30.6.13

Il comitato per il San Luca contesta le schede

Rovigo, 18 giugno 2013. Manifestazione per la sanità. Delegazione del Comitato per il San Luca.

Da La Voce, giovedì 27 giugno 2013

"Abbiamo fatto proposte ai sindaci, ma non tutti le hanno accolte"

Appello alla Regione per modificare l'incidenza dei tagli agli ospedali

..."l'Ulss 18 ha il record assoluto dei tagli, nel Veneto", dicono dal comitato.
...Il comitato si rivolge anche ai sindaci che "dovrebbero sapere che i tavoli sono ormai formalità quasi ridicole: sono stati istituiti, hanno formulato proposte, sono stati sparecchiati. I sindaci dell'Alto Polesine hanno ricevuto informazioni, proposte, inviti ripetuti dal Comitato Altopolesano. Solo i sindaci di Bagnolo, Canda, Ceneselli, Fiesso, Fratta, Occhiobello e Stienta hanno dato totale disponibilità e condivisione alle proposte che noi abbiamo avanzato a tutti i livelli".

Leggi l'articolo completo.

Sindaci dell'Ulss 18. Audizione in Regione Veneto per affrontare le schede ospedaliere

Da La Voce di sabato 29 giugno 2013

Nel corso della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, è stato anche fatto cenno al nuovo piano sociosanitario della Regione veneto e alle schede ospedaliere. In merito il presidente Antonio Bombonato spiega che "nei prossimi giorni, il 4 o il 12 luglio, la conferenza dei sindaci sarà ricevuta in audizione dalla quinta commissione consiliare della Regione. In quella sede potremo chiedere chiarimenti sulle schede ospedaliere e quindi sui posti letto. Inoltre proporre modifiche o correttivi".

28.6.13

Avviato in commissione l’esame delle nuove schede ospedaliere

Le sedute di giovedì 4 e venerdì 12 luglio saranno dedicate all'ascolto di osservazioni, critiche e proposte che perverranno dagli operatori della sanità, dagli enti territoriali, dalle associazioni e dal mondo delle categorie sociali ed economiche.

fonte: comunicato stampa del consiglio regionale del Veneto MC/bf/966

La conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, convocata per oggi, ha quindi la possibilità di stilare un documento che raccolga le giuste rivendicazioni della sanità polesana.

26.6.13

Le schede ospedaliere arrivano in conferenza dei sindaci

Si è atteso che la giunta regionale approvasse le schede ospedaliere e territoriali per parlarne in conferenza dei sindaci dell'Ulss 18. Forse era meglio farlo prima ma anche questa è un'occasione che non va sprecata. La V commissione del consiglio regionale deve ancora esaminare la delibera della giunta e poi sarà la volta del consiglio.

Venerdì prossimo, 28 giugno, alle ore 16.15 presso la Cittadella Socio Sanitaria di Rovigo sono convocati tutti i sindaci dei comuni dell'Ulss. Questo l'affollato ordine del giorno:



  • 1) Approvazione Bilancio di previsione 2013
  • 2) Accordo di programma per la gestione del fondo minori 2013 – 2014
  • 3) PSSR del Veneto e schede ospedaliere e territoriali
  • 4) Protocollo d’intesa tra Comuni per i senza fissa dimora – Comuni solidali
  • 5) Accordo di programma per minori figli di famiglie multi-problematiche
  • 6) Comunicazioni del Presidente 
  • 7) Varie ed eventuali
Spero che ci sia il tempo di discuterne a fondo e che si arrivi all'approvazione di un documento che chieda con forza alla regione la revisione delle schede ospedaliere per gli ospedali di Trecenta e Rovigo.

Vedi anche i post:
Scarica le schede ospedaliere e territoriali approvate dalla giunta regionale del Veneto
Uno zuccherino per Rovigo e due pillole amare per Trecenta e Adria
Per il nuovo ospedale di Padova si sacrifica tutta la sanità della regione

25.6.13

I dati clinici e il ruolo della terapia intensiva al “San Luca”

Piccola storia di ordinaria periferia

Gli indici statistici e il rapporto con gli altri reparti


Le schede ospedaliere approvate dalla giunta regionale del Veneto prevedono il dimezzamento dei posti letto assegnati alla terapia intensiva dell’ospedale di Trecenta. Ecco cosa si vuole dimezzare.

La terapia intensiva del San Luca ha aperto i battenti il 2 novembre 1998.
Nell’iniziale progetto ospedaliero doveva essere una semintensiva postoperatoria per il monitoraggio dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico ma fin da subito è stata una terapia intensiva polivalente a tutti gli effetti.

Accoglie 250-300 pazienti/anno, con queste caratteristiche, confrontate con i dati italiani tra parentesi:
Tipologia medico 46.3 (47.2)
chirurgico elezione 28.4 (30.5)
chirurgico urgenza 25.3 (22.3)
SAPS II (indice di gravità) 38.7 (36.9)
Mortalità 14.4 (17.8)
Degenza media 5.6 (6.2)

E’ dotata di 4 letti con monitoraggio singolo e centralizzato + 1 letto di stabilizzazione, 12 infermieri (con un rapporto ottimale infermiere : paziente 1:2) e un medico h 24. L'indice di occupazione della terapia intensiva è sempre stato superiore al 100% (media italiana 84.7), fondamentalmente perché anche il letto di stabilizzazione viene, secondo necessità, utilizzato per ricoverare pazienti.

In virtù della centralità clinica riservata ai pazienti più fragili e critici ricoverati negli altri reparti, in terapia intensiva è presente una centrale di monitoraggio cui afferiscono i segnali provenienti dai 4 letti monitorati in medicina (2 in reparto femminile e 2 in reparto maschile) e dai letti monitorizzabili in chirurgia multidisciplinare e in ostetricia-ginecologia. Questo tipo di organizzazione permette di gestire, in collaborazione con i colleghi dei reparti, i pazienti di media intensità anche al di fuori della terapia intensiva. E permette di seguirne l'evoluzione clinica e di prevederne l'eventuale trasferimento in ambiente intensivistico.

