28.12.14

Fondi per la salute, tagli reali per oltre due miliardi

Da Il Sole 24 ore, mercoledì 24/12/2014

Come nel gioco dell'oca, il Fondo 2015 per la salute aumenta di 2 miliardi, ma la dote vera per la sanità si ridurrà per gli italiani di una cifra anche superiore. Un passo avanti, più di uno indietro.
Effetto dei tagli alle regioni da 4 miliardi, che in un modo o nell'altro i governatori riverseranno proprio sulle cure: chi dice per 2 miliardi, chi ritiene ben di più.
...
Leggi l'articolo completo.

21.12.14

Stato Sanitario del Paese. Tutti i topics della relazione del ministero

fonte: quotidianosanita.it

Italiani più 'vecchi' e più 'cronici'. Bambini troppo sedentari. Odontoiatria pubblica sempre più chimera.

Consumo alcol sotto media Ue e si fuma di meno. Prime di cause di morte: malattie circolatorie, tumori e patologie respiratorie. Sempre meno prestazioni odontoiatriche nel pubblico. Boom della farmacovigilanza: ma solo 1 caso su 3 è stato ritenuto grave. Il futuro del Ssn? Riordino ospedali e cure primarie, farmacia dei servizi e potenziamento del ruolo delle professioni sanitarie.

Documenti scaricabili:

20.12.14

Ospedali pubblici. Il documento della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18

Dopo il resoconto pubblicato da La Voce di Rovigo sono finalmente in grado di pubblicare il testo completo del documento approvato dalla conferenza dei sindaci lo scorso 9 dicembre.

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09/12/2014
CONFERENZA DEI SINDACI

DOCUMENTO DGRV 1630 DEL 9 SETTEMBRE 2014

La Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 18 di Rovigo, riunita nella seduta del 9 dicembre 2014, con riferimento ai contenuti e prescrizioni della Delibera di Giunta Regionale Veneta n. 1630 del 9 settembre 2014, pubblicata sul BUR n. 91 del 19/09/2014,

DENUNCIA
La violazione formale e sostanziale di quanto approvato con il PSSR 2012-2016 con riferimento alle specialità di Emodinamica per l’Ospedale di Rovigo e di Neuroriabilitazione per l’Ospedale di Trecenta; per l’effetto

CONSTATA
Il formale disconoscimento di quanto previsto nell’indicato atto di programmazione (PSSR 2012-2016) e nelle schede di dotazione ospedaliera e territoriale di cui alla DGR n. 2122 del 19 novembre 2013;

RESPINGE
Per il territorio dell’ULS 18 di Rovigo e per l’intero Polesine, qualsiasi atto e/o decisione che, di fatto, porti ad un “declassamento e depotenziamento sostanziale” delle strutture sanitarie, cui conseguirebbe il certo danno alla popolazione Polesana, non producendo neppure, né per l’immediato né in previsione futura, quei risparmi di spesa che, strumentalmente, sono utilizzati a giustificazione di scelte programmatiche territoriali;

Per quanto sopra, la Conferenza dei Sindaci, nella propria veste istituzionale,

CHIEDE
Senza alcuna mediazione e con sollecitudine:
  • Il ripristino di quanto proposto nell’Atto dell’Azienda ULSS 18, redatto in conformità con quanto previsto dal PSSR e nelle Schede di dotazione Ospedaliera e Territoriale, anche con un intervento della 5^ Commissione e del Consiglio Regionale che, nei fatti, sono stati estromessi dal proprio ruolo per quanto riguarda la programmazione;
  • La conferma del ruolo di HUB per l’Ospedale Civile di Rovigo;
  • La conferma di quanto previsto per l’Ospedale Civile “San Luca” di Trecenta, ribadito anche dalle schede di dotazione ospedaliera e territoriale, evitando di disattendere gli atti ufficiali della Regione con potere programmatico non di competenza della Giunta Regionale Veneta, con violazione delle competenze degli organi istituzionali;
  • Di valutare la previsione, così come indicato nell’Atto Aziendale dell’Azienda ULSS 18 di Rovigo, dell’UOD di Chirurgia maxillo-facciale;
  • Di fissare, entro breve termine e comunque senza ritardo, un incontro con il Presidente della Regione nonché con il Presidente della V Commissione per discutere del presente documento;

INVITA
I rappresentanti del Polesine in Consiglio Regionale e in Giunta Regionale Veneta a ribadire il ruolo della Sanità Pubblica nella nostra provincia;

SI RISERVA
Ogni azione, anche in sede legale, in difesa della Sanità Polesana, delle sue professionalità e della sua specificità;

INVIA
Il presente atto al Presidente della Giunta Regionale del Veneto, al Presidente della 5^ Commissione Regionale, all’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, al Ministro della Salute, ai Consiglieri Regionali Polesani e ai Parlamentari Polesani.

Il Presidente della Conferenza dei Sindaci - F.to Antonio Bombonato  
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13.12.14

Ulss 18. Tagli, insorgono i sindaci

fonte: La Voce di Rovigo, sabato 13 dicembre 2014

SALUTE

Contro il ridimensionamento di Emodinamica


ROVIGO - Per la conferenza dei sindaci siamo di fronte a una "violazione formale e sostanziale di quanto approvato con il Pssr 2012-2016 con riferimento alle specialità di Emodinamica per l'ospedale di Rovigo e di Neuroriabilitazione per l'ospedale di Trecenta". Di recente infatti si è appreso che la Regione avrebbe intenzione di ridimensionare i servizi polesani in contrasto appunto con il piano sociosanitario regionale, documento programmatico già deliberato e ufficiale.
Sulla questione insorge, come primo atto, la conferenza dei sindaci guidata da Antonio Bombonato. In un documento i primi cittadini dell'Ulss 18 respingono "per il territorio dell'Ulss 18 di Rovigo e per l'intero Polesine, qualsiasi atto o decisione che, di fatto, porti ad un "declassamento e depotenziamento sostanziale" delle strutture sanitarie, cui conseguirebbe il certo danno alla popolazione Polesana, non producendo neppure, né per l'immediato né in previsione futura, quei risparmi di spesa che, strumentalmente, sono utilizzati a giustificazione di scelte programmatiche territoriali". Bombonato sostanzialmente intima alla Regione il ripristino dei fondi destinati ai servizi e un incontro urgente con Luca Zaia in persona e con il presidente della Commissione sanità della Regione che starebbe appunto, in questi giorni, predisponendo i tagli. "L'obiettivo è ribadire il ruolo della sanità pubblica nella nostra provincia" conclude Bombonato.

