31.12.15

Bilancio in profondo rosso per l'Ulss 18

Dopo 3 anni di tagli alla spesa per 53 milioni di euro, previsto un buco di 43,5 mil per il 2016.
Colpiti i servizi, non gli sprechi.


L'Ulss 18 prevede una perdita di 43,5 milioni per il 2016. La notizia, attestata da un atto del direttore generale, è per me sorprendente. Lo rende noto Guglielmo Brusco in un'intervista a RovigoOggi.it.
Mi chiedo: ma a cosa sono serviti i tagli - il massacro sarebbe giusto dire - di questi anni? In gennaio (Gazzettino del 16 gennaio 2015) il direttore amministrativo dell'Ulss si vantava di aver tagliato una ventina di milioni (23 tra il 2013 e il 2014) e di avere «un piano di rientro di 30 milioni» per il 2015. Affermava anche che «la situazione è abbastanza tranquilla». Una tranquillità contabile evidentemente.
Una tranquillità che però viene ora smentita: l'Ulss 18, nonostante il taglio di 53 milioni di euro in tre anni, si trova ancora in una pesante situazione di bilancio.
E questo nonostante i pesanti disagi che sono stati imposti alla popolazione dell'alto e medio polesine.
Il problema delle liste di attesa si è aggravato. Mancano 300 persone dalla pianta organica, 36 di questi sono primari e medici, mancano 43 tra farmacisti, biologi e tecnici e 80 infermieri.
I servizi territoriali che avrebbero dovuto compensare, almeno nelle intenzioni, la riduzione dei posti letto ospedalieri, semplicemente non esistono: niente di niente. E tra quelli esistenti, l'assistenza infermieristica domiciliare, continua a perseguitare le famiglie dei pazienti con insensate richieste burocratiche, e nessun dirigente dell'Ulss interviene per fermare questo abuso.
E poi le macchine che non vengono riparate o sostitutite, il punto sanità di Badia chiuso per ferie ...

Se osserviamo il decreto del direttore generale che rappresenta la proposta di bilancio dell'Ulss 18 per il 2016, a pagina 3, troviamo che il "Valore della produzione" ammonta a 361 milioni di euro a fronte di un costo di 395 milioni. La differenza di 34 mil circa si somma ad altri oneri per formare una perdita di esercizio, come detto, di 43,5 milioni.
La politica fin qui perseguita dall'Ulss sembra essere stata soltanto quella di non sostituire il personale che si è dimesso o che è andato in pensione. Una scelta che, rapportata alle 300 unità mancanti, ha presumibilmente fatto risparmiare 13/15 mil di euro l'anno.
Ma occorre tener conto che la riduzione del personale ha inevitabilmente portato alla riduzione del numero delle prestazioni erogate, riducendo quel "Valore della produzione" che rappresenta la voce attiva del bilancio. Meno personale, meno prestazioni, meno valore prodotto.
Forse è ora di cambiare politica.

27.12.15

Impennata della mortalità ospedaliera nel 2015: +11,3%

5.000 decessi in più al mese. Il calo delle vaccinazioni antinfluenzali non spiega il fenomeno. Gli studiosi si interrogano su un dato statistico che ci riporta agli anni quaranta del secolo scorso.
Si fa strada l'ipotesi che la causa siano i tagli alla spesa sanitaria.

fonte: sito web di La Repubblica, 23 dicembre 2015

Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i bombardamenti. Uno studio interroga e preoccupa esperti in mezza Italia: nel 2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell'11,3%. In un anno significherebbe 67mila decessi in più rispetto al 2014 (ad agosto sono già 45mila), per un incremento che davvero non si vedeva da decenni.
...
«Il numero è impressionante. Ma ciò che lo rende del tutto anomalo è il fatto che per trovare un'analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918», scrive sul sito di demografia Neodemos il professor Gian Carlo Blangiardo. «Certo, si tratta di dati provvisori, ma negli anni scorsi l'Istat ha sempre confermato alla fine dell'anno i numeri pubblicati mensilmente. Magari ci saranno correzioni, ma nell'ordine di alcune centinaia di casi. L'unità di grandezza che ci aspetta è quella», chiarisce il docente. Nel 2013 e nel 2014, tra l'altro, il numero dei morti era calato, ma sempre di poco: mai si erano raggiunte percentuali in doppia cifra.
Che cosa sta succedendo? Non è ancora chiaro. Anche Agenas, l'agenzia sanitaria delle Regioni, ha deciso di avviare un approfondimento. «Stiamo lavorando per dare una spiegazione a questo fenomeno», dice il direttore Francesco Bevere. I ricercatori raccolgono i dati dei decessi negli ospedali, perché in quel modo è più semplice risalire alle cause.
...
E sullo sfondo c'è un timore, sollevato sempre su Neodemos che la crisi economica e i tagli al Welfare c'entrino qualcosa. Ci vorranno mesi di studio per capire se davvero tra le cause della "nuova guerra" ci sono anche queste.
Vedi anche, su questo blog, il post Conteremo i morti del 5 marzo 2015.

24.12.15

Auguri scomodi


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340
Data, 23 dicembre 2015

Buon Natale e tanti auguri a tutti … però anche tanti
auguri scomodi.

Gesù, che nasce per amore, vi dia la nausea di un agire senza profonde motivazioni etiche e vi conceda la forza di praticare (finalmente!!!) una politica carica di donazione e di coraggio.

Dio che diventa uomo vi faccia provare vergogna ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita, la vita del prossimo un indecente strumento delle vostre scalate.

Maria, con i suoi occhi feriti, vi faccia sentire almeno una volta lo struggimento di una vita sofferente.

Gli angeli, che annunciano la pace, cancellino l’incapacità di vedere che vicino a voi un vecchio muore solo perché non ha nessuno o è troppo lontano da chi potrebbe garantirgli assistenza.

