16.11.17

Sanità. Il sindaco di Rovigo convoca i Comuni e la Provincia


Il sindaco di Rovigo invita in municipio tutti i comuni della provincia.
Motivo, la situazione sanitaria in polesine

Il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, e l'assessore alle politiche sanitarie, Patrizia Borile, invitano a Rovigo tutti i comuni della provincia e l'amministrazione provinciale. Invitati anche il direttore generale e il direttore sanitario dell'Ulss 5 Polesana.
La riunione avrà luogo mercoledì 22 novembre 2017, alle ore 9.30, presso la sala consiliare del Comune di Rovigo.

Un'iniziativa sorprendente - da quando è nato questo blog non ricordo niente di analogo - che riunisce entrambi i comitati dei sindaci dei distretti 1 e 2, rispettivamente ex Ulss 18 e ex Ulss 19.
Saranno sorprendenti anche i contenuti? O accadrà come negli altri incontri della dirigenza Ulss 5 in singoli comuni: una quantità narcotizzante di rassicurazioni e promesse poi disattese nell'esperienza di tutti i giorni? Vedremo.

Mercoledì 22 mi prendo un giorno di ferie, vado a sentire e vi racconto.


13.11.17

Ospedale di Trecenta, «Ecco come in questi anni hanno impoverito il San Luca»



RASSEGNA STAMPA

Il Comitato Altopolesano dei cittadini interviene e si interroga sul futuro dell'ospedale
"Al San Luca servizi con prestazioni ridotte"
Il gruppo attacca: "Progressiva riduzione delle attività e liste di attesa lunghissime"
La Voce di Rovigo, domenica 12 novembre 2017

SOS JENNY AZZOLINI, REFERENTE DEL COMITATO ALTOPOLESANO DELL'OSPEDALE
«Ecco come in questi anni hanno impoverito il San Luca»
Il Resto del Carlino, Rovigo, domenica 12 novembre 2017

Ospedale, tagli e riordino a scatola chiusa
I1 comitato per il San Luca boccia Compostella
«I sindaci hanno solo ascoltato la relazione del direttore generale senza vedere il piano»
Il Gazzettino, Rovigo, domenica 12 novembre 2017

OSPEDALE TRECENTA (ROVIGO) Jenny Azzolini, del comitato polesano per il San Luca, commenta negativamente la programmazione da parte del direttore generale Antonio Compostella nel diminuire i servizi all’ospedale
“Avevamo delle eccellenze, ora smantellate. È buona sanità?”
Rovigo Oggi, 11 novembre 2017

29.10.17

L'Ulss 5 presenta l'atto aziendale 2017. Informati di striscio i comitati dei sindaci di Rovigo e Adria

Nessuna consultazione preliminare, i sindaci hanno potuto solo ascoltare il verbo del direttore generale


Subito dopo la riunione lampo del comitato dei sindaci dello scorso 26 ottobre, la dirigenza dell'Ulss 5, a comitati unificati (Rovigo e Adria), ha illustrato il nuovo atto aziendale, vale a dire la programmazione della sanità provinciale per il prossimo futuro.

Nessuna consultazione preliminare dei sindaci, tutto già pronto, confezionato e approvato con una deliberazione del direttore generale adottata quello stesso giorno. Persino la presentazione stessa è stata inviata ai comuni successivamente per posta elettronica.

Documentazione da scaricare:
- Deliberazione del direttore generale n. 1347 del 23/10/2017 con il relativo atto aziendale;
- Presentazione in formato ppt e pdf.

18.10.17

Il Comitato dei sindaci dell'Ulss 5 convocato per giovedì 26 Ottobre 2017


Per Giovedì 26 Ottobre 2017 alle ore 16, presso l’Auditorium dell’O.C. “Santa Maria della Misericordia” di Rovigo, è convocato il Comitato dei sindaci dell'Ulss 5, distretto di Rovigo (ex Ulss 18).

L'ordine del giorno:

  1. DGR 1392/2017 “Piani di intervento in materia di politiche giovanili”;
  2. Decreto n. 15/2017 “Elenco regionale per le nomine dei revisori dei conti presso le IPAB della Regione Veneto”: comunicazioni;
  3. Fondo Minori III° trimestre 2017;
  4. Varie ed eventuali.


26.9.17

L'Ulss 5 Polesana perde i pezzi

I pazienti di Melara e Bergantino di serviranno del pronto soccorso di Legnago.

Una conseguenza dell'impoverimento dei servizi che da anni Regione e direzione dell'Ulss stanno attuando sull'ospedale di Trecenta.


Vedi su La Voce di Rovigo l'articolo "Presto i pazienti soccorsi a Melara e Bergantino saranno portati a Legnago"

21.9.17

Ospedale di Trecenta. BASTA LA SALUTE?


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

data 16 settembre 2017

BASTA LA SALUTE?


