25.3.19

Ospedale di Trecenta senza terapia intensiva. Conseguenze drammatiche

La giunta regionale vuole eliminare la terapia intensiva dall'ospedale "San Luca" di Trecenta.
Quali saranno le conseguenze?


La terapia intensiva del "San Luca" ha sempre avuto come principale nemico il suo stesso primario che, da quanto ci viene segnalato, a più riprese ne ha proposto la chiusura. Ora ci si mette anche la giunta regionale.
Con le nuove schede ospedaliere i posti letto saranno 16 a Rovigo e 4 a Adria. E tutto ciò senza che nessun politico alzi la testa e la voce.
Perdere quei posti letto significa, per l'ospedale di Trecenta, togliere preziose possibilità di cura soprattutto ai pazienti anziani con patologie di tipo medico, mentre a Rovigo la priorità dei posti letto è per i pazienti chirurgici.
A riforma esecutiva gli anziani ricoverati al San Luca, senza la terapia intensiva, dovranno farcela con le loro forze e con il solo supporto del reparto medico.
Ovviamente togliere la terapia intensiva significa anche togliere la presenza del medico rianimatore di notte e nei festivi.
Infine, l'attività chirurgica. Senza terapia intensiva non potranno più essere eseguiti interventi complessi che ne prevedono il supporto. La chirurgia diventerà un'attività residuale, patetica.
La drammatica carenza di anestesisti (nella nostra Ulss ne mancano 15), di cui è responsabile prioritariamente l'amministrazione regionale, farà il gioco della giunta Zaia che troverà un ottimo appiglio per proseguire nella sua opera di devastazione della sanità pubblica.

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