29.1.13

Una delegazione del Comitato ha incontrato il nuovo direttore generale dell'Ulss 18

Ieri una delegazione del Comitato ha incontrato il nuovo direttore generale dell'Ulss 18.
Riporto dalla pagina Facebook di Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano per il San Luca.

«Doriana, Fabrizio, Francesca, Giuseppe, Iva, Ivano ed io, in rappresentanza del Comitato Altopolesano per il San Luca (e la sanità) abbiamo incontrato il direttore generale dell'ULSS 18 dott. Orsini. Facendoci interpreti delle esigenze della gente altopolesana abbiamo esposto le nostre richieste che il direttore ha ascoltato con attenzione dimostrando partecipazione vera e condivisione. Speriamo!»

Aggiornamento del 30/01/2013: leggi il resoconto del Resto del Carlino.
Aggiornamento del 01/02/2013: leggi l'articolo de La Voce di Rovigo.

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato per il San Luca, scrive al sindaco di Trecenta


Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano per la difesa del "San Luca", consigliere comunale a Trecenta, scrive al sindaco Antonio Laruccia per chiedere un maggiore impegno a salvaguardia dell'ospedale.

-----inizio documento
Al Sig. Sindaco del Comune di Trecenta
Oggetto: Richiesta di difesa del San Luca. Ricorso al TAR.

Vista la situazione estremamente poco chiara che circonda il futuro dell’Ospedale San Luca di Trecenta, i consiglieri di minoranza Azzolini Jenny e Brusco Guglielmo, chiedono che il Comune di Trecenta:
- Chieda al Presidente della Regione Veneto, all’Assessore Regionale alla Sanità, al Presidente della Quinta Commissione Consigliare Regionale e ai Consiglieri Regionali Polesani, che le prossime schede ospedaliere siano approvate, come più volte assicurato da gran parte dei soggetti sopra elencati, in accordo e condivisione con le rispettive istituzioni provinciali, comunali e le popolazioni dei territori interessati dai diversi servizi sanitari ospedalieri e territoriali.
- Faccia ben presente in Regione, che l’Alto Polesine ha già dato molto, troppo, alla ristrutturazione della rete ospedaliera veneta.
- Evidenzi bene a chi dovrà decidere del futuro del nostro ospedale, che nel Distretto 2 dell’ULSS 18 i parametri regionali relativi al numero dei posti letto per mille abitanti, sono già addirittura, abbondantemente sotto i limiti pesantissimi previsti, in previsione 2016, dal PRSS. In particolare al San Luca ci sono 2,44 posti letto per mille abitanti (208) e al privato di S. Maria Maddalena lo 0,66% (55, per gran parte ripetitivi di quelli presenti al San Luca), per un totale di 3,10 posti letto per mille abitanti (263), contro il 3,5 per mille previsti dal succitato PRSS 2012-2016. Particolarmente pesante è la differenza negativa nei posti letto per acuti.
- Diffidi la Regione Veneto dall’indebolire ulteriormente gli attuali servizi, rischiando di mettere con ciò in pericolo la salute dei cittadini trecentani e altopolesani.
- Pretenda che sia rispettato il Piano del Tavolo Provinciale per il Rilancio del San Luca, che prevede l’ipotesi di trasferimento dell’attuale Chirurgia Oncologica (sarebbe importante attivare una chirurgia per traumi a bassa intensità). Nessun altro taglio a Chirurgia, nessuna cancellazione del Punto Nascite e, ad utilizzo più economico e completo del San Luca onde evitare l’emigrazione di pazienti verso altre strutture, anche private ed anche extraregionali, la istituzione di una Riabilitazione ad alto livello.
- Si impegni solennemente, nel caso di ulteriori tagli e riorganizzazioni regionali dei posti letto del San Luca, non concordati e non condivisi, a fare subito denuncia alla Magistratura dei responsabili per interruzione di pubblico servizio e ricorso al TAR per chiedere l’immediata sospensiva di provvedimenti non in linea ai limiti previsti dalla normativa nazionale e regionale. Questo perché scendere oltre certi limiti colpirebbe in modo pesantissimo la zona del Veneto, oltretutto con la più alta percentuale di over 75 (il 12,6%). Da notare inoltre che proprio Trecenta ha la percentuale più alta (17,8%) di over 75 , rispetto a tutti gli altri comuni polesani.
- Nel caso ci fossero problemi di bilancio (peraltro non usati come scusa per altri ricorsi) e per sostenere le forti iniziative di protesta da organizzare qualora fosse necessaria la mobilitazione dei trecentani e degli altopolesani, chieda il contributo degli altri comuni del Distretto 2, faccia se necessario ricorso ad una sottoscrizione popolare e all’aiuto delle aziende presenti sul territorio comunale e del Distretto 2 dell’ULSS 18. Per quanto ci riguarda, noi mettiamo già a disposizione i gettoni di presenza maturati fino ad oggi e anche quelli futuri.
- Il Comune di Trecenta chieda alla Regione chiarezza, per evitare il rincorrersi di voci che magari non corrispondono al vero. Se questa necessaria informazione non arrivasse, si prepari per organizzare rapidamente una manifestazione davanti al Palazzo della Giunta Regionale a Venezia.
In attesa di risposta porgiamo i nostri saluti.
I consiglieri Azzolini Giannj e Brusco Guglielmo
Trecenta, 28.01.2013
-----fine documento