Ci sembra purtroppo che continuino nella sanità scelte che non tengono sempre conto di caratteristiche ambientali e umane. Le decisioni regionali ignorano peculiarità che la regione stessa ha voluto apporre al PSSR, quale la specificità territoriale del Polesine, e le decisioni della direzione dell’Asl 5 sempre più appaiono frutto di “creatività fantasiosa” piuttosto che di seria programmazione.
Facciamo esempi pensando a quanto detto dal dott. Compostella a Trecenta in Consiglio Comunale.
La neuroriabilitazione non può considerarsi un fiore all’occhiello se i servizi delle stanze e gli ausili non sono attrezzati per persone con disabilità. E’ ottima la professionalità  del personale, ma non sono utilizzabili adeguatamente i servizi. E non è di poco conto la mancanza della Risonanza Magnetica perché il trasporto di un paziente a Rovigo crea disagio,costa, impegna personale, rende il tutto poco tempestivo e quindi meno efficace. A meno che non si faccia lavorare meglio e di più quelle che ci sono. Dimenticavo: per farle funzionare ci vorrebbero altri radiologi che non ci sono (sono già in carenza) ed è anche per questo che ci sono lunghe liste d’attesa.
L’aumento del numero delle stanze di astanteria, al pronto soccorso, si sta trasformando nell’occupazione della stanza attrezzata anni fa proprio per una risonanza magnetica mai arrivata.
PMA: manca personale infermieristico-medico-sociosanitario e amministrativo. Gli infermieri presenti sono così tenuti a compiere diverse funzioni.
Perché sentiamo parlare di riduzione dell’attività di chirurgia ortopedica e poi vengono concessi 5 posti letto proprio per interventi Ortopedici a Porto Viro?
Attività radiologiche: Liste d’attesa indecenti e deserto nelle sale d’attesa. Poi c’è l’enigma del sabato: la presenza di operatori, ma senza appuntamenti.
Quando si dice l’organizzazione...)
Ambulatorio oncologico: riduzione del personale che, formalmente, si dice trasferito a Rovigo per ADDESTRAMENTO in attesa del servizio terapie in day surgery.
Si sta ignorando il problema di angiologia medica ed ematologia che si presenterà gravissimo con il prossimo pensionamento del primario dott. Ramazzina che, oltre a lasciare un enorme vuoto umano e professionale, lascerà scoperte 850 visite ematologiche l’anno. E poiché la (dichiarata) carenza di ematologi comporta già liste di attesa di 1 anno a Rovigo, è verosimile che questi pazienti si troveranno senza riferimento.
Servizio di medicina di base: un’assemblea tenuta a Baruchella annunciava per l’inizio di luglio l’allargamento della partecipazione di medici per il 1° luglio. Subito dopo è stato bloccata l’operazione.
Ambulatori: se non c’è il deserto il pomeriggio come tempo fa, c’è il deserto la mattina. La richiesta di un calendario dei servizi più volte avanzata non riesce a trovare risposta: non si è assolutamente in grado di contare su un quadro preciso con giorno - ora - scadenze dei servizi. Ma sappiamo che gli ambulatori vuoti sono dovuti per la gran parte alla carenza di personale (medico e infermieristico), aggravata dall'unificazione con Adria. Si parla di personale inferiore per il 13% rispetto alla Pianta Organica = 436 figure in meno.
Sono numeri che ci portano a ringraziare quotidianamente il personale che attualmente lavora spesso in  difficili condizioni.

Innumerevoli sono stati i tentativi del Comitato altopolesano dei Cittadini per il San Luca di sensibilizzare l'Ulss sui problemi del San Luca. Con risultati molto scarsi.
E martedì 12 sett. il Dg dell'Ulss nelle critiche al suo operato vede una sorta di complotto denigratorio (!?). Ovviamente inesistente. Ma la relazione tecnica, letta a sostegno delle sue affermazioni, conferma quanto da noi denunciato.
E ci dispiace sentire, anche in questa occasione, l'irritazione del presidente del Comitato dei Sindaci per quanto «viene riportato» sulla stampa.
Collaborare con l'Ulss per noi non significa accettare passivamente le decisioni spesso illogiche e disorganizzate che vengono dalla dirigenza. Punitive per i cittadini e sfregio al diritto alla salute.
E temiamo per il futuro.
Ricordare le dichiarazioni di Compostella radicalmente diverse nel tempo (3 maggio2016: «Troppi tre ospedali e tre case di cura» Pronto il piano dei tagli
6 maggio: «Nessun taglio agli ospedali» «non esiste alcun piano di tagli per l'Ulss 5 Polesana» non ci aiuta a sperare.
Temiamo ad esempio che il REPARTO VACCINAZIONI possa essere spostato arbitrariamente…
Noi segnaleremo nuovamente alla Corte dei Conti la situazione che ci dicono critica perché non ci sono soldi, ma che noi vediamo critica anche perché si spende male, troppo poco nel pubblico (ne è prova la relazione del dott. Marcolongo). E troppo nel privato.
Vorremmo ottenere una risposta soddisfacente, perché all’ospedale San Luca vediamo situazioni che non riteniamo proprie di una sanità pubblica efficiente che si dichiara virtuosa.
Noi paghiamo le tasse e vorremmo che i beni, le finanze, i servizi pubblici, fossero la destinazione finale dei nostri soldi. Che non devono finire nei profitti di cliniche e centri medici privati. Ma ci pare che l' obiettivo non sia la salute della gente.

Per i “complottisti” del Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca
La portavoce - Jenny Azzolini Rossi

20.9.17

Gravi ritardi nei trasporti dei pazienti dall'ospedale di Trecenta a quello di Rovigo

Pazienti trasportati dal San Luca all'ospedale di Rovigo con tre ore di ritardo, esami che saltano e che vengono rinviati anche di due settimane.


Questa la situazione all'ospedale di Trecenta.


I servizi di trasporto dei pazienti da ospedale a ospedale sono quasi sempre affidati alle associazioni di volontariato, ma ciò che funzionava fino a un paio di mesi fa ora non funziona più. Perché?

Nelle scorse settimane il trasporto doveva essere prenotato anche con cinque giorni di anticipo, una situazione insostenibile. Ora, su questo, le cose sono migliorate, ma i ritardi restano: saltano gli esami a Rovigo e le ambulanze vanno avanti e indietro per nulla.
Colpa delle associazioni di volontariato che non rispettano gli impegni? Responsabilità di chi dovrebbe organizzare e verificare questi servizi? Non lo sappiamo.

Sappiamo che a forza di togliere servizi a Trecenta per accentrarli a Rovigo, sono aumentate le necessità di trasportare i pazienti da un ospedale all'altro. Accade, ad esempio, per le applicazioni della Peg, una sonda che viene impiantata nello stomaco dei pazienti che non riescono a deglutire. Le presenze bisettimanali del servizio di gastroenterologia a Trecenta sono state eliminate, e diventa così indispensabile il trasporto a Rovigo.