Circa il 60% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ha un'età > 75 anni ed una gran parte è affetta da patologie respiratorie croniche.
La nostra provincia ha un alto indice di vecchiaia (204% nel 2012), e in altopolesine ci sono ben 7 strutture residenziali per anziani. Nell'arco dei 15 anni trascorsi dall'apertura della terapia intensiva, è aumentata l'età media dei pazienti ricoverati e la loro complessità clinica sostenuta da importanti comorbilità, motivo per cui si è reso necessario un maggior ricorso al trattamento intensivo.

Nel nostro territorio è presente anche un elevato numero di pazienti affetti da patologie respiratorie croniche, in carico agli pneumologi del San Luca: gli OSAS sono 150, i BPCO in ventilazione meccanica domiciliare 140, quelli in ossigenoterapia 75, e 7 sono i tracheostomizzati ventilati h 24.

Sulla scorta di tali dati, e sul frequente ricorso alla struttura ospedaliera da parte di questi pazienti nei periodi di riacutizzazione della malattia respiratoria, abbiamo iniziato con i colleghi internisti una collaborazione, supportata da cicli di eventi formativi, che ha permesso di attuare, per pazienti selezionati e a minor criticità, la terapia ventilatoria non invasiva in reparto di degenza.
I medici della terapia intensiva poi, seguono direttamente, per quanto riguarda la gestione delle vie aeree, 3 giovani pazienti gestionalmente complessi, ma che grazie a questo tipo di integrazione assistenziale con l'ADI, possono rimanere a domicilio.

Pertanto il ruolo di questa terapia intensiva, va ben al di là della cura dei pazienti critici in essa ricoverati, in quanto l’operato della sua equipe medica ha funzione di stabilizzazione dei pazienti “borderline” ricoverati nei reparti di degenza.

24.6.13

Per il nuovo ospedale di Padova si sacrifica tutta la sanità della regione

Tutta la rivoluzione assistenziale (leggi schede ospedaliere e schede territoriali) è funzionale a questo progetto.

E' l'idea che avevo maturato in questi mesi. Trova conferma in un articolo del Mattino di Padova del 21 giugno. Un articolo chiarissimo in cui si afferma che si tratta di "Una rivoluzione assistenziale che punta a un unico obiettivo, il nuovo ospedale di Padova".
Trova conferma anche la possibilità che il costo preventivato (si è parlato di 642, 648, 652 milioni si euro) sia solo una parte della spesa effettiva. Infatti non si parla solo di costruire un nuovo ospedale ma di realizzare la "cittadella sanitaria di Padova Ovest".

Tutti i posti letto e i reparti tagliati con la programmazione della giunta regionale, serviranno a questo. La balla - perché a questo punto bisogna chiamarla così - della sanità territoriale, degli ospedali di comunità, della medicina di base H24, sono fumo negli occhi per nascondere una spesa colossale, senza precedenti, la più grande opera pubblica che si sia mai realizzata in Veneto. Forse verrà a costare un miliardo. E una volta costruita continuerà a costare una montagna di soldi, ogni anno per decenni, fino a quando durerà il project financing che ingrasserà i privati e impoverirà gli utenti, fino a quando non sarà il momento di ristrutturarlo perché si accorgeranno che i materiali utilizzati non erano di qualità o che il progetto aveva della pecche o per qualunque altro motivo, se ne trovano sempre di ottimi per alimentare la spesa pubblica.

Domandiamoci, seriamente, perché sta accadendo. Domandiamoci, seriamente, se possiamo sopportarlo.

Su questo argomento segnalo i post:

A Padova un nuovo ospedale, in project financing
Finanza di progetto, la crisi della sanità veneta ha radici lontane
La finanza di progetto, uno dei frutti della finanza creativa di berlusconiana e tremontiana memoria, sta presentando il conto.
Un miliardo di euro per passare alla storia
«Ma a Padova serve davvero un nuovo ospedale?»
Parole in "libertà immobiliare"
Il peso degli ospedali. Un'inchiesta giornalistica sui costi dei nuovi ospedali e della finanza 'creativa'
Per visualizzare tutti i post che hanno a che fare con l'arcomento clicca sull'etichetta 'padova' qui a lato.

23.6.13

Uno zuccherino per Rovigo e due pillole amare per Trecenta e Adria

Dopo l'approvazione delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale del Veneto (vedi post precedente) la sintesi migliore la fa Il Gazzettino di giovedì 20 giugno:

Il mancato declassamento del santa Maria della Misericordia è lo zucchero per far inghiottire il boccone amaro del taglio dei posti letto.

E poi chiarisce ...

Trecenta perde la metà dei posti letto di Terapia intensiva e il 37 per cento circa di quelli in Ostetricia e Ginecologia nonostante mantenga il punto nascite.
Ad Adria, invece se ne vanno Laboratorio Analisi (l'attività verrà integrata con quella dell'Ulss 18) e Anatomia Patologica (sarà il reparto di Rovigo che svolgerà le funzioni di coordinamento per il nosocomio della città etrusca).
Trecenta diventa un polo per la riabilitazione: acquisisce Unità spinale (5 letti) e Neuroriabilitazione (10) ... C'è però l'altra faccia della medaglia: il San Luca perde due posti letto di Terapia intensiva su quattro che ne aveva e sei in ostetricia e ginecologica riducendo l'offerta a 10. Resteranno poi 35 letti a Medicina generale, tre a oncologia e 16 in psichiatria, 8 di Chirurgia generale e 12 di day surgery multidisciplinare che, aggiunti ai 55 di riabilitazione fanno 141 posti letto: meno 68 rispetto ad oggi.
Rovigo per gli acuti ne avrà 148 per l'area medica, 26 (compresi due di anestesia e rianimazione, due di Neonatologia e otto di Cardiologica) in Terapia intensiva, 105 nell'area chirurgica, 44 nella materno-infantile, 35 per l'area riabilitativa per un totale di 356 posti letto al posto dei 436 di oggi: totale meno 80 che si aggiungono ai 20 della Casa di Cura «Città di Rovigo» e ai 68 di Trecenta per un totale di 168.
Non va meglio ad Adria dove i posti letto sforbiciati sono 46 passando da 346 a 303.

