24.2.15

Il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò chiede la sospensione delle schede ospedaliere

Se approvato ci saranno sei mesi di tempo per ridefinire la dotazione di posti letto per acuti dell'ospedale "San Luca" di Trecenta.

Il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò (Rc) ha presentato un emendamento alla legge finanziaria regionale che si propone lo scopo di congelare per sei mesi i tagli previsti dal piano socio-sanitario regionale e la Giunta regionale dovrà tener conto preventivamente dei pareri espressi dagli enti locali e dalle associazioni dei cittadini relativi alla domanda effettiva di prestazioni sanitarie e dei servizi già esistenti.
Lo rende noto una segnalazione della consigliera comunale di Trecenta Paola Panziera.
Scarica il comunicato e l'emendamento.

Comune di Trecenta: «bloccare immediatamente l'applicazione delle schede ospedaliere»

È la richiesta del consiglio comunale di Trecenta

All'unanimità il consiglio comunale di Trecenta ha approvato un documento senza precedenti. Rivolto al presidente della giunta regionale Luca Zaia, all'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e al dirigente regionale Domenico Mantoan, il documento, intitolato "Stato di crisi al San Luca", chiede che venga immediatamente bloccata l'applicazione delle schede ospedaliere.

Le schede ospedaliere sono lo strumento che attua concretamente il piano socio-sanitario regionale (Pssr). Per l'ospedale di Trecenta, originariamente dotato di 208 posti letto ma ridotto a 180 nel corso di questi anni, è prevista un'ulteriore insostenibile riduzione a 143 posti letto per acuti (vedi post).
Nessuno si fa più illusioni, infatti, sull'efficacia dei posti letto intermedi, quelli che dovrebbero costituire gli ospedali di comunità, reparti all'interno delle strutture ospedaliere dotati unicamente di assistenza infermieristica. Una sorta di parcheggio in cui sistemare provvisoriamente pazienti non più acuti ma nemmeno in condizione di essere dimessi che, per la degenza, saranno pure costretti a pagare vari ticket.

Il consiglio comunale di Trecenta chiede che, prima di qualsiasi riduzione dei posti letto per acuti, siano definite, concordemente con i sindaci altopolesani dell'Ulss 18, le funzionalità da mantenere nell'ospedale di Trecenta.
Il documento è stato inviato anche ai consiglieri regionali polesani e a tutti i gruppi consiliari, al direttore generale dell'Ulss 18 e al presidente della conferenza dei sindaci e, infine, a tutti i sindaci dell'Ulss.
Ai sindaci il comune di Trecenta non chiede esplicitamente la solidarietà degli altri comuni ma è del tutto evidente che ogni autentica, non formale, azione a sostegno del blocco delle schede ospedaliere sarà la benvenuta.
Vedremo!
Scarica il documento approvato dal consiglio comunale di Trecenta.
Scarica la lettera accompagnatoria.

21.2.15

Il Comitato per il "San Luca" scrive alla Procura: la chiusura di chirurgia d'urgenza è interruzione di pubblico servizio?

Il Comitato scrive anche ai comuni dell'Ulss 18 affinché chiedano alla Regione Veneto di bloccare IMMEDIATAMENTE l'applicazione delle schede ospedaliere.

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

20-02-2015
Alla Procura della Repubblica di Rovigo

E per conoscenza: Al Prefetto di Rovigo
Al Presidente della Regione Veneto
All’assessore alla Sanità Regione Veneto
Ai Consiglieri Regionali Polesani
Al segretario regionale alla sanità
Al Presidente della Provincia di Rovigo
Al vescovo di Adria e Rovigo
Al Direttore Generale Ulss 18
Al Presidente della Conferenza dei Sindaci ULSS18
Ai sindaci dell’Ulss 18
Oggetto: Sospensione del Servizio di Chirurgia d’urgenza
dalle 18 del Venerdì alle 8 del lunedì, presso l’Ospedale San Luca di Trecenta.

