San Luca». Impegno che non si vede.
Che cosa è cambiato da quando Pietro Girardi è direttore generale dell'Ulss Polesana? La smetta di riproporre sempre le stesse parziali verità e dica a tutti gli altopolesani in cosa ha migliorato l'ospedale di Trecenta! Due o tre cose soltanto, ma vere.
Invito in proposito a leggere su questo il precedente post: Ospedale San Luca. Le smentite hanno le gambe corte.