Complessivamente i posti letto tagliati in provincia sono 214: 168 nell'Ulss 18 e 46 nell'Ulss 19. Una situazione persino peggiore di quella prospettata dalla bozza circolata nel mese di maggio (vedi il post del 27 maggio) che ipotizzava una riduzione di 202 posti letto per acuti.

Leggi l'articolo completo.

Scarica le schede ospedaliere e territoriali approvate dalla giunta regionale del Veneto

Rendo disponibili per il download la delibera della giunta regionale del Veneto che approva le schede ospedaliere e territoriali. Ora le proposte dovranno essere valutate dalla V commissione e poi approvate dal consiglio regionale. C'è ancora modo per ottenere modifiche.

Scarica le schede (la delibera 'pesa' 51 MB, due o tre minuti per il download).

16.6.13

Schede ospedaliere. L'assessore Coppola rassicura ma ... non le ha viste!

Eppure andranno in giunta regionale il 18 o al massimo il 25 giugno

Venerdì sera a Rovigo ha avuto luogo l'assemblea pubblica «Ospedale di Rovigo, quale futuro?» indetta dal sindaco di Rovigo Bruno Piva (vedi il post Stati generali per salvare l’ospedale).
Non molto numeroso il pubblico intervenuto. Numerosi invece gli esponenti politici. La più attesa era sicuramente Marialuisa Coppola, l'unico assessore polesano presente in giunta regionale. «Io sono relativamente non preoccupata - ha detto - dal momento che il nostro territorio ha tutti gli strumenti per fare sentire la nostra voce» (si veda Il Gazzettino del 15 giugno). Ma ha confermato il taglio di 1.500 posti letto a livello regionale "che però - ha assicurato - saranno compensati dall'attivazione di strutture intermedie sul territorio". Insomma, tutto sulla falsariga di quanto già dichiarato da Luca Zaia (si veda il post Tagli ai posti letto per acuti. Una rassegna stampa delle dichiarazioni di Zaia).
Poco rassicurante, invece, che abbia dichiarato di non aver visto le schede ospedaliere. Ma come? Non le ha viste? E di che stiamo parlando allora? Il sindaco di Rovigo, i sindacati e le forze sociali, i sindaci (alcuni, non molti a dire il vero), i parlamentari (non tutti a dire il vero), il Comitato altopolesano per il 'San Luca', si stanno tutti agitando per niente?
Eppure le schede esistono, in una o più versioni. Una l'abbiamo pubblicata su questo blog (si veda il post Le nuove bozze delle schede ospedaliere: per l'Ulss 18 tutti i tagli negli ospedali pubblici) e prevede la perdita di 202 posti letto per gli ospedali pubblici dell'Ulss 18, nessuna riduzione per le cliniche private. L'ospedale di Trecenta passerebbe da 208 a 146 posti letto, mentre i restanti 140 verrebbero sottratti all'ospedale di Rovigo.
Ma delle schede ospedaliere esiste almeno un'altra versione, quella che ha fatto allarmare il sindaco di Rovigo. In base a queste ultime l'ospedale di Rovigo diventerebbe un ospedale secondario, subalterno a Padova, e gli ospedali di Trecenta e Adria diventerebbero ospedali di comunità. Una sciagura!
Ma l'assessore Coppola dice di non averle viste, né l'una né l'altra versione. Intanto rassicura, rassicura sempre.

Leggi anche le cronache del Gazzettino e di RovigoOggi.it.

15.6.13

Saccomanni: faremo tagli alla sanità “per rilanciare la crescita”

da: ImolaOggi.it

13 GIU – “Ridurre la spesa pubblica è possibile specialmente nel settore della sanità”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni all’assemblea di Assonime parlando del processo di spending review.

da: QuodianoSanità.it:

Errani contro ulteriori tagli alla sanità: “Partire dal fatto che Italia spende meno degli altri”

Il presidente della Conferenza delle Regioni: “Secondo Oms, Ue e Ocse, l'Italia è uno dei paesi che spende meno in politiche della salute: questo è il punto di partenza oggettivo e da qui bisogna  partire”. Ma Saccomanni aveva detto: “Ridurre la spesa pubblica è possibile specialmente nel settore della sanità”.

14 GIU

SANITA': LORENZIN A SACCOMANNI, NO ALTRI TAGLI LINEARI

venerdì 14 giugno 2013

ZCZC AGI0293 3 CRO 0 R01 /
 (AGI) - Roma, 14 giu. - "Spero che il ministro dell'Economia Saccomanni si riferisse al fatto che nella sanita', sicuramente, ci sono molti margini di recupero delle risorse ma non con tagli lineari". Cosi' il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a proposito delle dichiarazioni del ministro dell'Economia secondo il quale ci sarebbero ancora margini per effettuare tagli alla spesa nel settore sanitario. A margine della visita all'Ospedale San Camillo Forlanini in occasione della Giornata mondiale del donatore, il ministro ha ribadito che "il sistema sanitario nazionale, dopo le manovre e la spending review ancora in atto e della quale non si sono visti ancora tutti gli effetti sul sistema, non puo' sopportare ulteriori tagli lineari". (AGI) Rm9/Pgi  (Segue) 141256 GIU 13

14.6.13

Ospedale, il dg rilancia "Dobbiamo ridurre le fughe di assistiti"

Dal Corriere del Veneto, mercoledì 12 giugno 2013.