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10.12.14

Un flash mob per difendere la sanità

Da Il Resto del Carlino, mercoledì 10 dicembre 2014

Protesta del comitato per il San Luca alla conferenza dei sindaci


CONFERENZA dei sindaci con tanto di protesta ieri pomeriggio davanti all'Ulss 18. Secondo il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, si tratta di una vera e propria emergenza: la delibera di giunta regionale 1630 del 9 settembre ridimensionerà pesantemente la sanità in Polesine. Ieri pomeriggio, il comitato ha deciso di manifestare davanti alla Cittadella socio-sanitaria, in occasione della riunione della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 di Rovigo, per sollecitare l'attenzione dei primi cittadini polesani nei confronti delle pesanti prescrizioni che il decreto regionale impone all'Ulss 18.
... «Abbiamo incontrato la piena sensibilità dei sindaci presenti - commenta Jenny Azzolini, portavoce del comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, ospedale di Trecenta - hanno partecipato alla discussione ben 31 sindaci sui 40 componenti. L'argomento è stato anticipato rispetto al previsto e tutti i presenti si sono trovati concordi nel giudicare ingiustificate le decisioni della Regione che addirittura sembra stravolgere le proprie disposizioni precedenti: non c'è alcuna giustificazione economica dietro questi tagli».
...  la Conferenza dei sindaci ha deciso di stilare un documento di perplessità e contrapposizione alla delibera indirizzato proprio alla Regione.
Leggi l'articolo completo
Scarica il manifesto del comitato
Scarica il volantino del comitato

9.12.14

Dgr 1630. Oggi se ne deve parlare, si è già perso troppo tempo


Il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” (ospedale di Trecenta) sta sollecitando la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 di Rovigo affinché discuta, senza ulteriori rinvii, delle prescrizioni inflitte agli ospedali pubblici dalla delibera della giunta regionale n. 1630 del 9settembre scorso.
La delibera della giunta Zaia, infatti,è pesantissima sugli ospedali di Trecenta e, in particolare, Rovigo. Ben 17 le prescrizioni su quest'ultimo. Molte riguardano servizi che l'ospedale rodigino dovrà sostenere anche per l'Ulss 19 di Adria, pur in presenza di tagli cospicui ai posti letto dovuti al nuovo piano socio sanitario regionale.
Ma ciò che è più grave sono le prescrizioni a carico di servizi esistenti. Spicca tra tutte quella su emodinamica interventistica, un eccellente servizio della cardiologia rodigina essenziale anche per il funzionamento dell'unità stroke di neurologia, altra eccellenza dell'ospedale. Su questo la giunta regionale impone che non sia attuata l'unità semplice dipartimentale che dovrebbe strutturare adeguatamente il servizio.
Ebbene il comitato ha scoperto in questi giorni che il servizio è stato previsto per l'ospedale di Este-Monselice, in provincia di Padova, anche se il direttore generale dell'Ulss 17 non lo aveva nemmeno richiesto nel proprio piano aziendale (Dgr n. 1109 del 01/07/2014).
Un'assurdità anche dal punto di vista gestionale, ma è soprattutto un danno all'assistenza sanitaria dell'intera provincia di Rovigo.
Oggi, alle ore 17, dopo vari rinvii, l'argomento è stato all'ordine del giorno della conferenza dei sindaci. La preoccupazione del comitato è che non si faccia in tempo a discuterlo, relegato com'è al quarto punto; che i sindaci, in sostanza, non trovino un'intesa sulle azioni da compiere per ottenere una profonda revisione della delibera regionale.
Il piano socio sanitario regionale ha programmato una notevole riduzione dei posti letto degli ospedali pubblici. Ma per la giunta regionale non è stato sufficiente. Con la sua delibera sta cercando ora di sabotare anche il piano diadeguamento del direttore generale, lo strumento attraverso il quale si è cercato di razionalizzare al meglio le risorse rimaste.

Ora i sindaci devono intervenire. Devono dire un sonoro “No” alla giunta regionale e chiedere il ripristino delle proposte programmatiche dell'Ulss sugli ospedali di Rovigo e Trecenta.

8.12.14

L'ospedale perde ancora specialità. Il Pd: «La Regione l'ha declassato». Il direttore generale minimizza

fonte: Corriere del Veneto - Padova Rovigo - domenica 7 dicembre 2014.

Via Emodinamica, Chirurgia maxillo-facciale, Urologia e il Laboratorio d'analisi. Ma il direttore generale invita alla calma.

Il Corriere del Veneto, edizione di Padova e Rovigo, ha parlato ieri dell'interrogazione presentata dai consiglieri regionali del Pd Azzalin e Sinigaglia sul problema delle prescrizioni imposte dalla giunta regionale agli ospedali pubblici polesani.
Di nuovo c'è una dichiarazione del direttore generale dell'Ulss 18 Arturo Orsini. Riporto il brano dell'articolo che la contiene.
....
Riguardo all'interrogazione, il direttore generale dell'Usl 18, Arturo Orsini, invita alla calma: «I cittadini sappiano che non è previsto alcun taglio delle specialità ospedaliere di Rovigo e che non sono in discussione nemmeno i livelli assistenziali di assistenza attualmente erogati. Per i pazienti non cambierà nulla, perché il tema sollevato - conclude il dg - riguarda solo l'inquadramento che avranno i primari».
....
Insomma, stando a quanto riportato, per il direttore generale non c'è da preoccuparsi. Ma allora perché le sue proposte sono state oggetto di tante prescrizioni da parte della giunta regionale? E un'altra domanda: la diversità di inquadramento tra il suo decreto e la delibera della giunta regionale sugli inquadramenti dei primari è così trascurabile? È trascurabile anche alla luce della decisione della giunta Zaia di creare dal nulla analoghi servizi presso il nuovo ospedale di Este-Monselice?

Temo proprio di no. I direttori generali dipendono direttamente dalla discrezione del presidente della giunta regionale e questo può condizionarli pesantemente. Chi difenderà il diritto alla salute dei polesani? Restano i sindaci, che si riuniranno domani alle 17 in cittadella sanitaria (la sede dell'Ulss a Rovigo). Tutto dipende dalla loro capacità di rivendicare un potere decisionale determinante a garanzia del diritto alla salute dei cittadini che rappresentano.

Scarica l'articolo completo del Corriere del Veneto.

II comitato per il San Luca scende in campo per difendere gli ospedali polesani

Azzolini «Si privilegia Este-Monselice»

Le lamentele di Jenny Azzolini a proposito della scarsa attenzione alle iniziative del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" da parte della stampa locale, ha sortito un primo effetto.
La Voce dà spazio al comitato nell'edizione di ieri.
Leggi l'articolo completo.

7.12.14

Il Comitato altopolesano scrive ai sindaci

In vista della riunione dei sindaci dell'Ulss 18 di martedì prossimo, il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" ha nuovamente scritto ai sindaci dell'Ulss 18.
La prima preoccupazione è che, dopo vari rinvii, non si riesca ad avere una discussione approfondita sulla delibera della giunta regionale (Dgr 1630/2014) che impone pesanti prescrizioni a danno degli ospedali pubblici dell'Ulss 18. La seconda preoccupazione e che non si trovi un accordo per un'azione comune nei confronti della giunta regionale.

Martedì prossimo, alle 16.30, il Comitato sarà davanti alla cittadella sanitaria ad accogliere i sindaci per ricordare, anche visivamente, la responsabilità che grava sulle loro spalle.

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Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 03/12/2014

Al Presidente della Conferenza dei Sindaci
dell'Ulss 18

Ai Sindaci dell'Ulss 18

Al Direttore Generale dell'Ulss 18


Il prossimo 9 dicembre la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 18 è chiamata ad affrontare un nutrito ordine del giorno.
Gli argomenti sono tutti importanti ma poiché la riunione si terrà a partire dalle ore 17 temiamo che non ci sia tempo sufficiente per discutere adeguatamente delle iniziative da adottare dopo l'approvazione della Dgr n. 1630 del 09/09/2014, provvedimento che impone all'Ulss 18 pesanti prescrizioni a carico degli ospedali pubblici.

Nel ribadire l'urgenza di un intervento incisivo e coordinato dei sindaci, forniamo un ulteriore elemento di giudizio.
Abbiamo esaminato il parere di congruità adottato dalla giunta regionale sul piano dell'Azienda Ulss 17 di Este-Monselice (Dgr n. 1109 del 01/07/2014) e abbiamo constatato che, tra le prescrizioni per l'ospedale di Este-Monselice, si legge:
  • «Cardiologia: manca l'annotazione “con attività di emodinamica interventistica. L'attività di urgenza/emergenza (H24) viene garantita dal Centro hub dell'Azienda ospedaliera di Padova”».
È la giunta regionale che ha deciso di privilegiare l'Ulss 17 e penalizzare l'Ulss 18, come dimostra il fatto che il direttore generale dell'Ulss 17 non aveva inserito nel proprio piano l'emodinamica interventistica.
Non solo, l'attività di urgenza/emergenza viene addirittura delegata a Padova.

