2.7.25

Ospedale San Luca. Le smentite hanno le gambe corte

Il Gazzettino, Domenica 29 giugno 2025

«Non risultano criticità strutturali che possano compromettere l’igiene o la sicurezza del presidio» aveva appena detto il direttore generale dell'Ulss 5 commentando l'interrogazione del deputato Cappelletti del M5S.


Ma a volte le "smentite" hanno le gambe corte e il parlamentare mostra le foto del degrado al quarto piano.


Ora la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 5 deve intervenire: una delegazione visiti i reparti, quelli aperti e quelli chiusi.










27.6.25

Corte dei conti: “Liste d’attesa fenomeno vergognoso. Medici di base non più in grado di fare filtro”

fonte: quotidianosanità

26 GIUGNO 2025

Il Procuratore Silvestri durante la sua requisitoria nel Giudizio di Parificazione 2024: “Il capitale umano oggi è sacrificato sull’altare dei deficit di budget”. E sulle risorse: “La spesa pubblica sanitaria in Italia, fatta eccezione per l'impennata nel corso della pandemia, è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, mantenendosi ben al di sotto sia della media OCSE e UE”. I DOCUMENTI


Una requisitoria lucida e severa quella pronunciata dal Procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri, incentrata sullo stato di salute – drammaticamente critico – del nostro sistema sanitario pubblico. Silvestri nel suo intervento al Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2024, ha denunciato, con parole nette, l’insostenibilità del modello attuale se non si rimettono al centro il diritto alla salute e il ruolo del personale sanitario. Una requisitoria che suona come un allarme istituzionale per chi ha responsabilità politiche e gestionali.

Fin dall’inizio, Silvestri ha ribadito un concetto fondamentale: “La tutela del fondamentale diritto alla salute rimane, a mio modo di vedere, centrale per definire il parametro di civiltà di un paese”. E ha richiamato la giurisprudenza costituzionale per ricordare che, una volta stabilite le garanzie minime, “non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali”, perché “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”. (Sentenza n.275/2016 della Corte costituzionale). Vedi la relazione a pag. 6 e 7.

Un ribaltamento di prospettiva che la Corte costituzionale ha recentemente confermato nella sentenza n. 195/2024, laddove ha sancito che le spese per diritti sociali, salute e famiglia devono godere di una “preferenza qualitativa”, in quanto “spese costituzionalmente necessarie”.
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Liste d’attesa: un “fenomeno vergognoso, per un Paese civile
Altro tema critico, quello delle liste d’attesa. Silvestri ha parlato senza mezzi termini di un “fenomeno vergognoso, per un Paese civile”, che mina l’universalità e l’equità del sistema sanitario.
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Professionisti svalutati e strutture da rilanciare
Silvestri ha denunciato la marginalizzazione dei professionisti della salute all’interno del sistema pubblico. “Il capitale umano oggi è sacrificato sull’altare dei deficit di budget”, ha affermato. Per questo ha indicato come “fondamentale e prioritario” ridare attrattività alla professione medica, sottolineando la necessità di rimettere «al centro del “villaggio salute” il professionista sanitario (il medico e l’infermiere)”, garantendogli adeguato riconoscimento economico e potere decisionale.
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La sanità di prossimità e il nodo delle disuguaglianze territoriali
Un altro punto cruciale della requisitoria è stato il tema della sanità di prossimità, che secondo Silvestri rappresenta «una realtà istituzionale più vicina al cittadino» e deve essere “riorganizzata e rafforzata”. Ha quindi sostenuto il ruolo delle Farmacie dei servizi, delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità, da realizzare con i fondi del PNRR, e ha invitato a promuovere modelli assistenziali “capillarmente diffusi sul territorio” in grado di offrire “pronta assistenza diagnostica, infermieristica e preventiva con misurato impiego di risorse”.
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Il nodo risorse
La spesa pubblica sanitaria in Italia – ha detto il Procuratore -, fatta eccezione per l'impennata nel corso della pandemia, è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, mantenendosi ben al di sotto sia della media OCSE, del 6,9 per cento, sia della media EU del 6,8 per cento. Tale dato non può essere considerato con favore, partendo dal presupposto che la spesa deve essere intesa come un investimento, volto a migliorare le condizioni sociali e, di riflesso, economiche del Paese, riducendo i costi del sistema e sviluppando ampi settori dell'economia nazionale, come quello farmaceutico. Con riguardo alla dotazione finanziaria, si pongono due questioni. Da un lato, quella della disponibilità delle risorse: nel 2024 se ne registra una seppur lieve diminuzione rispetto all'anno precedente, in linea con una tendenza che prosegue anche nelle proiezioni per il 2025. Dall'altro, quella del corretto impiego delle risorse stanziate, in chiave di efficienza, tra i vari livelli di governo”.