26.1.13

Il fallimento del federalismo. Il 53% degli italiani vuole che la sanità torni allo Stato


E al Sud è il 73% a chiederlo. La qualità delle cure è giudicata "pessima" dal 42% degli italiani. Lo rileva una ricerca Doxa presentata oggi a Roma e messa a confronto con un'altra ricerca della Fimmg sui medici di famiglia che, per il 65%, condividono il rischio di sostenibilità finanziaria per il Ssn. 

L'allarme sostenibilità del Ssn è un rischio concreto per il 65,1% dei medici di medicina generale. Anche se, di contro, c'è un 26,3% che non la pensa così.  È quanto emerge d un sondaggio condotto dal Centro Studi Fimmg su un campione di oltre 2.000 medici di medicina generale e presentato oggi alla Camera dei Deputati in occasione di un incontro promosso dalla Fimmg per presentare le proprie proposte alle forze politiche che si candidano a governare il Paese.
 
L’incontro è stata l’occasione per presentare non solo il punto di vista e i timori dei medici riguardo la sanità, ma anche quelli dei cittadini. La Fimmg, infatti, ha commissionato al centro Doxa un’indagine che rileva la forte insoddisfazione degli italiani nei confronti del Ssn. E da cui emerge, tra le altre cose, il fallimento dell’amministrazione regionale della sanità, tanto che il 53% dei nostri connazionali vorrebbe che le competenze in materia sanitaria tornassero diretta responsabilità dello Stato e la percentuale sale al 73% nel Sud e nelle Isole. Anche per il 43% l’affidamento alle Regioni delle funzioni in materia sanitaria e dei relativi fondi andrebbe fortemente rimodulato (lievemente per un altro 39% degli intervistati), ma solo 11,9% ritiene che andrebbe del tutto abolito.

La sanità secondo i medici di medicina generale
La sanità secondo i cittadini

24 gennaio 2013

23.1.13

Guglielmo Brusco: “Difendiamo i punti nascita polesani”


I tagli alla sanità e il silenzio sulle schede ospedaliere.
L'organico del punto nascita di Trecenta va completato.

Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla salute, interviene sul pericolo di chiusura dei punti nascita polesani.
Eppure le nascite ci sono. Il centro per la procreazione medicalmenteassistita è molto apprezzato, così come la casa del parto. E' la carenza di personale e la forzata riduzione dell'operatività del reparto a provocare lo spostamento degli utenti verso altre strutture.
Le bozze delle schede ospedaliere circolano in modo clandestino, in pochi le hanno viste, alla faccia degli impegni alla condivisione con i comuni.

Riporto integralmente il testo del comunicato del vice presidente della provincia.

-----inizio documento
Ho letto con grande attenzione della protesta di Ginecologi e Ostetriche contro il Ministro Balduzzi. Un ministro che sarà ricordato soprattutto per i tagli portati al sistema sanitario pubblico. Condivido le richieste di questi operatori sanitari e condivido anche le preoccupazioni del Dr. Giancarlo Stellin, circa il futuro dei Punti Nascite di Adria e Trecenta.
Questa preoccupazione deriva anche dal silenzio che circonda le schede ospedaliere.
I più alti rappresentanti regionali, anche polesani, ci avevano detto che le schede sarebbero state condivise con le istituzioni e le popolazioni territoriali. Invece dopo molti mesi le ipotesi sono a conoscenza di pochi addetti ai lavori, che rischiano di partorire soluzioni funzionali più a certi equilibri politici che alla popolazione. Il caso dei Punti Nascite è uno dei più evidenti.

