28.7.15

Sospendere ogni privatizzazione delle case di riposo

Iniziativa congiunta dei comitati per la sanità del polesine
Allarmati dalle procedure avviate in alcuni comuni per la depubblicizzazione delle case di riposo (Ipab) i comitati polesani che si occupano di sanità hanno scritto ai responsabili delle strutture assistenziali, ai sindaci e ai consiglieri comunali dei rispettivi comuni, all'assessore regionale Luca Coletto e ai consiglieri regionali eletti in provincia di Rovigo.
Con questo documento si chiede la sospensione cautelativa di eventuali ipotesi di trasformazione giuridica della IPAB Socio Sanitaria per persone anziane e con disabilità.
I comitati partono dal disegno di legge regionale, presentato lo scorso 29 giugno, che prevede un riordino complessivo della materia e la possibilità di scelta, per le Ipab, di trasformarsi in fondazioni/associazioni di diritto privato o diventare Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp) nell'ambito della rete dei servizi sociali e del ruolo rafforzato dal piano Socio Sanitario Veneto.
Pertanto ogni decisione di depubblicizzazione delle case di riposo che anticipi il nuovo assetto regionale potrebbe risultare intempestiva e inadeguata.
Leggi la lettera dei comitati

27.7.15

Non si possono ridurre le tasse sulla pelle degli italiani. È allarme rosso per la salute dei cittadini

Funzione pubblica Cgil: No all’ipotesi di tagli al Servizio sanitario nazionale per 10 miliardi in cinque anni. Per il segretario Massimo Cozza "ci saranno sempre più italiani senza cure, che dovranno rivolgersi al privato per avere servizi all’altezza"
No della Fp Cgil Medici all’ipotesi di futuri tagli al Servizio sanitario nazionale per 10 miliardi in cinque anni, annunciato dal commissario del governo alla revisione della spesa Yoram Gutgeld.
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11.7.15

Proposta di legge regionale. Una Ulss per provincia

Da Il Giornale di Vicenza, 8 luglio 2015

Entro l'anno il via alla "Azienda zero" in Regione con personale preso dagli esuberi sul territorio
Una sola Ulss per provincia, stop al dirigente sociale


Il riconfermato presidente della giunta regionale del Veneto ha presentato in consiglio regionale un pacchetto di diciotto proposte di legge. Una di queste riguarda l'accorpamento e la riorganizzazione delle Ulss, saranno 7, una per provincia, più una l'Azienda Zero.
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L' "Azienda Zero" si occuperà di programmare la sanità veneta (anche dal punto di vista delle risorse finanziarie), affidare gli obiettivi alle singole Ulss, gestire gli acquisti, il personale e anche la sua formazione, le tecnologie, l'accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard, le relazioni con il pubblico, i sistemi informativi e di auditing, l'ufficio legale, gli indirizzi di gestione contabile dei bilanci delle singole Ulss, e infine quella gestione accentrata di fondi sanitari (Gsa) che già oggi è in capo a Venezia.
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Accorpare le Ulss su base provinciale è un'esigenza persino ovvia ma, come si usa dire, meglio tardi che mai. Ciò che fa drizzare le orecchie è che la riforma viene presentata con i soliti slogan propagandistici: «non spendere meno, ma spendere meglio, senza ridurre i servizi al paziente, e anzi incrementandoli».
L'esperienza insegna che non è mai così.