Speriamo vivamente che la prossima riunione della conferenza prenda atto di questa assoluta priorità e agisca di conseguenza.

Cordiali saluti.

Per il Comitato
la portavoce – prof. Jenny Azzolini
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6.12.14

Il Comitato ignorato dai giornali e dai politici

Il Comitato altopolesano ignorato dai quotidiani e dai politici che, invece, trovano sempre spazio. Sarà perché parlano molto poco di sanità.

Martedì il Comitato sarà a Rovigo per chiedere l'intervento dei sindaci contro le prescrizioni della giunta regionale. In pericolo gli ospedali pubblici dell'Ulss 18.


Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca", ha inviato una mail alle redazioni dei quotidiani locali lamentando il fatto di essere stati regolarmente ignorati dalla stampa.
Non servirà a niente - dice Jenny - «ma vogliamo segnalare la nostra amarezza per la delusione circa la vostra obiettività e la collaborazione con attività di base di notevole valenza civica. Noi continuiamo nell'impegno e martedì pomeriggio saremo in Cittadella a Rovigo con una flash mob, in occasione della riunione della conferenza dei sindaci».

C'è una delibera della giunta regionale che impone pesanti prescrizioni a danno degli ospedali dell'Ulss 18. E ce n'è un'altra che trasferisce alcuni di questi servizi all'Ulss n. 17 di Este-Moncelice, che non li aveva nemmeno richiesti. È inaccettabile!

Martedì prossimo, 9 dicembre, alle ore 16.30, il Comitato sarà presente davanti alla cittadella sanitaria per chiedere alla Conferenza dei sindaci di discutere della delibera della giunta regionale che taglia servizi agli ospedali pubblici dell'Ulss 18.

Azzalin: «La Sanità polesana sta finendo in serie B»

Fonte: Il Gazzettino, sabato 6 dicembre 2014

Le delibere della giunta regionale sono in contrasto col piano socio-sanitario
Alcune specialità dirottate verso Schiavonia (Este-Monselice)


«La sanità polesana è colpita al cuore: senza dirlo chiaramente, ma con atti che si contraddicono, la Giunta declassa Emodinamica dell'ospedale di Rovigo insieme ad altre specialità e contraddice i principi stabiliti con il Piano socio-sanitario».
A lanciare l'allarme sono il vicepresidente della commissione Sanità Claudio Sinigaglia e il consigliere regionale Graziano Azzalin che hanno presentato un'interrogazione.

Leggi l'articolo completo.
Leggi il testo integrale dell'interrogazione.
Su questo blog leggi anche:
Privilegiata l'Ulss 17 di Este-Monselice a danno dell'Ulss 18

5.12.14

Privilegiata l'Ulss 17 di Este-Monselice a danno dell'Ulss 18

LA PROVA

È una scelta della giunta regionale veneta.
I sindaci dell'Ulss 18 devono reagire.


«L'ospedale di Rovigo viene ridimensionato a favore del nuovo ospedale di Monselice». Così Antonio Bombonato, presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, al Gazzettino del 25/11/2014. Vedi il precedente post "Ulss 18, Bombonato precisa: non restiamo zitti sull'ospedale".
Quella che fino alle dichiarazioni di Bombonato poteva essere una lettura molto plausibile ora ha un riscontro sconcertante.
Abbiamo scovato nel bollettino ufficiale della regione il parere di congruità che la giunta ha espresso sull'Ulss 17 di Este-Monselice. La delibera è stata adottata il 1° luglio, due mesi prima di quella relativa all'Ulss 18.
Ebbene, la giunta regionale ha previsto l'attività di emodinamica interventistica che il direttore generale dell'Ulss 17 non aveva nemmeno richiesto. Successivamente, con la Dgr 1630 del 9 settembre, impedisce all'Ulss 18 di strutturare quella stessa attività, già funzionante per cardiologia e per l'unità stroke di neurologia.
Questa è la prova di un disegno ben preciso volto a favorire il nuovo ospedale di Monselice, a danno dell'ospedale di Rovigo e della popolazione della nostra provincia.
Martedì prossimo si riunirà la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 e l'argomento è all'ordine del giorno. Ci sono stati vari rinvii, ora se ne deve assolutamente parlare. È indispensabile concordare un'efficace azione comune per ottenere dalla giunta regionale il ritiro delle prescrizioni imposte agli ospedali pubblici polesani.

26.11.14

Conferenza dei sindaci Ulss 18, gli ospedali possono attendere


Ancora un rinvio della conferenza dei sindaci.
Relegata al quarto punto dell'odg la delibera della giunta regionale che taglieggia gli ospedali pubblici dell'Ulss 18.

Ricapitoliamo. Le lezioni comunali si sono svolte il 25 maggio scorso. Per mesi nessun accordo sulla presidenza.
Nel frattempo la giunta regionale pubblica sul bollettino ufficiale del 19 settembre una delibera che impone pesantissime prescrizioni agli ospedali pubblici dell'Ulss 18. Il primo ottobre, la notizia viene pubblicata sul quotidiano La Voce. L'Ulss avrebbe bisogno dei sindaci a sostegno del proprio piano aziendale, che mira a contenere i danni provocati dal piano socio sanitario mantenendo e riqualificando le strutture ospedaliere di Trecenta e Rovigo. Ma i sindaci non hanno ancora trovato un accordo.
All'inizio di novembre il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" scrive a tutti i sindaci dell'Ulss affinché sia discussa e contrastata la delibera 1630/2014 della giunta regionale.
Il 10 novembre viene riunita la conferenza dei sindaci e finalmente viene eletto il presidente. Prima del termine della riunione si parla dei fatti di Ficarolo ma non della delibera regionale, la cui discussione viene rinviata alla settimana successiva.
Ma in settimana arriva solo la convocazione per la settimana seguente, e cioè per giovedì 27 novembre.
Ma non è finita perché due giorni fa il presidente Bombonato scrive ai colleghi sindaci che a causa di una concomitante riunione sui rifiuti si rende necessario rinviare di altre due settimane la confererenza dei sindaci. Non solo, la discussione sulla delibera regionale finisce al quarto punto dell'ordine del giorno. Considerando la riunione inizierà alle 17.00 molto probabilmente non ci sarà neanche il tempo di discuterla.
Mi domando se si vuole realmente parlarne.

Intanto la voce dei sindaci non si sente e nessuno di loro disturba i disegni della giunta regionale. Spiace constatarlo ma è così.

25.11.14

Ulss 18, Bombonato precisa: non restiamo zitti sull'ospedale

CONFERENZA DEI SINDACI
Effettivamente le dichiarazioni di Antonio Bombonato, presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, al Gazzettino lo scorso 20 novembre hanno lasciato perplessi parecchi lettori (vedi il precedente post).
Guglielmo Brusco, che da vicepresidente della provincia ha mantenuto alta in questi anni l'attenzione sui problemi della sanità, ha diffuso questa mattina una nota piuttosto polemica nei confronti di Bombonato. E oggi, sul Gazzettino, Bombonato ha precisato un po' tutte le dichiarazioni che aveva reso in precedenza.
Critiche e precisazioni si sono incrociate.

Leggi le dichiarazioni di Brusco.
Leggi la lettera al Gazzettino di Bombonato.

