30.3.15

Dopo l’esposto e la bocciatura di Castelmassa incontro fra sindaci e comitato

fonte: ROVIGO (IN) DIRETTA

La riunione dei sindaci dell'Ulss 18 e i cittadini in difesa dell'ospedale di Trecenta mercoledì 1° aprile alle 16.30 nell'aula magna della cittadella socio-sanitaria di Rovigo

25.3.15

Sul San Luca la prossima riunione della Conferenza dei sindaci

Convocato anche il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca


Un unico punto all'ordine del giorno della prossima conferenza dei sindaci:
1. Discussione sulla situazione O.C. "San Luca" Trecenta.

La riunione, aperta al pubblico, avrà luogo Rovigo, Mercoledì 1° aprile 2015, alle ore 16.30, presso l'aula magna dell'Ulss 18, cittadella sanitaria, Viale Tre Martiri 89, Blocco A, 1° piano.

Scarica la lettera di convocazione.

22.3.15

Ad aprile ginecologia perderà un medico


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 22/03/2015

Ci sfugge il criterio ispiratore delle scelte, ma la Regione Veneto con le schede ospedaliere ha deciso che entro il 2015 dall'ospedale San Luca debba sparire ginecologia. La decisione lascia perplessi, visto che la maggior parte delle donne altopolesane non è proprio giovanissima.
Ma alla perplessità subentra presto il sospetto: è il primo passo della Regione per arrivare a chiudere anche il servizio di ostetricia?
Una notizia dell'ultima ora rinforza il sospetto: una ginecologa (molto apprezzata) in aprile abbandonerà il San Luca, per passare all'ospedale di Rovigo.
L'alternativa a nuove nomine, poiché la regione non dà soldi, è lo spostamento di personale medico?
Se l'obiettivo è il miglioramento o almeno il mantenimento di una buona offerta di servizio, come si può pensare di raggiungere lo scopo riducendo o annullando l'efficienza del servizio stesso?
La genialità strategica non ci convince e il risultato ci preoccupa.


Per il Comitato – La portavoce Jenny Azzolini

I troppi silenzi di Castelmassa

L'esito assai deludente della riunione del consiglio comunale di Castelmassa non ha suscitato solo le critiche di questo blog. Troppo grande la distanza fra la situazione dell'ospedale e i contenuti del documento approvato dalla maggioranza nella seduta del 18 marzo scorso.
Ora arrivano anche le critiche di Guglielmo Brusco, Rc-Sinistra unita, in particolare al vicesindaco di Castelmassa Barbara Bernardoni.
Leggi l'articolo completo pubblicato dal Gazzettino.
Su questo blog vedi anche i post:
Castelmassa, nessuna solidarietà al San Luca
Conteremo i morti

20.3.15

Castelmassa, nessuna solidarietà al San Luca

fonte: Il Gazzettino, venerdì 20 marzo 2015

Il Consiglio boccia il documento in difesa dell'ospedale


L'ospedale San Luca fa discutere anche il Consiglio comunale di Castelmassa. Punto di partenza, il documento votato all'unanimità dal Comunedi Trecenta a sostegno del nosocomio. La chiusura del reparto di Chirurgia aveva infatti spinto il comitato dei cittadini per la tutela dell'ospedale a presentare alla Procura della Repubblica di Rovigo la domanda per valutare l'ipotesi di aprire un fascicolo per "interruzione dipubblico servizio". La minoranza massese ha quindi avanzato la proposta di affrontare l'argomento: «Le problematiche legate alla sanità - ha spiegato l'opposizione - interessano tutti i nostri cittadini, che rischiano di venire penalizzati ancora una volta dalle scelte contenute nelle schede ospedaliere della Regione, che chiediamo vengano bloccate. C'è poi il problema dei posti letto: quelli dichiarati sono 208, ma di fatto sarebbero 170. E quelli "intermedi" verrebbero tolti al reparto di medicina».
La maggioranza guidata da Eugenio Boschini ha però bocciato il documento del comune di Trecenta, e quindi la richiesta dell'opposizione, sostenendo che le proposte vanno inoltrate alla Conferenza dei sindaci dell'Ulss: «Il trasferimento del reparto di chirurgia ha poi una sua motivazione: l'ospedale di Rovigo è infatti più adeguato in questo».
Il vicesindaco Barbara Bernardoni ha poi spiegato come «meno allarmismo e un'adeguata politica d'informazione potrebbero fare una migliore "pubblicità" all'ospedale di Trecenta, che altrimenti rischia di essere dequalificato. La struttura manterrà sicuramente i servizi esistenti».
Leggi l'articolo completo.
Strana amministrazione quella di Castelmassa, da un lato il sindaco afferma che è giusto perdere il reparto di chirurgia, dall'altro il vicesindaco sostiene che l'ospedale manterrà i servizi esistenti. Una contraddizione palese, inconciliabile.
La maggioranza di centrodestra di Castelmassa lascia sola l'amministrazione di Trecenta, sempre di centrodestra, anche questo sorprende. Parenti serpenti?
Leggi il documento sostenuto dalla maggioranza.

