31.12.15

Bilancio in profondo rosso per l'Ulss 18

Dopo 3 anni di tagli alla spesa per 53 milioni di euro, previsto un buco di 43,5 mil per il 2016.
Colpiti i servizi, non gli sprechi.


L'Ulss 18 prevede una perdita di 43,5 milioni per il 2016. La notizia, attestata da un atto del direttore generale, è per me sorprendente. Lo rende noto Guglielmo Brusco in un'intervista a RovigoOggi.it.
Mi chiedo: ma a cosa sono serviti i tagli - il massacro sarebbe giusto dire - di questi anni? In gennaio (Gazzettino del 16 gennaio 2015) il direttore amministrativo dell'Ulss si vantava di aver tagliato una ventina di milioni (23 tra il 2013 e il 2014) e di avere «un piano di rientro di 30 milioni» per il 2015. Affermava anche che «la situazione è abbastanza tranquilla». Una tranquillità contabile evidentemente.
Una tranquillità che però viene ora smentita: l'Ulss 18, nonostante il taglio di 53 milioni di euro in tre anni, si trova ancora in una pesante situazione di bilancio.
E questo nonostante i pesanti disagi che sono stati imposti alla popolazione dell'alto e medio polesine.
Il problema delle liste di attesa si è aggravato. Mancano 300 persone dalla pianta organica, 36 di questi sono primari e medici, mancano 43 tra farmacisti, biologi e tecnici e 80 infermieri.
I servizi territoriali che avrebbero dovuto compensare, almeno nelle intenzioni, la riduzione dei posti letto ospedalieri, semplicemente non esistono: niente di niente. E tra quelli esistenti, l'assistenza infermieristica domiciliare, continua a perseguitare le famiglie dei pazienti con insensate richieste burocratiche, e nessun dirigente dell'Ulss interviene per fermare questo abuso.
E poi le macchine che non vengono riparate o sostitutite, il punto sanità di Badia chiuso per ferie ...

Se osserviamo il decreto del direttore generale che rappresenta la proposta di bilancio dell'Ulss 18 per il 2016, a pagina 3, troviamo che il "Valore della produzione" ammonta a 361 milioni di euro a fronte di un costo di 395 milioni. La differenza di 34 mil circa si somma ad altri oneri per formare una perdita di esercizio, come detto, di 43,5 milioni.
La politica fin qui perseguita dall'Ulss sembra essere stata soltanto quella di non sostituire il personale che si è dimesso o che è andato in pensione. Una scelta che, rapportata alle 300 unità mancanti, ha presumibilmente fatto risparmiare 13/15 mil di euro l'anno.
Ma occorre tener conto che la riduzione del personale ha inevitabilmente portato alla riduzione del numero delle prestazioni erogate, riducendo quel "Valore della produzione" che rappresenta la voce attiva del bilancio. Meno personale, meno prestazioni, meno valore prodotto.
Forse è ora di cambiare politica.

27.12.15

Impennata della mortalità ospedaliera nel 2015: +11,3%

5.000 decessi in più al mese. Il calo delle vaccinazioni antinfluenzali non spiega il fenomeno. Gli studiosi si interrogano su un dato statistico che ci riporta agli anni quaranta del secolo scorso.
Si fa strada l'ipotesi che la causa siano i tagli alla spesa sanitaria.