Orsini, la ricetta anti-declassamento
Manifestazione sindacale Martedì 18 giugno

ROVIGO - Una numerosa delegazione di lavoratori dell'ospedale di Rovigo ha presidiato la seduta del consiglio comunale dove, ieri pomeriggio, è intervenuto il direttore generale dell'Usi 18, Arturo Orsini.
«Gli assi prioritari sono quattro - spiega - ridurre le fughe degli assistiti, riorganizzare l'assistenza territoriale, ripensare rapporto con privati, potenziare collaborazione con Adria. In questo modo, contiamo di aumentare le prestazioni erogate direttamente ai nostri assistiti che oggi scelgono di rivolgersi a strutture fuori dal nostro bacino».
Una migrazione che comporta circa 49 milioni di spesa  l'anno per l'azienda che, al contrario, mira a promuovere eccellenze che possano aumentare l'attrazione di pazienti in Polesine. «Puntiamo al rafforzamento dei servizi riabilitativi - continua Orsini - concentrandola in una struttura di riferimento per il Basso Veneto, soprattutto per l'unità spinale e la neuroriabilitazione».
I sindacati chiedono, però, che la Regione faccia chiarezza. «Il problema è che si giochi a carte scoperte - sostiene Giampietro Gregnanin, segretario generale Uil - girano bozze e ipotesi, ma sarebbe opportuno che l'assessore Luca Coletto metta a disposizione delle forze sociali e istituzionali del territorio i materiali che effettivamente la Giunta regionale sta analizzando.
Parole d'ordine che verranno rilanciate dalle sigle confederali nella manifestazione convocata per martedì 18 proprio sotto l'ospedale, dalle 9 alle 11, e aperta a tutti i cittadini.

Leggi l'articolo completo.

13.6.13

La falce dei tagli sull'ospedale

dal Resto del Carlino, mercoledì 12 giugno 2013.

Reparti a rischio, i sindacati protestano. E Orsini: "Tanta incertezza"

...«IL VERO problema non è sapere se nelle schede ospedaliere rimangono radiologia e medicina nucleare, adesso. Ma se l'ospedale di Rovigo sarà un hub o uno spoke». ... è una decisione che prenderanno la giunta e il consiglio regionale - continua Orsini - ma effettivamente un po' di preoccupazione c'è perché se Rovigo diventa spoke nel tempo sarebbe inevitabile perdere le eccellenze».
... Giampietro Gregnanin segretario provinciale Uil, che ha anche detto: «In un Paese normale il contenuto delle schede ospedaliere viene messo a disposizione di tutti prima della giunta regionale, perché se ne discuta, non dopo».
...«Spendiamo 40 milioni l'anno per servizi che potremmo fare noi e invece paghiamo alle strutture private - spiega Orsini - avremmo bisogno di personale ma non possiamo aumentare il numero dei dipendenti per leggi ristrettissime sulle assunzioni».

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Orsini: "Si può salvare anche Trecenta"

Da La Voce di Rovigo, mercoledì 12 giugno 2013

Il direttore generale, ospite a Palazzo Nodari, ha fatto il punto sulla sanità polesana.
Sul declassamento dell'ospedale rodigino: "Non so dirvi come andrà a finire".

...Immancabile anche un passaggio sull'ospedale di Trecenta, molto a rischio con i nuovi tagli: "E' una risorsa preziosissima - ha detto Arturo Orsini - che però non è sfruttata a pieno. Stiamo lavorando per destinarlo alla riabilitazione di terzo tipo per danni spinali gravi, facendo una convenzione con l'ospedale San Giorgio di Ferrara, centro di riferimento in materia. Così facendo si sfrutterebbe a pieno Trecenta e si attirerebbe nuova utenza, senza intaccare gli acuti previsti per l'assistenza alla popolazione e l'importante servizio di day surgery multidisciplinare".

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12.6.13

Abbracciamo l'ospedale di Rovigo, difendiamo la sanità pubblica in polesine

Abbracciamo l'ospedale di Rovigo. Martedì 18 giugno 2013, dalle ore 9 alle 11, manifestazione per la sanità.
fonte: http://www.youtube.com/watch?v=uHGJl6qIOJI

Pubblicato in data 11/giu/2013
Le Segreterie provinciali di CGIL CISL e UIL unitamente alle RSU della Azienda Sanitaria ULSS 18 di Rovigo. manifestano davanti al Comune in occasione della relazione al Consiglio Comunale del Direttore Generale Arturo Orsini.
Motivo della manifestazione è richiamare l'attenzione delle forze politiche, della cittadinanza, affinché si definisca in modo chiaro, attraverso le schede ospedaliere di imminente uscita, che l'ospedale di Rovigo rimanga "HUB", ovvero centro di riferimento provinciale.
In caso contrario sono a rischio le alte specialità come RADIOTERAPIA, MEDICINA NUCLEARE, ONCOEMATOLOGIA, CHIRURGIA VASCOLARE, CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA, NEUROCHIRURGIA.
Il ridimensionamento di questi servizi strategici per la salute dei cittadini polesani avrebbe ripercussioni pesanti sulla salute di soggetti deboli come gli anziani e i cittadini che risiedono in località periferiche della provincia, costretti a lunghi tragitti per raggiungere Padova, Verona o altre località dove i servizi saranno spostati.
per questo motivo le organizzazioni sindacali chiedono alla Regione il mantenimento di ciò che era contenuto nel Piano Socio Sanitario e che molte volte è stato ribadito anche in incontri pubblici dal presidente della V Commissione Sanità Leonardo Padrin, ossia il mantenimento dell'ospedale di Rovigo e dei suoi servizi, come riferimento provinciale "HUB".
Ciò potrebbe essere possibile con l'unificazione delle 2 Aziende Sanitarie 18 e 19, con una razionalizzazione dei servizi e dei posti letto, che garantirebbe una sanità di eccellente qualità a tutti i polesani.
Martedì 18 giugno è prevista una grande manifestazione organizzata da CGIL, CISL e UIL che porterà i cittadini i dipendenti, e il personale medico a ritrovarsi per abbracciare e circondare tutto l'ospedale, una catena umana lunga più di un chilometro, in un simbolico gesto di cura a favore di chi le cure le deve ricevere.

