14.6.15

Sanità sempre più privata

fonte: quotidianosanità.it

Ricerca Censis-Rbm Salute

Nel 2014 gli italiani hanno speso 33 miliardi nella sanità privata, 1 in più rispetto al 2013.
Cresce la paura degli italiani, il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura.
Si allungano le attese nel pubblico e si amplia il ricorso al privato, che ormai coinvolge anche i redditi bassi: sono oltre 9 milioni gli italiani che hanno effettuato visite specialistiche nel privato a pagamento intero.
È quanto emerge da una ricerca Censis-Rbm Salute, presentata al Welfare Day.


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3.6.15

Servizio infermieristico. Si studia come complicare la vita dei pazienti

Sempre più difficile accedere al servizio infermieristico dell'Ulss 18


Non può essere un caso. Qualcuno ci deve studiare, e con impegno, per rendere la vita impossibile ai pazienti in assistenza domiciliare integrata (Adi) e ai loro familiari. Non c'è altra spiegazione.


L'ultima perla del servizio infermieristico
Sabato pomeriggio ho trasmesso via fax una richiesta di esami all'Adi di Trecenta. La ricetta bianca, il famoso promemoria, è stata stampata dal medico di medicina generale. Adi sta per assistenza domiciliare integrata alla quale partecipano il servizio infermieristico dell'Ulss, il medico di famiglia e, all'occorrenza, altre figure specialistiche. Mia moglie, a causa delle sue condizioni di salute, è classificata in Adi-Med, cioè in Adi medicalizzata, il livello più alto di assistenza previsto dal servizio.
La mattina seguente mi telefona l'infermiere di turno per dirmi che la procedura è cambiata e che “per avere la prenotazione” - attenzione la “prenotazione” non l'esecuzione del prelievo – devo produrre “l'originale” e non il fax. In pratica dovrò prendere la macchina e andare all'ospedale di Trecenta per consegnare a mano un pezzo di carta, un promemoria, non firmato da nessuno, che potrei replicare in un milione di esemplari del tutto identici con qualsiasi programma informatico.

Ma di che originale parla l'Ulss 18? L'originale è il documento informatico già acquisito dal sistema sanitario regionale nel momento stesso in cui è stato rilasciato da parte del medico di medicina generale. Su questo l'amministrazione regionale ha riempito i tg regionali.
E allora? Che originale vuole l'Ulss 18 se già lo ha già acquisito informaticamente?

Non si può essere tanto ignoranti delle proprie procedure. Nessun funzionario dell'Ulss 18 può essere così stupito da chiedere al paziente un originale, che non esiste in forma cartacea, già acquisito dal sistema sanitario regionale di cui la stessa Ulss 18 ovviamente fa parte.

Lo scopo di una procedura così illogica deve essere un altro, per forza! E non può essere altro che quello di stancare, snervare, allontanare dal servizio il maggior numero di pazienti, costringendoli a rivolgersi ai laboratori privati. Ai pazienti raccontano la favola dell'originale. E intanto si allungano a dismisura i tempi per il prelievo.

La finalità dell'Adi-Med è quella di assicurare sul territorio un'assistenza paragonabile a quella ospedaliera, con costi per il sistema sanitario di gran lunga inferiori al ricovero ospedaliero. In ospedale gli esami che sono stati richiesti verrebbero effettuati molto più spesso di quanto non accada a casa, senza “originali” inesistenti, senza prenotazioni, senza tediare i parenti, che si fanno carico dell'assistenza ai propri cari, con richieste assurde.

L'Ulss 18, sull'Adi, è assolutamente inadempiente, lascia che vengano propinate ai pazienti frottole colossali, dilata i tempi di esecuzione del servizio e, infine, eroga lauti compensi di risultato a dirigenti che svolgono malissimo il proprio lavoro.

Pietro Tosarello