5.9.15

Ulss 18, la marcia inarrestabile dei tagli alla salute


Pubblicati i risultati di bilancio delle Ulss del Veneto

«La marcia inarrestabile dell'Ulss di Rovigo che in due anni è riuscita a recuperare ben 23 milioni di passivo», affermano i giornali (vedi il Gazzettino del 27 agosto).

Se si fossero realmente tagliati soltanto gli sprechi ci sarebbe da esserne contenti. Ma quante volte abbiamo avuto la sensazione di carenza, penuria, quasi di un'asfissia dei servizi per mancanza di risorse, umane e materiali.

Negli ospedali dell'Ulss 18 mancano una trentina di medici, decine e decine di infermieri e operatori sociosanitari, le liste d'attesa sono scandalose, la qualità del cibo è spesso criticata dai pazienti, le pulizie ridotte all'osso da appalti sempre più striminziti.

Nell'altopolesine la povertà di mezzi e personale è palese nell'assistenza domiciliare. In pochi anni gli infermieri sono stati ridotti da quindici a undici e tre di questi sono a tempo parziale. Non solo devono coprire i servizi, sempre più numerosi, ma devono anche svolgere mansioni amministrative che sottraggono ulteriore tempo ai pazienti. Ecco allora che si registrano tempi esageratamente lunghi per i prelievi a domicilio (quasi due settimane per un prelievo del sangue).
Presso il punto sanità di Badia la cassa automatica è rotta da mesi. Prima di ferragosto gli uffici sono rimasti chiusi per alcuni giorni per mancanza di personale.

«Gli altopolesani non hanno certo la sensazione di godere di una sanità d’eccellenza» afferma il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” (vedi precedente post) ma non credo che sia molto differente il giudizio di chi abita intorno a Rovigo.

In questi anni nell'Ulss 18 non sono state acquistate o rinnovate tecnologie basilari, gli apparecchi guasti rimangono tali o vengono riparati con grande ritardo.
Al “San Luca” c'erano due apparati radiologici portatili per le radiografie al letto del paziente, molto utili, ad esempio, presso il pronto soccorso. Ebbene, sono entrambi fuori uso, uno è talmente vecchio che non si trovano più i pezzi di ricambio, l'altro è in riparazione.

Insomma, a me pare che, invece di una gestione virtuosa, gran parte di quei 23 milioni di euro siano stati sottratti alla qualità e tempestività dei servizi. Sono stati sottratti al diritto alla salute dei residenti nell'Ulss 18.

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