Rabbia in Altopolesine: "Ma quando riavremo finalmente il nostro Pronto soccorso?"
28.6.20
Pronto soccorso di Trecenta, altro rinvio
Rabbia in Altopolesine: "Ma quando riavremo finalmente il nostro Pronto soccorso?"
21.6.20
Badia Polesine. La Casa del Sorriso...non sorride più!
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Il Resto del Carlino, 19 giugno 2020 |
Da alcuni anni, da quando nostra madre, per motivi di salute è dovuta entrare in casa di riposo, stiamo seguendo le sorti di questo Ente.
Un Centro Servizi di indubbio valore, dove le figure professionali sono all’altezza dei compiti delicati ai quali debbono far fronte giorno dopo giorno.
Il loro intervento non è su cose, oggetti, apparecchiature, ma su persone che stanno affrontando, forse, l’ultimo periodo della loro vita.
In questo contesto ruotano diverse, figure, professionali e no.
In tutti questi anni, da quando è sorta, la nostra casa di riposo è riuscita a fornire un servizio prezioso di assistenza sociale e sanitaria, ma anche umana e spirituale alla cittadinanza locale ma anche al Polesine e alle provincie confinanti.
La situazione, dal punto di vista economico, ormai da alcuni anni, si è aggravata e l’Ente in questo ultimo periodo di “lockdown” si trova in grave difficoltà.
Le motivazioni sono molteplici, bisognerebbe tornare indietro di alcuni anni, scelte non sempre oculate fatte da precedenti amministrazioni, ma anche, la concorrenza con il privato accreditato che ha avuto il suo peso.
La Regione Veneto non sta facendo la sua parte; le difficoltà che stanno affrontando tutte le IPAB del Polesine e non solo, sono da reputare ad una riduzione nel complesso delle impegnative sanitarie e della quota sanitaria non aggiornata da almeno una decina di anni, ed inoltre da una riforma delle IPAB ancora da realizzare.
Vani sono stati finora i tentativi, dell’opposizione politica, dei sindacati della funzione pubblica, dei comitati familiari, di convincere la Giunta Regionale Veneta a interessarsi dei problemi delle RSA pubbliche, in maniera concreta ed efficace.
Il nostro Comitato Familiari degli ospiti della Casa del Sorriso di Badia Polesine, di cui anch’io faccio parte, ha più volte attirato l’attenzione dei media, facendo conoscere anche nel dettaglio la difficoltà in cui versa l’Ente.
Abbiamo coinvolto la popolazione locale, che si è mostrata interessata e preoccupata nello stesso tempo.
Siamo riusciti ad ottobre dell’anno scorso a parlare direttamente con l’Assessore ai Servizi Socio Sanitari e Assistenziali della Regione, Dott.ssa Manuela Lanzarin.
La quale ci ha fornito informazioni che ci facevano ben sperare per la soluzione dei problemi che versano le IPAB del Veneto.
Ma, ad oggi, quelle promesse non hanno dato alcun esito, anzi, la situazione si è aggravata maggiormente; I familiari degli ospiti si sono visti aumentare in due anni le rette in maniera considerevole sia a libero mercato sia per chi è in convenzione.
Ad ottobre dell’anno scorso il CDA della Casa del Sorriso ha portato la retta a libero mercato a circa 3000 euro al mese, mettendo in difficoltà molte famiglie e impedendo, di fatto, alle meno abbienti di entrare in struttura.
E’ una situazione che ritengo e riteniamo inaccettabile, occorre che la Regione Veneto intervenga al più presto se non vuole che molte case di riposo, compreso la nostra, abbiano un destino infausto.
La politica a livello locale e non solo, deve fare il possibile per aiutare la nostra Casa di riposo affinché continui a sorridere ancora per molti anni.
Badia Polesine 16- 06- 2020
Il Coordinatore del Comitato Familiari della Casa del Sorriso
15.6.20
"Scuola di Medicina a Treviso... e meno risorse per l’assistenza sanitaria dei cittadini"
Così il Coordinamento Veneto Sanità Pubblica sulla proposta del governatore Zaia
15/06/2020 - 10:46
Come cittadini veneti e membri di comitati di difesa del Servizio Sanitario Pubblico, ci sentiamo in dovere ed in diritto di intervenire in merito alla proposta del governatore Zaia di istituire l’intero corso della Scuola di Medicina nella “sua Treviso”.
Tale richiesta che sembra ad una prima lettura assolutamente condivisibile ha però un grave “difetto” : il denaro per finanziare il Corso universitario e le strutture viene sottratto a quello destinato dallo Stato alla realizzazione dei LEA, cioè all’ Assistenza sanitaria dei cittadini.
Allora ci chiediamo : perché distogliere risorse destinate all’ Assistenza sanitaria per creare nuovi corsi quando è noto universalmente che non sono le Facoltà di medicina a scarseggiare?
Per avere più medici basta aumentare il numero degli ammessi, aumentare le Borse di studio delle Scuole di Specializzazione e soprattutto indire concorsi ed assunzioni nel Sistema Sanitario Pubblico.
Sembra abbastanza fondato il dubbio che queste risorse milionarie vengano tolte alla medicina pubblica per favorire la medicina privata e crediamo che sia obbligatorio e doveroso insorgere contro questa tendenza.
Purtroppo si ha la netta sensazione che la programmazione sanitaria nel Veneto non si basi sulla analisi dei bisogni e sulla valutazione delle risorse disponibili, ma sia indirizzata spesso da interessi di campanile se non vogliamo usare la parola clientelismo politico.
Se la Giunta Regionale vuole migliorare l’assistenza sanitaria in Veneto esistono mezzi più economici ed efficaci che istituire nuovi corsi di laurea:
- Assumere personale sanitario medici, infermieri estremamente carenti in tutti gli ospedali e soprattutto nei servizi territoriali, diminuendo le liste di attesa e il ricorso ai privati
- Aumentare Posti Letto e ospedali di prossimità
- riorganizzare e potenziare i Distretti Sociosanitari e le Cure Domiciliari potenziando la Medicina Generale
per CoVeSaP (Coordinamento Veneto Sanità Pubblica):
Comitati Polesani per la difesa della salute (Rovigo)
Comitato per la difesa dell’Ospedale Fracastoro di San Bonifacio (Verona)
Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino (Vicenza)
Movimento per la difesa della Sanità Pubblica Veneziana (Venezia)
Comitato Alta Padovana (Padova)
Comitato S.O.S S. Antonio (Padova)
5.6.20
Ospedale di Trecenta, la ripresa misteriosa. No a un’ulteriore potatura dei rami del San Luca
- 11 maggio, ”Rovigo in diretta” il dottor Compostella avrebbe dichiarato che il San Luca si avviava alla normalità;
- 12 maggio: si stava valutando il ritorno del Punto di primo soccorso a PRONTO SOCCORSO;
- 18 maggio abbiamo sentito un altro vago “gradualmente si sta tornando alla normalità”;
- il 25 maggio:nei prossimi giorni daremo informazioni puntuali.
Per il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Lucala portavoce - Jenny Azzolini