Vediamo alcuni dati del nostro territorio polesano. I nati iscritti all’anagrafe dei comuni della provincia di Rovigo, sono per il 2011 (dati ancora provvisori) 674 nel Distretto 1 dell'Ulss 18 (Medio Polesine), 692 nel Distretto 2 (Alto Polesine) e 492 nell'Ulss 19 (Basso Polesine).
Premesso che Adria, proprio per essere sede ospedaliera principale dell'Ulss 19, pare essere più sicura, penso che ancora una volta l’assalto potrebbe arrivare, se non vengono mantenute tutte le promesse fatte di fronte al Prefetto e in tantissime riunioni pubbliche da esponenti politici regionali come l’Assessore Coppola, il Consigliere Corazzari, l’Assessore Coletto, il Presidente della Quinta Commissione Regionale Padrin e il Direttore Generale della Sanità Veneta Dr. Mantoan, nei confronti del San Luca di Trecenta.
Sarebbe l’ennesima ingiustizia nei confronti di una popolazione già molto penalizzata rispetto a tante altre genti del Veneto.
Bisognerebbe invece, partendo dai contenuti del Piano Regionale Socio-Sanitario che il concetto di ospedale su due sedi previsto in tale programma, fosse effettivamente praticato non solo quando serve per tagliare al San Luca (come successo quando il Dr. Marcolongo ha tagliato la Riabilitazione Pneumologica a Trecenta per trasferirla a Rovigo), ma anche quando ciò è utile per salvare ottime strutture come il Punto Nascite di Trecenta. Valutato ospedale unico su due sedi, questo avrebbe avuto in totale ben 1.228 nati (dato 2012), molto di più dei mille previsti in modo schematico da qualche politico poco attento.
Vogliamo aiutare o no le famiglie? Vogliamo che questa frase non sia soltanto uno slogan elettorale, ma trovi una sua reale applicazione? Per l’Alto Polesine questo vuol dire mantenere il Punto Nascite al San Luca, anzi svilupparne le potenzialità che sono molte.
Le nascite al San Luca nel 2012, sono state 393 (in leggero aumento rispetto al 2011), ma come abbiamo visto i nati dei comuni del Distretto 2, sono stati invece 692 (299 in più dei nati al San Luca). Esisteva perciò un buon 43% di bambini altopolesani in più che potevano nascere al San Luca. Non facciamo emigrare mamme e bambini. Rafforziamo e completiamo l’organico del Punto Nascite dell’Ospedale di Trecenta, più volte premiato per il settore donna, che ha già al suo interno una moderna Casa Parto, un’esperienza consolidata del parto indolore, la presenza 24 ore di Ginecologo e Anestesista e, a quanto mi è stato riferito un indice di problematiche tra i più bassi d’Italia. Possiamo anche vantare un Centro di Fecondazione Assistita molto apprezzato.
Di tutto ciò ringrazio a partire dal Dr. Stellin, tutto il personale che ha contribuito a questo centro di qualità, con l’auspicio che i rappresentanti politici polesani, riescano in Regione a difendere questo presidio utile alle famiglie altopolesane e non solo.
Rovigo, 21.01.2013
Brusco Guglielmo – Assessore provinciale alla Salute
-----fine documento




21.1.13

"Punti nascita a rischio a Trecenta e Adria"

Dal Resto del Carlino di lunedì 21 gennaio 2013

GINECOLOGI E OSTETRICHE SUL PIEDE DI GUERRA
E anche medici polesani aderiscono allo sciopero nazionale del 12 febbraio
«LA REGIONE VENETO NON HA ANCORA RESO NOTE LE SCHEDE OSPEDALIERE E DA ANNI SI LAVORA CON POCO PERSONALE»
«Prima potevamo operare cinque giorni a settimana - continua Stellin - ora siamo stati costretti a ridurli a quattro»