23.11.14

Ulss 18. Antonio Bombonato: l'assistenza sanitaria impoverita dal campanilismo

CONFERENZA DEI SINDACI
Il presidente denuncia i problemi della sanità polesana ma comincia già ad accumulare i primi ritardi. «Trecenta è il problema minore» ma sottovaluta anni di tagli.

«Il vero male di questa provincia è che la sanità non è mai stata seguita con attenzione da nessuno». Così Antonio Bombonato, appena confermato alla presidenza della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18. Verrebbe da dargli ragione: «la sanità non mai stata seguita da nessuno». Ma è più urgente capire ora che si intende fare.
Bombonato denuncia il pericolo che molti servizi svolti dall'ospedale di Rovigo vengano trasferiti al nuovo ospedale di Monselice e, con ogni probabilità, coglie il punto. Ma allora perché sono stati lasciati scadere i termini per il ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro la delibera della giunta che impone 17 prescrizioni per Rovigo, leggi tagli, e 3 per Trecenta?
E perché la conferenza dei sindaci che avrebbe dovuto svolgersi in questa settimana è stata convocata per giovedì prossimo?
Non c'è un giorno da perdere avevamo scritto su questo blog. Il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" ha sollecitato tutti i sindaci dell'Ulss 18 a discutere del problema. E invece i giorni passano e nuovi ritardi si accumulano.

Leggi l'articolo del Gazzettino di giovedì 20 novembre 2014.
Su questo blog leggi anche Durissimi tagli alla sanità polesana. Le Ulss 18 e 19 nel mirino della giunta regionale.

15.11.14

Pma di Trecenta. Verso la soluzione e la ripresa del servizio

Un atto concreto. Con un proprio provvedimento, il numero 684 dell'11 novembre scorso, il direttore generale dell'Ulss 18 ha approvato un incarico provvisorio per 24 ore settimanali alla biologa che, negli ultimi tempi, aveva già svolto questo incarico.
Il provvedimento è esecutivo dal 12 novembre per cui la ripresa effettiva del servizio dovrebbe essere veramente imminente.
Interessante la motivazione: "al fine di evitare ipotesi di interruzione di pubblico servizio". Inoltre, si legge, per evitare "grave danno alle circa 300 coppie in lista d’attesa per PMA secondo livello".
L'incarico è provvisorio e potrà durare al massimo sei mesi. Ma anche qui interviene, molto opportunamente, il decreto del direttore generale. Viene infatti deliberato di pubblicare un bando per la copertura stabile del posto di specialista ambulatoriale biologo con particolare capacità e cioè essere in grado di svolgere in prima persona e in autonomia le attività proprie della procreazione medicalmente assistita.

Scarica:
Il decreto del direttore generale n. 684 dell'11 novembre 2014
Il comunicato stampa di Guglielmo Brusco che per primo ha denunciato l'interruzione del servizio.
Leggi su questo argomento anche i post:
Blocco della Pma a Trecenta. Il responsabile minimizza: questione di giorni. Vedremo
Trecenta, bloccato il centro di procreazione medicalmente assistita

10.11.14

La Conferenza dei sindaci ha eletto il suo presidente

Antonio Bombonato confermato alla presidenza
Si è discusso degli Istituti di Ficarolo ma non della Dgr 1630

Numero eccezionale di presenze alla riunione della Conferenza dei sindaci, oggi in Cittadella a Rovigo: 38 sindaci su 41.
Tra il pubblico era presente una delegazione del Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” che, nei giorni scorsi, aveva invitato i sindaci a discutere della deliberazione della giunta regionale (Dgr) n. 1630/2014, delibera che ha imposto pesanti prescrizioni agli ospedali di Rovigo e Trecenta.

Finalmente è stato eletto il presidente: confermato Antonio Bombonato, sindaco di Costa.
Piuttosto chiaro il suo primo messaggio: ha evidenziato la necessità di una numerosa ed assidua partecipazione alle riunioni perché la Conferenza, pur con una funzione consultiva, deve far sentire la sua voce a proposito delle decisioni regionali su sanità e sociale.

Il Presidente ha poi messo in evidenza la gravità di vari problemi che affliggono l'Ulss 18 (e quindi i cittadini altopolesani) in questo momento. In particolare si presenta difficile e seria la situazione esplosa presso gli Istituti Polesani ed è molto preoccupante la delibera della giunta regionale n. 1630 del 9 settembre scorso che impone dure mutilazioni agli ospedali pubblici dell'Ulss 18.

Per abbreviare i tempi Bombonato ha chiesto ai sindaci presenti di ritardare lo scioglimento dell'assemblea per discutere, al di fuori dell'ordine del giorno, sui problemi, scambiare valutazioni e magari assumere qualche decisione operativa.
La riunione ha quindi coinvolto anche il direttore generale dell'Ulss, dott. Orsini. Si è discusso dei fatti accaduti presso gli Istituti Polesani di Ficarolo.

Tutto il resto è stato rinviato alla settimana prossima in data da definire. Questa non è una buona notizia. Scade, infatti, il prossimo 18 novembre il termine utile per un eventuale ricorso al tribunale amministrativo regionale (Tar) contro i tagli imposti dalla Dgr 1630 ai servizi degli ospedali pubblici dell'Ulss 18.

Su questo argomento vedi i precedenti post:

9.11.14

Domani la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18. Speriamo che ...

C'è da eleggere il presidente, e va bene. Ma i problemi incombono.


Domani, lunedì 10 novembre, si riunirà la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 con un unico punto all'ordine del giorno: la nomina del presidente. Dopo le elezioni comunali dello scorso 25 maggio, infatti, non si è trovato ancora un accordo sul candidato e non è detto che ci sarà domani. Insomma, si rischia una riunione a vuoto.
Il commissario prefettizio di Rovigo, cui spetta il compito di convocare le riunioni in assenza del presidente, non ha aderito alle sollecitazioni dei sindaci di Fratta Polesine, Costa di Rovigo e Villanova del Ghebbo affinché fosse discusso anche degli ultimi provvedimenti della giunta regionale a carico degli ospedali pubblici dell'Ulss 18 (si veda in proposito il post "Durissimi tagli alla sanità polesana. Le Ulss 18 e 19 nel mirino della giunta regionale".
Il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" ha inviato a tutti i sindaci dell'Ulss una sollecitazione volta ad ottenere un'urgente discussione sulla delibera della giunta regionale n. 1630 dello scorso 9 settembre (vedi post precedente). Ben 17 le prescrizioni sull'ospedale di Rovigo, 3 quelle per Trecenta. Un insieme di tagli, perché di questo si tratta, che danneggiano profondamente, se applicati così come sono, la funzionalità degli ospedali dell'alto e medio polesine.
Domani c'è da sperare che siano numerosi i sindaci presenti alla riunione, che si trovi un accordo sul presidente della conferenza, che, in mancanza di un esito positivo, si discuta comunque della DGR 1630/2014 e che si decida un'azione comune per ottenere una modifica consistente delle prescrizioni che la giunta regionale intende imporre agli ospedali pubblici dell'Ulss 18.
Non c'è un giorno da perdere.

6.11.14

Non c'è un giorno da perdere. La Dgr 1630/2014 stravolge la programmazione sanitaria dell'Ulss 18

Il Comitato chiede che i sindaci ne discutano urgentemente

In questi giorni il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" sta contattando i primi cittadini dell'Ulss 18, direttamente se possibile, per posta ordinaria e per e-mail, affinché nella prossima riunione della Conferenza dei sindaci, convocata per lunedì 10 novembre, sia esaminata con attenzione la deliberazione della giunta regionale n. 1630 del 9 settembre scorso.
Con questa delibera vengono pesantemente tagliati i servizi degli ospedali pubblici dell'Ulss. Non c'è un giorno da perdere.