L'unificazione delle Ulss 18 e 19, su questo versante, non ha portato benefici ma maggiori problemi. E quello dei trasporti è, in qualche misura, comune con l'ospedale di Adria. Invece di un miglior coordinamento delle risorse assistiamo a una moltiplicazione dei problemi.

Dall'Ulss 5 ci attendiamo una sonora smentita, soprattutto se queste segnalazioni verranno riprese dalla stampa, cosa che scoccia un bel po' ai dirigenti dell'azienda.
Il lettore di questo blog osservi che la direzione dell'Ulss aveva gridato al complotto anche durante l'ultima riunione del comitato dei sindaci, sul problema degli ascensori. Secondo il dott. Compostella l'ultimo ascensore andato in panne, il terzo su quattro, sarebbe stato riparato il giorno successivo, 13 settembre 2017. Fino a ieri, 19 settembre, era ancora fuori uso.

12.9.17

Ospedale "San Luca", sarà ripristinato domani l'ascensore per i degenti

Secondo il Dg dell'Ulss ci sarebbe una ben orchestrata campagna per criticare l'ospedale.
Ma la relazione tecnica conferma sostanzialmente i problemi denunciati.


Domani, mercoledì 13 settembre 2017, sarà riparato l'ascensore guastatosi nei giorni scorsi mentre trasportava un paziente in sala operatoria.
Lo ha affermato solennemente oggi il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella, in avvio di riunione del comitato dei sindaci del distretto numero 1, come risposta all'allarme suscitato dalla notizia del grave malfunzionamento dei giorni scorsi.

In questi giorni, secondo il dirigente dell'Ulss, è stato tutto un «tambureggiare di notizie... informazioni... conclusioni non vere. Anche su Adria.». Sulla vicenda dell'ascensore e sulla lettera di un paziente sessantacinquenne - altra questione che ha trovato una certa risonanza sulla stampa - secondo il direttore generale, «c'è stata una volontà di lanciare critiche all'ospedale». Una sorta di complotto, par di capire, che sarebbe, ovviamente, destituito di ogni fondamento.

A sostegno delle sue affermazioni Compostella ha letto due relazioni, una tecnica, sul guasto all'ascensore, e una amministrativa sui servizi ospedalieri di contorno e comfort per i degenti.
Sugli ascensori viene così confermato che, con quest'ultimo, sono tre gli apparati fuori uso. Ma non da tutto quel tempo di cui si parla, per carità, solo «da marzo, il primo, e un altro... poco dopo». Insomma bazzecole, quisquilie, pinzillacchere, come direbbe Totò.

L'ultimo "inconveniente" - quello che i passeggeri hanno avvertito come un 'crollo' dell'ascensore - sarebbe stato causato da un «evento imprevedibile» che si è risolto senza conseguente perché hanno funzionato i «freni di emergenza».
«Domani l'ascensore sarà ripristinato» ha annunciato il Dg. Quanto agli altri due Compostella ha comunicato che «l'argano di un secondo ascensore sarà sostituito entro la prossima settimana, per il terzo entro fine settembre».

Confermata anche in questa occasione l'allergia del presidente del comitato dei sindaci Antonio Bombonato per quanto «viene riportato» sulla stampa. L'allusione è, in piena sintonia col Dg dell'Ulss, al Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, che ha divulgato la notizia dell'ultimo guasto all'ascensore, a Guglielmo Brusco, che ne ha dato risalto, e alla stampa locale che ha ripreso il fatto.

Secondo Bombonato bisognerebbe collaborare con l'Ulss, senza scatenare queste campagne che servirebbero soltanto a denigrare l'ospedale allontanandone l'utenza.

Innumerevoli sono stati i tentativi del Comitato altopolesano di sensibilizzare l'Ulss sui problemi dell'ospedale. Ma molto scarsi i risultati.


Il Comitato è così costretto a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e degli amministratori comunali sui problemi più urgenti. Ottenendo a volte, come in questo caso, qualche risultato in tempi ragionevoli. Se questo è necessario fare, si farà.

6.9.17

Ulss 5, nuova convocazione del Comitato dei sindaci del distretto di Rovigo (ex Ulss 18)


Il Comitato dei sindaci del Distretto 1, Rovigo (ex Ulss 18), dell'Ulss n. 5 Polesana, è stato convocato per Martedì 12 settembre 2017 alle ore 15.30.

La riunione avrà luogo presso l'aula magna della cittadella sanitaria.

L'ordine del giorno riguarda:

  1. Ripianificazione anno 2017 del Piano di Zona: richiesta di integrazione;
  2. Fondo Minori anno 2017— comunicazione riguardante la DGR n. 1210 del 01.08.17;
  3. Comunicazione sul nuovo Atto Aziendale DGR. n. 1306 del 16/08/17;
  4. Programma per l’Inclusione Attiva (SIA): comunicazioni;
  5. Varie ed eventuali.
Scarica l'O.d.G.

4.7.17

Ulss 5, convocato il Comitato dei sindaci del distretto di Rovigo

E' stato convocato per il prossimo 11 luglio, alle ore 17.00, il comitato dei sindaci del distretto di Rovigo, l'organismo che ha sostituito la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 dopo la fusione delle due aziende polesane.

La riunione avrà luogo presso l'auditorium dell'ospedale di Rovigo.

L'ordine del giorno prevede:

1. Ri-pianificazione anno 2017 del Piano di Zona;
2. DGR n. 683/17 Interventi in materia d’immigrazione anno 2017 - Individuazione Comune Capofila;
3. Varie ed eventuali.

Scarica l'ordine del giorno

24.5.17

Ulss 5 Polesana, il Centro di ascolto Alzheimer

Un servizio poco conosciuto a sostegno delle famiglie con persone affette da disturbi cognitivi, Alzheimer e demenze senili.