25.6.25

Ospedale "San Luca", Interrogazione della consigliera regionale Erika Baldin (M5S)

«Ospedale di Trecenta in continuo depauperamento di servizi, specie di emergenza urgenza: la Regione ripristini tutti i reparti»



fonte: sito web di Erika Baldin


Venezia, 23 giugno 2025 – Reparti chiusi, provvisorietà dell’assetto ospedaliero in epoca Covid diventata “all’italiana” definitiva, taglio dei posti letto ed emergenze sempre meno evase in via diretta. È la condizione dell’ospedale San Luca di Trecenta, inaugurato nel 1997 per unificare la sanità altopolesana e oggi a rischio di ridimensionamento: sollecitata dalla referente polesana del MoVimento 5 Stelle, Elena Suman, la capogruppo in Consiglio regionale Erika Baldin ha depositato un’interrogazione rivolta alla giunta Zaia, per chiedere come intenda comportarsi al fine di invertire la tendenza al peggioramento della qualità dei servizi.

«È proprio il settore dell’emergenza e urgenza a destare le maggiori preoccupazioni -spiega la consigliera- dal momento che vi opera un solo medico dopo le ore 16, e peraltro è incaricato di seguire anche gli accessi esterni, fungendo di fatto da mero smistamento verso il Pronto Soccorso di Rovigo, a sua volta sovraffollato». Nel corso degli anni, inoltre, la struttura ha subito un progressivo e costante depotenziamento, attraverso la chiusura di reparti e servizi essenziali che ne avevano contraddistinto l’eccellenza, come il centro nascite, le unità di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia, Lungodegenza e Psichiatria.

Secondo Baldin e Suman, ciò è stato voluto dall’amministrazione regionale di centrodestra: «Il taglio dei posti letto è infatti stato registrato dalle schede ospedaliere del 2013 e del 2019, approvate con delibera di Giunta, che prevedevano rispettivamente 143 e 132 posti letto. E nel mezzo è intercorso anche il Covid, che ha “requisito” l’intero quarto piano del nosocomio al fine di accogliere chi avesse subìto questo specifico contagio. Ma, al venir meno dell’emergenza, tre reparti non sono stati più ripristinati, come spesso succede in Italia e nel Veneto».

Le esponenti del M5S ricordano che l’ospedale comprende un territorio vasto, dove vivono circa 73mila abitanti in 24 Comuni, e, in partenza, aveva offerto ricovero a oltre 240 degenti con la presenza di tutti i principali reparti: «La stessa cittadinanza, riunita in comitati e organizzando iniziative pubbliche, ha più volte chiesto il mantenimento dei servizi esistenti e il pieno ripristino di quelli perduti, in particolare il Pronto Soccorso».