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Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 3 novembre 2014

OGGETTO: Prescrizioni della giunta regionale agli ospedali pubblici dell'Ulss 18. Richiesta di intervento della Conferenza dei Sindaci.-

Ai Sindaci dell'Ulss 18
Loro sedi

Con la deliberazione n. 1630 del 9 settembre 2014 la giunta regionale ha dettato pesanti prescrizioni al piano aziendale dell'Ulss 18, approvato con decreto del direttore generale n. 254 del 9 maggio 2014, di adeguamento alle schede ospedaliere del Pssr.
Ben diciassette le prescrizioni inflitte all'ospedale di Rovigo, tre quelle rivolte all'ospedale di Trecenta.
Per Trecenta viene stralciata l'attivazione dell'unità semplice dipartimentale (USD) di Neuroriabilitazione, vale a dire di quello che dovrebbe essere il fulcro della riqualificazione dell'ospedale. Inoltre viene stralciata l'attivazione di una USD di Radiologia.
Per l'ospedale di Rovigo spicca la prescrizione volta a stralciare l'attività di Emodinamica interventistica e la relativa USD, fondamentale per l'Unità Stroke di Neurologia (tra le migliori d'Italia). Pesanti anche le prescrizioni per Radiologia.
Nonostante il pesante taglio ai posti letto e l'esistenza di due Ulss distinte, l'ospedale di Rovigo viene chiamato a servire, per una quantità di servizi, anche l'Ulss 19.
Nel suo complesso la DGR n. 1630, reperibile sul Bur del 19 settembre scorso, sconvolge non solo la programmazione dell'Ulss 18 ma minaccia il mantenimento di alcuni servizi esistenti.
Il piano aziendale dell'Ulss 18, pur nei limiti imposti dai pesanti tagli ai posti letto voluti dal Pssr, si sforza di mantenere i servizi al miglior livello possibile. Ha bisogno però dell'aiuto dei Sindaci per essere realizzato.
Pertanto, chiediamo che la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 18 discuta del problema già nella riunione convocata per il prossimo 10 novembre. Non c'è un giorno da perdere.
Chiediamo che i Sindaci sostengano l'Ulss 18 nei confronti della giunta regionale e che chiedano, nel contempo, all'Ulss di risolvere, ed evitare per il futuro, i disservizi registrati in questi giorni nel centro per la procreazione medicalmente assistita di Trecenta, altro punto di eccellenza dell'Ulss. 18.
Confidiamo nell'intervento costruttivo di tutti i Sindaci.
Cordiali saluti.

p. Il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
la portavoce – prof. Jenny Azzolini
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1.11.14

Blocco della Pma a Trecenta. Il responsabile minimizza: questione di giorni. Vedremo


Sul blocco delle attività del centro di procreazione medicalmente assistita dell'ospedale San Luca (vedi post precedente) interviene oggi il dott. Giancarlo Stellin. Il responsabile del centro minimizza e individua le cause nell'obiezione di coscienza espressa dichiarata (cinque mesi fa) dalle due biologhe in servizio e nelle lunghe pratiche burocratiche per l'indizione del concorso.
Sembra che la capacità di minimizzare sia un requisito indispensabile per poter ricoprire incarichi di rilievo all'interno dell'Ulss 18.
Stellin non spiega perché non è stato prorogato l'incarico provvisorio che ha consentito, fino a ieri, di continuare l'attività del centro. Ne vanta i buoni risultati, fino al 50% di successi in ottobre, ma non spende una parola sul motivo che ha determinato la mancata proroga dell'incarico e l'interruzione del servizio.
Intanto decine di donne, in lista d'attesa da mesi, dovranno attendere ancora.
Alle dichiarazioni del dott. Stellin ha prontamente replicato Guglielmo Brusco che ieri aveva sollevato il problema.

Leggi l'articolo completo del Resto del Carlino di oggi.
Leggi questo secondo articolo del RdC.
Vedi la replica di Brusco.

31.10.14

Trecenta, bloccato il centro di procreazione medicalmente assistita


Un servizio che funziona con ottimi risultati, un'eccellenza.
Ebbene non c'è pace neanche per questo nell'Ulss 18

Come un fulmine a ciel sereno arriva il comunicato di Guglielmo Brusco (Prc) che ci informa che il centro per la procreazione medicalmente assistita dell'ospedale di Trecenta è stato bloccato. Non sarebbe stato rinnovato l'incarico alla biologa chiamata a sostituire le due dipendenti dell'Ulss che hanno dichiarato obiezione di coscienza.

In ogni occasione i dirigenti dell'Ulss vantano, giustamente, la Pma di Trecenta come un'eccellenza per la sanità polesana. Bene, ma allora come si può arrivare a questa situazione di paralisi?

Scarica il comunicato completo.

26.10.14

Stabilità. Il testo trasmesso alla Camera. Confermate le misure per la sanità. Taglio di 100 mln per le non autosufficienze


Da quotidianosanità.it

Tutto confermato per la sanità rispetto alla bozza circolata dopo l'approvazione della manovra a Palazzo Chigi. Tra le modifiche apportate si segnala il 'bonus bebè' grazie al quale verrà riconosciuto un assegno di 960 euro annui, erogato mensilmente, fino al compimento del terzo anno di età. Rassicurazioni da Boschi e Lorenzin per il reintegro dei 100 mln per le non autosufficienze. IL TESTO

25 ottobre 2014

....
Da sottolineare anche il taglio di 100 mln di euro al Fondo per le non autosufficienze che, nelle ultime ore, ha sollevato non poche polemiche. Ieri è intervenuta sul tema il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, dando rassicurazioni su una possibile modifica al provvedimento nel corso dell'esame parlamentare: "Questo è uno dei temi più sensibili cui presteremo più attenzione in accordo con il ministro Lorenzin". La stessa Lorenzin, infatti, poche ore dopo, con un tweet rimarcava il suo "massimo impegno per il reintegro di quei 100 mln".

Leggi l'articolo completo.

18.10.14

Ddl Stabilità. Fondo sanitario a 112 mld nel 2015. Confermate le misure previste dal Patto per la salute. La bozza

fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=23858&fr=n

Niente tagli al Fondo sanitario e aumentano gli stanziamenti per il welfare. LA BOZZA

Pubblicata su quotidianosanità.it la bozza del disegno di legge di stabilità 2015. L'articolo è del 16 ottobre per cui è indispensabile tenersi aggiornati.
Dalla bozza del Ddl risulta che:
  • Non ci sarebbero tagli al fondo sanitario nazionale che verrebbe confermato a quota 112 mld nel 2015 e 115 mld nel 2016 come già previsto dal Patto per la salute (Art. 39);
  • A partire dal 2015 il Fondo per le non autosufficienze potrà contare su 250 mln di euro in più;
  • Il Fondo sociale si arricchirà di 300 mln.

Ma c'è un problema. L'art. 35 "Concorso degli enti territoriali alla finanza pubblica" prevede che se le Regioni entro il prossimo 31 gennaio 2015 non raggiungeranno un'intesa che sancisca da parte loro un risparmio di spesa complessivo di 4,2 mld, il Governo potrà intervenire per prelevare il corrispettivo importo "considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale".
Una norma che sembra proprio un ricatto per le regioni: o vi accordate con noi, governo, per tagliare 4,2 miliardi oppure interveniamo noi tagliando anche il fondo sanitario.

Le regioni hanno chiesto di discutere modalità alternative. Stiamo in campana.

