28.2.14

Ospedali. Dossier di Cittadinanzattiva: "No a chiusure solo in base al numero di posti letto"

fonte: quotidianosanità.it

Ecco i "piccoli" da non chiudere

Valutare il fabbisogno e i servizi esistenti, garantire un’organizzazione dell’offerta territoriale e di prossimità adeguata e la sicurezza degli interventi di emergenza-urgenza. Queste alcune delle indicazioni proposte dall'Associazione e contenute in un dossier consegnato a Ministero della Salute, Conferenza delle Regioni e Commissioni parlamentari competenti. IL DOSSIER

“Se si procede ad una riorganizzazione della rete ospedaliera utilizzando il solo criterio del numero dei posti letto, si rischia di fare delle scelte paradossali che non garantiscono ai cittadini un’assistenza sanitaria pubblica accessibile, efficiente, efficace, di qualità e sicura. Non vogliamo difendere strenuamente il posto letto, ma sappiamo che non si può procedere con criteri prevalentemente ragionieristici”, ha affermato Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

Per questo il Tribunale per i diritti del malato ha realizzato, attraverso le sue sedi locali, una ricognizione sul territorio per evidenziare alcune criticità che verrebbero fuori dall’ipotesi di chiusura di 175 piccoli ospedali con meno di 120 posti letto e in vista dell’adozione del nuovo “Regolamento sugli standard ospedalieri” oggetto di confronto tra Ministero e Regioni all’interno del Patto per la Salute. Il Dossier è stato oggi inviato al Ministro della Salute, alla Conferenza delle Regioni e alle Commissioni parlamentari competenti per materia.
27 febbraio 2014
Leggi tutto l'articolo. La mappa degli ospedali che chiudono pubblicata da lastampa.it.

25.2.14

Stato Regioni. Il nuovo riparto del Fsn 2013 e gli altri documenti approvati dalla Conferenza

fonte: quotidianosanità.it

Riparto fondo sanitario 2013, integrato da un secondo documento per correggere alcune tabelle, Obiettivi di PsnLinee progettuali per l’utilizzo delle risorse vincolateRipartizione delle forma premiali 2012-2013. Ecco i documenti approvati dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 20 febbraio.

25 febbraio 2014
 
Intesa sulla nuova proposta del Ministero della salute di deliberazione del CIPE concernente il riparto tra le Regioni delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l’anno 2013 (a cui è allegata anche un’integrazione per la sostituzione delle tabelle B ed E)
Rispetto alla prima proposta della Salute il nuovo riparto ridetermina la quota premiale da accantonare per il 2013 in 321,0135 milioni invece della somma accantonata con la precedente proposta di 267,511 milioni. Si rende inoltre disponibile per il fondo la differenza di 53,502 milioni (che deriva dalla differenza tra lo 0,30% e lo 0,25% del fabbisogno complessivo del Ssn per il 2013) operando una corrispondente riduzione dell'importo destinato al finanziamento delle risorse relative alle somme vincolate, fatti comunque salvi i 2 milioni per il Centro Nazionale Trapianti.
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Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla proposta del Ministero ndella salute sulle linee progettuali per l’utilizzo da parte delle Regioni delle risorse vincolate, ai sensi dell’articolo 1, commi 34 e 34bis, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per l’anno 2013
Farmacia dei Servizi, malattie croniche, sicurezza sul lavoro, superamento degli Opg. Sono questi alcuni dei 20 obiettivi contenuti nell’accordo per realizzare i quali le Regioni riceveranno il 70% delle risorse subito a titolo di acconto dal ministero dell'Economia, mentre per avere il restante 30% dovranno presentare con delibera di Giunta regionale o atto equivalente specifici progetti nell'ambito degli indirizzi individuati.

Intesa sullo schema di decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in attuazione dell’articolo 1, comma 234, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) di ripartizione delle forme premiali anni 2012 e 1013
Prevede la ripartizione e la assegnazione in favore delle Regioni delle quote premiali relative agli anni 2012 e 2013, che ammontano in tutto a 430,01 35 milioni di euro.

Leggi la notizia completa.

20.2.14

L'applicazione delle schede ospedaliere e territoriali. Le proposte della Cgil


Lo scorso 11 gennaio (vedi post) la Cgil ha organizzato a Rovigo il convegno "Dalle schede ospedaliere al territorio. Strutture Intermedie e Socio-Sanitarie: quale futuro in Polesine?”
La relazione introduttiva è stata illustrata da Davide Benazzo, segretario Cgil funzione pubblica di Rovigo. Un documento ricco di considerazioni interessanti e di dati sempre utili per comprendere ciò che sta accadendo nella sanità.
Scarica la relazione completa.