Il Bambino che dorme sulla paglia tolga il sonno e faccia sentire il vostro letto duro come un macigno, perché, pur avendo il potere, non avete scelto di aiutare i più deboli, le persone che soffrono, tenendo conto della loro povertà e della loro solitudine. Vi siete preoccupati soprattutto dei vostri interessi, degli interessi della vostra parte politica, soprattutto vi siete serviti dei poveri per la vostra scalata al successo, alla ricchezza.

Ma, ci ricordiamo che Gesù ha convinto anche il pubblicano Zaccheo, perciò non abbandoniamo le speranze, non abbandoniamo nemmeno l’impegno. Anzi.
Sul nostro ospedale, sulla nostra sanità, come sul nostro mondo soffocato da un vuoto che sta mangiando i nostri pensieri, scenda la speranza.
(Con la fraterna condivisione dei Don Tonino Bello)

La portavoce del Comitato Jenny Azzolini

5.12.15

Ulss 18. La Regione senza risposte sulle liste d'attesa

Non risponde nemmeno al governo che attende da settembre


Su questo blog abbiamo pubblicato la richiesta di chiarimenti che il Ministero della Salute ha inviato alla Regione Veneto e, per conoscenza, al Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" circa i "disservizi nell'erogazione di prestazioni sanitarie prestate dall'Ulss 18, fra cui lunghi tempi di attesa". La nota del ministero è del 15 settembre 2015. Si veda il post Liste d'attesa. Il ministero chiede spiegazioni alla regione.
La regione, dopo due mesi e mezzo, non ha ancora risposto!
Nel frattempo si sono ancor più evidenziate le carenze di personale, tanto che il presidente dell'ordine dei medici ha denunciato la mancanza di 36 tra primari e aiuto primari, tra l'ospedale di Rovigo e quello di Trecenta, 43 tra farmacisti, biologi e tecnici e 80 infermieri. Si veda il post Ulss 18. Medici, ospedali come un colabrodo.
A questo si aggiunge l'entrata in vigore della normativa europea. L'Ulss 18 si trova con organici non adeguati a garantire gli standard assistenziali.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano, richiama l'attenzione dell'opinione pubblica e degli amministratori locali su questi problemi.

Leggi l'articolo del Gazzettino di sabato 28 novembre 2015

22.11.15

Farmaci, esenzione svanita? Dipende dalle note AIFA

Se da qualche giorno dovete pagare farmaci che prima erano in esenzione ecco dove trovare le note dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in base alle quali ci stanno fregando.

Vai alla pagina delle note AIFA

31.10.15

Occhiobello, ordine del giorno sul progetto di legge regionale Azienda Zero


Il consiglio comunale di Occhiobello ha esaminato il progetto di legge regionale n. 23 del 26 giugno scorso, istitutivo dell'Azienda Zero.


Molte le critiche alla proposta di Zaia. In sintesi:

  • il progetto di legge sull'azienda zero sconvolge la programmazione sanitaria regionale mentre il piano socio sanitario (Pssr) non ha avuto ancora piena applicazione;
  • l'insieme dei servizi sociali viene assorbito e confuso all'interno del servizio sanitario;
  • il Direttore dell’Azienda Zero risulta competente nella definizione degli obiettivi dei Direttori Generali delle ULSS e anche della loro valutazione, ridimensionando di fatto il ruolo dei Comuni e delle Conferenze dei sindaci, alle quali il Pssr del 2012 aveva dato ruolo attivo dell’assegnazione, condivisione degli obiettivi e valutazione dell’operato dei Direttori Generali;
  • viene previsto un esecutivo dei sindaci, composto esclusivamente dai Presidenti delle attuali Conferenze che confluiscono nelle nuove aziende, non esplicitando il ruolo delle nuove Conferenze e conseguentemente dei restanti Sindaci;
  • la competenza dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico viene riservata all’Azienda Zero;
  • il progetto di legge prevede l’individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende ULSS su base provinciale non tenendo in considerazione il parere dei Comuni in merito alle modifiche dei perimetri;
  • soppressione, di fatto, della figura del Direttore dei Servizi Sociali, sostituendola con la più blanda figura del “coordinatore” del sociale;
  • il progetto di legge, con la cancellazione del Direttore dei Servizi Sociali, pone fine all’attuale modello sanitario e socio-sanitario veneto, disegnandone uno nuovo con il sociale alle dirette dipendenze del Direttore Sanitario, abrogando di fatto l’integrazione socio-sanitaria e il ruolo dei Comuni con ridotti risparmi in termini economici ma con importanti e negative conseguenze di tipo gestionale e di prossimità con il territorio che il Pssr aveva sottolineato come di assoluta importanza;
  • non risulta alcun piano che chiarisca e individui i settori si risparmio previsti.
Scarica la delibera

24.10.15

Ulss 18. Medici, ospedali come un colabrodo

da Il Gazzettino, mercoledì 21 ottobre 2015

Situazione drammatica nel territorio dell'Ulss 18 per i medici. Mancano 36 tra primari e aiuto primari tra l'ospedale di Rovigo e quello di Trecenta, 43 tra farmacisti, biologi e tecnici e 80 infermieri. «Con il blocco del turn over rischiamo di non coprire più i turni» tuona Francesco Noce, presidente dell'Ordine dei Medici di Rovigo.
Leggi l'articolo completo

20.10.15

Ulss: la fusione è più vicina

fonte: Il Gazzettino, martedì 20 ottobre 2015

La convenzione tra le due aziende polesane rinnovata solo per 3 mesi
La scadenza del 31 marzo 2016 appare uno spartiacque molto delicato


... La data non è stata messa nero su bianco a caso ma starebbe a significare che l'unione tra le due aziende avverrà se non entro fine anno al massimo nei primi mesi del 2016.

17.10.15

La Casa del sorriso di Badia Polesine si prepara per le nuove buste paga dei dipendenti


Ancora la fretta! La richiesta di depubblicizzazione della casa di riposo di Badia è ferma in regione ma già si studia come fare le prossime buste paga dei dipendenti.