Leggi l'articolo completo.
Scarica la bozza del Ddl stabilità 2015.

4.10.14

Durissimi tagli alla sanità polesana. Le Ulss 18 e 19 nel mirino della giunta regionale

La formale approvazione dei piani aziendali presentati dalle Ulss 18 e 19 maschera una lunga serie di tagli alla sanità polesana. Le chiamano prescrizioni ma sono sempre e solo tagli.


In principio fu ... il nuovo piano socio sanitario regionale. E tagli si videro subito. Ai posti letto, innanzi tutto, parzialmente compensati da più economici posti letto in ospedali di comunità, a bassa intensità assistenziale (niente medici, solo assistenza infermieristica, ticket).
Poi venne l'obbligo per i direttori generali delle Ulss di presentare dei piani aziendali per l'attuazione della programmazione regionale.
Ma neanche questo è stato sufficiente. Nell'approvare i piani aziendali delle Ulss la giunta regionale ha imposto ulteriori tagli alle Ulss 18 e 19, nelle strutture pubbliche (ospedali di Trecenta, Rovigo e Adria) e in quelle private (la casa di cura di Porto Viro).
Tre prescrizioni per Trecenta, alcune per Adria e Porto Viro, un autentico massacro per Rovigo che deve subire ben diciassette prescrizioni.

Per toccare con mano:
Rassegna stampa:
Tagli in vista nei nostri ospedali, La Voce di Rovigo 1 ottobre 2014
Forbice in azione pure su Adria, La Voce di Rovigo 1 ottobre 2014
Su questo blog:
Clicca sull'etichetta “pssr”, qui a lato, per avere tutti i post sul nuovo piano socio sanitario.
Clicca sull'etichetta “ospedale di comunità” per i post su questo argomento.
Vedi anche il post “Ulss18, i tagli non finiscono mai”.

28.9.14

Il problema delle visite di controllo. Gli specialisti delegano i medici base e i pazienti fanno i postini



Sul problema degli specialisti che non prescrivono direttamente le visite di controllo che richiedono, il Sig. Giuseppe Linio di Castelguglielmo ha inviato questa proposta all'Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) dell'ospedale di Trecenta.

Desideravo pubblicizzare una personale esperienza che mi auguro possa rendere più agevole i rapporti tra gli Utenti e l'Asl....Immagino che quotidianamente si presentino problemi e situazioni che presuppongono un'attenzione costante ed assidua.

Dopo questa premessa, entro nel merito della mia riflessione: mia moglie si è sottoposta a Trecenta ad una visita radiologica e successivamente a controllo ortopedico per una caduta in casa.

Ingessato il polso, lo specialista ha richiesto prima una visita di controllo dopo alcuni giorni e poi ancora visita radiologica con controllo ortopedico dopo 30 gg., senza scriverlo sulla ricetta rossa.

Pertanto sono stato costretto ad andare dal medico di famiglia del mio paese al quale ho chiesto come mai lo specialista non abbia fornito direttamente l'impegnativa per i due controlli successivi, così avrei potuto già direttamente prenotare il tutto al CUP al piano terra dell'Ospedale.

Il medico di famiglia mi ha chiarito che in effetti esiste una circolare che impegna gli specialisti in tal senso ma che non viene rispettata correttamente costringendo così i pazienti ad effettuare un doppio giro: prima dal medico di base e poi ritorno al CUP [se il paziente fosse un anziano in difficoltà senza auto propria e quindi costretto a servirsi di automezzi alternativi:::?] senza contare per il medico di famiglia l'aggravio di impegno [.. e di arrabbiatura!!] per espletare un servizio che non gli compete.

Quindi sono a chiedere gentilmente di prendere in considerazione la proposta di raccomandare agli specialisti di stendere le impegnative riferite ai controlli successivi da loro stessi individuati..

Ringrazio fin d'ora dell'attenzione che si vorrà prestare a questa mia ed in attesa di gentile riscontro, saluto cordialmente.

Giuseppe Linio
Via Magenta, 54 - 45020 Castelguglielmo (Rovigo)

19.9.14

Basta con questa storia del prezzo delle siringhe. La buona sanità “Veneta” è una leggenda


Basta con questa storia del prezzo delle siringhe. Zaia ripete in continuazione che in Veneto costano molto di meno che in altre regioni. Non se ne può più! Anche a Porta a Porta del 17 settembre Zaia, la ministra Lorenzin e Vespa ce l'hanno propinata per l'ennesima volta.
Basta perché spesso quelle siringhe sono le peggiori in commercio. Basta perché si valuta solo il prezzo e la qualità va a farsi benedire. Basta perché nelle commissioni giudicatrici ci sono solo contabili armati di foglio elettronico mentre vengono esclusi i rappresentanti dei medici e degli infermieri per evitare valutazioni sulla qualità.
Basta perché a volte, in Veneto, si acquista materiale scadente, materiale col quale si dovrebbero poi “curare” delle persone.

Nei giorni scorsi ho ritirato il materiale mensile che l'Adi fornisce mensilmente ai pazienti assistiti a domicilio. Arrivato a casa, aperti gli scatoloni, trovo che il pacco di garze da 5 centimetri è dimezzato. Il numero di garze è lo stesso ma il volume è la metà. E infatti le garze sono semplicemente la metà di ciò che erano. Ne servono due per volta se si vuole eseguire le abituali medicazioni.
Mi aspetto che Zaia si vanti presto di acquistare a metà prezzo anche questo.


La buona sanità “Veneta” è una leggenda.

18.9.14

Decreto di riparto Fondo nazionale per le non autosufficienze e Accordo integrativo

fonte: http://www.condicio.it/news/decreto-di-riparto-fna-e-accordo-integrativo/


18 settembre 2014
Il 15 settembre 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto di ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al Fondo per le non autosufficienze, per l’anno 2014. Tale Decreto provvede a suddividere gli stanziamenti approvati dal Parlamento nella precedente Legge di Stabilità. Si tratta di 275 milioni di euro destinati all’attuazione “dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti”, integrati da ulteriori 75 milioni di euro vincolati a“interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica.”
Per il 2014 la somma totale disponibile ammonta a 350 milioni di euro. Il Decreto di ripartizione assegna 334.560.000 euro alle Regioni, 10.000.000 di euro al Ministero delle politiche sociali e destina solo formalmente 5.440.000,00 euro alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano.
Come per la precedente annualità, il Decreto indica i criteri di ripartizioni delle risorse e individua le aree prioritarie di intervento nell’ambito dell’offerta integrata di servizi sociosanitari in favore delle persone non autosufficienti. Il Decreto impegna inoltre le Regioni ad usare le risorse ripartite prioritariamente per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima e stabilisce, ai fini dell’applicazione del Decreto stesso, cosa si debba intendere per disabilità gravissima.
Tuttavia, ad integrazione del Decreto di riparto, è stato approvato dalla Conferenza unificata Governo, Regioni e Province Autonome e Autonomie Locali un Accordo (Repertorio Atti n. 101/CU del 05/08/2014) che fornisce precisazioni applicative relativamente all’articolo 3 del Decreto.

Al Veneto sono destinati il 7,65% delle risorse, pari a 26.010.000 euro.
Leggi la notizia completa.