GINECOLOGI e ostetriche fanno sciopero anche in Polesine. La prima giornata di protesta il prossimo 12 febbraio.
Oltre al taglio dei fondi alla sanità previsti dal decreto Balduzzi, in Polesine ci sono altri motivi motivi per incrociare le braccia.
Il dottor Giancarlo Stellin, primario del reparto di ginecologia dell'ospedale di Rovigo e responsabile del centro per la fecondazione assistita di Trecenta spiega: «Innanzitutto la Regione Veneto non ha ancora reso note le schede ospedaliere (necessarie alla programmazione dei servizi ospedalieri, per capire dove e come saranno investiti i soldi, ndr) - inoltre da due anni si parla della chiusura dei punti nascite che non raggiungono i 500 parti l'anno e sembra sempre che quelli di Adria e Trecenta siano sul punto di sparire, senza contare che anni di continui tagli alla spesa sanitaria non permettono di migliorare né la sicurezza degli operatori né quella dei pazienti».
In rapporto alla pianta organica dell'Ulss 18, ad esempio, il reparto di ginecologia attualmente sta lavorando con due medici in meno e mancano anche alcune ostetriche. «Prima potevamo operare cinque giorni a settimana - continua Stellin - ora siamo stati costretti a ridurli a quattro».
Inutile chiedere al dottor Stellin se aderirà allo sciopero: «In quel periodo sarei in ferie, ma rientrerò per partecipare e spero si vada avanti a oltranza, come in Francia".

Leggi l'articolo completo.

20.1.13

Retromarcia sulle prestazioni extra Lea. Almeno fino a marzo...

Ma è una soluzione temporanea, vale fino a marzo. E poi?

Ne avevo parlato in coda a un precedente post. Le proteste delle associazioni hanno portato la V commissione (sanità) del consiglio regionale a chiedere all'unanimità di non dar corso alla deliberazione della giunta dello scorso 24 dicembre con cui era stato deciso di congelare l'erogazione delle prestazioni extra Lea (Livelli Essenziali di Assistenza). Tra questi gli assegni di cura ad anziani e non autosufficienti, i contributi di domiciliarietà, i finanziamenti per progetti di autonomia delle persone disabili, le prestazioni diagnostiche e specialistiche per affetti da malattie rare e celiachia, il telesoccorso e la teleassistenza, la gratuità del parto indolore. Oltre centomila le persone coinvolte, 120 milioni di budget.
La commissione ha chiesto di invertire il percorso disegnato dalla delibera del 24 dicembre: prima la commissione tecnica coordinata dal segretario Domenico Mantoan valuterà criteri, priorità e ricadute delle prestazioni extra Lea formulando (entro il 28 febbraio) una proposta di rivisitazione; poi lo stesso organismo si pronuncerà sul provvedimento, entro il 31 marzo.
Nel frattempo, per tutto il primo trimestre in corso, le prestazioni accessorie continueranno ad essere gratuite. E poi?
Leggi l'articolo completo del Mattino di Padova di venerdì 18/01/2013.

19.1.13

Emoderivati. In Gu l'ordinanza di Balduzzi contro importazioni facili


Il provvedimento ristabilisce l’obbligo di autorizzazione dell’Aifa che la Legge di Stabilità aveva sostituito con una notifica del produttore. L’ordinanza sarà valida non oltre il 30 giugno. Nel frattempo un decreto ministeriale dovrà dare attuazione alla norma della Legge di Stabilità. Ecco il testo pubblicato in Gazzetta.


16.1.13

La proposta di bilancio 2013 della giunta regionale massacra la politica sociale del Veneto


Esiste ancora una politica sociale in Veneto? Se lo chiede il consigliere regionale Claudio Sinigaglia dalle pagine del suo sito e in un comunicato del 10 gennaio scorso.
Impressionanti i dati del taglio alla spesa sociale:

  • in soli due anni i finanziamenti di fonte regionale a favore del sociale hanno subito un crollo pari a 46 milioni di euro (- 40% circa);
  • sul sociale la parte che non dipende dal fondo sanitario regionale è di circa 70 milioni;
  • di queste risorse, la metà, ovvero 35 milioni, sono destinati alle scuole di infanzia e asili nido; voci di pertinenza più dell’ambito scolastico-educativo che di quello legato al sociale.