Esiste un servizio di sostegno alle famiglie con persone affette da disturbi cognitivi, morbo di Alzheimer e demenze senili, offerto in forma ASSOLUTAMENTE GRATUITA dal Servizio Sanitario Nazionale.
Io l'ho scoperto grazie al Dr Dal Santo, il geriatra che sta seguendo la mia mamma, a cui avevo chiesto se fosse prevista qualche forma di aiuto per i famigliari che si occupano dei loro anziani malati.

Il dr Dal Santo mi ha indirizzato alla Dr.ssa Daniela Martini che si occupa del centro di ascolto Alzheimer, e di organizzare dei corsi di informazione e formazione.

Presso di lei ho trovato un aiuto nell'ascolto: in quanto "caregiver", ovvero persona "eletta" dalla mia mamma come donatrice di cure, sono sottoposta ad uno stress quotidiano che chi vive con un anziano affetto  da demenza ben conosce.  Poterne parlare, raccontare le proprie difficoltà, esporre i propri dubbi riguardo agli atteggiamenti da adottare, imparare a gestire i sensi di colpa - puntualmente sollecitati - da tenere a bada è assolutamente efficace: aiuta a prendere un po' le distanze e ad avere un atteggiamento più obiettivo rispetto a situazioni che ci coinvolgono profondamente, soprattutto sotto il punto di vista emotivo.

La Dr.ssa Martini è contattabile allo 0425 39 49 48.
Se non risponde lasciate un messaggio in segreteria lei vi cercherà.
Fissa appuntamenti per chiunque si trovi in difficoltà e abbia bisogno dei consigli di una professionista preparata, oltre che di essere ascoltato.

I corsi di formazione ed informazione che organizza mensilmente sul territorio sono volti a rendere famigliari, volontari e personale di assistenza più consapevoli della malattia e dei suoi sviluppi, nonché a dar loro consigli pratici per la gestione quotidiana del malato e della sua realtà.
Tutto questo attraverso incontri con medici geriatri ed assistenti sociali che sono costantemente in contatto con questo tipo di malattia.

Alla fine del corso viene rilasciato per gli assistenti un attestato di frequenza che potrà arricchire o completare il loro curriculum.

Visto l'esiguo numero dei partecipanti attuali al corso credo che purtroppo la sua esistenza sia sconosciuta ai più.  Ritengo invece che meriti di essere conosciuto e frequentato, perché gestito da professionisti preparati e capaci di informare in maniera semplice  e diretta.
Invito pertanto chi come me si trova in questo tipo di situazione - semplicemente per bisogno di informazioni o anche di vero e proprio sostegno - a contattare il centro Alzheimer di Rovigo.

Spero con queste poche righe di aver fatto buona cosa, e concludo augurando a tutti un percorso almeno sereno al fianco dei loro anziani.

Monica Martello, Badia Polesine

20.5.17

Ospedale di Trecenta, insufficienti i posti letto di medicina e lungodegenza

Lettera del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" indirizzata ai sindaci della zona, ai consiglieri regionali eletti in polesine, all'assessore regionale polesano Corazzari, al presidente della giunta regionale Zaia, ai parlamentari eletti in polesine, al ministro Lorenzin, ai sindacati e ai giornali locali.


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce  Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 17 maggio 2017

Trecenta 2 maggio: parla il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella. 
Consiglio comunale aperto, sala piena, necessarie sedie aggiuntive (proprio come in ospedale).
Presentazione articolata, però sui numeri sorgono dubbi.

Riesaminiamo i decreti del DG, le proposte approvate dalla Conferenza dei sindaci (13/12/2016), e carte con le cosiddette opportunità di miglioramento delle attività assistenziali svolte presso il San Luca.
Non ci siamo accorti di miglioramenti, nell’offerta di servizi si tratta di un arricchimento estremamente limitato , che induce le persone ad andare nel privato.
Eppure il DG parla di scelte necessarie "a far fronte ai crescenti bisogni assistenziali determinati dall’invecchiamento della popolazione e dalla comorbilità" (più semplicemente pluripatologia).

Primo punto dolente: Medicina e Lungodegenza.

Il “potenziamento” riduce i posti letto per acuti e i posti letto di lungodegenza.
E la riduzione dei posti letto di lungodegenza crea enormi problemi a tutta l’azienda. Ai reparti sia di area medica che chirurgica.
E’ drammatica la situazione dei posti letto a Rovigo e il DG dovrebbe sapere che molti pazienti dell’Alto Polesine ricoverati in ambito specialistico quell'ospedale non riescono ad essere trasferiti in Lungodegenza a Trecenta proprio per mancanza di posto letto.

La lungodegenza dovrebbe avere posti letti che accolgono gli ex acuti precedentemente ricoverati in medicina - neurologia – chirurgia - ortopedia (anche quelli ricoverati in specialistica di Rovigo)

Il DG sa benissimo (credo) che se i pazienti post acuti (ripetiamo perché sia chiaro :anche quelli di specialistica a Rovigo) non liberano posti letto, non c’è spazio per nuovi ricoveri per acuti.
E i problemi di ricovero inoltre colpiscono  il Pronto Soccorso e l’uso dei letti di astanteria (per questo nella proposta di revisione si programmano interventi edilizi di 50.000 euro per un arricchimento di 2 posti letto? )


Onestamente, non si può ritenere un consolidamento del ruolo di un ospedale per acuti la riduzione di 7 posti letto in medicina (da 55+2 dh. per POLISONNOGRAFIA a 50) e di 5 di Lungodegenza (da 25 a 20 MA SOLO 10 di internistica).
E già con questa organizzazione i posti letto non sarebbero forse sufficienti per far fronte alle richieste del territorio essendo elevatissimo l’utilizzo di posti letto in area medica (vari letti bis non è una notizia nuova). 
Senza contare la mobilità verso altri ospedali (vedi sindaco Melara) dovuta all’incertezza della disponibilità al San Luca.