Punto sanità di Badia. La cassa non funziona. Odissea per le analisi

fonte: Resto del Carlino 20 marzo 2015

LA MACCHINETTA per pagare è rotta, niente analisi. È il calvario di un cittadino di Badia, Fabrizio Gabrieli. Era andato di mattina al punto sanità dell'Ulss 18, a Badia, nell'edificio dell'ex ospedale Migliorini- Balzan, per fare un prelievo di sangue.  da lì è partita l'odissea.
Leggi l'articolo completo.

18.3.15

San Luca, paziente ricoverato nel posto bis cade dal letto

fonte: www.rovigoindiretta.it

Il figlio: "Medici e paramedici disponibili, ma manca personale". E mancano, già ora, i posti letto.

L’anziano, trasportato d’urgenza al Pronto soccorso per un aggravamento repentino delle condizioni di salute, è stato “prontamente visitato dal personale medico e paramedico – racconta il figlio – che si è prodigato per stabilizzarne il quadro clinico. Ma, purtroppo, non erano disponibili posti letto per il ricovero. Ci è stato, allora, anche proposto il trasferimento in ambulanza all’ospedale di Rovigo. Ma io e mia madre ci siamo visti costretti a rifiutare l’opzione: mio padre è un paziente allettato ormai da due mesi e ha bisogno di assistenza 24 ore al giorno. La distanza fino al capoluogo per noi è insormontabile, anche alla luce del fatto che mia mamma non ha la patente”.
... Come denunciato tempo fa dal coordinatore Rsu dell’Ulss 18, Riccardo Mantovan, nel corso di una conferenza stampa sullo stato della sanità polesana, “i letti bis sono completamente privi di ausili come il comodino, l’armadietto dei vestiti e, in alcuni casi, anche del campanello per chiamare gli operatori. Senza contare che nei fine settimana, essendoci solo un medico in servizio, i livelli di sicurezza nel reparto subiscono un ulteriore decremento”. E, sempre in quell’occasione, affiancato dal segretario provinciale dellaFunzione Pubblica Cgil Davide Benazzo, aveva quantificato i tagli, snocciolando cifre allarmanti: “Due milioni di euro sforbiciati in quattro anni ai danni della sanità polesana che fa capo all’Ulss 18: Dal 2011 al 2014 è evaporata una somma di un milione 90 mila euro, cui vanno ad aggiungersene altri 900 mila, cancellati per il periodo 2014 – 2015 dalla giunta di Palazzo Balbi”.
Sulla vicenda interviene anche l’ex assessore provinciale Guglielmo Brusco e sul taglio previsto ai posti letto dalle scheda sanitarie afferma: «Spesso non c’è posto già adesso – aggiunge Brusco – e pensano di tagliarne altri 25. Chiedo dunque al direttore generale Arturo Orsini, ai sindacati (anche quelli dei medici) e al sindaco di Trecenta Antonio Laruccia, se sono a conoscenza, o meno, della situazione. Vorrei anche sapere cosa ne pensa la Procura, informata da tempo della situazione dal comitato Altopolesano per la difesa del San Luca”.»
Leggi l'articolo completo.