Una denuncia quella di Claudio Sinigaglia che segue l'allarme sui tagli e i congelamenti dell'assistenza sociale. Di seguito una breve rassegna stampa:
Gaz2013-01-08Sinigaglia.pdf
Mattino2013-01-08Sociale.pdf
Mattino2013-01-08Sociale2.pdf
Mattino2013-01-08Sociale3.pdf

15.1.13

A Salara si parla del San Luca


Il Comitato per la tutela della salute e del "San Luca", costituitosi a Ficarolo, in collaborazione con l'amministrazione comunale di Salara, ha organizzato per venerdì prossimo, 18 gennaio, alle ore 21.00, presso la sala polivante di Salara, un incontro sul tema:
Ospedale San Luca
a un anno dalle promesse quale riscontro?
Moderatore: Dino Chieregati
Relatore: Mario Gallani
Intervento del sindaco di Salara Andrea Prandini
Dibattito
I cittadini sono invitati a partecipare

Scarica la locandina

Le promesse richiamate nel titolo sono, immagino, quelle che il 27 gennaio dello scorso anno, in prefettura, l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha propinato ai sindaci dell'Ulss 18 sulla possibilità di reintegrare il personale mancante al San Luca di Trecenta. Impegni e promesse che sono stati smentiti già dopo pochi giorni. Teatro, è stato solo teatro ho titolato quando è stata evidente, documentata, la finzione dei responsabili della sanità regionale. E' stato proprio teatro!
Per ottenere dal blog tutti i post in relazione con quella riunione è sufficiente cliccare sull'etichetta 'prefetto' qui a lato.

13.1.13

Dall'amministrazione provinciale un'ipotesi di lavoro sulle schede ospedaliere

E' possibile un'applicazione meno traumatica delle schede ospedaliere regionali.

Il vice presidente dell'amministrazione provinciale Guglielmo Brusco ha inviato a tutte le istituzioni regionali che si occupano di sanità in Veneto un'ipotesi di lavoro sulle nuove schede ospedaliere. Un vero appello alla moderazione e alla ragionevolezza. Una proposta che, pur compatibile con la legge e la pianificazione regionale, consentirebbe di poter gestire in modo meno drammatico il taglio dei posti letto.
Il documento, che può essere scaricato integralmente, riporta chiaramente molti dati a supporto dell'ipotesi di lavoro sostenuta dall'amministrazione provinciale.
Due le considerazioni fondamentali: 1) La programmazione regionale prevista dal piano socio sanitario regionale (Pssr) parla di un “Adeguamento tendenziale del numero dei posti letto ospedalieri” da qui al 2016; 2) Il decreto Balduzzi sul taglio dei posti letto nelle strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate, è meno penalizzante del Pssr.
Inoltre, va considerato che non è stata ancora realizzata quella "sanità territoriale", prevista dal Pssr, che dovrebbe bilanciare in termini di assistenza la perdita di posti letto ospedalieri.
Insomma, nel dibattito sulla sanità veneta non ci sono solo le anticipazioni, disastrose per il polesine, pubblicate dal Gazzettino lo scorso 25 novembre. Ora c'è anche un'altra ipotesi, molto meno traumatica e pur sempre compatibile col quadro legislativo e la programmazione regionale che devono essere rispettate. Ci sono nuovi dati e argomenti per sostenere la proposta di Davide Benazzo (Cgil-Fp) di coagulare istituzioni, forze politiche e sociali, per definire i paletti oltre i quali la giunta regionale non possa andare.

Per una rassegna di tutti post sulla spesa sanitaria clicca qui a lato l'etichetta 'spending review'.
Tra gli altri segnalo i post:
Nuovi standard ospedalieri. La mappa dei tagli ai posti letto

11.1.13

Le preoccupazioni di Antonio Bombonato al nuovo direttore generale dell'Ulss 18

Antonio Bombonato, presidente dell conferenza dei sindaci, ha incontrato il nuovo direttore generale dell'Ulss 18 Arturo Orsini.
Nel lungo resoconto pubblicato da La Voce di lunedì 7 gennaio 2013 Bombonato parte dall'annunciato taglio di quasi 10 milioni di euro ai trasferimenti regionali alla nostra Ulss e ne sottolinea l'incongruenza con le continue rassicurazioni verbali della giunta Zaia sul mantenimento della qualità dei servizi sanitari e sociali in polesine.
La contrazione dei finanziamenti e il taglio dei posti letto per effetto del nuovo Pssr, "non consentono l'erogazione di servizi rispettosi della declamata eccellenza sanitaria Veneta". Ricorda poi che "Da un anno giace la promessa dell'assessore regionale Colletto e del segretario regionale Mantoan su una condivisione delle schede stesse con la nostra Conferenza. Promessa che è rimasta solo tale", mentre "i tagli prospettati non potranno che indebolire i nostri livelli di assistenza. E questo perché? Perché siamo pochi? perché siamo polesani?".
E infine conclude "La riduzione degli extra Lea vuol dire colpire anziani e disabili, il taglio dei posti letto può voler dire impoverire reparti di eccellenza per i quali sono stati investiti, autorizzati dalla Regione, milioni di euro. Qualcosa non mi torna e non ci convince. Restiamo però in attesa di autorevoli rassicurazioni e non di promesse da convegno".
Leggi l'articolo completo.

