Salvare l'ospedale di Trecenta è lo scopo delle pagine che stai leggendo. Nell'ottobre del 2006 il reparto di riabilitazione pneumologica è stato chiuso. L'ospedale San Luca, prima e dopo quell'evento, ha subito altri colpi.
20.3.23
16.3.23
La "fama" del San Luca
"Una buona struttura ospedaliera un tempo... ora allo sfascio totale... come tutta la sanità pubblica d'altronde..."
Commenti come questo sono ricorrenti sui social a proposito dell'ospedale di Trecenta. Purtroppo una cattiva fama non del tutto ingiustificata.
Chi governa la sanità in Veneto ha cominciato a togliere servizi all'ospedale sin dal giorno successivo all'inaugurazione. Via reparti e primari, ben prima della carenza di medici che attualmente sperimentiamo sulla nostra pelle; piano piano, senza far troppo rumore. E riduzione progressiva degli ambulatori di specialistica.
"Un ospedale su due sedi" era lo slogan lanciato dal direttore generale di quella che era all'epoca l'Ulss 18 (alto e medio Polesine, ospedali di Rovigo e Trecenta) per farci ingoiare il rospo. Bisognava "razionalizzare", "la sanità è piena di sprechi" e via di questo passo per giustificare chiusure di reparti e riduzioni dei servizi.
Poi il covid, la carenza di specialisti, la fuga di medici dal servizio sanitario nazionale, turni e condizioni di lavoro massacranti per chi resta.
Ma tutto questo non è il frutto del destino, nemmeno il covid, tutto deriva dalla pervicace volontà politica, per altro mai dichiarata, di minare il servizio sanitario nazionale, universalistico e gratuito, a favore della sanità privata.
Dobbiamo opporci, con tutte le nostre forze. E' in pericolo un diritto costituzionale essenziale, quella salute "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" (art. 32).
Il 15 aprile 2023 partecipiamo alla manifestazione che si terrà a Vicenza perché
SE LA SALUTE È UN DIRITTO,
LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA È UN DOVERE!
(vedi precedente post)