29.1.17

Donazione degli organi, informazione e sensibilizzazione a Trecenta

A Trecenta un'interessante serata che ha fornito informazioni utili a una scelta consapevole.
I Comuni possono partecipare alla diffusione della cultura della donazione.



Giovedì scorso ho partecipato alla serata di informazione e sensibilizzazione alla donazione degli organi organizzata dall'Aido di Trecenta (vedi precedente post).

In Italia i pazienti in lista d'attesa per un trapianto sono 8.856. Si arriva alla necessità del trapianto quando non esistono altri mezzi per curare efficacemente una persona. Ma i donatori sono pochi e nonostante il costante incremento dei trapianti effettuati la lista d'attesa rimane sostanzialmente stabile.
E' possibile espiantare gli organi solo dopo che è stata accertata la morte cerebrale in modo assolutamente sicuro, all'interno di un reparto di rianimazione. Accertata la morte cerebrale, se il cuore continua a battere, mantenendo meccanicamente attiva la respirazione è possibile conservare per un certo tempo gli organi e i tessuti utili ai centri trapianti. Se è il cuore a cedere prima del cervello non c'è alcuna possibilità di salvare organi e tessuti per un trapianto.

Per poter donare i propri organi e tessuti è necessario avere espresso in vita questo desiderio, anche solo verbalmente ai propri congiunti. Ma la scelta più chiara e inequivocabile è quella che si esprime per iscritto aderendo all'Aido.
Un'ulteriore facoltà viene offerta da un numero sempre più consistente di Comuni, e Trecenta è uno di questi. In occasione del rinnovo della carta d'identità il cittadino può sottoscrivere un modulo in cui si dichiara disponibile alla donazione. La sua scelta viene registrata in un apposito registro nazionale a disposizione dei medici dei centri trapianto.

Nelle foto alcuni momenti della serata. Dall'alto: la Dott.ssa Barbara Vaccarini, del Coordinamento ospedaliero trapianti Ulss 5 Polesana; il Sig. Dario Zambello, infermiere del Coordinamento locale trapianti Ulss 5 Polesana; la Sig.ra Antonella Bezzani dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Trecenta; il vice presidente dell'Aido provinciale.
Le presentazioni della Dott.ssa Barbara Vaccarini e di Dario Zambello sono scaricabili da qui:
Dott.ssa Barbara Vaccarini
Sig. Dario Zambello
Segnalo la pagina web del ministero della salute dedicata ai trapianti: http://www.trapianti.salute.gov.it/

25.1.17

AIDO, Gruppo di Trecenta. Donazione degli organi e Progetto carta d’identità


Informazione e sensibilizzazione alla donazione degli organi

e Progetto carta d’identità


Giovedì 26 Gennaio 2017

alle ore 21,00 nella nuova Sala del Paiolo


RELATORI
Dott.ssa Barbara Vaccarini
Dott. Dario Zambello 


TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE

Scarica la locandina

14.1.17

A rischio taglio anche il punto nascite di Adria

fonte: RovigoOggi.it, 14 gennaio 2017

SANITA' E SERVIZI ADRIA (ROVIGO) Dopo Trecenta, chiuso, anche il capoluogo del Basso Polesine vede la struttura inserita nella lista delle sette che, a livello regionale, dovrebbero essere "accorpate"


Di Trecenta, ormai, purtroppo si sa. Il punto nascite di fatto è già chiuso, non avendo riaperto i battenti dopo la sospensione estiva che si è trasformata in qualcosa di molto simile a una chiusura anticipata. Ma ora anche Adria scopre il proprio punto nascite come pesantemente in bilico. Potrebbe essere chiuso, esattamente come quello dell'Alto Polesine.

Leggi l'articolo completo

Rovigo, "Ospedale pieno per l'influenza, emergenza posti letto"

fonte: RovigoOggi.it, 13 gennaio 2017

ROVIGO I sindacati attaccano: "Manca una regia, l'unica risposta all'emergenza è stata aggiungere letti senza alcuna comunicazione ufficiale". E intanto, lamentano, il personale cala costantemente


“In questi giorni abbiamo assistito ancora una volta a due fronti contrapposti: da una parte una mancata risposta alle esigenze di assistenza e cura per un’influenza che tutti sapevano quando sarebbe arrivata e ne conoscevano da tempo la possibile virulenza, dall’altra parte un ospedale con un pronto soccorso che scoppia di richieste, si impiegano tutti i letti, tutte le barelle e si mettono a ricoverare in Astanteria quasi il triplo di pazienti della capienza massima”. 
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, oltre che la Rsu dell’Ulss 5 Polesana, evidenziano come sia bastata una influenza per dimostrare che nel territorio e nella medicina di base “siamo ancora distanti dall’essere una risposta al bisogno di salute che può in parte sostituire l’ospedale - affermano - Ma intanto negli ospedali si tagliano posti letto di area medica e il personale diminuisce e, di fronte ad un evento morboso prevedibilissimo, si dimostrano le carenze e le inefficienze gestionali”.

Le Ulss si sono fuse ma risparmi rinviati

fonte: Il Gazzettino di Rovigo, giovedì 12 gennaio 2017
di Marina Lucchin

I tre dirigenti dell'ex azienda sanitaria adriese hanno incarichi che "erodono" di molto l'annunciata minore spesa di 500mila euro


Risparmi immediati quasi nulli per l'azienda sanitaria polesana. Per arrivare a vere economie grazie alla fusione dell'Ulss 18 e 19 bisognerà attendere anni.
L'anno scorso il direttore generale Antonio Compostella aveva annunciato che l'unica contrazione immediata della spesa per l'Ulss 5 sarebbe stata solo quella per l'azzeramento della triade dirigenziale di vertice dell'azienda sanitaria di Adria, che avrebbe portato a un taglio di circa 500mila euro.
In realtà, chiusi gli incarichi di direttore amministrativo, sanitario e dei Servizi sociali dell'ex Ulss 19, Paola De Polli, Ezio Botner e Maria Chiara Paparella, ora ricopriranno rispettivamente la gestione del risk management, il coordinamento della direzione medica e di direttore facente funzione del distretto di Adria.
Facile capire, dunque, che con i nuovi ruoli, sfuma (se non tutto, almeno in parte) il risparmio da mezzo milione di euro annunciato in precedenza.
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