Con determinazione del direttore n. 57 del 14 ottobre è stata affidata una consulenza del valore di 4.000 euro per valutare il costo aziendale e di raccordo tra i trattamenti economici vigenti del personale dipendente con quelli previsti per analoghe figure professionali dal contratto Uneba, utilizzato per le strutture private.

Ma come, non era stato proprio il confronto fra i minori costi di gestione della privatizzazione in forma di fondazione a determinare la volontà di trasformare in fondazione la casa di riposo? Non era stato questo l'argomento centrale della relazione tenuta dal presidente della casa di riposo lo scorso 5 agosto in consiglio comunale? Il confronto, apprendiamo ora, non era ancora stato fatto nei dettagli. Altrimenti perché adottare questa determinazione?


Infine va segnalato che la determinazione n. 57, nonostante preveda un costo di 4.000 euro, non assume alcun impegno di spesa, impegno che viene rinviato alle – cito – rettifiche di bilancio di fine anno, così come summenzionato nell’apposita seduta del Consiglio di Amministrazione del 24/09/2015”. Ho provato a cercare all'albo dell'ente una deliberazione del consiglio di amministrazione in tale data ma non sono riuscito a trovarla. Tutto regolare?

Su questo blog, vedi anche:

2.10.15

Liste d'attesa. Il ministero chiede spiegazioni alla regione

Nello scorso mese di agosto il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca ha sollevato il problema dei tempi d'attesa presso le strutture sanitarie pubbliche dell'Ulss 18 (si veda il post Il virus dell’attesa nella sanità altopolesana).
Il documento è stato inviato, tra gli altri, al ministro della salute e il ministero ha risposto.
Con una nota inviata al direttore generale Domenico Mantoan e all'assessore alla sanità della regione Veneto, il ministero ha trasmesso il documento del comitato "con preghiera di riscontro a questo Ufficio e alla portavoce del Comitato Altopolesano, Sig.ra Jenny Azzolini".
La regione dovrà rendere conto dei motivi dei "disservizi nell'erogazione di prestazioni sanitarie prestate dall'Ulss 18, fra cui lunghi tempi di attesa".

Quello che segue è il comunicato stampa del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca.

----- inizio documento

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 18/09/2015

COMUNICATO STAMPA

Autunno al San Luca
In seguito alla nostra segnalazione di disservizi al San Luca e del metodo “offensivo” di fissare i tempi di prenotazione abbiamo ottenuto l’attenzione del Ministero della Salute che chiede all’Assessorato Veneto alla Sanità di dare risposte sul problema al Ministero stesso ed al Comitato Altopolesano Con una puntualizzazione:” dal momento che le funzioni organizzative e gestionali … sono attribuite integralmente alla regione”. (A proposito la Regione non ci ha degnato di una risposta).
Ferme restando le responsabilità della Regione Veneto speriamo in un impegno serio, non vogliamo che il Governo Centrale dirotti sulla regione anche le proprie responsabilità.
Sia il Governo, sia la Regione si aggrappano (ancora) alla necessità di tagli. Poco tempo fa la Regione esaltava la gestione dell’Ulss 18 che, virtuosissima ha ridotto il deficit da 28 a 5 milioni di euro. Ma per ottenere questo brillante risultato non sono state acquistate/rinnovate tecnologie, gli apparecchi rotti restano tali o vengono aggiustati con ritardi disastrosi (per fare un esempio al San Luca c’erano 2 apparecchi radiologici portatili per le radiografie al letto del paziente: sono entrambi fuori uso), non sono stati ricoperti i primariati vacanti, non è stato sostituito personale andato in pensione. Perché i risparmi non vengono fatti in altri settori? Forse nei compensi e premi di produzione (produzione di che? non certo di servizi), o nella sproporzione tra quantità della spesa e qualità dei materiali, o nella disorganizzazione del lavoro e della comunicazione interna (quasi inesistente), oltre alla opportunità di tagliare le ben note spese finalizzate unicamente al restyling dell’immagine( una per tutte l’ingresso dell’ospedale di Rovigo).
Intanto oggi, 16 settembre, per una visita oculistica di controllo viene proposto un giorno di luglio 2016, oppure,in tempi brevi, Porto Viro, località, com’è noto, comodissima per gli altopolesani. Magari anziani e soli.
Noi intanto, temendo che, con l’autunno, insieme alle foglie cada (ancora) la qualità e la quantità dei servizi, già ora ridotti all’osso, continuiamo nel nostro vizio di informarci per informare la gente. E segnalare i problemi “a chi di dovere”.

Alleghiamo

Grazie dello spazio che date e della condivisione di un impegno civile per i diritti comuni.

Per il Comitato – la Portavoce

Jenny Azzolini
----- fine documento

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30.9.15

Vogliamo che la "Casa del Sorriso" rimanga pubblica, come ora, anche negli anni a venire, ospitale e aperta

