20.5.17

Ospedale di Trecenta, insufficienti i posti letto di medicina e lungodegenza

Lettera del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" indirizzata ai sindaci della zona, ai consiglieri regionali eletti in polesine, all'assessore regionale polesano Corazzari, al presidente della giunta regionale Zaia, ai parlamentari eletti in polesine, al ministro Lorenzin, ai sindacati e ai giornali locali.


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce  Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 17 maggio 2017

Trecenta 2 maggio: parla il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella. 
Consiglio comunale aperto, sala piena, necessarie sedie aggiuntive (proprio come in ospedale).
Presentazione articolata, però sui numeri sorgono dubbi.

Riesaminiamo i decreti del DG, le proposte approvate dalla Conferenza dei sindaci (13/12/2016), e carte con le cosiddette opportunità di miglioramento delle attività assistenziali svolte presso il San Luca.
Non ci siamo accorti di miglioramenti, nell’offerta di servizi si tratta di un arricchimento estremamente limitato , che induce le persone ad andare nel privato.
Eppure il DG parla di scelte necessarie "a far fronte ai crescenti bisogni assistenziali determinati dall’invecchiamento della popolazione e dalla comorbilità" (più semplicemente pluripatologia).

Primo punto dolente: Medicina e Lungodegenza.

Il “potenziamento” riduce i posti letto per acuti e i posti letto di lungodegenza.
E la riduzione dei posti letto di lungodegenza crea enormi problemi a tutta l’azienda. Ai reparti sia di area medica che chirurgica.
E’ drammatica la situazione dei posti letto a Rovigo e il DG dovrebbe sapere che molti pazienti dell’Alto Polesine ricoverati in ambito specialistico quell'ospedale non riescono ad essere trasferiti in Lungodegenza a Trecenta proprio per mancanza di posto letto.

La lungodegenza dovrebbe avere posti letti che accolgono gli ex acuti precedentemente ricoverati in medicina - neurologia – chirurgia - ortopedia (anche quelli ricoverati in specialistica di Rovigo)

Il DG sa benissimo (credo) che se i pazienti post acuti (ripetiamo perché sia chiaro :anche quelli di specialistica a Rovigo) non liberano posti letto, non c’è spazio per nuovi ricoveri per acuti.
E i problemi di ricovero inoltre colpiscono  il Pronto Soccorso e l’uso dei letti di astanteria (per questo nella proposta di revisione si programmano interventi edilizi di 50.000 euro per un arricchimento di 2 posti letto? )


Onestamente, non si può ritenere un consolidamento del ruolo di un ospedale per acuti la riduzione di 7 posti letto in medicina (da 55+2 dh. per POLISONNOGRAFIA a 50) e di 5 di Lungodegenza (da 25 a 20 MA SOLO 10 di internistica).
E già con questa organizzazione i posti letto non sarebbero forse sufficienti per far fronte alle richieste del territorio essendo elevatissimo l’utilizzo di posti letto in area medica (vari letti bis non è una notizia nuova). 
Senza contare la mobilità verso altri ospedali (vedi sindaco Melara) dovuta all’incertezza della disponibilità al San Luca.

E non è lontano il 1° febbraio 2018, giorno del pensionamento del dr Ramazzina che oltre a lasciare enorme vuoto umano e professionale lascerà scoperte 850 visite ematologiche l’anno a Trecenta
E poiché la carenza di ematologi comporta già lista di attesa di 1 anno a Rovigo, è verosimile che questi pazienti si troveranno senza riferimento.
Quindi con certezza non si consolidano neppure le carenze.

E i nuovi posti letto di Comunità (attività di continuità assistenziale nel territorio) devono aggiungersi agli attuali posti letto di Medicina e Lungodegenza
Non devono sostituirli.

Il gioco delle tre carte non si addice al San Luca.

Per il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca
La portavoce Jenny Azzolini
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