19.2.14

Bilancio veneto bocciato dalla Commissione sanità

Fonte: Il Mattino di Padova, mercoledì 19 febbraio 2014

SCONTRO IN REGIONE

Segnale alla giunta su 180 milioni contesi

La commissione sanità del Consiglio regionale del Veneto, su proposta del presidente Leonardo Padrin (Forza Italia), non ha espresso parere favorevole alla manovra finanziaria 2014.
... In ballo ci sono oltre 180 milioni di euro del fondo sanitario che la manovra finanziaria 2014 attribuisce a funzioni non sanitarie.
... Ma tra i motivi di scontento e preoccupazione della commissione c'è anche il nuovo ospedale di Padova: «In questo bilancio non c'è un euro, evidenzia Padrin a nome anche degli altri consiglieri padovani, mentre dovremmo cominciare già da quest'anno a capitalizzare le risorse per finanziare la nuova struttura».
Leggi l'articolo del Mattino.

13.2.14

Istat. Report 2012. Per la sanità pubblica spesi 111 mld. Ma restiamo in coda ai principali partner europei.

fonte: quotidianosanità.it su dati Istat

Le famiglie spendono di tasca propria fino a 1.200 euro l'anno

Il Ssn spende 1.867 euro annui per abitante, un livello molto inferiore rispetto ad altri Paesi europei.

11 FEB - Giunto alla sesta edizione, il rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”
Nel 2012 la spesa sanitaria pubblica è di circa 111 miliardi di euro, pari al 7 per cento del Pil e a 1.867 euro annui per abitante, un livello molto inferiore rispetto ad altri importanti paesi europei. Nel 2011 le famiglie contribuiscono con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 20,6 per cento (oltre 2 punti percentuali in meno rispetto al 2001). La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,8 per cento del Pil nazionale; ammonta mediamente a 949 euro per le famiglie del Mezzogiorno e a 1.222 euro per quelle del Centro-Nord.
I tumori e le malattie circolatorie si confermano le principali cause di ricovero ospedaliero, con differenze poco significative a livello regionale.
Spesa sanitaria pubblica
La spesa sanitaria pubblica misura quanto viene destinato per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini in termini di prestazioni sanitarie. La spesa sanitaria pubblica corrente dell’Italia risulta nel 2012 (dato provvisorio) di circa 111 miliardi di euro, pari al 7,0 per cento del Pil e a 1.867 euro annui per abitante.
Spesa sanitaria delle famiglie
Nell’area europea il finanziamento pubblico dei servizi sanitari rappresenta la scelta prevalente. Nel 2011, le famiglie italiane hanno contribuito con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 20,6 per cento, in calo di oltre due punti percentuali rispetto al 2001. La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,8 per cento del Pil nazionale. 
Offerta ospedaliera
Il settore della sanità in Italia si colloca in un contesto nazionale ed internazionale di crisi economico-finanziaria tale da dover proseguire al ridimensionamento delle risorse a disposizione per l’erogazione dei servizi. Per il 2014 è stata pianificata un’ulteriore consistente riduzione del livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) (1 miliardo di euro a decorrere dall'anno 2014, ex legge n. 228/2012), che si inserisce in un contesto problematico rispetto al controllo della spesa pubblica, e del numero dei posti letto ospedalieri che a regime dovrebbe attestarsi a 3,7 posti letto ogni mille abitanti (di cui lo 0,7 riservato alla riabilitazione e alla lungodegenza, ex legge 135/2012).
Mobilità ospedaliera
Il fenomeno della mobilità ospedaliera interregionale è particolarmente rilevante sia in termini quantitativi, sia perché riguarda quei pazienti che, per motivi di varia natura, si ricoverano in una regione diversa da quella di residenza.
Ospedalizzazione per tumori e malattie del sistema circolatorio
L’ospedalizzazione è di fondamentale rilevanza nella cura della salute, in quanto preposta al trattamento delle malattie gravi; questa tipologia di assistenza assorbe la quota più consistente della spesa sanitaria pubblica totale.
Mortalità infantile
Il tasso di mortalità infantile, vista la correlazione negativa che lo lega alle condizioni sanitarie, ambientali e socio-economiche, si può interpretare come espressione del livello di sviluppo e di benessere di un paese. 
Mortalità per malattie del sistema circolatorio
Le malattie del sistema circolatorio, tipiche delle età adulte e senili, rappresentano la principale causa di morte in Italia e nel gruppo dei 27 paesi dell’Ue.
Mortalità per tumori
I tumori rappresentano la seconda causa di morte subito dopo le malattie del sistema cardiocircolatorio, sia in Italia, sia nel gruppo dei 27 paesi Ue. La diminuzione della mortalità per tumore è legata al successo di misure di prevenzione primaria, che influiscono sulla riduzione del rischio di sviluppare la malattia, così come agli avanzamenti diagnostici e terapeutici che aumentano la sopravvivenza dei malati.
Fumo, alcol e obesità: i fattori di rischio
Molte delle malattie croniche, tra le principali cause di morte, si possono prevenire adottando stili di vita salutari fin dall’età giovanile.

Leggi la sintesi completa.
Leggi tutte le notizie dall'indagine Istat.

