18.4.15

NUOVO ISEE, IL GOVERNO NON CI RIPENSA. POLETTI: "LEGITTIMA L'INCLUSIONE DELL'INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO NEL REDDITO"

fonte: www.superabile.it

Durante il question time alla Camera, il ministro ha ribadito: "Trattamenti assistenziali inclusi nel reddito, controbilanciati da deduzioni e franchigie differenziate. Previsioni favorevoli per disabili più gravi". Confermato il ricorso al Consiglio di Stato: "Non si può interrompere applicazione"


ROMA - Nuovo Isee, il governo non arretra di un passo: le indennità di accompagnamento vanno incluse nella nozione di reddito. Lo ha ribadito ieri il ministro del Lavoro Poletti, rispondendo al question time alla Camera. "Continuiamo a ritenere che l'Isee sia uno strumento molto importante e assolutamente indispensabile per svolgere bene l'azione sul versante sociale e destinarla, in maniera puntuale, ai cittadini che ne hanno pienamente bisogno - ha detto - Erano prevedibili alcuni problemi di partenza, si sono effettivamente rappresentati, ma noi pensiamo che oggi interrompere questo percorso provocherebbe più danni che vantaggi, perché di fatto produrremmo uno stato di confusione generale". Fino al 25 marzo scorso, secondo quanto riferito al ministero dall'Inps e riportato alla Camera da Poletti, "le dichiarazioni acquisite sono più di 650 mila e i tempi medi di rilascio delle attestazioni sono di cinque giorni dalla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica: cioè la metà dei tempi massimi previsti dalla norma. Pensiamo quindi che questo lavoro di miglioramento debba essere continuato".
Riferendosi in particolare all'interrogazione sulla sentenza del Tar del Lazio, che ha bocciato il nuovo Isee nella parte relativa ai trattamenti assistenziali, "pensiamo che sia necessario fare appello al Consiglio di Stato, perché reputiamo che il contenuto di merito del decreto e del regolamento di applicazione siano pienamente legittimi". Nulla di illegittimo, quindi, nella "inclusione dei trattamenti assistenziali nella nozione di reddito", in quanto sarebbe "controbilanciata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per l'assistenza personale di collaboratori domestici, nonché le franchigie differenziate in base alla gravità della condizione di disabilità. Questa previsioni - ha ribadito - producono il risultato di essere particolarmente favorevoli per le persone con disabilità più grave, più bisognose dal punto di vista economico". Sul tema, tuttavia, il ministro riferisce di aver aperto un confronto con le associazioni, "perché in prospettiva non consideriamo impossibile rivedere questa materia, ma reputiamo non opportuno farlo in questo momento, interrompendo la sua applicazione, perché produrremmo uno stato di confusione e di degrado che provocherebbe più danni e più problemi di quanti ne risolverebbe". (cl)
(16 aprile 2015)

4.4.15

Cataratta, intervento rapido e sicuro

fonte: Il Resto del Carlino, sabato 4 aprile 2015

«Non solo macchinari, c'è organizzazione»

Il dottor Luigi Caretti: «Al San Luca viene praticato in regime ambulatoriale»

Liste di attesa quasi azzerate


L'operazione di cataratta non è più un problema: l'oculistica dell'azienda ulss 18 di Rovigo riparte in quarta sfruttando appieno le strutture e le strumentazioni innovative offerte dall'ospedale San Luca di Trecenta, le liste di attesa sono quasi azzerate, il percorso pre-operatorio snellito, gli interventi triplicati. Il volano della rivoluzione è partito dall'abilità del dottor Luigi Caretti, arrivato a Rovigo lo scorso novembre come direttore dell'oculistica, dopo 14 anni di esperienza nel centro oculistico San Paolo di Padova, dove era responsabile della chirurgia vitreo-retinica.
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San Luca, la riorganizzazione va avanti

La Regione ha respinto l'emendamento del consigliere Pettenò che chiedeva di bloccare l'applicazione delle schede ospedaliere.

fonte: Il Gazzettino, venerdì 3 aprile 2015

Il piano di riorganizzazione dell'ospedale San Luca di Trecenta andrà avanti così come previsto nelle schede sanitarie. Il Consiglio regionale ieri ha bocciato l'emendamento con cui la sinistra aveva proposto la sospensione dell'applicazione delle schede sanitarie.
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Sull'argomento vedi anche il precedente post Le criticità dell'ospedale e le esigenze degli altopolesani alla conferenza dei sindaci dell'Ulss 18