5.1.13

Nuovo direttore generale dell'Ulss 18. Primi pronunciamenti

Dal primo di gennaio 2013 Arturo Orsini è il nuovo direttore generale dell'Ulss 18.
Di seguito riporto una breve rassegna degli articoli che i quotidiani locali hanno dedicato alle prime uscite pubbliche del funzionario regionale che avrà, per i prossimi tre anni, la responsabilità della sanità nel medio e alto polesine.
I titoli scelti dai quotidiani sono improntati all'ottimismo. Speriamo sia ben riposto. Non mi pronuncio: troppe volte in passato ci si è sbilanciati con giudizi positivi o molto positivi per poi dover cambiare radicalmente giudizio.
Credo che il compito di un qualsiasi mezzo d'informazione, e questo nel suo piccolo lo è, sia quello di raccontare i fatti ed esprimere opinioni sulla base degli stessi. Cercherò di mantenere questa linea di condotta anche per ciò che riguarda il nuovo direttore generale dell'Ulss. Del resto non mi faccio particolari illusioni: i direttori generali sono nominati dal presidente della giunta regionale, hanno obiettivi ben precisi da raggiungere per mantenere il loro incarico e il nuovo piano sanitario regionale (Pssr) ha conferito al presidente Zaia il potere di revocarli qualora non diano attuazione al mandato ricevuto. Insomma, il direttore generale può essere il parafulmine che concentra su di sé i malumori per decisioni prese da altri, dalla giunta regionale nel nostro caso.

La rassegna stampa

Arturo Orsini, neodirettore della Ulss 18 ha preso servizio ed ha incontrato il sindaco di Rovigo Orsini: "Snelliremo le liste d'attesa"
"Occorre contenere i costi evitando ricadute sugli utenti. A Rovigo la dotazione tecnologica e eccellente"
(La Voce, giovedì 3 gennaio 2013)

«No ai doppioni, dîfendîamo le eccellenze»
Arturo Orsini, nuovo direttore dell' Ulss 18 traccia il futuro della sanità polesana
(Il Resto del Carlino, venerdì 4 gennaio 2013)

Rivoluzione nella sanità
Il nuovo manager dell'Ulss dà la linea: «Accorpare i servizi tra Adria Rovigo»
(Corriere del Veneto, Padova e Rovigo, venerdì 4 gennaio 2013)

L'incontro in provincia. "L'hospice di Lendinara necessita di risorse"
La presidente Virgili al nuovo direttore generale dell'Ulss 18 Orsini:
"All'ospedale di Trecenta un centro di riabilitazione all'avanguardia"
(La Voce, sabato 5 gennaio 2013)


4.1.13

Istat. Inflazione annua al 3%. Ma la sanità non aumenta i prezzi e registra crescita a tasso "0"


Pubblicato il Rapporto 2012 sui prezzi al consumo. L’inflazione cresce del 3% su base annua ma i prezzi dei servizi sanitari e le spese per la salute segnano un tasso “0” di crescita. Al top le spese per la casa e le utenze (+7,1), trasporti (+6,5), alcol e tabacchi (+5,9).

L’Istat ha pubblicato il rapporto 2012 sui prezzi al consumo. Nella media del 2012, gli incrementi più elevati rispetto al 2011 riguardano i prezzi dell’Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,1%, dal +5,1% del 2011), dei Trasporti (+6,5%; era +6,2% il precedente anno) e delle Bevande alcoliche e tabacchi (+5,9%, dal +3,5% del 2011).
I prezzi dei Servizi sanitari e spese per la salute non variano in media d’anno (erano aumentati dello 0,5% nel 2011).
04 gennaio 2013

Scarica il Rapporto dal sito Istat
Vai alla pagina dedicata sul sito Istat