LETTERA

Sono un cittadino, e un famigliare di un'ospite della "Casa del Sorriso" di Badia Polesine.
Ho seguito in questi ultimi mesi la "vicenda" della trasformazione della Casa di Riposo di Badia, da IPAB a Fondazione, proposta dal CdA (Consiglio di Amministrazione) dell'ente.
Questa trasformazione ha come intento principale la "depubblicizzazione", ovvero la privatizzazione della "Casa del Sorriso" che attualmente è un Ente pubblico regolamentato da una Statuto al quale le amministrazioni che si susseguono devono attenersi.
È sta fatta una scelta ben precisa dall'attuale CdA, quella di trasformare questa struttura pubblica in Fondazione e non in APSP (Azienda pubblica di Servizi per la persona).
Perché ci si chiede?
Le motivazioni sono diverse, ma forse le più significative sono essenzialmente tre:
- la prima, si afferma che la fondazione gode di una minore tassazione, vedi IRAP;
- la seconda, si ha una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse destinate al miglioramento della struttura, vedi appalti etc.;
- la terza è che con la Fondazione la Regione Veneto non ha la possibilità di inserire un proprio consigliere nel CdA, come prevede la nuova normativa, in via di approvazione nel Consiglio Regionale.
Sono stati fatti vari incontri, con gli operatori prima, con i famigliari poi e con gli operatori e i famigliari dopo che il Consiglio Comunale ha approvato, per fortuna non all'unanimità ma con una relativa maggioranza la delibera (tra l'altro modificata dalla sua prima stesura) del CdA della Casa del Sorriso.
Tutti questi incontri hanno avuto come scopo principale di sostenere la "bontà" della trasformazione dell'Ente in Fondazione, mentre non si è valutata la possibilità di trasformazione in APSP, anzi è stata considerata come una soluzione impraticabile"visto, sembra, le esperienze negative della Regione Emilia Romagna", come affermato dall'attuale Presidente della nostra Casa di Riposo.
A questo punto sorgono alcune domande:
- Perché il CdA ha voluto velocizzare la pratica della trasformazione in Fondazione e non in APSP, prima che la Regione approvi una legge (proposta dal Presidente Zaia) che disciplina questi passaggi?
- Perché il CdA della “Casa del Sorriso” non si è mostrato disponibile a un confronto con i sindacati dopo la prima delibera ?;
- Le APSP sono veramente strutture che non funzionano o si esclude questa possibilità a priori?;
- Perché l'Amministrazione Comunale ha interesse a trasformare la "nostra Casa del Sorriso" in Fondazione, fondamentalmente privata e non in APSP?
- Perché l'Amministrazione Comunale non ha promosso, come si è auspicato in più occasioni, un convegno dove si analizzasse con specialisti del settore quale sarebbe stata la soluzione migliore per il futuro della Casa del Sorriso?
Bene a mio e nostro avviso hanno fatto gli operatori, e i sindacati, a mobilitarsi e i cittadini a sottoscrivere l'appello contro la privatizzazione.
Un grazie di cuore va al Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca che ha organizzato, il 25 settembre 2015, un incontro aperto a tutta la cittadinanza dove si è fatta conoscenza storica sulla Casa di Riposo di Badia, e chiarezza, perché si sono spiegate le differenze, vantaggi e svantaggi tra le Fondazioni e le APSP.
La partecipazione è stata buona sia per la presenza di cittadini che di operatori, non erano presenti invece membri del CdA della Casa del Sorriso; per l'Amministrazione Comunale erano presenti due Assessori che non sono intervenuti nel dibattito.
Su un argomento così importante come il destino di una delle strutture più importanti del nostro Comune e importante nella nostra Provincia, non si può decidere senza avere valutato attentamente la materia e coinvolto democraticamente la popolazione.
Noi cittadini di Badia, vogliamo che la "Casa del Sorriso" rimanga pubblica, come ora, anche negli anni a venire, ospitale e aperta.

Badia Polesine, 28 settembre 2015
Graziano Berto


29.9.15

Case di riposo. I comitati per la sanità e i servizi sociali del polesine sentiti in commissione regionale

Privatizzare non è l'unica possibilità per le Ipab, audizione in quinta commissione


Cristiano Pavarin è stato ascoltato a Venezia martedì 29 settembre dai consiglieri che compongono la quinta commissione, competente per i Servizi sociali. Attenzione e nuove opportunità, come diventare azienda pubblica


Non è detto che alla luce della nuova legge regionale le Ipab e le case di riposo polesane e venete non abbiano altra scelta se non la privatizzazione. Anzi: alla fine, potrebbe risultare una opzione migliore trasformarsi in Apsp, ossia Azienda pubblica per i servizi alla persona. E' quanto emerso dall'audizione sostenuta martedì 29 settembre a Venezia in Regione da Cristiano Pavarin a nome di quattro comitati polesani, espressione del territorio (Comitato per l'Articolo 32 sanità e sociale, Impegno per il Bene Comune, Comitato per la salute del Delta e Comitato Altopesano dei cittadini per il San Luca).

Leggi l'articolo completo su RovigoOggi.it

19.9.15

Casa di Riposo e Servizi Socio assistenziali: quale futuro?

Badia Polesine, Sala civica
“B. Gidoni”
ven. 25 settembre 2015, ore 18.00

La riforma del sistema regionale è alle porte.
Sta per essere approvata la nuova legge regionale che imporrà alle Ipab come la Casa di Riposo di Badia e altre strutture del polesine di trasformarsi in Aziende Pubbliche di Servizi (Apsp) o in soggetti privati.
Quali saranno i vantaggi? E i rischi? Come potrebbero cambiare i servizi sul territorio, i diritti degli ospiti, i rapporti con i comuni, i contratti di lavoro?

  • Quadro normativo attuale
  • Differenza tra Apsp e soggetti privati
  • Opportunità e sviluppi
  • Rischi e interessi contrapposti
  • Proposte dai comitati

Parliamone con:
Elisa Corniani, Comitato Impegno per il bene comune
Cristiano Pavarin, Comitato per l'art. 32, sanità e sociale
Giuseppe Franchi, Segretario generale funzione pubblica Cgil Rovigo
Coordina Paolo Aguzzoni, giornalista pubblicista

Organizza:
Con la partecipazione di:
Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Comitato per la Salute del Delta
jazz1942@libero.it
Comitato Impegno per il bene comune
http://ospedaletrecenta.blogspot.it/
Comitato per l'art. 32, sanità e sociale
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Scarica la locandina in formato pdf
Su questo blog vedi anche
Veneto. Progetto di legge regionale sulla trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza
Per leggere tutti i post sulle case di riposo clicca qui

16.9.15

Veneto. Progetto di legge regionale per l'istituzione dell'Azienda Zero e la riduzione delle Ulss



PDL n. 23 : Istituzione dell'Ente di Governance della sanità regionale veneta denominato "Azienda per il Governo della sanità della Regione del Veneto - Azienda Zero". Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS.