11.6.13

IL SAN LUCA RESTA UNA FERITA APERTA E NON E’ SOLO

COMUNICATO STAMPA
Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 9 giugno 2013 h.12

IL SAN LUCA RESTA UNA FERITA APERTA E NON E’ SOLO

La dichiarazione più recente dell’assessore Coppola è perfettamente coerente con quanto aveva già detto in un incontro promosso tempo fa dalla Cgil (nella Sala Convegni dell’Ospedale di Rovigo) e in un incontro a Trecenta (presso il Teatro Comunale).
Per chiarezza riporto quanto letto: “Il Polesine ha già operato significative riduzioni in passato … , è già in linea con i parametri prefissati previsti per i posti letto e gode del significativo riconoscimento compensativo legato alla specificità territoriale. Nessun declassamento è previsto per Rovigo …”
Ma a queste parole segue la riflessione: “… non è il momento di dare numeri precisi perché occorre ancora definire la partita fino in fondo.”
Queste parole non liberano dall'ansia, dal pessimismo dell’incertezza, dalla “rabbia” che sta sostituendo quello che un tempo si liquidava come qualunquismo, cioè la sfiducia nella politica e l’accusa sono tutti uguali, una volta eletti non pensano più al bene degli elettori, ma solo ai propri interessi” ( non posso credere che in tutti i politici ci sia solo interesse personale).
In questo clima il Comitato Altopolesano per il San Luca si muove senza “pause di riflessioni”, né pause elettorali, senza per questo svilire l'etica dell’impegno civile.
Ma stranamente (?) non troviamo risposte e non troviamo sempre spazio adeguato nei fogli di informazione.
Il Comitato Altopolesano ( composto da rappresentanti di tutti i comuni dell’Altopolesine) si tiene sempre in contatto con la nuova direzione dell’ULSS 18. Il dott. Orsini e il dott. Sortino ci dicono di voler fare della sanità dell’altopolesine (e del medio) un servizio adeguato alle necessità dei cittadini e impegnato ad affrontare il problema in un’ottica di obiettivi sanitari etici ed economici.
Però il dottor Orsini, invitato in consiglio comunale a Trecenta, ha fatto presente che la Regione Veneto ha concesso 20 milioni di € in meno nel suo badget e il 10% va obbligatoriamente alle cliniche private.
Sappiamo poi che la Regione ha “elargito” altri 23 milioni ai privati “per evitare il licenziamenti”, senza però tener conto della dichiarata disponibilità del dottor Orsini ad utilizzare i lavoratori in esubero (nella sanità privata), con addirittura un vantaggio economico per la sanità pubblica.
Nella gravità della situazione il Comitato Altopolesano ha contatto anche il sindaco di Rovigo Piva dichiarando la volontà di collaborazione per difendere l'ULSS 18: temiamo che il progetto che sta per essere approvato in regione (complici tutti Pd-Pdl-Lega) comporterà la trasformazione di Rovigo in ospedale spoke, cioè privo di molte delle più importanti specialità, e la riduzione dell’ospedale di Trecenta ad ospedale di comunità.
Forse tutto questo a favore di Padova e del nuovo monoblocco di Monselice? C’era proprio bisogno di un costosissimo ospedale a Monselice, piuttosto vicino a Padova e a Rovigo?
Abbiamo anche inviato mail al Presidente Zaia per chiedere il rispetto dell’impegno (preso davanti al Prefetto nel gennaio del 2012) di discutere con i comuni le schede ospedaliere; abbiamo informato sindaci e presidente della conferenza dei sindaci , la presidente della provincia, vescovo, sindacati. Abbiamo informato del grave disagio popolare politici provinciali, regionali, nazionali.
Abbiamo ricevuto mail di condivisione e disponibilità dal Vescovo, dalla Presidente della Provincia, dai sindaci di Canda-Bagnolo-Stienta- Ceneselli Occhiobello- Fratta-Fiesso; ha comunicato la propria preoccupazione il presidente della conferenza dei sindaci.
Nient’altro.
Il presidente Zaia, attraverso la sua segretaria, ha detto di non voler strumentalizzare il problema in periodo elettorale(?). Dagli altri interpellati solo avvisi automatici di ricevimento mail.
Vogliamo essere chiari: noi non facciamo solo contestazione, conosciamo bene i problemi, anche quelli economici, ma sappiamo che ci sono soluzioni che si possono adottare e che possono essere anche un rinforzo economico.
Ci sembra interessante la proposta della direzione dell’ULSS 18 che, puntualizzando l’inutile dispendiosità di doppioni propone per il San Luca tre punti di forza che siano insieme freno all’emigrazione sanitaria (che comporta uscite economiche) e offerta aggiuntiva di servizio (che comporta entrate).
Questo significa vedere il San Luca come: polo plurispecialistico chirurgico - polo riabilitativo di alto livello - punto di riferimento per Procreazione Medico Assistita.
Vogliamo sia chiaro che un progetto di sviluppo di questo genere non deve togliere assolutamente al San Luca le caratteristiche di Ospedale per Acuti con Pronto Soccorso, anzi la presenza di particolari professionalità dovrebbe potenziare i servizi ambulatoriali.
Il Comitato Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”, nelle sue richieste, rinnova l’urgenza di definire ambulatori polispecialistici che operino con continuità in modo da ridurre i tempi di attesa; la necessità di non interrompere durante i mesi estivi il day hospital oncologico (problema che pare in via di soluzione); un pronto soccorso h.24; una radiologia con un efficiente servizio di teleradiologia; un reparto medico multidisciplinare che garantisca il trattamento di tutte le più comuni patologie internistiche del nostro territorio; l’HRSA tramite tra ospedale e territorio; Ostetricia e Ginecologia; una Chirurgia day surgery con Chirurgia d’Urgenza 7 giorni su 7.
Ripetiamo: non vogliamo essere presi in giro, perché se il concetto di sanità territoriale può avere una sua logica etica ed economica, non può essere strumento di cattura ingannevole di consenso, né significare riduzione dei servizi ospedalieri senza compensazioni territoriali.

Per il Comitato Altopolesano, la portavoce Jenny Azzolini.