Di qui la richiesta alla Regione di intervenire: «Aggiungo anche -conclude Erika Baldin- che la popolazione altopolesana, in larghissima parte, ha mostrato di non condividere la decisione dei sindaci dei Comuni di Melara, Castelnovo Bariano, Bergantino e Castelmassa di spostare le pazienti e i pazienti della medicina di emergenza in direzione Legnago, ovvero una realtà afferente all’ULSS 9 Scaligera e non già all’ULSS 5 Polesana. Attendo quindi la risposta dell’assessora Lanzarin».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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L'interrogazione della capogruppo del M5S in consiglio regionale è stata ripresa anche dalla stampa locale.


Corriere del Veneto 24 Giugno 2025

La Voce Di Rovigo 24-06-2025

22.6.25

Liste d'attesa, il M5S di Rovigo critica l'Ulss 5

Il Gazzettino, 13 giugno 2025

Il Movimento 5 Stelle di Rovigo critica la gestione della sanità pubblica in Veneto e, in particolare, le liste d'attesa, la carenza di personale e la crescente privatizzazione.

Scarica il testo integrale del comunicato stampa.

L'Ulss risponde ma evita, ancora una volta, di informarci che:

  1. Le prestazioni sanitarie monitorate sono solo 70 tra le oltre cinquemila previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea);
  2. Il monitoraggio si limita a quelle 70 e considera esclusivamente le Prime visite o Primi accessi;
  3. I "Controlli" (visite ed esami) non vengono considerati e sfuggono a qualsiasi statistica.

Sulle liste d'attesa leggi anche su questo blog:

Rovigo, uno Sportello per il Diritto alle Cure aprirà a settembre

Liste d'attesa. I risultati degli Sportelli per il Diritto alle Cure dopo un anno di lavoro

Liste d'attesa. Su 42,3 milioni di euro la giunta regionale ne destina 20 all'acquisto di prestazioni dal privato convenzionato

Sanità: pagando, visita in 15 giorni. In esenzione, un anno di attesa

15.6.25

Rovigo, uno Sportello per il Diritto alle Cure aprirà a settembre


Una bella notizia!

Il 'Comitato dei cittadini di Rovigo per il diritto alla salute nella sanità pubblica' aprirà a settembre un nuovo Sportello per il Diritto alle Cure.

Il Comitato, aderente al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica, adotterà la modulistica del CoVeSaP per assistere gratuitamente i cittadini del medio polesine contro le liste d'attesa che, a dispetto di quanto affermato dal presidente della giunta regionale e dall'assessore regionale alla sanità, continuano a preoccupare i cittadini costretti a tempi d'attesa lunghissimi o ad affrontare spese a volte insostenibili nella sanità privata.

Le trionfalistiche statistiche dell'amministrazione regionale e dell'Ulss 5 non spiegano che:

  • Le prestazioni sanitarie monitorate sono solo 70 tra le oltre cinquemila previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea);
  • Il monitoraggio si limita a quelle 70 e solo per le Prime visite o Primi accessi;
  • I "Controlli" (visite ed esami) non vengono considerati e sfuggono a qualsiasi statistica.

Infatti, le persone che hanno avuto bisogno di servizi sanitari non hanno per nulla la sensazione che tutto vada bene. Un conto è la propaganda e un altro la realtà.

Allo Sportello per il Diritto alle Cure che il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca sta gestendo a Trecenta in Piazza San Giorgio 477, ogni giovedì dalle 16:30 alle 18:30, continuano a presentarsi cittadini per avere assistenza gratuita, in particolare proprio per i controlli.



14.6.25

Quattro Comuni: "Rivogliamo il Pronto soccorso a Trecenta ma ci accontentiamo di quello di Legnago"

Ieri ROVIGO.NEWS ha pubblicato una notizia clamorosa:

Melara: rivogliamo il pronto soccorso a Trecenta. Incontro con gli assessori regionali e l’Ulss 5 Polesana, insieme ai rappresentanti dei Comuni coinvolti per esaminare la possibilità del ripristino del servizio.