Veneto. Progetto di legge regionale sulla trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza

PDL n. 25 : Disposizioni per la trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per la disciplina delle aziende pubbliche e delle persone giuridiche di diritto privato di servizi alla persona

12.9.15

Fondo Non Autosufficienze dal 2006 al 2015

Dati e cifre sulla condizione delle persone con disabilità

Da condicio.it segnalo una ricostruzione delle disposizioni normative relative all’istituzione del Fondo per le non autosufficienze (FNA) e alle risorse economiche di cui è stato dotato nel corso degli anni, nonché un quadro dei decreti di riparto delle risorse attribuite alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano.

La Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n.190) all’articolo 1, comma 159, ha previsto per il 2015 un incremento del FNA di 400 milioni di euro per l’anno 2015 e di 250 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016 (erano 350 milioni nella scorsa annualità).

Leggi l'articolo completo
[Ultimo aggiornamento: 31 agosto 2015 15:49]


11.9.15

Casa di riposo di Badia. La delibera del consiglio di amministrazione che avvia la privatizzazione

Deliberazione del CdA n. 30 del 13 luglio 2015 di avvio procedura di trasformazione della Casa del Sorriso da IPAB in Fondazione di diritto privato.

Scarica

Casa di riposo di Badia. La delibera del consiglio comunale che approva la privatizzazione


Lo scorso 5 agosto è stata approvata dal consiglio comunale la proposta del consiglio di amministrazione della casa di riposo volta a trasformare l'ente da pubblico (Ipab) a fondazione di diritto privato. Si veda in proposito la rassegna stampa di quei giorni.
Scarica la delibera.
Aggiornamento del 20/11/2015
Qualche particolare in più lo si può leggere dal verbale della seduta pubblicato sul sito del comune.

5.9.15

Ulss 18, la marcia inarrestabile dei tagli alla salute


Pubblicati i risultati di bilancio delle Ulss del Veneto

«La marcia inarrestabile dell'Ulss di Rovigo che in due anni è riuscita a recuperare ben 23 milioni di passivo», affermano i giornali (vedi il Gazzettino del 27 agosto).

Se si fossero realmente tagliati soltanto gli sprechi ci sarebbe da esserne contenti. Ma quante volte abbiamo avuto la sensazione di carenza, penuria, quasi di un'asfissia dei servizi per mancanza di risorse, umane e materiali.

Negli ospedali dell'Ulss 18 mancano una trentina di medici, decine e decine di infermieri e operatori sociosanitari, le liste d'attesa sono scandalose, la qualità del cibo è spesso criticata dai pazienti, le pulizie ridotte all'osso da appalti sempre più striminziti.

Nell'altopolesine la povertà di mezzi e personale è palese nell'assistenza domiciliare. In pochi anni gli infermieri sono stati ridotti da quindici a undici e tre di questi sono a tempo parziale. Non solo devono coprire i servizi, sempre più numerosi, ma devono anche svolgere mansioni amministrative che sottraggono ulteriore tempo ai pazienti. Ecco allora che si registrano tempi esageratamente lunghi per i prelievi a domicilio (quasi due settimane per un prelievo del sangue).
Presso il punto sanità di Badia la cassa automatica è rotta da mesi. Prima di ferragosto gli uffici sono rimasti chiusi per alcuni giorni per mancanza di personale.

«Gli altopolesani non hanno certo la sensazione di godere di una sanità d’eccellenza» afferma il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” (vedi precedente post) ma non credo che sia molto differente il giudizio di chi abita intorno a Rovigo.

In questi anni nell'Ulss 18 non sono state acquistate o rinnovate tecnologie basilari, gli apparecchi guasti rimangono tali o vengono riparati con grande ritardo.
Al “San Luca” c'erano due apparati radiologici portatili per le radiografie al letto del paziente, molto utili, ad esempio, presso il pronto soccorso. Ebbene, sono entrambi fuori uso, uno è talmente vecchio che non si trovano più i pezzi di ricambio, l'altro è in riparazione.

Insomma, a me pare che, invece di una gestione virtuosa, gran parte di quei 23 milioni di euro siano stati sottratti alla qualità e tempestività dei servizi. Sono stati sottratti al diritto alla salute dei residenti nell'Ulss 18.

22.8.15

Il virus dell’attesa nella sanità altopolesana

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

20/08/2015
La miseria della sanità

Il virus dell’attesa nella sanità altopolesana

Dilaga il virus dell’attesa nella sanità Altopolesana. Ormai la malattia è endemica e sembra non ci sia rimedio.
Ma che vuole tutta 'sta gente che si lamenta? L’ospedale sotto casa e la visita il giorno dopo?
No, vorrebbe un risposta dignitosa ed accettabile, non una irridente prenotazione magari per un anno dopo. Però, con i soldi, privatamente, … a volte anche dopo un giorno…
Sembra incredibile, ad ogni momento di crisi, vera o presunta, si colpisce sempre con tagli lineari e nei settori portanti e vitali di ogni buona democrazia a partire dalla sanità e i più colpiti sono sempre i redditi facilmente controllabili. Chi ha (molto) di più si paga invece una sanità rapida ed eccellente.
E i rappresentanti delle istituzioni fingono di non capire l’oltraggio quotidiano alla GIUSTIZIA e l’offesa alla popolazione socialmente più debole.
Nel recente incontro, il Presidente della Conferenza dei Sindaci e il Direttore generale dell’Ulss 18, dopo una disamina attenta delle situazioni critiche,concludono che, in fondo, anche una lunghissima, estenuante attesa al pronto soccorso, non è un vero problema, non rappresenta un rischio grave per il paziente.
E allora, com’è che noi, gente comune, viviamo le attese come un intollerabile sopruso?
La realtà è che le (evitabili?) “disfunzioni sanitarie” (eufemismo) sono diventate troppe e quotidiane ed abbassano la qualità della vita della gente meno “fortunata”.
Qualche esempio recente ed illuminante:
  1. Controllo ad un paziente colpito da trombosi, fine 2016.
  2. Per un esame radiologico al polso, una signora di oltre 90 anni (impegnativa con priorità B) deve aspettare OTTOBRE 2015.
  3. Un’altra signora, proveniente da una casa di riposo dell’altopolesine, sarà vista “comodamente” ad Adria.
  4. Il medico Oculista, prima di un intervento, chiede per una paziente un esame con apparecchiatura presente solo a Rovigo (problema: macchia oculare): appuntamento ottobre 2016.
  5. Visita reumatologica prenotata ad aprile 2015: si farà a fine 2016.
  6. Divario notevole tra tempi (per controllo) segnalati dallo specialista e tempi fissati al CUP.