Il silenzio inquietante dei Sindaci


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

data 17/03/2015

Il silenzio inquietante dei Sindaci

Abbiamo informato tutti i sindaci dell’Ulss 18 del peggioramento della situazione di diversi servizi dell'ospedale San Luca.
Abbiamo denunciato i danni di quanto disposto dalle schede ospedaliere.
Abbiamo contattato più volte la Regione per richiamare a impegni assunti e disattesi.
La Regione non ha mai ritenuto suo dovere dare risposte.
Abbiamo presentato un’interrogazione alla Procura della Repubblica perché temiamo che i tagli fatti finiranno per determinare danni seri per i cittadini altopolesani.
Anche di questo abbiamo informato i sindaci.
A loro abbiamo chiesto soltanto una risposta di ricevuta con condivisione o dissociazione.
Ci siamo incontrati con il dottor Orsini, il dottor Sortino ed il dottor De Pieri: le idee che abbiamo sul presente del nostro ospedale sono corrette.
Si va ad alterare un equilibrio accettabile per trovare un nuovo equilibrio, ma non si è in grado di definire se e quando ogni obiettivo del progetto sarà raggiungibile.
Il cambiamento previsto non è solo organizzativo. È radicale e va a scontrarsi con mille difficoltà sociali, territoriali, economiche.
Le difficoltà economiche però sono chiamate in causa quando si tratta di assunzioni necessarie, per le quali è tassativo attendere l’autorizzazione regionale, non quando si decidono scelte che favoriscono la sanità privata. Con interventi che a volte non sono finalizzati all’aumento e alla qualità di servizi e alla riduzione di liste d’attesa, ma sono interventi costosi ed evitabili.
Ma la Regione ha deciso così.
Ora il problema (non da poco) è quello di governare l’intero processo senza lasciare spazi a rischi. Intervenire efficacemente sul bisogno di salute non è uno scherzo, soprattutto quando si giustificano tagli dolorosi con la necessità di riavviare un risanamento di bilancio.
E gli sprechi? Sono veramente un male incurabile?
Tanti (brutti) fatti quotidiani giustificano dubbi e sospetti. “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina” diceva qualcuno.
E i sindaci?
Ha condiviso il nostro impegno il sindaco di Canda; il sindaco di Fratta ha sollecitato la convocazione della Conferenza dei sindaci per parlare del San Luca; il sindaco di Ceneselli (anche presidente della provincia) ha contattato il presidente della Conferenza per il problema. E il presidente della Conferenza, sindaco di Costa, ci ha telefonato: in una seduta del direttivo avrebbe proposto un incontro aperto anche al Comitato.
Dai primi cittadini non abbiamo avuto altri contatti.
Ma non significa che sul tema salute non ci sia alcun impegno dei sindaci; dispiace però non poterci confrontare e mettere insieme le nostre risorse.
Le promesse per il San Luca restano ancora a livello di progetto.
Le situazioni difficili invece sono presenti. Anzi aumentano.


Per il Comitato - la portavoce Jenny Azzolini
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Vedi anche su questo blog:
Il Comitato per il "San Luca" scrive alla Procura: la chiusura di chirurgia d'urgenza è interruzione di pubblico servizio?

11.3.15

Replica al sindaco di Trecenta

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 11 marzo 2015

Non sempre i quotidiani hanno spazio per interventi che vogliono affrontare il problema della salute ed intendono dare un quadro esatto della realtà del San Luca, per quello che è e per i problemi che pone.
Come Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca, siccome questo ospedale ci sta a cuore davvero riportiamo noi queste precisazioni di una dottoressa dell’ospedale dell’Altopolesine.

Mi sento in dovere di fare alcune precisazioni a proposito dell’intervista al sindaco di Trecenta riguardo al San Luca, intervista pubblicata sul Resto del Carlino il 4 marzo.
Non so quali apicalità abbia consultato il ragionier Laruccia, perché presenta inesattezze e dimenticanze.
Innanzitutto nessuno degli addetti ai lavori ha mai parlato di chiusura.
Ma i problemi ci sono: la chirurgia riduce la sua offerta in quanto tutte le urgenze chirurgiche, anche dei pazienti già ricoverati al San Luca, devono essere trasferite a Rovigo. E, come spesso avviene, soprattutto i pazienti più critici e fragili, non trovando posto nel nosocomio rodigino, vengono nuovamente trasferiti nelle rianimazioni limitrofe. Questa nuova situazione non è certamente rassicurante. Piccolo dettaglio non trascurabile, con il regime di week surgery viene mantenuta la reperibilità chirurgica, ma quella dell’anestesista non è una reperibilità bensì una guardia h 24 a tutela di tutte le emergenze intraospedaliere, comprese quelle del punto nascita. In questo caso, a differenza di quanto avviene in alcune aree d’Italia, la guardia di anestesia è a garanzia e tutela dei nuovi nati.
Altro dettaglio non trascurabile, la terapia intensiva è sempre stata dotata di 4 letti che sono stati riconfermati (dopo una prima, pensiamo erronea, riduzione).
Altra inesattezza: è difficile dimostrare che l’inserimento dei letti intermedi sia un ampliamento, dato che i letti intermedi derivano dalla trasformazione di parte dei letti per acuti medici e di lungodegenza. Questa trasformazione ridurrà l'offerta di ben 600-700 ricoveri per acuti/anno. Dove troveranno risposta al loro bisogno di salute questi pazienti?
Queste cose le so bene perché vedo con i miei occhi, quotidianamente, come è organizzato l’ospedale di questo territorio che tanti dicono di avere a cuore.
D.ssa Anna Bocchi.”

Per il Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca

La portavoce - Jenny Azzolini

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Vedi anche il post Le capriole del sindaco di Trecenta.