Mi sono detto: finalmente si muove qualcosa! Continuo a legge l'articolo (mai fermarsi ai titoli) e apprendo che i sindaci di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano e Castelmassa - e solo questi - hanno incontrato gli assessori regionali Lanzarin (sanità) e Corazzari (polesano) e il direttore generale dell'Ulss 5 Pietro Girardi. Bene.

Leggo ancora: "La soppressione del pronto soccorso a Trecenta è un vulnus micidiale per tutti i 24 Comuni altopolesani in un quadro di sanità pubblica veneta non certo roseo, soprattutto per quelli oggettivamente più lontani dall’ospedale di Rovigo".

La proposta degli assessori e del direttore dell'Ulss è che "si ragiona per garantire il servizio grazie al Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago, più vicino rispetto a quello del capoluogo" e che l'ipotesi sembra aver trovato l'accordo dei presenti.

Ma come? Invece di battersi per il ripristino del PS di Trecenta si accontentano di essere dirottati a Legnago? E' possibile? Ho letto bene? E i cittadini residenti negli altri Comuni dell'altopolesine?
Prima di scrivere questo post ho controllato i siti istituzionali dei Comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano e Castelmassa per avere qualche dettaglio in più, per verificare se avevo inteso bene. Nessun cenno alla notizia pubblicata da ROVIGO.NEWS.

E' la seconda volta in pochi giorni che si parla del Pronto soccorso del San Luca e che poi l'ospedale di Trecenta scompare dalle soluzioni. Si veda in proposito, su questo blog:
Raddoppia il Ps di Porto Viro (privato convenzionato), promesse su Rovigo, fuori dai radar quello del "San Luca".

Ora ci sono pure le promesse su Legnago!

Faccio fatica a contenere l'indignazione e la rabbia per quanto sta accadendo. La sensazione di essere presi in giro come residenti nell'altopolesine è grande. L'impressione che quest'ultima notizia faccia parte di un disegno propagandistico in vista delle prossime elezioni regionali è netta.

Ma ci dovrebbe essere un limite invalicabile quando si parla di diritto alla salute. Questo limite è stato superato!


31.5.25

Incredibile ma vero: Ulss 5 a pieni voti

Il Gazzettino, 31 maggio 2025

La Voce, 31 maggio 2025

Ancora una volta il Direttore generale dell'Ulss riceve il massimo del punteggio dai sindaci polesani. Nonostante tutto.

Sembra incredibile ma è così.
Anche a voler solo considerare quanto apparso sulla stampa, per altro benevola, in quest'ultimo anno, non appare motivato un giudizio così spropositato.
Sembra quasi che si vogliano nascondere i problemi. Ammettere che esistono implicherebbe la necessità di intervenire e, evidentemente, non vogliono farlo. Il motivo o i motivi restano poco chiari ma nessuno, fino a questo momento, ha trovato il coraggio di far emergere i problemi. Quindi meglio nasconderli sotto il tappeto.
Come 'Comitato altopolesano dei cittadini cittadini per il San Luca' non ci dobbiamo scoraggiare, tra la popolazione qualcosa si muove. Il lavoro del Comitato non è inutile, prima o poi porterà a dei risultati anche in conferenza dei sindaci.
Abbiamo assistito decine di persone ad avere riconosciuto il loro diritto a visite ed esami entro i tempi richiesti dal medico curante grazie al nostro Sportello per il Diritto alle Cure. Persone che ora hanno la consapevolezza dei loro diritti e degli abusi che hanno subito in questi anni. Persone che parleranno con altri cittadini, di ogni orientamento.
A Rovigo si è costituito un nuovo comitato, aderente al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP), che a breve aprirà il suo Sportello per il Diritto alle Cure. Altri cittadini potranno ottenere il rispetto dei loro diritti.
Arriveremo a ottenere che in Polesine la sanità pubblica diventi un tema centrale, fondamentale, dell'azione amministrativa dei nostri Comuni.

Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca
Pietro Tosarello - Presidente/Portavoce