Visto il dettato del Pssr (piano sociosanitario regionale) “meno ospedale, più territorio” assistiamo invece a queste realtà:
1) Il punto prelievi di Badia offre il servizio, ma la cassa automatica è rotta da mesi, (pare sia un'"abitudine") quindi si va a Trecenta.
2) È difficile ottenere ausili per prevenzione delle piaghe da decubito.
3) Il personale Adi è sotto organico e gli infermieri sono costretti anche a lavoro amministrativo.
4) Ci sono tempi esageratamente lunghi per certi prelievi a domicilio.

Gli altopolesani non hanno certo la sensazione di godere di una sanità d’eccellenza.
Il discorso non coinvolge certamente la professionalità e la disponibilità del personale, ma la visione aziendalistica della sanità che al primo posto mette l’utilità economica, solo dopo viene il benessere del cittadino.
Noi siamo contrari a questa visione regionale, che è però anche la linea del governo centrale.

Per il Comitato
La portavoce – Jenny Azzolini


Il documento viene inviato a:
  • Direttore generale Ulss 18 Arturo Orsini
  • Presidente della conferenza dei sindaci Antonio Bombonato e sindaci
  • Presidente della Provincia Marco Trombini
  • Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – assessore Luca Coletto- assessore Cristiano Corazzari; consiglieri Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle
  • Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi – ministro Beatrice Lorenzin; senatori Giovanni Endrizzi- Emanuela Munerato; deputato Diego Crivellari
  • Organi d’informazione: Rovigo in Diretta – Rovigo Oggi – Il Gazzettino – Il resto del Carlino – La Voce – La settimana   
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20.8.15

Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18. Scarsissima la partecipazione


Lo scorso 31 Luglio 2015 si è riunita la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 18

All'ordine del giorno:
1. Fondo Minori anno 2015;
2. Rimodulazione delle unità di offerta della Struttura “Istituti Polesani Srl”
3. Nomina tre (3) componenti Esecutivo della Conferenza dei Sindaci;
4. Mappatura Utenti che usufruiscono i servizi inseriti nel Bilancio Sociale anno
2015;
5. Varie ed eventuali

Desolante la partecipazione: all’inizio di seduta erano presenti solo 14 Sindaci, o loro delegati; due ritardatari si aggiungeranno successivamente. Brillano per la loro assenza i comuni di Badia Polesine, Castelmassa e Occhiobello, che pure sono sedi di punto sanità.

Il verbale della riunione è stato inviato in questi giorni ai comuni. In vista della prossima riunione, prevista per settembre, i sindaci hanno ricevuto anche copia di due progetti di legge regionale particolarmente importanti.
Uno riguarda l'istituzione dell'Azienda Zero e la riduzione delle Ulss (una per provincia). Vedi precedente post Proposta di legge regionale. Una Ulss per provincia.
L'altro riguarda le case di riposo e la loro trasformazione in fondazioni/associazioni o, in alternativa, in Aziende pubbliche dì servizi alla persona (Apsp).
I progetti di legge sono stati anticipati al fine di agevolare la discussione.
Mi domando se il comune di Badia riterrà di partecipare alla prossima riunione considerato il fatto che, almeno in parte, si è già portato avanti col lavoro. Vedi il post Casa di risposo di BadiaPolesine. Rassegna stampa.

Scarica il progetto di legge sulle case di riposo.

9.8.15

Casa di risposo di Badia Polesine. Rassegna stampa


Alla fine il consiglio comunale di Badia ha dato parere favorevole alla trasformazione in fondazione della casa di riposo.
A nulla sono valse le proteste dei dipendenti e le quasi duemila firme raccolte tra i cittadini, contro la privatizzazione dell'istituzione badiese.
Lavoratori e sindacati hanno annunciato ulteriori azioni.
Qui sotto una rassegna stampa di quanto pubblicato dai quotidiani locali.

BADIA POLESINE Chiedono al Comune di attendere prima di trasformare I'Ipab in Fondazione
Casa di riposo, protesta in Piazza
I sindacati non escludono lo sciopero, ma con modalità tali da non danneggiare gli ospiti

«Casa dei sorriso, pronti allo sciopero»
Badia, protesta contro la privatizzazione sotto le finestre del municipio

IL CASO Dopo il sit in davanti al municipio, sindacati e dipendenti si sono trasferiti in consiglio
Casa di riposo protesta in aula
"Depubblicizzazione" discussa fino a tarda notte. Cgil, Cisl e Uil "Assurdo procedere ora"

Casa del sorriso, passa la privatizzazione
Il consiglio approva il progetto. Alta tensione in aula, intervengono i carabinieri

CASA DEL SORRISO/1 I lavoratori confermano la volontà di scioperare
La questione divide anche la minoranza

CASA DEL SORRISO/2 Il consigliere Gianluca Checchinato rassegna le sue dimissioni
È frattura nella maggioranza
Tra le proteste, il comune da l'ok alla depubblicizzazione dell'ente perché diventi fondazione

CASA DEL SORRISO/3
Fantato "Mi assumo le responsabilità su questo voto"

7.8.15

Istituti Polesani di Ficarolo, raffica di avvisi di garanzia

fonte: Il Gazzettino, venerdì 7 agosto 2015

TRUFFA E FRODE

61 degenti ospiti a Ficarolo sarebbero stati rivalutati ad alta intensità assistenziale
Patologia aggravata per lucrare sui fondi erogati dalla Regione


