2.4.25

La drammatica situazione delle Rsa venete tra rette alle stelle e diritti negati (TGR Veneto)

Fonte: TGR Veneto, 1 aprile 2025

Lo hanno affermato il Codacons e le associazioni dei familiari in un incontro ospitato nella sede del Consiglio Regionale.

La riforma IPAB è ferma da cinque anni.

(Dal sito della TGR)

Salvatore Lihard, portavoce del Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana, denuncia la cecità progettuale da parte della Regione, che tiene in cassetto da cinque anni la legge di riforma IPAB, ovvero delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza. L’appello, firmato da Codacons e dai comitati dei familiari dei pazienti di ben 18 RSA venete, chiede una risposta al Consiglio Regionale Veneto.

Le rette delle RSA intanto continuano a crescere e gli aumenti pesano fino a 100 euro al mese per paziente. Soltanto il 3,8% degli anziani è in grado di pagarle con proprie risorse, ma i familiari non sono al corrente dei propri diritti, e neppure delle regole che definiscono i costi.

Abbiamo intervistato Salvatore Lihard, Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana; Erika Baldin, Movimento Cinque Stelle; Maria Luisa Tezza, avvocata del Foro di Verona

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Medici di base, se ne cercano 121 (da La Voce del 5 marzo 2025)

fonte: La Voce di Rovigo, 5 marzo 2025


Le zone carenti sono triplicate rispetto a gennaio dello scorso anno

L’Ulss Polesana va a caccia di medici. E, in particolare di medici di medicina generale, i “medici di famiglia”. Perché per colmare tutte le lacune e rendere anche possibile la “libera scelta” oltre che carichi meno opprimenti per i medici stessi, ne servirebbero 121.

Per quanto riguarda il Distretto 1 (ex Ulss 18), ne mancano:

6 per i Comuni di Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara;

per i Comuni di Calto Ceneselli, Ficarolo, Gaiba, Salara e Stienta;

per i Comuni di Bagnolo, Canda Castelguglielmo, Giacciano con Baruchella e Trecenta;

per il Comune di Badia;

per il Comune di Lendinara;

8 nell’ambito 6 di Fratta, Lusia, Pincara, San Bellino e Villanova del Ghebbo;

11 per i Comuni di Canaro, Fiesso e Occhiobello;

per i Comuni di Arquà, Bosaro, Costa Frassinelle e Villamarzana;

30 per i Comuni di Rovigo, Boara Pisani e San Martino;

per i Comuni di Crespino, Guarda, Polesella, Pontecchio e Villanova Marchesana;

per i Comuni di Ceregnano, Gavello e Villadose.

Per quanto riguarda il Distretto 2 (ex Ulss 19), ne mancano:

9 per i Comuni di Adria, Papozze e Pettorazza;

per i Comuni di Ariano, Corbola e Taglio di Po;

per il Comune di Porto Tolle;

11 per i Comuni di Loreo, Porto Viro e Rosolina.

Secondo uno studio della Fondazione Gimbe in Veneto il 68,7% dei medici di base ha oltre 1.500 pazienti.

Fra pensionamenti e scarsità di nuovi medici, quest’anno e il prossimo potrebbero segnare il punto più basso della disponibilità di camici bianchi nel nostro Paese.

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Le zone carenti vengono calcolate in ragione del rapporto ideale di 1.200 pazienti per ciascun medico di medicina generale. Come riportato sopra, in realtà, i medici hanno spesso più di 1.500 pazienti. In altre parole hanno meno tempo da dedicare a ogni singolo paziente e c'è meno tempo a disposizione del personale amministrativo delle medicine di gruppo. Un incremento che si riflette negativamente sulla qualità del servizio.
A gennaio dello scorso anno le zone carenti erano 39, ora sono 121. Impressionante: triplicate nel giro di un anno. POLESANI, TENETEVI STRETTI IL VOSTRO MEDICO DI FAMIGLIA.

“Non si può stare senza medico”

fonte: La Voce di Rovigo, 7 marzo 2025

Alcuni sindaci sottolineano i disagi. A Bosaro ambulatorio vuoto, a Porto Tolle manca il pediatra

La ricognizione provvisoria delle zone carenti del nuovo “ruolo unico dell’assistenza primaria” indica in 121 i medici che servirebbero per arrivare al rapporto ottimale di un medico ogni 1.200 pazienti.

Ma in realtà la stragrande maggioranza dei medici in Polesine è oltre questo massimale, non solo oltre la soglia dei 1.500 ma addirittura oltre quella di 1.800 assistiti. Il che rende tutto più problematico, sia per gli assistiti che per i medici di base.

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