13.9.14

Corso per smettere di fumare


Da La Voce di Rovigo, sabato 13 settembre 2014

Dal 17 settembre

Smettere di fumare insieme, un corso in Cittadella

ROVIGO - Il 17 settembre, in Cittadella Sociosanitaria dell'Ulss 18 di Rovigo, avrà inizio un corso dedicato ai fumatori: un ciclo di 9 incontri di "Trattamento di gruppo" per smettere di fumare.
L'Ulss 18, in collaborazione con la sezione provinciale della Lega Tumori (Lilt) organizza i "Trattamenti di gruppo per smettere di fumare" secondo il metodo Tgfumo, un percorso di gruppo ideato per aiutare i fumatori a smettere.
Il corso (al blocco C, primo piano, sala C116, dalle 18 alle 20) sarà gratuito per tutti i fumatori interessati a smettere. Per informazioni e prenotazioni: telefonare al numero 0425 3393391 oppure scrivere all'indirizzo email: pavani.valentina@azisanrovigo.it.

11.9.14

Patto della salute 2014-2016, intesa Stato Regioni

Il 10 luglio scorso è stata sancita l'Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016, l'Accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. Il patto precedente era stato siglato nel 2009 a valere per il trienno 2010-2012.
Consulta le slides in cui il Ministro Lorenzin illustra i punti fondamentali del nuovo Patto.
Oggi si parla ancora di nuovi tagli per il 3% in tre anni.

Punti Sanità senza personale


Gli utenti dirottati da Lendinara a Badia e poi a Trecenta per i prelievi
(da Il Gazzettino, mercoledì 10 settembre 2014)

Caos ieri mattina nei Punti sanità di Lendinara e Badia, con conseguente spostamento degli utenti, sempre più esausti, all'ospedale di Trecenta.
Come già segnalato la scorsa settimana, al Punto sanità di Lendinara la mancanza di due addette (per ferie) aveva fatto saltare sia il servizio Cup che quello delle varie analisi, con dirottamento degli ignari utenti al Punto sanità di Badia o all'ospedale di Trecenta.
Ieri mattina la situazione era ancora più insostenibile. Mancavano ancora le due addette a Lendinara e una volta che la trentina di pazienti è stata indirizzata al Punto sanità di Badia, si è appreso anche qui c'erano dei problemi, dato che era assente la responsabile amministrativa.
Ecco quindi che tutte le persone che avevano bisogno di fare anche un semplice prelievo, si sono dovute recare al nosocomio di Trecenta, con tutti gli inconvenienti del caso.

Leggi l'articolo completo.

3.9.14

Ulss 18, i tagli non finiscono mai

Come non bastassero i tagli subiti dall'Ulss 18 nel 2013 la Regione Veneto chiede una riduzione della spesa per altri 8 milioni di euro nel triennio 2014-2016.
L'Ulss dovrà ridurre la spesa farmaceutica, quella per dispositivi medici, l'assistenza integrativa, la medicina convenzionata e l'assistenza ospedaliera.
Gli ospedali di Rovigo e Trecenta, entro il 2014, dovranno tagliare numerosi posti letto per effetto del piano socio sanitario regionale.
Già in questi mesi abbiamo registrato una drastica riduzione degli esami del campo visivo, l'allungamento dei tempi d'attesa (un anno) per le visite osteorticolari, il gravissimo ritardo dei referti dello screening mammografico. Abbiamo visto la riduzione dei fondi per ausili agli invalidi civili.
Con questi ulteriori tagli quali altri danni dovrà subire la nostra salute?

Leggi l'articolo del Gazzettino di mercoledì 3 settembre 2014.

31.8.14

Ulss 18, i referti delle mammografie in ritardo di due mesi

Vanificato lo screening. Ancora una volta carenza di personale

L'Ulss di Rovigo sta da tempo invitando la popolazione femminile allo screening mammografico. Scopo dello screening è individuare il tumore alla mammella in fase precoce, aumentando sensibilmente la possibilità di guarigione.
Ebbene, le mammografie vengono fatte ma i referti no! O meglio, vengono consegnati con due mesi di ritardo. Vi immaginate l'ansia delle donne? E se poi l'esame fosse positivo per neoplasia?
Lo screening viene attuato per prevenzione e diagnosi precoce, che senso ha eseguire le mammografie e poi ritardare di due mesi il referto con l'esito dell'esame? Un fallimento!
Dopo gli incredibili ritardi per le visite osteorticolari e le liste d'attesa per l'esame del campo visivo, ancora una volta la causa va ricercata nella carenza di personale. Per l'intera Ulss, ospedali di Rovigo e Trecenta, ci sono due soli radiologi impegnati per questa attività, un numero chiaramente insufficiente.

25.8.14

Appalto per mense, due rodigini nei guai

Da Il Resto del Carlino, sabato 23 agosto 2014

Nell'inchiesta sulla Serenissima finiscono Pietro Girardi e Alberto Sichirollo
Serenissima Ristorazione rifornisce anche gli ospedali Rovigo e Trecenta. Era direttore generale Adriano Marcolongo nel 2007: affidato il servizio alla Serenissima fino al 31 dicembre 2017. Dieci anni!
Leggi l'articolo del Gazzettino.
I pasti possono essere confezionati anche cinque giorni prima del consumo. E infatti molti degenti si lamentano della qualità del cibo ricevuto.
Da mesi i dipendenti della Serenissima subiscono cassa integrazione e riduzione dell'orario di lavoro.

21.8.14

Osteoporosi, visita fissata nell'agosto dell'anno prossimo

Da Il Gazzettino, giovedì 21 agosto 2014

«Primo posto libero il 7 agosto 2015». Probabilmente se lo sarà fatta ripetere due volte la signora altopolesana che si è sentita fissare la propria visita osteoarticolare  a più di un anno di distanza al San Luca di Trecenta. Nessuno si aspetta un rinvio tanto lontano per un problema sanitario che dovrebbe trovare risposte, se non definitive per lo meno rapide e tranquillizzanti.
Invece, ci risiamo e spunta un ennesimo caso di sanità "lumaca" che si ripercuote sulla pelle dell'utenza. La signora a metà giugno aveva fatto richiesta di un esame per l'osteoporosi con regolare impegnativa del proprio medico di fiducia ma la struttura pubblica non ha potuto fare di meglio che darle l'arrivederci all'agosto dell'anno che verrà.
A parte essere stata costretta a rivolgersi a una struttura privata che affronterà il suo caso il 2 settembre, previo pagamento della prestazione sanitaria, la paziente altopolesana non ha fatto mistero delle proprie perplessità sulle carenze di un sistema sanitario  pubblico che rallenta e penalizza l'utenza.  Lamentele che hanno fatto scattare la protesta anche dell'assessore provinciale alla Salute Guglielmo Brusco, specchio, a suo dire, del piano inclinato sul quale sta scivolando la sanità polesana fin troppo indulgente verso la concorrenza economica e d'immagine rappresentata dalle strutture private. «Che senso ha - sottolinea Brusco - allontanare la propria utenza perché strutture e personale sono sottoutilizzati o non funzionanti? Al San Luca l'esame dell'osteoporosi si fa per qualche ora solo un giorno la settimana, salvo doversi rivolgere alla libera professione».