VOGLIAMO LA NOSTRA SANITÀ. Volantino del Comitato altopolesano per il "San Luca"

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340
sito internet: http://ospedaletrecenta.blogspot.it/

Si sente dire che l’ ultima bozza delle schede ospedaliere
potrebbe fare a pezzi la sanità polesana
chiediamo
ai Consiglieri regionali polesani
AZZALIN – COPPOLA – CORAZZARI - MAINARDI
All’ Onorevole CRIVELLARI – alla Senatrice  MUNERATO
è vero che alleanze politiche trasversali vogliono spogliare l’Ulss 18
di alcune delle sue eccellenze?
forse a beneficio del nuovo monoblocco di Monselice?
se così fosse
cosa state facendo per fermare questo scempio?
Ci avete fatto delle promesse
è arrivato il momento di mantenerle
VOGLIAMO LA NOSTRA SANITÀ
efficientesostenibile – equa
I cittadini del Polesine sono in allarme rosso
vogliono una risposta rapida e fattiva
10 giugno 2013 per il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca la portavoce Jenny Azzolini

10.6.13

Catena umana per salvare l'ospedale

dal Gazzettino di domenica 9 giugno 2013

Non convincono le rassicurazioni offerte da Coppola e Mainardi
Un abbraccio all'ospedale
Manifestazione dei sindacati contro i tagli a favore di Schiavonia d'Este
martedì 18 giugno alle 10

I sindacati confederali vogliono che i polesani si stringano attorno all'ospedale di Rovigo. Letteralmente. Le segreterie Cgil Cisl e Uil provinciali stanno organizzando una catena umana che circondi in un abbraccio il Santa Maria della Misericordia.
...martedì 18 alle 10 circa, ci sarà la manifestazione dell'abbraccio al Santa Maria della Misericordia cui invitiamo più polesani possibile. Chi volesse più informazioni può prendere contatto con le sedi territoriali dei tre sindacati».

Leggi l'articolo completo.

Vedi anche l'appello Uniti ora o mai più.

9.6.13

Stati generali per salvare l’ospedale

Venerdì assemblea pubblica. Asse Piva-Pd-categorie economiche. Il Pdl: tutto falso

da Corriere del Veneto, sabato 8 giugno 2013

...L’appuntamento è alle 21 di venerdì 14 giugno, nella sala «Flumina» del museo dei Grandi fiumi.
...Non la pensano però come il compagno di schieramento i consiglieri regionali polesani del Pdl, Mauro Mainardi e Isi Coppola (quest’ultima anche assessore). «Nessun declassamento è previsto per l’ospedale di Rovigo - scrivono in una nota congiunta i due - e abbiamo già difeso con successo il mantenimento dei tre punti-nascita per Rovigo, Adria e Trecenta.
...Il consigliere regionale Graziano Azzalin che invece ha parole di apprezzamento per l’azione di Piva. ...«Il declassamento strisciante di Rovigo non deve far dimenticare che gli altri ospedali polesani devono essere specializzati e, seppur ridimensionati, ottenere un ruolo di riferimento, anche extraprovinciale, proprio come promesso in sede di discussione del Pssr (Piano socio-sanitario regionale, Ndr)».
...Un dubbio per Azzalin. «A voler pensar male si potrebbe essere portati a credere che questo declassamento a Rovigo - spiega - sia funzionale al nuovo ospedale di Monselice. Non va dimenticato che si tratta di un ospedale costruito con la "finanza di progetto": il rischio è che, per favorire alcuni interessi, si finisca per indebolire in modo eccessivo la provincia di Rovigo. Sui project Zaia ha speso parole durissime, ma aveva attaccato aspramente anche lo sbilanciamento verso la sanità privata e poi abbiamo visto che fine hanno fatto le ipotesi di riequilibrio». 

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7.6.13

Rassegna stampa sulle schede ospedaliere

Molti gli articoli della stampa locale sulle ultime schede ospedaliere. A lanciare l'allarme il sindaco di Rovigo che ha proposto iniziative a tutte le forze politiche polesane e ha chiamato alla mobilitazione i cittadini.
I cittadini sono pronti, da molto tempo, aspettano solo che qualcuno nelle istituzioni dia il via.
Le adesioni politiche di parlamentari e consiglieri regionali.

Rassegna stampa.

Ospedale, Piva alza le barricate
Il sindaco vuole organizzare una tavola rotonda contro il declassamento del nosocomio cittadino
(Il Gazzettino, martedì 4 giugno 2013)

Piva: "Tagli all'ospedale? Pronto ad incatenarmi"
Il sindaco convoca i rappresentanti regionali del Polesine e i parlamentari
Le schede ospedaliere preoccupano: a rischio le specialità del SantaMaria dellaMisericordia
(La Voce di Rovigo, martedì 4 giugno 2013)

Piva: "Giù le mani dall'ospedale"
Il sindaco pronto a incatenarsi perprotestare contro i tagli regionali
(Il Resto del Carlino, martedì 4 giugno 2013)

Coletto: «Ospedale, pronti a trattare»
Rischio declassamento dell'Usl 18. La Regione apre al dialogo con Piva
(Corriere del Veneto, mercoledì 5 giugno 2013)

Brusco: "Eccola mia alternativa al ridimensionamento"
E incalzai sindaci polesani: "Fate subito ricorso al Tar"
Barzan (Idv) preoccupata per Adria
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Anche gli infermieri si mettono l'elmetto
"Ma per salvare l'hub bisogna unire le due Ulss"
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Sanita, è mobilitazione
Anche Crivellari risponde all'appello di Piva. I medici ottimisti
Il deputato Pd ha assicurato sostegno alla campagna per difendere l'ospedale
"Con la Munerato, fronte unico nei palazzi romani. Ma all'appello manca Endrizzi (M5S)
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Ospedale, il Pd snobba Piva
Per la Provincia ci deve essere un ospedale di riferimento come previsto nel Piano
La presidente Virgili scrive direttamente a Zaia, Azzalin all'assessore Coletto
(Il Gazzettino, venerdì 7 giugno 2013)

Per Azzalin: "Non c'è nulla da trattare, basta attenersi al Piano socio sanitario"
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

Virgili scrive alla Regione per salvare l'hub
La presidente si rivolge a Zaia, all'assessore Coletto e alla guida della commissione regionale Padrin
"Interventi oculati eviterebbero i tagli drastici dei posti letti o di alcuni reparti e servizi"
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

Il Comitato per il San Luca alza la voce
Da Trecenta le richieste dei cittadini alla Regione
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

6.6.13

Codice rosso: l'ultima versione delle schede ospedaliere è terrificante

L'ospedale di Rovigo diventerebbe secondario (spoke), subordinato a Padova.
Trecenta e Adria ridotti a ospedali di comunità.


