L'esperienza di riabilitazione vissuta da Franco Rossi nell'ospedale di Trecenta
Il mio nome è Franco Rossi, professore in pensione, ottantatré anni, che ha avuto dalla Sanità veneta il privilegio e l'omaggio di un soggiorno prolungato, ma non desiderato, presso istituti ospedalieri polesani.
Premetto che non farò rimostranze, né accuse di disservizi. Anche se... Voglio invece offrire qualche motivo di riflessione che generi scoperte piacevoli.
Dopo il (troppo) lungo periodo trascorso all'ospedale di Rovigo per un tardivo intervento chirurgico (ben riuscito) e l'assistenza umile e preziosa di infermieri e Oss sono passato alla Medicina fisica e riabilitativa (M.F.R.) di Trecenta. Dove sono nato a nuova vita. Dove mi hanno letteralmente "rimesso in piedi". Onestamente, visto com'ero ridotto (-15 Kg, quasi anoressico) la speranza di un ritorno alla cosiddetta normalità poteva sembrare un sogno esageratamente ottimistico. Invece...
Invece gli operatori del reparto M.F.R.: medici, infermieri. Oss, fisioterapisti hanno realizzato nei miei confronti obiettivi eccellenti, che io sognavo soltanto nei momenti di grande ottimismo. Grazie a loro, alla loro competenza, alla disponibilità, alla paziente capacità di ascolto, sto ritornando alla normalità di una vecchiaia socialmente attiva.
E, visto che a Trecenta i miei coetanei sono numerosi e soggetti a infortuni, li invito amichevolmente a considerare la presenza di una realtà come l'MFR di Trecenta, un'eccellenza sanitaria rassicurante.
P.S.
Naturalmente la giusta esaltazione del lavoro in M.F.R. non significa rinunciare alla denuncia dello svuotamento del San Luca, ridotto ormai al fantasma dell'onesto ospedale altopolesano.
Marzo 2025
Franco Rossi Candian
Comitato
altopolesano dei cittadini per il "San Luca"
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