6.3.15

Le capriole del sindaco di Trecenta

Faccio fatica a trovare una logica nel comportamento del sindaco di Trecenta.
Il 16 febbraio approva, assieme all'intero consiglio comunale, un documento nettissimo contro i tagli ai posti letto. Ricorda la «drammatica storia dell'ospedale di Trecenta» il quale «ha subito una sistematica e continua spoliazione di risorse e servizi». Afferma che con i tagli ai posti letto previsti dalle schede ospedaliere, gli altopolesani sono «i più danneggiati del Veneto e questa è discriminazione, non riorganizzazione». E il documento, intitolato "Stato di crisi al San Luca", chiede di «bloccare immediatamente l'applicazione delle nuove schede ospedaliere» per l'ospedale di Trecenta.
Tutto logico e condivisibile, ma dura poco. Il 4 marzo, in un'intervista al Resto del Carlino, il sindaco di Trecenta cambia completamente registro e dichiara che «Le notizie che abbiamo non sono così devastanti», esalta la funzione dell'ospedale di comunità, e che, in definitiva, c'è stato solo «molto rumore per nulla».
Io non riesco più a seguire: il "rumore" è quello che ha fatto lui stesso in consiglio comunale?

Vedi anche su questo blog: Comune di Trecenta: «bloccare immediatamente l'applicazione delle schede ospedaliere»

5.3.15

Conteremo i morti

Entro l'anno i direttori generali delle Ulss del Veneto dovranno dare applicazione al piano socio sanitario regionale.
Per il “San Luca”, e per noi tutti, sarà un disastro.


Già ora il reparto di chirurgia chiude nei fine settimana e la sua operatività è limitata agli interventi programmabili che si risolvono in giornata o, al massimo, tra il lunedì e il venerdì.
Ma l'applicazione delle schede ospedaliere approvate dalla giunta regionale, in seguito all'adozione del nuovo piano socio sanitario, farà delle vittime.
Impressionante la riduzione dei posti letto per acuti. Dai 208 che, anche oggi, vengono indicati dall'Ulss 18 nel proprio sito, si è passati a 180 alla data del 30 giugno del 2013. E ora dovranno essere ulteriormente ridotti a 143: un massacro!
Ma che cosa comporterà questa nuova riduzione?
Secondo alcuni esperti ciò ridurrà la possibilità di ricovero per 600 – 700 persone l'anno. Ma potrebbe andare peggio.
Dove andranno questi pazienti?
Difficile che trovino posto a Rovigo perché anche quell'ospedale dovrà fare i conti con le schede ospedaliere e perderà 79 posti letto.
Il presidente della giunta regionale ripete in ogni occasione, fino alla nausea, che non ci sarà una riduzione dei servizi ma non sarà così perché non può essere così. Zaia cerca di essere rieletto a maggio, prima che si vedano gli effetti del suo piano socio sanitario. Poi “passato lo giorno gabbato lo santo”.
Le schede ospedaliere sono inapplicabili, o avremo dei morti sulla coscienza.
Già ora l'ospedale non riesce a far fronte alle necessità. Lo abbiamo visto a gennaio con il picco delle influenze: code al pronto soccorso e mancanza di posti letto.
Portare a soli 143 i posti letto dell'ospedale di Trecenta significa condannare qualcuno. Non c'è scampo. Nessuna via d'uscita.

Spero che molti cittadini ne prendano coscienza, spero che numerosi chiedano ai propri amministratori comunali di intervenire. Le schede ospedaliere del San Luca non devono essere applicate!

4.3.15

I problemi del "San Luca"

La chiusura di chirurgia nei fine settimana, la prossima riduzione dei posti letto in medicina, la carenza di personale a riabilitazione fisiatrica.

Il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" riporta all'attenzione del pubblico i problemi emergenti causati dal piano socio sanitario regionale.



notevoli difficoltà con l’applicazione delle schede ospedaliere
CHIUSURA DEL SERVIZIO DI CHIRURGIA DAL VENERDÌ (ORE 18) AL LUNEDÌ (ORE 8)
crea difficoltà a chi ha bisogno di interventi urgenti, e può incidere negativamente sulle necessità di altri reparti già ridimensionati(ostetricia-ginecologia-medicina)
RIDUZIONE DEI POSTI LETTO IN MEDICINA,
il San Luca potrà ricoverare solo il 60% degli acuti che avranno problemi
PROBLEMI A RIABILITAZIONE FISIATRICA:
l’avvio della neuroriabilitazione, buona offerta per gli altopolesani, sta creando
non pochi problemi al servizio di riabilitazione fisiatrica per mancanza di personale:
le liste d’attesa si stanno allungando in modo esponenziale
LA SANITÀ NON PUÒ FUNZIONARE SENZA PERSONALE

PER ASSUMERE SERVONO SOLDI – PER FAVORE USATELI BENE
ANZICHÉ “SPRECARLI”

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340