Lo scorso 20 marzo 2025 per iniziativa del Circolo Arci "2 Giugno 1946" e del Forum dei Cittadini di Rovigo si è tenuto un dibattito sul tema "Liste d'attesa e medici di base - Tutto bene in Polesine? - Perché la Sanità Pubblica va difesa".
Invitato per parlare delle liste d'attesa ho illustrato l'attività del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" nello Sportello per il Diritto alle Cure aperto a Trecenta dallo scorso 9 gennaio. Sono decine gli Sportelli attivati dai comitati spontanei per la difesa della sanità pubblica in tutto il Veneto allo scopo di assistere i cittadini contro la violazione dei livelli essenziali di assistenza.
Mirella Zambello ha trattato il tema dei medici di medicina generale nel contesto dei servizi socio-sanitari.
Carlo Cunegato ha commentato le recenti
dichiarazioni di Zaia sulla riduzione delle liste di attesa: il
"trucco" dei monitoraggi che si limitano alle prime visite;
i controlli che sfuggono alla verifica dell'efficienza del sistema
regionale.
Monitoraggio sui Lea (Livelli
Essenziali di Assistenza): su 6.000 Lea ne vengono misurati solo 27.
La Regione concentra le risorse per soddisfare quei 27 parametri per
"guadagnare" illusoriamente il primato. Come spacciare una
misurazione parziale e per un monitoraggio generale.
Gimbe ha recentemente pubblicato uno
studio che dimostra che sui medici di base (medici di medicina
generale) il Veneto è la peggiore regione d'Italia dopo la
Lombardia.
Uno studio Agenas pubblicato dalla Cgil
rileva che il Veneto è di gran lunga la regione dove sono più alti
i codici bianchi e verdi nei pronto soccorso.
Viene mantenuto il tetto di spesa sul
personale della sanità, ma le Ulss possono spendere moltissimo per
contratti privatistici con i medici esterni. Spendiamo solo il 6,2%
del Pil ma dobbiamo concentrare le risorse nel pubblico e non nel
privato.
Il limite fra civiltà e barbarie è
sulla sanità.
Radio BlueTu, che ringrazio, ha reso disponibile la registrazione dell'iniziativa.
Pietro Tosarello
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