E non è lontano il 1° febbraio 2018, giorno del pensionamento del dr Ramazzina che oltre a lasciare enorme vuoto umano e professionale lascerà scoperte 850 visite ematologiche l’anno a Trecenta
E poiché la carenza di ematologi comporta già lista di attesa di 1 anno a Rovigo, è verosimile che questi pazienti si troveranno senza riferimento.
Quindi con certezza non si consolidano neppure le carenze.

E i nuovi posti letto di Comunità (attività di continuità assistenziale nel territorio) devono aggiungersi agli attuali posti letto di Medicina e Lungodegenza
Non devono sostituirli.

Il gioco delle tre carte non si addice al San Luca.

Per il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca
La portavoce Jenny Azzolini
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13.5.17

Ospedale San Luca, 2 maggio 2017. La presentazione del direttore generale dell'Ulss 5

Lo scorso 2 maggio l'amministrazione comunale di Trecenta ha preso un'iniziativa importante per l'ospedale San Luca. Si è tenuto, infatti, un consiglio comunale aperto sullo stato dell'ospedale e sul suo futuro (vedi precedente post). Invitato il direttore generale dell'Ulss 5 Polesana, Antonio Compostella che ha presentato lo stato di attuazione della revisione organizzativa approvata con decreto n. 1142 del 2016.
Invitati anche i sindaci ma non erano molti quelli presenti.
Scarica la presentazione del direttore dell'Ulss 5
Nelle foto alcuni momenti della serata.








28.4.17

Ospedale San Luca, consiglio comunale aperto a Trecenta

Il direttore generale dell'Ulss sul futuro dell'ospedale. Un'occasione per tutti i comuni dell'altopolesine.


Martedì prossimo, 2 MAGGIO 2017, alle ore 20.00, presso la sala comunale del Parco Paiolo, si svolgerà un Consiglio Comunale straordinario aperto con la presenza del Direttore Generale dell’Ulss n. 5 Polesana Dr. Compostella chiamato a relazionare sullo stato attuale e futuro del S. Luca.

20.4.17

CASSAZIONE: il medico è colpevole se antepone le logiche ragionieristiche indotte alla cura del malato, ma non è colpevole se le ignora per tutelarlo nella sua salute

Fonte: FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) sezione di Roma, 23 febbraio 2017

Il medico nella sua attività professionale deve perseguire un unico fine, la cura del malato, utilizzando i presidi diagnostici e terapeutici di cui può disporre, senza farsi condizionare da esigenze di diversa natura, lo esplicita la Corte di Cassazione nella sentenza del 2 marzo 2011 n. 8254 dove recita che: "a NESSUNO è consentito di anteporre la logica economica alla logica della tutela della salute, di diramare direttive che, nel rispetto della prima, pongano in secondo piano le esigenze dell'ammalato." Oltretutto è la stessa Corte che ribadisce : "Il medico non è tenuto al rispetto di quelle direttive, laddove esse siano in contrasto con le esigenze di cura del paziente, e non può andare esente da colpa, ove se ne lasci condizionare, rinunciando al proprio compito e degradando la propria professionalità e la propria missione ad un livello ragionieristico" Ovvero il medico diventa colpevole se si fa condizionare da logiche ragionieristiche o da direttive diramate che possono ledere la salute del paziente.
Vai all'articolo completo

18.4.17

Ospedale San Luca: niente miracoli


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425 701126 – Cell. 3473490340


data 15/04/2017

Ospedale San Luca: niente miracoli


Come regalo pasquale ci aspettavamo una risposta del dottor Compostella all’invito del sindaco Laruccia per un consiglio comunale che presentasse ai cittadini la situazione dell’ospedale San Luca, i suoi problemi, le difficoltà, le incertezze, le prospettive.
L’articolo amareggiato del sindaco di Trecenta, che ha giustamente visto nell’atteggiamento del dg una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, ci conferma la “sensibilità” dell’attuale direzione dell’Ulss 5.
Perché quotidianamente si registrano situazioni di difficoltà nel nostro ospedale.
La nostra osservazione quasi quotidiana del San Luca ci propone una realtà che a volte appare quasi incredibile.
Dopo aver lamentato il deserto pomeridiano degli ambulatori vediamo, ad esempio, più frequenze il pomeriggio e più vuoti la mattina.
Ma al di là di un aspetto da attribuire forse ad una programmazione (discutibile) poco accessibile a noi proletariato culturale, non possiamo dimenticare, in particolare, il pesante intervento di riduzione del servizio di medicina.
Ci troviamo di fronte ad impegni senza dubbio a senso unico, per Trecenta: i tagli previsti dal progetto presentato da Compostella ai sindaci sono stati praticamente immediati, mentre non si parla minimamente dell’arricchimento previsto per i servizi.
Ora arriva la brutta notizia del pensionamento del dr Ramazzina (per il 1 febbraio 2018) che non solo lascerà 2 reparti medici senza apicalità (Trecenta e Rovigo) ma lascerà scoperte a Trecenta 850 visite ematologiche annue. La carenza di ematologi comporta già una lista di attesa di 1 anno a Rovigo, quindi i pazienti del settore si troveranno di punto in bianco senza riferimento.
Chiudiamo anche questo servizio a Trecenta?
Noi non vorremmo che il dr. Ramazzina se ne andasse e faremo il possibile per creare le condizioni affinché resti al suo posto, per tutto il tempo consentito.
O forse qualcuno non vede l’ora che tolga il disturbo, per sostituirlo con una figura più gradita a …?

Per il Comitato la portavoce Jenny Azzolini Rossi

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10.4.17

Bimbi non vaccinati: primo caso dopo anni di pertosse

da RovigoOggi.it, 6 aprile 2017

OSPEDALE ROVIGO Neonata trasferita di corsa a Padova, ora sta meglio, ma l'allarme per il ritorno di patologie ormai credute sparite si conferma forte


Si tratta del primo caso nella nostra provincia, dopo anni, di pertosse in una bambina così piccola. Rilevante calo della copertura vaccinale.