CONCLUSE LE INDAGINI PRELIMINARI

Indagati i vertici dell'Ulss 18 e i membri della commissioneSecondo la Procura la struttura assistenziale diretta da Mauro Mantovani avrebbe indebitamente incassato quasi 7 milioni di euro dal luglio 2006


Leggi gli articoli
Patologia aggravata per lucrare sui fondi erogati dalla Regione
Indagati i vertici dell'Ulss 18 e i membri della commissione

3.8.15

Quella delle privatizzazioni sta diventando una mania.

fonte: La Voce di Rovigo, domenica 2 agosto 2015

È di questi giorni la notizia che in molti comuni, sedi di Ipab, si smania per privatizzare le case di riposo. La privatizzazione come panacea di tutti i mali. Una riedizione del "meno stato più mercato" in voga qualche anno fa.
Ora è la volta di Gianni Tessari, già direttore generale dell'Ulss 18, già candidato alle recenti elezioni regionali, che per l'ospedale di Trecenta propone di "fare intervenire il privato".
Non sarà, in entrambi i casi, il frutto di una crisi del management chiamato a dirigere istituzioni pubbliche?

Leggi l'articolo completo.

Casa del Sorriso. CITTADINI DI BADIA POLESINE SAPPIATE CHE ...

In un volantino unitario che i dipendenti della casa di riposo stanno distribuendo alla cittadinanza, i sindacati, unitariamente, spiegano perché la Casa del Sorriso deve rimanere pubblica.

Il pericolo di privatizzazione dell'istituzione badiese è grande. I vantaggi enunciati dal Consiglio di Amministrazione sono in larga parte compensati da corrispondenti svantaggi. E allora perché il CdA vuole trasformare la Casa del Sorriso in fondazione?
Quasi duemila badiesi hanno firmato un appello per mantenere pubblica la gestione e la proprietà dell'istituzione. L'amministrazione comunale ne terrà conto? E terrà conto della recente proposta di legge regionale finalizzata al riordino della materia? Aspetterà che il consiglio regionale deliberi? Prenderà in considerazione l'invito dei comitati polesani per la sanità a sospendere ogni intempestiva decisione?
Mercoledì prossimo il consiglio comunale sarà chiamato a esprimere un parere che potrà avere pesanti conseguenze per la casa di riposo, per gli ospiti, per i lavoratori e per tutta la cittadinanza.

Scarica il volantino.

2.8.15

Badia Polesine, si accelera sulla privatizzazione della Casa del Sorriso


A quanto pare l'invito dai comitati per la sanità di tutto il polesine non ha trovato udienza presso il sindaco di Badia Polesine


Mercoledì 5 agosto alle 18,30 si riunirà il consiglio comunale.
Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda la casa di riposo:

4-PROCEDURA DI TRASFORMAZIONE DELLA CASA DI RIPOSO DI BADIA POLESINE "CASA DEL SORRISO" DA IPAB IN FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO. PARERE DEL COMUNE DI BADIA POLESINE AI SENSI DELLA L.R. VENETO 25 GIUGNO 1993 N. 24.

I comitati per la sanità del polesine, con una singolare iniziativa congiunta, avevano chiesto (vedi precedente post) la sospensione di ogni decisione in attesa che sia discussa in consiglio regionale la proposta di legge che riordinerà la materia.
Ma l'amministrazione comunale di Badia ha fretta, così come il consiglio di amministrazione della casa di riposo che ha recentemente adottato una nuova deliberazione.

Allora tutto è deciso? Non è detto. I lavoratori hanno annunciato una manifestazione davanti al municipio subito prima della riunione del consiglio comunale.

Sanità, oltre 17 miliardi di tagli dal 2009

fonte: Adnkronos, 30/07/2015


I tagli al finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario, gestito dalle Regioni, hanno raggiunto i 17,5 miliardi di euro tra il 2009 e il 2015. Il dato emerge dalla Relazione sugli "Andamenti della finanza territoriale - Analisi dei flussi di cassa - Esercizio 2014" della Corte dei conti.

Leggi l'articolo completo

28.7.15

Sospendere ogni privatizzazione delle case di riposo

Iniziativa congiunta dei comitati per la sanità del polesine
Allarmati dalle procedure avviate in alcuni comuni per la depubblicizzazione delle case di riposo (Ipab) i comitati polesani che si occupano di sanità hanno scritto ai responsabili delle strutture assistenziali, ai sindaci e ai consiglieri comunali dei rispettivi comuni, all'assessore regionale Luca Coletto e ai consiglieri regionali eletti in provincia di Rovigo.
Con questo documento si chiede la sospensione cautelativa di eventuali ipotesi di trasformazione giuridica della IPAB Socio Sanitaria per persone anziane e con disabilità.
I comitati partono dal disegno di legge regionale, presentato lo scorso 29 giugno, che prevede un riordino complessivo della materia e la possibilità di scelta, per le Ipab, di trasformarsi in fondazioni/associazioni di diritto privato o diventare Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp) nell'ambito della rete dei servizi sociali e del ruolo rafforzato dal piano Socio Sanitario Veneto.
Pertanto ogni decisione di depubblicizzazione delle case di riposo che anticipi il nuovo assetto regionale potrebbe risultare intempestiva e inadeguata.
Leggi la lettera dei comitati

27.7.15

Non si possono ridurre le tasse sulla pelle degli italiani. È allarme rosso per la salute dei cittadini

Funzione pubblica Cgil: No all’ipotesi di tagli al Servizio sanitario nazionale per 10 miliardi in cinque anni. Per il segretario Massimo Cozza "ci saranno sempre più italiani senza cure, che dovranno rivolgersi al privato per avere servizi all’altezza"
No della Fp Cgil Medici all’ipotesi di futuri tagli al Servizio sanitario nazionale per 10 miliardi in cinque anni, annunciato dal commissario del governo alla revisione della spesa Yoram Gutgeld.
Leggi l'articolo completo su rassegna.it