10.2.14

Ultime notizie sull'ospedale di Trecenta

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 04 – 02 - 2014


Ultime notizie sul "San Luca"

Noi vogliamo invitare gli altopolesani a non lasciarsi andare a profezie drammatiche (“i dise ch’i lo sara…”), ma ad esami obiettivi dell’efficienza del nostro ospedale e ad analisi attente delle responsabilità istituzionali: Regione (che assegna i fondi ai direttori generali), Dirigenti ULS, Sindaci.
Non va trascurato il danno che deriva dal disinteresse di troppi cittadini nei vari paesi, ma è bene che i cittadini siano informati in modo chiaro e comprensibile.

Per essere di aiuto in questo compito, il Comitato Altopolesano per il San Luca si impegna a fornire in tempi relativamente brevi un elenco dettagliato delle prestazioni e delle risposte che possiamo trovare nell’ospedale di Trecenta, cui contiamo di aggiungere informazioni sui servizi territoriali, una volta definito il quadro che sarà frutto del lavoro della dirigenza dell’azienda e dell’impegno di collaborazione dei sindaci.

L’esame delle schede ospedaliere suscita notevoli perplessità per quanto riguarda il San Luca: è prevista infatti una riduzione sensibile dei posti letto, compensata solo in parte da posti letto nelle strutture intermedie.
E non ci piace quanto abbiamo sentito dire sabato scorso dal vicepresidente della V Commissione Sanità Regionale, che cioè tagli importanti sono stati fatti solo nel pubblico, per noi non è in discussione la priorità del servizio pubblico rispetto al privato.

Ma la situazione suggerisce qualche riflessione ulteriore sul progetto regionale.

1) Le previste strutture intermedie prendono in carico pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia ma hanno ancora problemi tali da non permettere loro il passaggio dall’ospedale alla propria casa con notevoli problemi per il paziente e suoi familiari. Ovviamente le strutture suddette devono affrontare costi per personale, farmaci, ecc., ma la regione prevede una diminuzione della spesa aziendale.
Meno soldi per qualche servizio in più: sarà possibile solo se tali strutture saranno attivate all'interno degli ospedali recuperando ambienti e personale precedentemente legato alla quota di posti letto per acuti che verranno “tagliati”. Questa pare la sfida su cui contare.

2) Il progetto però prevede un peso economico per il cittadino che dovrà spendere per le degenze sanitarie superiori ai 30 giorni.
NB.le degenze che superano tale periodo sono in genere legate a problemi di gestione familiare o sociale.

3) I tempi di realizzazione possono essere brevi se si tratta di una riconversione ospedaliera, perché al San Luca non mancano spazi e attrezzature; ma diventa insufficiente il personale, già scarso numericamente).
Resta sempre determinante il finanziamento della Regione.
Consola il fatto che la riduzione dei posti letto ospedalieri dovrà comunque avvenire - per legge - contemporaneamente all’attivazione dei posti letto per l’assistenza territoriale.

4) E’ stata aumentata l’offerta al San Luca del servizio di chirurgia a bassa complessità e per appuntamento, ed è previsto un servizio riabilitativo di più elevato livello.
Preoccupa la mancata citazione, nelle schede, di Chirurgia d’urgenza-emergenza e di Ginecologia.
Visto l’attuale potere di attrazione del nostro ospedale si teme che, se viene ridotto al San Luca il servizio di Ginecologia-Ostetricia, le donne che ora fanno riferimento a Trecenta non si rivolgano in massa all’ospedale di Rovigo e ciò comporterebbe un ulteriore problema economico per l’ULSS 18.
Per ostetricia-ginecologia verrà mantenuto il punto nascita che garantisce il parto in analgesia per circa il 30% dei parti naturali e viene mantenuta un’eccellenza quale la procreazione assistita.
Il fatto che resti il Punto Nascite, e quindi il reparto, fa sperare che si risolva positivamente anche il discorso ginecologia che non comporta particolare peso economico suppletivo.
Senz’altro verranno mantenuti al San Luca gli interventi ginecologici in regime di day surgery.

5) Rimarranno attivi gli altri servizi per acuti: Pronto Soccorso, Radiologia, Terapia Intensiva, Medicina.

Preoccupa (non poco) una dichiarazione poco chiara del Segretario Regionale della Sanità Veneta dottor Mantoan: “le risorse ci sono – è problema di pianificazione e condivisione”. Ora, dopo altre affermazioni come “la spesa sanitaria crescente per affrontare la cronicità” e “la sostenibilità sociale si realizza attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini e della comunità” il burocratese un po’ criptico del segretario regionale non è per noi tranquillizzante.

Noi non perderemo di vista le azioni che si succedono.

PS: negli ultimi tempi intanto si nota una crescita sensibile del numero di automobili nel parcheggio ospedaliero. Questo per noi significa qualcosa di positivo.

Per il Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca
La portavoce prof. Jenny Azzolini

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9.2.14

Un paese normale non ha Stamina

Da L'Espresso del 16 gennaio 2014

Una terapia segreta. Di cui non si sa nulla. Se monta la polemica è colpa della politica che non sa dire no agli stregoni

di Silvio Garattini

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