Ulss 18, tagliato un posto ogni dieci

fonte: Il Gazzettino, venerdì 3 aprile 2015

... La ricognizione del personale eseguita al 31 dicembre 2014 e di recente approvata dal direttore generale Arturo Orsini segnala poi anche come non ci siano tre assistenti religiosi, 52 tra assistenti, collaboratori, ausiliari , operatori specializzati e 47 tra commessi, coadiutori e altro personale. In tutto, si arriva a 216 unità in meno. Ben 275 ,82 tenendo conto del "peso" dei part-time.
Un'ulteriore addizione va fatta se si tiene conto che nel personale dell'Ulss 18 non rientrano solamente quanti sono addetti ai servizi ospedalieri, ma pure coloro che si occupano dei servizi sociali. Il totale definitivo parla di 225 posti scoperti, 287,35 se si tiene conto anche dei part-time.
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2.4.15

Le criticità dell'ospedale e le esigenze degli altopolesani alla conferenza dei sindaci dell'Ulss 18

Il documento presentato dal Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca: bloccare l'applicazione delle schede ospedaliere

Ieri si è riunita la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 per discutere esclusivamente della situazione dell'ospedale di Trecenta. Il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca è stato invitato a rappresentare i problemi del San Luca e della popolazione altopolesana.
Ciò che segue è la relazione presentata da Jenny Azzolini, portavoce del Comitato.

----- inizio documento

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

data 1 aprile 2015

Un conto è leggere una carta che dà disposizioni, tutt’altra cosa è toccare con mano la realtà, particolarmente quando si parla di servizi ospedalieri e sanitari.
A noi pare che, nel progetto della Regione, il San Luca non resti ospedale per acuti.
Passo subito alle situazioni problematiche:

la chirurgia: riduce la sua offerta in quanto tutte le urgenze chirurgiche, anche dei pazienti già ricoverati al San Luca, devono essere trasferite a Rovigo. E, come spesso avviene, soprattutto i pazienti più critici e fragili, non trovando posto a Rovigo (s’intende anche in terapia intensiva) e vengono nuovamente trasferiti negli ospedali e nelle rianimazioni limitrofe o anche più lontane nel Veneto(Schiavonia,Chioggia,Adria etc.)
Questa nuova situazione non è rassicurante e per questo abbiamo inviato interrogazione in Procura.
Noi proponiamo che la chirurgia del San Luca mantenga il servizio di day e wick surgery ma allargato a tutta la settimana, così da mantenere la disponibilità per l’urgenza-emergenza.

2 situazione: I letti intermedi non sono intercambiabili con i letti per acuti, sono dotati unicamente di assistenza infermieristica (che per ora sarà svolta dallo stesso personale di medicina)e i pazienti saranno pure soggetti a pagare ticket e quota alberghiera secondo i tempi di degenza.

Questi letti derivano da un diverso utilizzo di parte dei letti per acuti di medicina e di lungodegenza, ora tale manovra ridurrà di ben
600-700 ricoveri l’anno l’offerta per acuti.
Dove troveranno risposta alle loro necessità questi pazienti? Difficile che trovino posto a Rovigo perché anche quell'ospedale dovrà fare i conti con le schede ospedaliere.
Già ora il San Luca non riesce a far fronte alle necessità e ricorre a letti aggiuntivi. Non è successo solo a gennaio con il picco delle influenze: code al pronto soccorso e mancanza di posti letto sono anche di questi giorni.
Portare a soli 143 i posti letto dell'ospedale di Trecenta significa condannare più di qualcuno.
Proposta: ci sono gli spazi necessari a dare risposte adeguate, quindi perché ridurre i posti letto a medicina?

Una considerazione: ci sfugge il criterio ispiratore delle scelte, la Regione ha deciso che entro il 2015 dal San Luca debba sparire ginecologia. La decisione lascia perplessi, visto che la maggior parte delle donne altopolesane non è proprio giovanissima, comunque ginecologia da luglio resterà solo come day surgery mentre gli interventi più complessi avverranno a Rovigo.
Alla perplessità subentra presto il sospetto: è il primo passo della Regione per arrivare a chiudere anche il servizio di ostetricia? Chiaramente ostetricia resta finché il ministero non decreterà (pare entro l’anno) l’accorpamento dei punti nascita con meno di 500 parti.
Ma una buona parte dei punti nascita nel Veneto sono sotto i 500 parti, anche sotto 400 e 300. Con che criterio si deciderà?