Vedi anche il comunicato stampa dell'Ulss n.5 Polesana PERTOSSE, NEONATA TRASFERITA A PADOVA

17.3.17

LA SALUTE E’ UN DIRITTO NON UNA MERCE


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

16 marzo 2017
LA SALUTE E’ UN DIRITTO NON UNA MERCE
…” è l’unico diritto che la Costituzione espressamente definisce come “fondamentale
Ma non è facile fare il cane da guardia di un bene prezioso, quando il gestore istituzionale lo smembra professionalmente fingendo di accrescerne il valore.
Se il bene è un ospedale come il San Luca, i cani da guardia devono continuare ad abbaiare non alla luna, ma, ringhiando, verso coloro che sono responsabili dei pessimi interventi nei confronti del San Luca: direttore generale, assessore regionale e conniventi vari.
Si ripetono troppo spesso situazioni di difficoltà assistenziali causate dall’impossibilità dei reparti dell’area medica di far fronte all’assistenza di malati cronici o colpiti da patologie acute.
Ci volevamo convincere che la riduzione dei posti letto in medicina e lungodegenza potessero essere compensati dalla creazione di letti di comunità.
Ciò non è successo né a livello numerico né a livello sanitario.
Così troppo spesso siamo coinvolti nella preoccupazione e nel senso di impotenza di mogli, figli, fratelli che non vedono come poter aiutare i loro parenti che i reparti di lungodegenza e di comunità si dicono obbligati a dimettere.
E si trovano di fronte a problemi di tempi imprecisati per gli ausili, alle difficoltà per fissare i servizi domiciliari e alle problematiche connesse al ricovero nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA).
Ora gli episodi negativi non sono per noi soltanto un pretesto per criticare duramente.
Si tratta purtroppo di ennesime “soluzioni”(?) che vanno ad intaccare le già scarse risorse sanitarie della gente Altopolesana, già duramente provata, in ogni fascia di età, da una crisi economica crudele come una malattia che devitalizza i corpi e annebbia le menti.
Ma infine perché, oppure chi, è all’origine di certe situazioni dannose?
Si tratta di direttive dall’alto o di smanie arriviste?
E chi si aggrappa alle tante nefandezze diffuse nella sanità e cita il proverbio (consolatorio?) “mal comune mezzo gaudio” sappia che non c’è proprio nessun gaudio ma un immenso male comune.
E che dire delle sofferte esitazioni del dottor Compostella nel definire una data in cui incontrare la gente Altopolesana in consiglio comunale aperto per parlare del San Luca, come richiesto da giorni (23 febbraio) dal sindaco Laruccia?
Per il Comitato Altopolesano Jenny Azzolini Rossi




14.3.17

Autostrada batte Sanità 300milioni a Zero

C'è da finire un'autostrada signori!


Il mito del Veneto che, unico in Italia, non applica l'addizionale Irpef, è definitivamente caduto. I contribuenti con reddito superiore a 25mila euro l'anno la dovranno pagare dal 2018. Il gettito previsto è di 300 milioni di euro.
C'è da finire un'autostrada, cavolo!
Vedi Il Mattino di Padova, 7 marzo 2017
(A sinistra il manifesto di Zaia per le elezioni regionali del 2015)

Non conta che la sanità pubblica si stia sgretolando, che manchino i posti letto per acuti, che gli ospedali di comunità siano bloccati, che la genialata della "sanità sul territorio" si sia rivelata una presa per i fondelli, che i pronto soccorso siano sovraccarichi di lavoro, che manchi personale medico, tecnico e gli operatori socio-sanitari.
Quello che conta, per la giunta regionale, è l'autostrada tal dei tali. Perché si sono sbagliati, han fatto male i conti e ora, se si vuol finire questo accidenti di pedemontana è necessario che intervenga il pubblico.

La sanità pubblica non conta. Anzi se è in difficoltà è meglio, così qualcuno si rivolgerà a quella privata, convenzionata con la Regione Veneto, che, in questi anni, non ha subito tagli ma ha visto addirittura incrementati i propri posti letto.


I tagli alla sanità sono stati programmati.
Mi è capitata tra le mani una pubblicazione della regione sul bilancio di previsione triennale 2016-2018.
Se lo stanziamento per la sanità era di 8.989 milioni per il 2016, nel 2017 sarà di 8.913 (-76 milioni), e nel 2018 sarà di 8.900 (-13 milioni).

4.3.17

Post-it. Le rassicurazioni del direttore generale dell'Ulss 5 sull'ospedale di Adria


Alla vigilia della manifestazione di Adria a difesa dell'ospedale, arrivano le rassicurazioni e gli impegni del direttore generale Antonio Compostella, supportato dall'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e dall'assessore Cristiano Corazzari, eletto in polesine.
Dal resoconto della conferenza stampa pubblicato da RovigoOggi.it leggo che è stata tutta una sequela di "l’azienda sanitaria sta progettando" ... "siamo in attesa" ... "prossimamente" ... "si sono creati i presupposti" ... "si sta riorganizzando" ... "concorsi ... ad aprile" ..." possibilmente".

Apprendiamo così che "è stata valutata e decisa la realizzazione, con fondi aziendali, del nuovo Pronto soccorso", ma c'è un però: l'Ulss non sa se la la regione esprimerà parere favorevole.
E così è anche per la "palazzina dei servizi con la realizzazione nel terzo piano dei posti letto per l’ospedale di comunità e la realizzazione di sei posti letto di Hospice". Anche qui si è in attesa di parere della Commissione regionale per l'investimento in tecnologia ed edilizia (CRITE).
Apprendiamo dal direttore generale dell'Ulss che "si sta riorganizzando l’assistenza domiciliare" ma se il modello è quello in uso nell'ex Ulss 18 c'è poco da stare allegri (si clicchi sull'etichetta "adi" qui a lato per averne conferma).
Per il servizio di cucina il Dg afferma che "la posizione dell’Azienda è di tutela dei lavoratori e si farà parte attiva con la ditta che vincerà la gara di assegnazione al fine di garantire possibilmente i livelli occupazionali dell’attuale personale".