11.7.15

Proposta di legge regionale. Una Ulss per provincia

Da Il Giornale di Vicenza, 8 luglio 2015

Entro l'anno il via alla "Azienda zero" in Regione con personale preso dagli esuberi sul territorio
Una sola Ulss per provincia, stop al dirigente sociale


Il riconfermato presidente della giunta regionale del Veneto ha presentato in consiglio regionale un pacchetto di diciotto proposte di legge. Una di queste riguarda l'accorpamento e la riorganizzazione delle Ulss, saranno 7, una per provincia, più una l'Azienda Zero.
...
L' "Azienda Zero" si occuperà di programmare la sanità veneta (anche dal punto di vista delle risorse finanziarie), affidare gli obiettivi alle singole Ulss, gestire gli acquisti, il personale e anche la sua formazione, le tecnologie, l'accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard, le relazioni con il pubblico, i sistemi informativi e di auditing, l'ufficio legale, gli indirizzi di gestione contabile dei bilanci delle singole Ulss, e infine quella gestione accentrata di fondi sanitari (Gsa) che già oggi è in capo a Venezia.
...
Leggi l'articolo completo

Accorpare le Ulss su base provinciale è un'esigenza persino ovvia ma, come si usa dire, meglio tardi che mai. Ciò che fa drizzare le orecchie è che la riforma viene presentata con i soliti slogan propagandistici: «non spendere meno, ma spendere meglio, senza ridurre i servizi al paziente, e anzi incrementandoli».
L'esperienza insegna che non è mai così.

14.6.15

Sanità sempre più privata

fonte: quotidianosanità.it

Ricerca Censis-Rbm Salute

Nel 2014 gli italiani hanno speso 33 miliardi nella sanità privata, 1 in più rispetto al 2013.
Cresce la paura degli italiani, il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura.
Si allungano le attese nel pubblico e si amplia il ricorso al privato, che ormai coinvolge anche i redditi bassi: sono oltre 9 milioni gli italiani che hanno effettuato visite specialistiche nel privato a pagamento intero.
È quanto emerge da una ricerca Censis-Rbm Salute, presentata al Welfare Day.


Leggi l'articolo completo.

3.6.15

Servizio infermieristico. Si studia come complicare la vita dei pazienti

Sempre più difficile accedere al servizio infermieristico dell'Ulss 18


Non può essere un caso. Qualcuno ci deve studiare, e con impegno, per rendere la vita impossibile ai pazienti in assistenza domiciliare integrata (Adi) e ai loro familiari. Non c'è altra spiegazione.


L'ultima perla del servizio infermieristico
Sabato pomeriggio ho trasmesso via fax una richiesta di esami all'Adi di Trecenta. La ricetta bianca, il famoso promemoria, è stata stampata dal medico di medicina generale. Adi sta per assistenza domiciliare integrata alla quale partecipano il servizio infermieristico dell'Ulss, il medico di famiglia e, all'occorrenza, altre figure specialistiche. Mia moglie, a causa delle sue condizioni di salute, è classificata in Adi-Med, cioè in Adi medicalizzata, il livello più alto di assistenza previsto dal servizio.
La mattina seguente mi telefona l'infermiere di turno per dirmi che la procedura è cambiata e che “per avere la prenotazione” - attenzione la “prenotazione” non l'esecuzione del prelievo – devo produrre “l'originale” e non il fax. In pratica dovrò prendere la macchina e andare all'ospedale di Trecenta per consegnare a mano un pezzo di carta, un promemoria, non firmato da nessuno, che potrei replicare in un milione di esemplari del tutto identici con qualsiasi programma informatico.

Ma di che originale parla l'Ulss 18? L'originale è il documento informatico già acquisito dal sistema sanitario regionale nel momento stesso in cui è stato rilasciato da parte del medico di medicina generale. Su questo l'amministrazione regionale ha riempito i tg regionali.
E allora? Che originale vuole l'Ulss 18 se già lo ha già acquisito informaticamente?

Non si può essere tanto ignoranti delle proprie procedure. Nessun funzionario dell'Ulss 18 può essere così stupito da chiedere al paziente un originale, che non esiste in forma cartacea, già acquisito dal sistema sanitario regionale di cui la stessa Ulss 18 ovviamente fa parte.

Lo scopo di una procedura così illogica deve essere un altro, per forza! E non può essere altro che quello di stancare, snervare, allontanare dal servizio il maggior numero di pazienti, costringendoli a rivolgersi ai laboratori privati. Ai pazienti raccontano la favola dell'originale. E intanto si allungano a dismisura i tempi per il prelievo.

La finalità dell'Adi-Med è quella di assicurare sul territorio un'assistenza paragonabile a quella ospedaliera, con costi per il sistema sanitario di gran lunga inferiori al ricovero ospedaliero. In ospedale gli esami che sono stati richiesti verrebbero effettuati molto più spesso di quanto non accada a casa, senza “originali” inesistenti, senza prenotazioni, senza tediare i parenti, che si fanno carico dell'assistenza ai propri cari, con richieste assurde.

L'Ulss 18, sull'Adi, è assolutamente inadempiente, lascia che vengano propinate ai pazienti frottole colossali, dilata i tempi di esecuzione del servizio e, infine, eroga lauti compensi di risultato a dirigenti che svolgono malissimo il proprio lavoro.

Pietro Tosarello

20.5.15

Chiusura estiva per ginecologia e chirurgia?

Drammatica la carenza di personale negli ospedali dell'Ulss 18
La Regione non autorizza l'assunzione di infermieri


Mentre il governatore Zaia promette cure dentarie gratuite ai poveri, gli ospedali del Veneto sono al collasso per carenza di infermieri. Rovigo sta implodendo, ed era prevedibile avendo centralizzato tutte le patologie importanti.
Pare che la Regione non abbia dato copertura economica per l'assunzione di infermieri. Perciò una delle soluzioni ipotizzate è che vengano chiuse, per il periodo estivo, la chirurgia e la ginecologia di Trecenta spostando il personale su Rovigo.