29.5.14

Bloccate le prenotazioni del campo visivo all'ospedale di Trecenta

Gravi disagi per pazienti e familiari. Indispensabile trovare altre soluzioni

Il Centro unico di prenotazione (Cup) non accetta più prenotazioni del campo visivo presso l'ospedale di Trecenta. Che cosa sta succedendo?
Dalle notizie che abbiamo raccolto risulta che l'unica ortottista del “San Luca” verrà trasferita, da giugno, all'ospedale di Rovigo. Conseguenza diretta sarà la riduzione delle presenze a Trecenta a un solo giorno la settima (attualmente sono 4) e, a cascata, ci saranno gravi disagi per tutti quei pazienti che devono periodicamente effettuare questo esame.
Le persone affette da glaucoma, una grave patologia cronica progressiva molto diffusa, devono controllare il campo visivo due o tre volte l'anno. Ebbene, da giugno, non lo potranno più fare all'ospedale di Trecenta dove le liste di attesa sono già molto lunghe e le presenze dell'ortottista saranno ridotte da 4 a 1 la settimana.
Non è ragionevole che per far fronte a un problema contingente a Rovigo venga bloccata l'attività ambulatoriale del “San Luca”. Non è una soluzione, si sposta il problema aggravandolo ulteriormente. Se a Rovigo c'è carenza di personale lo si sostituisca senza sconvolgere l'ospedale di Trecenta. Inoltre, concentrare tutta l'attività sull'ospedale di Rovigo rischia di compromettere anche quel servizio che dovrebbe improvvisamente far fronte anche alla lista di attesa dei pazienti provenienti dall'ospedale di Trecenta.
Il controllo del campo visivo è compreso tra i livelli essenziali di assistenza, in pratica è un servizio che deve essere obbligatoriamente garantito dal sistema sanitario. Costringere i pazienti, spesso anziani, a disagiate trasferte a Rovigo significa non rispettare concretamente questo diritto. Significa anche compromettere prevenzione, diagnosi e cura di gravi patologie che incidono profondamente nella qualità della vita.
Con questi provvedimenti viene nuovamente e ulteriormente peggiorata la qualità dell'attività specialistica ambulatoriale, mentre invece si dovrebbe fare esattamente il contrario.
Quando è stato il momento di tagliare i posti letto per acuti (schede ospedaliere) ci hanno detto che verrà che potenziata l'assistenza sul territorio. Ma questa riorganizzazione è l'esatto contrario: ne risentirà l'assistenza specialistica presso entrambi gli ospedali e anche quella erogata nei punti sanità dell'Ulss.
È assolutamente indispensabile trovare altre soluzioni.

Data. 28 maggio 2014
Per il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”

la portavoce – Jenny Azzolini
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8.5.14

Inchiesta sui project financing ospedalieri. Affari d'oro per i partner privati e appalti affidati ai soliti noti

In Veneto si tagliano posti letto per acuti che vengono rimpiazzati con ospedali di comunità dove si pagano il posto letto e i ticket sulle prestazioni ricevute.
Contemporaneamente, in Veneto, le Ulss coinvolte nei project financing dovranno sborsare ratei pesantissimi, talmente esagerati da richiamare l'attenzione della procura di Venezia che sta verificando l'ipotesi di usura.
I project financing sono un'idea della giunta Galan. Luca Zaia, attuale presidente della giunta regionale, intende realizzare a Padova un nuovo ospedale che costerà 654 milioni di euro.
Quanti posti letto verranno sacrificati? Quanti ticket verranno applicati? E quale sarà il destino della sanità pubblica regionale?

Da Il Mattino di Padova, domenica 27 aprile 2014

Sanità, fascicolo della procura di Venezia
Inchiesta sui project financing ospedalieri
È un nuovo filone scaturito dallo scandalo Mantovani-Mose. Il sospetto: interessi contrattuali da usura a carico delle Ulss

Dalle inchieste veneziane sulla Mantovani e sul Mose sta nascendo un troncone giudiziario incentrato sul meccanismo del project financing applicato agli ospedali veneti.
L'ipotesi di reato è: aver preteso (e accettato) tassi d'interesse ampiamente al di sopra della soglia di usura. Se confermata i contratti in essere perderebbero valore e dovrebbero essere rinegoziati.


LA FINANZA DI PROGETTO NEL VENETO
Affari d'oro per i partner privati e appalti affidati ai soliti noti
Se l'Ulss 4 avesse chiesto i soldi in banca per costruire il nuovo ospedale di Santorso, pagherebbe oggi un canone di 3.865.284 euro all'anno contro i 7.629.600 che sta sborsando.
Cifre che proiettate sui 24 anni di durata del contratto diventano 232.131.660 euro con il project, mentre sarebbero stati 89.026.135 nella peggiore delle ipotesi con un mutuo bancario.
Tutti gli ospedali costruiti o ristrutturati in project financing. Gli appaltatori.


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