Insomma, di sicuro non c'è niente di buono. I guai per i dipendenti delle cooperative che da anni svolgono le loro attività all'ospedale di Adria, sono invece certi.

Compostella fa riferimento ad alcune assunzioni che sarebbero, il condizionale è d'obbligo, state attuate dall'Ulss, ma non indica in che arco di tempo e in che servizi. E, soprattutto, si guarda bene dal dire da quanti anni - anni - non veniva rimpiazzato il personale che se ne andava per pensionamento, dimissioni o mobilità verso altre Ulss.

Propongo ai lettori di questo blog di tornare di tanto in tanto sull'articolo di RovigoOggi. Di verificare quanto verrà realizzato e quanto sarà disatteso. Di mantenere una luce accesa sulla sanità in polesine perché quanto sto osservando per l'ospedale di Adria mi ricorda da vicino la storia dell'ospedale "San Luca" di Trecenta.

24.2.17

La sanità al guinzaglio


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340
data: 18-02-2017

La sanità al guinzaglio

Nonostante situazioni di temporanea emergenza, il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca ha continuato ad impegnarsi in vari modi per il nostro ospedale.
Abbiamo riletto con attenzione dichiarazioni del direttore generale dell’Asl polesana, dei sindacati, di assessori regionali, di consiglieri regionali, di familiari di pazienti.
Soprattutto abbiamo ascoltato tanti pazienti che vivono un senso di abbandono sanitario e sono perciò scoraggiati, disorientati.
Un intervento del direttore generale Compostella (giugno 2016 in consiglio comunale di Rovigo) definisce Trecenta “ospedale integrativo della rete”. E questo, visti i recenti tagli di posti letto non compensati da una opportuna ed efficiente assistenza territoriale e domiciliare ci sconcerta non poco: nel nuovo assetto del San Luca vengono a mancare le specialità cosiddette di base.
Sempre a giugno il direttore generale a Rovigo ha detto che stava organizzando,su mandato della regione, la struttura detta in maniera inesatta “ospedale di comunità”. Ma in concreto a Trecenta quella che doveva essere una struttura di transizione tra ospedale e territorio che facilita le dimissioni dall'ospedale, ha tolto letti all'area medica (10 letti di medicina per acuti e 10 di lungodegenza). Adesso pare che a causa degli elevati costi, la regione abbia bloccato i posti di comunità nelle sedi extra ospedaliere . Che ne sarà dei letti di comunità del San Luca?
Il direttore Compostella continua a sostenere che non vi sono stati tagli di posti letto e che le criticità denunciate sono valutazioni dei non addetti ai lavori. E parla di barelle confortevoli come i posti letto.
Ma come spesso succede in Italia la lettura degli eventi e dei numeri diventa opinione personale.
Una recente sentenza della Corte Costituzionale precisa che “i diritti fondamentali” vengono prima del “pareggio di bilancio”: dovrebbe essere l’economia al servizio dell’interesse pubblico, non il contrario.
Pur consapevoli che le risorse economiche debbano essere razionalizzate, perché sono ridotte (e mal distribuite), si ha la sensazione che nel mondo reale la salute dei cittadini sia in secondo piano rispetto al pareggio di bilancio.
Compostella dice che si lamenta per le lunghe attese in PS chi non è addetto ai lavori, a noi pare che il direttore non abbia una buona percezione del reale.
Non crediamo sia necessario essere addetti ai lavori per scoprire da internet  digitando "tempo d'attesa medio nei pronto soccorsi italiani" che questo nell'80% dei casi va ben oltre lo standard auspicabile di 4 h, o l' Ulss5 Polesana è un’eccezione?
Noi abbiamo visto e provato le lunghe attese, i rinvii al PS di Rovigo, con altre attese, abbiamo visto i letti bis e pluribis in medicina senza potenziamento di organico, persone ricoverate in settori riservati all’altro sesso, difficoltà nel dimettere pazienti per far posto a nuove entrate.
Abbiamo visto sale d’attesa vuote davanti ad ambulatori chiusi per mancanza di personale e lunghe file davanti ad ambulatori super affollati per la disponibilità professionale e umana di alcuni medici.
La Regione ha classificato il San Luca come “ospedale per acuti con PS” ma la “sanità di qualità” del nostro ospedale può ancora andare d’accordo con tale definizione?
E non riusciamo a capire perché l’Asl Polesana sia la più penalizzata a livello regionale, non capiamo perché il costo del personale sia rimasto pressoché stabile anche se sono stati parzialmente sostituiti i pensionamenti e sono state ridotte di numero le figure apicali.
E non capiamo perché siano stati ridotti i posti letto pubblici ma non quelli delle strutture private (facciamo riferimento a dichiarazioni di consiglieri della Quinta Commissione regionale).
L’Anaao lamenta carenze di risorse e di organizzazione, parla di carenze di organico e di medici di ps precari. Ma la regione continua a sostenere che quest’azienda ha un numero ECCESSIVO di dipendenti rispetto alla popolazione.
Noi siamo preoccupati dall'ottimismo del dottor Compostella, della miopia del presidente Bombonato e di tutti gli altri sindaci, e del disimpegno della maggioranza dei rappresentanti politici del Polesine (regionali e nazionali).
Jenny Azzolini
per il Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca

29.1.17

Donazione degli organi, informazione e sensibilizzazione a Trecenta

A Trecenta un'interessante serata che ha fornito informazioni utili a una scelta consapevole.
I Comuni possono partecipare alla diffusione della cultura della donazione.



Giovedì scorso ho partecipato alla serata di informazione e sensibilizzazione alla donazione degli organi organizzata dall'Aido di Trecenta (vedi precedente post).