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Centro cottura Serenissima, danni per 12 milioni: 40 manager sotto accusa

Fonte: Il Mattino di Padova 21 agosto 2014
La Corte dei Conti: irregolarità nell’appalto alla Serenissima Ristorazione. Coinvolti nell’inchiesta 40 dirigenti di Azienda ospedaliera, Iov, Usl 16. Tra loro anche l'ex dg Adriano Cestrone che si difende: "Tutto regolare. In Italia prima ti sputtanano e poi si fa l'inchiesta"
di Cristina Genesin


PADOVA. È la fine del gennaio 2010 quando il vicentino Mario Putìn (attenzione all’accento sulla “i”) inaugura a Boara Pisani il grande centro di cottura del suo impero, Serenissima Ristorazione, in grado di sfornare 30 mila pasti al giorno con il sistema cook&chill, ben 4.500 metri quadrati di struttura coperta per un investimento di 20 milioni di euro. Sfoderando un divertito sorriso, lo affianca l’amico di sempre, l’ex doge veneziano Giancarlo Galan, per tre lustri capo indiscusso del sistema di potere nordestino destinato a legare imprenditori e politica: «Anche noi abbiamo il nostro zar Pùtin», ironizza l’ex governatore, calcando stavolta l’accento sulla “u” raccontano ancora oggi i presenti. Vecchi tempi. Adesso quel centro di cottura è al centro di un’inchiesta della procura della Corte dei Conti del Veneto che ha contestato un danno erariale di 12 milioni e 674 mila euro complessivi a una quarantina fra ex manager della sanità pubblica padovana, in testa il trevigiano Adriano Cestrone, fedelissimo di Galan, già direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova e poi anche dell’Usl 16, con il professor Pier Carlo Muzzio, l’ex dg dell’Istituto oncologico del Veneto con sede a Padova (Iov) che aveva patteggiato per corruzione nell’ambito della Tangentopoli dei farmaci con l’allora ministro De Lorenzo e l’ex direttore Duilio Poggiolini, e un lungo elenco tra dirigenti, funzionari, persino legali e commercialisti in qualità di componenti dei colleghi sindacali dell’Azienda ospedaliera, dello Iov e dell’Usl 16 sempre della città del Santo.
Tra loro il commercialista di fiducia di Galan, il padovano Paolo Venuti, finito in cella per le tangenti legate allo scandalo Mose. Il quarantunesimo indagato risultava l’ex dg dell’Usl 16 Fortunato Rao, morto il 28 settembre 2011 (e rimpiazzato per un anno da Cestrone alla guida dell’ente). Tutti sono finiti sotto accusa per aver benedetto, con un atto o un parere tecnico, l’affidamento interaziendale della fornitura pasti (a favore di Azienda ospedaliera, Usl 16 e Iov) alla vicentina Serenissima Ristorazione per nove anni, al di fuori di qualsiasi gara d’appalto. Ovvero con il singolare metodo della trattativa privata. Un metodo a suo tempo già contestato dall’Avcp, l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture oggi denominata Autorità anticorruzione. Niente da fare: l’avvertimento dell’organismo è caduto nel vuoto. Gli enti sanitari (capofila l’Azienda ospedaliera capitanata da Cestrone) sono andati avanti, pronti ad accollare al “pubblico” il costo di quel centro di cottura di proprietà di un imprenditore privato (lo “zar” delle mense Mario Putìn). Con il meccanismo del pagamento della quota di ammortamento del centro stesso. In pratica è come se un privato (in questo caso, gli enti sanitari padovani) decidesse di pagare per un tot di anni un mutuo mensile con l’obiettivo di acquistare una macchina. Solo che, alla fine, quella macchina resterà di proprietà del concessionario e non di chi ha pagato.
Pasti giornalieri a minor costo? Niente affatto. Gli enti sanitari si sono ritrovati a pagare di più il pasto giornaliero (14,54 euro il pasto per degenti adulti) e (14,25 euro il pasto per degenti bambini) contro gli 11,93 previsti, per un danno erariale pari a 4,8 milioni di euro calcolato tra il 2010 e il 2014 .
L’inchiesta. In seguito a ben tre esposti firmati dall’allora segretario della Cgil di Padova Ilario Simonaggio, sono scattati gli accertamenti della procura della Corte dei Conti supportata dal lavoro delle Fiamme Gialle. Nei giorni scorsi la relazione di conclusione dell’indagine di 24 pagine sottoscritta dal viceprocuratore generale, Alberto Mingarelli, che ha individuato otto profili di danno erariale destinati, insieme, a formare la cifra milionaria contestata con peso diverso agli inquisiti. Di quei 12 milioni e 674 mila euro, ben 8 milioni e 379 mila sono a carico di vertici amministrativi, membri del collegio sindacale, funzionari e collaboratori dell’Azienda ospedaliera intervenuti nella trattativa con Serenissima fra il 2007 e il 2010; 379 mila risultano a carico dei vertici dello Iov; altri 3,93 milioni di euro in capo ad amministratori e sindaci dell’Usl 16. All’attuale dg dell’Usl 16, Umberto Brazzale (ente capofila all’epoca dei fatti), è arrivata la richiesta di spedire l’avviso di messa in mora per bloccare i termini di prescrizione del procedimento che ora va avanti.
Le accuse. Pesante la relazione della procura della Corte dei Conti: «Serenissima ha avuto l’attribuzione del servizio a trattativa privata con utilizzo del tutto ingiustificato della proroga contrattuale, oltre all’accollo da parte delle aziende pubbliche della costruzione di un centro di cottura destinato a rimanere di proprietà della società stessa. Tale decisione, che comporta l’assunzione da parte degli istituti padovani di una quota mensile di ammortamenti da pagare a Serenissima, è da ritenersi per molti aspetti illecita, viziando di nullità l’appalto per contrarietà a norme imperative, come ha evidenziato anche l’Avcp». C’è ben altro: «Oltre alla violazione dei principi di par condicio e di concorrenza, non è stata prevista nessuna forma di controllo delle fasi di realizzazione del centro di cottura, qualificata nel contratto come onere dell’appaltatore al fine di disporre dei mezzi per l’esecuzione del servizio. Non è stato nominato neanche un responsabile del procedimento... Le aziende si sono precluse ogni controllo». Tra i profili contestati, oltre ai 5 milioni di euro per il costo del centro, la mancata applicazione di una penale a carico di Serenissima per aver ritardato di un anno l’avvio del servizio, l’omessa vigilanza sulla sostituzione obbligatoria di attrezzature non adeguate, l’omessa riscossione di fatture a carico di Serenissima.
La difesa. «Non sono a conoscenza di nulla di concreto per il momento, sono in ferie e ritengo che sia il solito sistema di questo Paese dove prima si sputtana la gente sui giornali e poi si fa luce». Spiega così l'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova Adriano Cestrone coinvolto in un'indagine della Corte dei Conti di Venezia durata cinque anni. Lui e altri 40 manager della sanità sarebbero accusati di aver concesso appalti irregolari per la fornitura dei pasti in ospedale a favore della Serenissima. Accanto a Cestrone compaiono anche i nomi di Pier Carlo Muzio, ex dg dello Iov, e Paolo Venuti, commercialista di Giancarlo Galan, l' ex governatore del Veneto già arrestato nell'inchiesta Mose. Il danno creato da questi appalti irregolari supererebbe i 12 milioni di euro. «Per me le cose sono state fatte regolarmente - continua Cestrone - non è vero che è stato dato l'appalto in maniera diretta, abbiamo fatta la gara, tutto secondo procedura. Io non posso contestare cose che non so, contesto di sapere dai giornali queste cose. Di certo ho la coscienza assolutamente pulita, ho tutto fatto in maniera trasparente nell'interesse collettivo e so che quel fascicolo è stato preso varie volte in mano e non è successo niente. Purtroppo è il classico modo di fare sudamericano». «Quando ero dg avevo già consegnato tutta la documentazione alla Guardia di finanza - conclude - poi non so cosa sia successo. Di certo darò tutto al mio avvocato e vedremo quanto costerà questa cosa allo Stato e vedremo anche alla fine chi avrà ragione».
Zaia: "Fare chiarezza". «Nell'interesse dei veneti e delle persone coinvolte, mi auguro che, considerata anche la delicatezza del caso, nel più breve tempo possibile sia fatta massima chiarezza sulla vicenda». Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
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