Noi abbiamo contattato più volte la Regione per richiamare a impegni assunti e disattesi.
Ma la Regione non ha mai ritenuto suo dovere dare risposte.
Ora si va ad alterare un equilibrio accettabile per trovare un nuovo equilibrio, ma non si è in grado di definire se e quando ogni obiettivo del progetto sarà raggiungibile.
Perché il cambiamento previsto non è solo organizzativo, è radicale e va a scontrarsi con mille difficoltà sociali, territoriali, economiche.
Il problema (non da poco) è quello di governare l’intero processo senza lasciare spazi a rischi.
Per questo abbiamo chiesto di poterci confrontare con le posizioni dei sindaci e mettere insieme le nostre risorse.

La riabilitazione neurologica e l’unità spinale (partite a metà dicembre) ma ci pare siano partite perché si possa dire che ci sono: più sulla carta che nella realtà, perché è ridotto il personale e non ci sono soldi per fare assunzioni. Intanto la situazione grava sul servizio di riabilitazione fisica e si allungano ulteriormente le liste d’attesa.
L'alternativa a nuove nomine, impossibili per motivi economici, non può essere lo spostamento di personale.
Entro la fine del 2015, medici, infermieri e operatori sanitari diminuiranno ulteriormente e gli ospedali di Rovigo e Trecenta dovranno fare a meno, in totale, di circa 30 persone.
E’ il segretario della Cgil,che denuncia il problema «L'ultima delibera regionale ha deciso il taglio di circa un milione di euro per la spesa del personale, ridotto di un altro milione già nel periodo 2013-2014».
Ci preoccupa inoltre leggere dichiarazioni discordanti a distanza di pochi giorni:
20 gennaio 2015 un’indagine regionale rivela negligenze e tempi morti nell’impiego dei macchinari.
27 gennaio il discorso cambia: nel Veneto virtuoso è stato effettuato un lavoro corrispondente alle costose risorse tecnologiche in dotazione.

A noi risulta che le liste d’attesa (anche per prestazioni senza macchinari) lasciano molto a desiderare continuiamo da tempo a ripetere che ad esempio la densitometria è usata solo qualche ora la settimana, che servizi svolti nel pubblico farebbero risparmiare rispetto al servizio privato (non siamo noi a dirlo, c’è una relazione di Marcolongo al vaglio della Corte dei Conti e sulla stessa linea sono le dichiarazioni di tecnici radiologi del Veneto) restano scadenze di 60 giorni per referti di screening, appuntamenti a volte dopo 10/12 mesi per osteoporosi.

Si dice che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa. Bene. Ma a che punto è l’efficienza delle strutture territoriali?
Sarebbe interessante se ne parlasse con chiarezza, senza autoflagellazioni ma anche senza ottimismi di facciata.
Ad esempio: si riesce a realizzare nel territorio i servizi non prettamente ospedalieri, necessari ai cittadini altopolesani?
A noi la realtà sembra questa: viene smantellato il San Luca e contemporaneamente è ridotta l’attività di assistenza sul territorio (intendo ADI per cui tra i tanti problemi c’è quello dei tempi da dedicare ai pazienti – forse si riducono per aggiustare l’organico?e intendo punti sanità che a volte si trovano senza personale è successo che utenti fossero dirottati da Lendinara a Badia e poi a Trecenta per i prelievi).

Noi non vogliamo essere creduti sulla carta, ma chiediamo di verificare di persona la realtà che altera il ruolo per acuti del San Luca (e non corrisponde alla domanda del Gruppo Tecnico del 24 maggio 2012). E condividiamo il documento condiviso all’unanimità dall’amministrazione di Trecenta.
----- fine documento
Scarica in formato pdf.
Vedi anche i precedenti post:
Sul San Luca la prossima riunione della Conferenza dei sindaci
Comune di Trecenta: «bloccare immediatamente l'applicazione delle schede ospedaliere»
Il rapporto emendato, integrato e (forse) definitivo del gruppo tecnico