Visto che:
  1. si sono verificati casi clamorosi di decessi dovuti alla ricerca inutile di assistenza d’urgenza per mancanza di posti letto negli ospedali;
  2. l’urgenza deve essere garantita allo stesso livello in tutti gli ospedali per acuti e a tutta la popolazione, senza discriminazioni;
  3. a partire da oggi, 20 febbraio, per il fine settimana (dalle 18 del venerdì alle 8 del lunedì) è interrotto il servizio di chirurgia d’urgenza al San Luca, servizio che dovrebbe servire un territorio con 85.000 abitanti e con complessa viabilità;
  4. il San Luca, a differenza di altri Ospedali Polesani, dista ben 35 chilometri dall’ospedale di Rovigo e il ricovero per interventi d’urgenza di cittadini altopolesani dovrebbe essere fatto nell’ospedale più vicino (salvo casi particolarmente complessi);
  5. una carenza del genere può incidere negativamente sull’efficienza di altri reparti (già ridimensionati) a causa di possibili emergenze interne (ostetricia - ginecologia – medicina),
allo scopo di evitare gravi rischi per la salute ai nostri concittadini altopolesani,
chiediamo a questa spettabile Procura,
una valutazione dell’ipotesi di “Interruzione di pubblico servizio”

Scusandoci per il disturbo, porgiamo distinti saluti.

Per il Comitato - la portavoce Jenny Azzolini

19.2.15

La salute dei Polesani. Riflessioni tra sogni, paure e rabbia

La preoccupazione per nuovi tagli alla sanità e la guerra sui numeri. I ticket, gli sprechi e le inefficienze.

Il caos nei pronto soccorso di tutta Italia e a Trecenta. E incombono i tagli ai posti letto e gli effetti della legge di stabilità.

La sanità pubblica è ancora un diritto?

L'altopolesine bersagliato dai tagli e Venezia snobba la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18.

Fallito il programma per la riduzione delle liste d'attesa: manca il personale e le apparecchiature sono sottotilizzate.

In un lungo documento del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca i problemi dell'ospedale di Trecenta.

Scarica in formato pdf.

17.2.15

La Regione Veneto tuteli gli studenti con disabilità

fonte: superando.it

Il responsabile della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) chiede al Presidente della propria Regione una dichiarazione di impegno, tale da tutelare la continuità dei servizi dedicati ad alunni e studenti con disabilità, in attesa che vengano ridefinite le competenze, dopo le modifiche istituzionali introdotte dalla Legge di soppressione delle Province


«All’emergenza già ben nota dei servizi sociali e sanitari riguardanti le persone con disabilità, per i quali già da tempo chiediamo un intervento straordinario, si aggiunge ora quella derivante dalla “soppressione” delle Province le cui competenze istituzionali devono essere redistribuite. L’indeterminatezza dei provvedimenti da emanare preoccupa i genitori dei circa mille alunni con disabilità sensoriale che fruiscono del sostegno di assistenti educativi e della comunicazione, un supporto essenziale per i ragazzi sordi, non vedenti o ipovedenti, e preoccupa i numerosi studenti con disabilità delle scuole superiori, che fruiscono di servizi strumentali e temono il ripresentarsi di difficoltà già vissute».
Lo dichiara Flavio Savoldi, presidente della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in una lattera indirizzata al presidente della Regione Luca Zaia, con la quale torna a sollevare il tema “caldo” in tante Regioni del nostro Paese, conseguente all’entrata in vigore della Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), la cosiddetta “Legge Delrio”, che sta notevolmente modificando l’assetto istituzionale, rischiando, nello specifico, di creare gravi disagi a tanti studenti con disabilità.
A tal proposito Savoldi ricorda anche il recente incontro della FISH Nazionale con il Governo – di cui abbiamo ampiamente riferito nel nostro giornale – voluto appunto per chiedere di sciogliere urgentemente il nodo della destinazione delle competenze sull’assistenza scolastica e il trasporto degli alunni, che il “vecchio” Decreto Legislativo 112/98 aveva appunto assegnato alle Province. «Che venga insomma chiarito subito – scrive Savoldi – se tali servizi saranno in capo ai Comuni, alle Città Metropolitane o alle Regioni». «Il diritto allo studio – aggiunge – non può essere messo in discussione, i servizi non possono essere soppressi, lo stato di ansiosa incertezza che sfinisce le famiglie deve cessare».
«Per questo – conclude il Presidente della FISH Veneto, rivolgendosi direttamente al Presidente della Regione – le chiediamo di dichiarare che la Regione Veneto interverrà, se necessario, per tutelare alunni, studenti e famiglie e per garantire la continuità dei servizi; e che in attesa della definizione delle nuove competenze, la Regione stessa farà in modo di assicurare la copertura dei costi con le risorse finanziarie del Bilancio 2015, che a giorni approderà in Consiglio Regionale».
In ogni caso, la FISH Veneto, conclude la lettera, intende «tutelare con la propria azione idiritti inviolabili degli alunni e degli studenti, unitamente alle organizzazioni delle persone sorde, cieche e ipovedenti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.