11.11.09

Brusco: «Radiologia allo sbando a Trecenta»

Il Gazzettino, 11 novembre 2009

LA DENUNCIA L’assessore provinciale chiede che venga spostata da Rovigo una risonanza magnetica

La radiologia al San Luca di Trecenta ancora teatro degli effetti della carenza di personale e mezzi.
Esordisce con un ringraziamento al parroco di San Bellino don Bruno Segala, l'assessore provinciale alla Salute Guglielmo Brusco. Il sacerdote si era rammaricato pubblicamente per una vicenda che riguardava il servizio sanitario dell'Ulss 18 evidenziandone alcune deficienze. L'assessore Brusco ha sottolineato che ormai la casistica è talmente ampia che chiunque può imbattersi nei problemi legati alle difficoltà di offerta sanitaria e assistenziale dell'azeinda di viale Tre martiri.
A questo si è aggiunto il caso della signora altopolesana quasi sospinta a scegliere le strutture private perché quelle pubbliche sono in ritardo e costano più care.
«Viene il dubbio che esista un regia occulta che tende a svilire l'offerta pubblica a vantaggio di quella privata», sbotta l'assessore alla Salute e alla Tutela del cittadino. Inevitabile la sua nota al collega in Regione Sandro Sandri, al direttore generale Adriano Marcolongo e al presidente della Conferenza dei sindaci Antonio Bombonato.
«La situazione che si vive al San Luca sta diventando preoccupante - spiega Brusco - perché un esame di densitometria ossea viene a costare il doppio che altrove? Mi risulta che il dispositivo che effettua le rilevazioni sia sottoutilizzato, che sia presente un angiografo fermo da tre anni e che sia stata predisposta una stanza capiente per accogliere una macchina per la risonanza magnetica che non è mai stata installata».
Brusco sottolinea che a differenza delle Tac, le risonanze non rilasciano radiazioni e quindi sono anche meno dannose. «In ospedale a Rovigo ci sono due macchinari di questo tipo dei quali uno poco utilizzato. Perché non lo si porta a Trecenta?».