Le schede ospedaliere in lavorazione classificherebbero l'ospedale di Rovigo come spoke, spogliandolo di fatto di tutte le specialità (esiste una legge regionale che stabilisce il come e il cosa di spoke e hub) e ridurrebbero Trecenta e Adria a ospedali di comunità.
Una soluzione persino peggiore di quella prospettata dalla precedente versione (vedi il post Le nuove bozze delle schede ospedaliere: per l'Ulss 18 tutti i tagli negli ospedali pubblici).
Perdere il ruolo di hub significa per l'ospedale di Rovigo perdere reparti e autonomia. Per Trecenta e Adria diventare ospedali di comunità significa perdere il ruolo di ospedali per acuti.
Una prospettiva inaccettabile, per tutti, Ulss 18 e Ulss 19.
E' indispensabile e assolutamente urgente, che la politica polesana si faccia sentire. L'approvazione delle schede ospedaliere da parte della giunta Zaia potrebbe essere imminente.

5.6.13

Non scherziamo sulla sanità. Lettera a Carlo Cavriani del Resto del Carlino

Nella rubrica 'Noi polesani' sul Resto del Carlino di oggi, Carlo Cavriani commenta una lettera della senatrice Emanuela Munerato sotto il titolo "Non scherziamo sulla sanità". E, come troppo spesso accade, si dà per scontato che si spenda troppo a causa di sprechi.
Poiché su questo blog ho dedicato un po' di tempo per dimostrare il contrario, si veda il post "Spesa sanitaria pubblica, un mito da sfatare. Tanto più per il Veneto", ho appena inviato all'indirizzo di posta elettronica della rubrica cronaca.rovigo@ilcarlino.net la seguente mail. Se ci sarà una risposta sarà mia cura pubblicarla.

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Alla rubrica 'Noi polesani'.

Al Sig. Carlo Cavriani

Nella sua rubrica 'Noi polesani' di oggi lei commenta la lettera della senatrice Emanuela Munerato con una nota dal titolo "Non scherziamo sulla sanità".
Giustissimo, sulla sanità non si può scherzare, è un diritto fondamentale duramente colpito dalle politiche di questi ultimi anni. Politiche che cercano una loro ragion d'essere su un presupposto che, molto spesso, la stampa e l'informazione in generale propagano forse un po' pigramente: spendiamo troppo.
Anche lei nella sua risposta si adegua a questo orientamento. Personalmente ritengo sia un luogo comune, per nulla motivato dai dati disponibili, men che meno per il Veneto.
Nel blog sull'ospedale di Trecenta, che curo dal 2006, ho cercato di dimostrare come sia vero il contrario: l'Italia spende meno dei principali paesi europei, il Veneto meno di quasi tutte le regioni del paese ed è tra le regioni che assegnano una quota tra le più rilevanti della spesa alle strutture private convenzionate.
Se vorrà dedicare un po' di tempo alla documentazione che ho raccolto le lascio il link:

Cordiali saluti.

Pietro Tosarello
Via Salvo D'Acquisto 183/d
45021 Badia Polesine (RO)

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4.6.13

Bombonato: "Sulle schede ospedaliere disattese le promesse di trasparenza"

Il presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 chiede chiarezza sugli ospedali di Trecenta e Rovigo.

Da La Voce di Rovigo, lunedì 3 giugno 2013

Il presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, e sindaco di Costa di Rovigo, Antonio Bombonato, fa il punto sullo stato della sanità polesana , in vista della pubblicazione delle schede ospedaliere.
....
Da quell'ormai lontano gennaio del 2012 aspetto e aspettiamo di conoscere i contenuti delle schede ospedaliere e di quelle territoriali determinanti nell'applicazione del nuovo Pssr ma alla data odierna, almeno personalmente, non ho ancora avuto il privilegio di vederle.
Era stata una promessa, che oserei dire solenne, ottenuta quel gennaio di oltre un anno fa alla presenza del prefetto di Rovigo, da parte della Regione del Veneto lì rappresentata ai massimi livelli dall'assessore regionale Coletto e dal segretario regionale alla Sanità Mantoan.
Perché così tanto e tanto lunga riservatezza?
... Non ci bastano più le rassicurazioni che non sarà cambiato il ruolo di hub dell'ospedale di Rovigo, quando sembra che invece le schede di Padova richiamino una sorta di dipendenza di Rovigo da Padova rendendo di fatto l'ospedale civile di Rovigo "degradato a spoke"? Ovviamente non ne faccio un problema di terminologia ma di ciò che c'è dietro a questo. Al di là delle rassicurazioni le alte specializzazioni che sono presenti a Rovigo, quali ad esempio malattie infettive e medicina nucleare per citarne due, restano o spariranno come abbiamo sempre temuto e sottolineato già alle prime letture del nuovo Pssr?

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Nuovo balzello da oltre mille euro al mese per i disabili mentali

LA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO SCARICA DI NUOVO I COSTI DELLA SPENDING REVIEW SUI PIU’ FRAGILI E INDIFESI.

Dalla pagina Facebook di Claudio Sinigalia, consigliere regionale Pd.

Interrogazione presentata il 4 giugno 2013 dai Consiglieri regionali Sinigaglia, Tiozzo, Fracasso, Marchese, Pigozzo, Reolon.