fonte: sito web di La Repubblica, 23 dicembre 2015

Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i bombardamenti. Uno studio interroga e preoccupa esperti in mezza Italia: nel 2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell'11,3%. In un anno significherebbe 67mila decessi in più rispetto al 2014 (ad agosto sono già 45mila), per un incremento che davvero non si vedeva da decenni.
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«Il numero è impressionante. Ma ciò che lo rende del tutto anomalo è il fatto che per trovare un'analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918», scrive sul sito di demografia Neodemos il professor Gian Carlo Blangiardo. «Certo, si tratta di dati provvisori, ma negli anni scorsi l'Istat ha sempre confermato alla fine dell'anno i numeri pubblicati mensilmente. Magari ci saranno correzioni, ma nell'ordine di alcune centinaia di casi. L'unità di grandezza che ci aspetta è quella», chiarisce il docente. Nel 2013 e nel 2014, tra l'altro, il numero dei morti era calato, ma sempre di poco: mai si erano raggiunte percentuali in doppia cifra.
Che cosa sta succedendo? Non è ancora chiaro. Anche Agenas, l'agenzia sanitaria delle Regioni, ha deciso di avviare un approfondimento. «Stiamo lavorando per dare una spiegazione a questo fenomeno», dice il direttore Francesco Bevere. I ricercatori raccolgono i dati dei decessi negli ospedali, perché in quel modo è più semplice risalire alle cause.
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E sullo sfondo c'è un timore, sollevato sempre su Neodemos che la crisi economica e i tagli al Welfare c'entrino qualcosa. Ci vorranno mesi di studio per capire se davvero tra le cause della "nuova guerra" ci sono anche queste.
Vedi anche, su questo blog, il post Conteremo i morti del 5 marzo 2015.

24.12.15

Auguri scomodi


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340
Data, 23 dicembre 2015

Buon Natale e tanti auguri a tutti … però anche tanti
auguri scomodi.

Gesù, che nasce per amore, vi dia la nausea di un agire senza profonde motivazioni etiche e vi conceda la forza di praticare (finalmente!!!) una politica carica di donazione e di coraggio.

Dio che diventa uomo vi faccia provare vergogna ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita, la vita del prossimo un indecente strumento delle vostre scalate.

Maria, con i suoi occhi feriti, vi faccia sentire almeno una volta lo struggimento di una vita sofferente.

Gli angeli, che annunciano la pace, cancellino l’incapacità di vedere che vicino a voi un vecchio muore solo perché non ha nessuno o è troppo lontano da chi potrebbe garantirgli assistenza.

Il Bambino che dorme sulla paglia tolga il sonno e faccia sentire il vostro letto duro come un macigno, perché, pur avendo il potere, non avete scelto di aiutare i più deboli, le persone che soffrono, tenendo conto della loro povertà e della loro solitudine. Vi siete preoccupati soprattutto dei vostri interessi, degli interessi della vostra parte politica, soprattutto vi siete serviti dei poveri per la vostra scalata al successo, alla ricchezza.

Ma, ci ricordiamo che Gesù ha convinto anche il pubblicano Zaccheo, perciò non abbandoniamo le speranze, non abbandoniamo nemmeno l’impegno. Anzi.
Sul nostro ospedale, sulla nostra sanità, come sul nostro mondo soffocato da un vuoto che sta mangiando i nostri pensieri, scenda la speranza.
(Con la fraterna condivisione dei Don Tonino Bello)

La portavoce del Comitato Jenny Azzolini

5.12.15

Ulss 18. La Regione senza risposte sulle liste d'attesa

Non risponde nemmeno al governo che attende da settembre


Su questo blog abbiamo pubblicato la richiesta di chiarimenti che il Ministero della Salute ha inviato alla Regione Veneto e, per conoscenza, al Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" circa i "disservizi nell'erogazione di prestazioni sanitarie prestate dall'Ulss 18, fra cui lunghi tempi di attesa". La nota del ministero è del 15 settembre 2015. Si veda il post Liste d'attesa. Il ministero chiede spiegazioni alla regione.
La regione, dopo due mesi e mezzo, non ha ancora risposto!
Nel frattempo si sono ancor più evidenziate le carenze di personale, tanto che il presidente dell'ordine dei medici ha denunciato la mancanza di 36 tra primari e aiuto primari, tra l'ospedale di Rovigo e quello di Trecenta, 43 tra farmacisti, biologi e tecnici e 80 infermieri. Si veda il post Ulss 18. Medici, ospedali come un colabrodo.
A questo si aggiunge l'entrata in vigore della normativa europea. L'Ulss 18 si trova con organici non adeguati a garantire gli standard assistenziali.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano, richiama l'attenzione dell'opinione pubblica e degli amministratori locali su questi problemi.

Leggi l'articolo del Gazzettino di sabato 28 novembre 2015