In Italia i pazienti in lista d'attesa per un trapianto sono 8.856. Si arriva alla necessità del trapianto quando non esistono altri mezzi per curare efficacemente una persona. Ma i donatori sono pochi e nonostante il costante incremento dei trapianti effettuati la lista d'attesa rimane sostanzialmente stabile.
E' possibile espiantare gli organi solo dopo che è stata accertata la morte cerebrale in modo assolutamente sicuro, all'interno di un reparto di rianimazione. Accertata la morte cerebrale, se il cuore continua a battere, mantenendo meccanicamente attiva la respirazione è possibile conservare per un certo tempo gli organi e i tessuti utili ai centri trapianti. Se è il cuore a cedere prima del cervello non c'è alcuna possibilità di salvare organi e tessuti per un trapianto.

Per poter donare i propri organi e tessuti è necessario avere espresso in vita questo desiderio, anche solo verbalmente ai propri congiunti. Ma la scelta più chiara e inequivocabile è quella che si esprime per iscritto aderendo all'Aido.
Un'ulteriore facoltà viene offerta da un numero sempre più consistente di Comuni, e Trecenta è uno di questi. In occasione del rinnovo della carta d'identità il cittadino può sottoscrivere un modulo in cui si dichiara disponibile alla donazione. La sua scelta viene registrata in un apposito registro nazionale a disposizione dei medici dei centri trapianto.

Nelle foto alcuni momenti della serata. Dall'alto: la Dott.ssa Barbara Vaccarini, del Coordinamento ospedaliero trapianti Ulss 5 Polesana; il Sig. Dario Zambello, infermiere del Coordinamento locale trapianti Ulss 5 Polesana; la Sig.ra Antonella Bezzani dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Trecenta; il vice presidente dell'Aido provinciale.
Le presentazioni della Dott.ssa Barbara Vaccarini e di Dario Zambello sono scaricabili da qui:
Dott.ssa Barbara Vaccarini
Sig. Dario Zambello
Segnalo la pagina web del ministero della salute dedicata ai trapianti: http://www.trapianti.salute.gov.it/

25.1.17

AIDO, Gruppo di Trecenta. Donazione degli organi e Progetto carta d’identità


Informazione e sensibilizzazione alla donazione degli organi

e Progetto carta d’identità


Giovedì 26 Gennaio 2017

alle ore 21,00 nella nuova Sala del Paiolo


RELATORI
Dott.ssa Barbara Vaccarini
Dott. Dario Zambello 


TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE

Scarica la locandina

14.1.17

A rischio taglio anche il punto nascite di Adria

fonte: RovigoOggi.it, 14 gennaio 2017

SANITA' E SERVIZI ADRIA (ROVIGO) Dopo Trecenta, chiuso, anche il capoluogo del Basso Polesine vede la struttura inserita nella lista delle sette che, a livello regionale, dovrebbero essere "accorpate"


Di Trecenta, ormai, purtroppo si sa. Il punto nascite di fatto è già chiuso, non avendo riaperto i battenti dopo la sospensione estiva che si è trasformata in qualcosa di molto simile a una chiusura anticipata. Ma ora anche Adria scopre il proprio punto nascite come pesantemente in bilico. Potrebbe essere chiuso, esattamente come quello dell'Alto Polesine.

Leggi l'articolo completo

Rovigo, "Ospedale pieno per l'influenza, emergenza posti letto"

fonte: RovigoOggi.it, 13 gennaio 2017

ROVIGO I sindacati attaccano: "Manca una regia, l'unica risposta all'emergenza è stata aggiungere letti senza alcuna comunicazione ufficiale". E intanto, lamentano, il personale cala costantemente


“In questi giorni abbiamo assistito ancora una volta a due fronti contrapposti: da una parte una mancata risposta alle esigenze di assistenza e cura per un’influenza che tutti sapevano quando sarebbe arrivata e ne conoscevano da tempo la possibile virulenza, dall’altra parte un ospedale con un pronto soccorso che scoppia di richieste, si impiegano tutti i letti, tutte le barelle e si mettono a ricoverare in Astanteria quasi il triplo di pazienti della capienza massima”. 
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, oltre che la Rsu dell’Ulss 5 Polesana, evidenziano come sia bastata una influenza per dimostrare che nel territorio e nella medicina di base “siamo ancora distanti dall’essere una risposta al bisogno di salute che può in parte sostituire l’ospedale - affermano - Ma intanto negli ospedali si tagliano posti letto di area medica e il personale diminuisce e, di fronte ad un evento morboso prevedibilissimo, si dimostrano le carenze e le inefficienze gestionali”.

Le Ulss si sono fuse ma risparmi rinviati

fonte: Il Gazzettino di Rovigo, giovedì 12 gennaio 2017
di Marina Lucchin

I tre dirigenti dell'ex azienda sanitaria adriese hanno incarichi che "erodono" di molto l'annunciata minore spesa di 500mila euro


Risparmi immediati quasi nulli per l'azienda sanitaria polesana. Per arrivare a vere economie grazie alla fusione dell'Ulss 18 e 19 bisognerà attendere anni.
L'anno scorso il direttore generale Antonio Compostella aveva annunciato che l'unica contrazione immediata della spesa per l'Ulss 5 sarebbe stata solo quella per l'azzeramento della triade dirigenziale di vertice dell'azienda sanitaria di Adria, che avrebbe portato a un taglio di circa 500mila euro.
In realtà, chiusi gli incarichi di direttore amministrativo, sanitario e dei Servizi sociali dell'ex Ulss 19, Paola De Polli, Ezio Botner e Maria Chiara Paparella, ora ricopriranno rispettivamente la gestione del risk management, il coordinamento della direzione medica e di direttore facente funzione del distretto di Adria.
Facile capire, dunque, che con i nuovi ruoli, sfuma (se non tutto, almeno in parte) il risparmio da mezzo milione di euro annunciato in precedenza.
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