Premesso che:
- La Giunta regionale, con dgr n. 494 del 16 aprile 2013, ha definito le tariffe e le quote di rilievo sanitario “relative alla residenzialità extraospedaliera per tutte le unità di offerta che operano nel campo della salute mentale, adulti e minori/adolescenti”;
- dalla lettura della dgr n. 494/2013 si apprende che trattasi di “ulteriori determinazioni nel settore della tutela della salute mentale per l’anno 2013 e seguenti (…) in attuazione delle disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (c.d. spending review) di cui alla l. 7 agosto 2012 n. 135”;
- queste “ulteriori determinazioni” vengono definite in seguito all’approvazione della dgr n. 2621 del 18 dicembre 2012, con cui erano già stati apportati pesanti tagli economici al settore della residenzialità extraospedaliera, che hanno penalizzato fortemente proprio le fasce più deboli e indifese della popolazione, ivi compresi i pazienti in stato permanente di minima coscienza o in stato vegetativo permanente;
- sulla dgr n. 2621/2012, il Gruppo consiliare del Partito Democratico Veneto ha già presentato una interrogazione a risposta immediata (IRI n. 859 del 28 maggio 2013 ) per chiederne la revoca immediata;
- con la deliberazione n. 494 del 16 aprile 2013 la Giunta regionale sferra un altro duro colpo alle realtà socio-sanitarie extraospedaliere, andando questa volta a colpire il settore della disabilità mentale!
- viene infatti stabilita una compartecipazione alla spesa per l’ospitalità degli utenti delle “CA - comunità alloggio – estensive” di 36 euro al giorno, pari al 28% del costo totale (128 euro al giorno); 
- la dgr ha anche carattere retroattivo dato che si delibera “- di stabilire che a partire dall'1 gennaio 2013 le tariffe e le quote di rilievo sanitario relative alla residenzialità extraospedaliera nel settore della salute mentale, adulti e minori/adolescenti, sono quelle riportate in premessa, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento”;
- oltre 1000 euro al mese gravano ora sulle famiglie che hanno a carico soggetti con disabilità mentale ospitati nelle comunità alloggio estensive.

Tutto ciò premesso,
i sottoscritti Consiglieri regionali interrogano la Giunta regionale e l’Assessore regionale alla Sanità per sapere:

- per quale ragione la Giunta regionale adotti delicatissimi provvedimenti di compartecipazione alla spesa in materia socio-sanitaria senza informare e coinvolgere preventivamente il Consiglio regionale, anche mediante l'espressione di un parere della competente commissione consiliare;
- se la prevista compartecipazione alla spesa prevista dalla dgr n. 494 del 16 aprile 2013 per l’ospitalità dei soggetti presso le “CA - comunità alloggio – estensive” non sia in contrasto con la normativa nazionale, in particolare con quanto previsto dal DPCM del 14 febbraio 2001 (''Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie'') che per l’ “Assistenza ai disabili attraverso interventi diretti al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e tramite prestazioni domiciliari, ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali e assistenza protesica” ha stabilito come criteri di finanziamento quelli del “100% SSN” per “l'assistenza in fase intensiva e le prestazioni ad elevata integrazione nella fase estensiva e nei casi di responsività minimale.” (Tabella A DPCM del 14 febbraio 2001);
- se, non ritengano di dover revocare immediatamente la dgr n. 494 del 16 aprile 2013, visto che ancora una volta (come nel caso della dgr n. 2621 del 18 dicembre 2012) la Giunta regionale è andata odiosamente a colpire una tra le categorie più deboli e indifese della società, quella dei disabili mentali.

2.6.13

Buona festa della Repubblica


LA COSTITUZIONE


La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

1.6.13

Spesa sanitaria pubblica, un mito da sfatare. Tanto più per il Veneto.

Tra i luoghi comuni che imperversano c'è quello che riguarda la spesa sanitaria che sarebbe, complice una stampa un po' pigra, tra le più elevate del mondo. Se si va scavare un po' si scopre che non è proprio così.
Nel precedente post Corte dei conti: “Disavanzo sanitario 2012 a quota 1 miliardo di euro. In calo del 41,6%” , da fonte autorevole, si può vedere che cala notevolmente la spesa per personale, per assistenza nel privato e la farmaceutica mentre è cresciuto del 13% l’impatto dei ticket, quello che le persone pagano direttamente di tasca propria. Questo per il 2012.
Ma vediamo se è un fattore contingente o se c'è qualcosa di più.
Nel post Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo ho introdotto il servizio dell'Istat che diffonde, in forma accessibile al pubblico non specialistico, una serie di statistiche "per capire il paese in cui viviamo".
Tra queste è significativa la categoria SANITA' E SALUTE dove si scopre, ad esempio che "la spesa sanitaria pubblica italiana è molto inferiore a quella di altri importanti paesi europei" (disponibile il pdf della statistica). Francia, Germania e Regno Unito spendono molto di più.
Ma si scopre anche che, in Italia, il Veneto è tra le regioni che spendono di meno per servizi sanitari forniti direttamente mentre è tra quelle dove si spende di più per servizi sanitari forniti in convenzione, vale a dire quei servizi che vengono forniti da privati in accordo con l'amministrazione regionale. Per verificarlo scaricare dalla pagina Istat il file di Exel ottenibile dal link Spesa sanitaria pubblica corrente per funzione economica e regione Anno 2010 (euro a prezzi correnti).
Insomma, il Veneto è tra le regioni che spendono di meno per la sanità in generale ma è tra quelle che lasciano le quote più rilevanti alla sanità privata.
Una tendenza deleteria che viene confermata anche dalle bozze delle schede ospedaliere che circolano in queste settimane. Per l'Ulss 18, infatti, tutti i tagli ai posti letto vengono individuati nel pubblico, nessuno nel privato convenzionato (vedi il post del 27 maggio scorso).

Scaricabili direttamente (in evidenza i dati del Veneto):
Spesa sanitaria pubblica corrente per funzione economica e regione Anno 2010 (formato Exel, formato Pdf).
Spesa sanitaria pubblica corrente per regione Anno 2010 (formato Exel, formato Pdf).