Comitato
altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce
Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel.
0425701126 – Cell. 3473490340
sito
internet: http://ospedaletrecenta.blogspot.it/
20/08/2015
La
miseria
della sanità
Il
virus dell’attesa nella sanità altopolesana
Dilaga il virus dell’attesa nella sanità Altopolesana. Ormai la
malattia è endemica e sembra non ci sia rimedio.
Ma che vuole tutta 'sta gente che si lamenta? L’ospedale sotto casa
e la visita il giorno dopo?
No, vorrebbe un risposta dignitosa ed accettabile, non una irridente
prenotazione magari per un anno dopo. Però, con i soldi,
privatamente, … a volte anche dopo un giorno…
Sembra incredibile, ad ogni momento di crisi, vera o presunta, si
colpisce sempre con tagli lineari e nei settori portanti e vitali di
ogni buona democrazia a partire dalla sanità e i più colpiti sono
sempre i redditi facilmente controllabili. Chi ha (molto) di più si
paga invece una sanità rapida ed eccellente.
E i rappresentanti delle istituzioni fingono di non capire
l’oltraggio quotidiano alla GIUSTIZIA e l’offesa alla popolazione
socialmente più debole.
Nel recente incontro, il Presidente della Conferenza dei Sindaci e il
Direttore generale dell’Ulss 18, dopo una disamina attenta delle
situazioni critiche,concludono che, in fondo, anche una lunghissima,
estenuante attesa al pronto soccorso, non è un vero problema, non
rappresenta un rischio grave per il paziente.
E allora, com’è che noi, gente comune, viviamo le attese come un
intollerabile sopruso?
La realtà è che le (evitabili?) “disfunzioni sanitarie”
(eufemismo) sono diventate troppe e quotidiane ed abbassano la
qualità della vita della gente meno “fortunata”.
Qualche
esempio recente ed illuminante:
- Controllo ad un paziente colpito da trombosi, fine 2016.
- Per un esame radiologico al polso, una signora di oltre 90 anni (impegnativa con priorità B) deve aspettare OTTOBRE 2015.
- Un’altra signora, proveniente da una casa di riposo dell’altopolesine, sarà vista “comodamente” ad Adria.
- Il medico Oculista, prima di un intervento, chiede per una paziente un esame con apparecchiatura presente solo a Rovigo (problema: macchia oculare): appuntamento ottobre 2016.
- Visita reumatologica prenotata ad aprile 2015: si farà a fine 2016.
- Divario notevole tra tempi (per controllo) segnalati dallo specialista e tempi fissati al CUP.
Visto il dettato del Pssr
(piano sociosanitario regionale) “meno ospedale, più territorio”
assistiamo invece a queste realtà:
1)
Il punto prelievi di Badia offre il servizio, ma la cassa automatica
è rotta da mesi, (pare sia un'"abitudine") quindi si va a
Trecenta.
2) È
difficile ottenere ausili per prevenzione delle piaghe da decubito.
3)
Il personale Adi è sotto organico e gli infermieri sono costretti
anche a lavoro amministrativo.
4)
Ci sono tempi esageratamente lunghi per certi prelievi a domicilio.
Gli
altopolesani non hanno certo la sensazione di godere di una sanità
d’eccellenza.
Il
discorso non coinvolge certamente la professionalità e la
disponibilità del personale, ma la visione aziendalistica della
sanità che al primo posto mette l’utilità economica, solo dopo
viene il benessere del cittadino.
Noi
siamo contrari a questa visione regionale, che è però anche la
linea del governo centrale.
Per
il Comitato
La
portavoce – Jenny Azzolini
Il documento viene
inviato a:
- Direttore generale Ulss 18 Arturo Orsini
- Presidente della conferenza dei sindaci Antonio Bombonato e sindaci
- Presidente della Provincia Marco Trombini
- Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – assessore Luca Coletto- assessore Cristiano Corazzari; consiglieri Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle
- Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi – ministro Beatrice Lorenzin; senatori Giovanni Endrizzi- Emanuela Munerato; deputato Diego Crivellari
- Organi d’informazione: Rovigo in Diretta – Rovigo Oggi – Il Gazzettino – Il resto del Carlino – La Voce – La settimana