29.11.12

Mobilitazione degli operatori sanitari di Rovigo

Ne hanno appena parlato al TgR.
Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato questa mattina una mobilitazione contro i tagli alla sanità in polesine. Vedi il post "La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana" e scarica gli articoli del Gazzettino di domenica 25 novembre.

Rovigo, 29 novembre 2012

Gli operatori sanitari e i cittadini di Rovigo si sono mobilitati per la salvaguardia dell'ospedale di Rovigo e delle sue Alte Specialità che, con l'adozione del nuovo piano Socio Sanitario della Regione Veneto, e i successivi tagli imposti dal Governo Centrale, rischiano di essere cancellate o svilite delle loro funzioni.
Neurochirurgia, Interventistica Cardiovascolare, Interventistica Radiologica, Medicina Nucleare, Malattie Infettive, Radioterapia, ORL, Chirurgia Maxillo Facciale, potrebbero scomparire dall'ospedale di Rovigo, declassando così questo importante riferimento sanitario ad ospedale di II livello, costringendo i polesani a lunghe trasferte per ricevere cure a volte necessarie in tempi brevissimi, come ad esempio quelle per l'Ictus o l'infarto.
Per questo motivo si invitano tutti quelli che hanno a cuore la salute del polesine a far sentire la propria voce, presso i propri amministratori locali, presso le associazioni, e in tutti quei luoghi in cui si discute del futuro del nostro territorio.
Le parole rassicuranti di qualche politico locale, stanno risultando vane, ora occorrono fatti. Prese di posizione che devono essere messe nero su bianco, per dare una risposta vera a chi sta gridando da 2 anni che la sanità polesana sta per essere scippata, vanificando di colpo un lungo lavoro di crescita e un consumo notevole di risorse finanziarie.

Davide Benazzo, Cgil-Fp, mi ha mandato il link al video della manifestazione.
Visualizza il video su youtube.

28.11.12

Sanità, Rosy Bindi replica a Monti: non imitiamo l'America, proprio mentre Obama cerca di copiare il welfare europeo

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2012/11/27/sanita-rosy-bindi-replica-a-monti_n_2198132.html?utm_hp_ref=italy

"Dispiace che il Presidente Monti sia caduto in un luogo comune - una sanità finanziata con risorse pubbliche sarebbe meno sostenibile di una finanziata con risorse private – che non è degno della sua preparazione tecnica e della sua conoscenza del mondo.
...Il nostro SSN costa meno di tutti gli altri, lo dicono le statistiche internazionali- continua- Temo però che il presidente Monti non voglia accreditare un luogo comune e abbia in realtà un’altra visione di welfare e di sistema sanitario, che coltivi l’idea di una progressiva privatizzazione delle forme di finanziamento SSN. Sarebbe una prospettiva pericolosa e francamente inaccettabile".

Leggi l'articolo completo.

Mario Monti: "A rischio il sistema sanitario nazionale"

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2012/11/27/mario-monti-a-rischio-il-ssn_n_2196817.html?utm_hp_ref=fb&src=sp&comm_ref=false

Le parole di Monti:
"Andiamo fieri del nostro Servizio sanitario nazionale, il ministro Balduzzi lavora incisivamente per migliorarlo ulteriormente. In futuro la sostenibilità dei sistemi sanitari potrebbe non essere garantita se non si individuano nei prossimi due anni nuove modalità di finanziamento e di riorganizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è altissima. Anche l'innovazione medico-scientifica deve partecipare attivamente alla sfida".

Leggi l'articolo completo.

A Stienta incontro sul San Luca


Comune di Stienta e Gruppo di Ficarolo per il San Luca
organizzano
Martedì 4 dicembre 2012
alle ore 21.00
presso la Sala consiliare del municipio di Stienta
Incontro sul tema:
Ospedale San Luca
Quali prospettive per l'alto polesine
Saluto del Sindaco di Stienta Fabrizio Fenzi
Moderatore: Dino Chieregati
Relatori: Luigia Modonesi, Sindaco di Fiesso Umbertiano
Conclusioni Antonio Bombonato, presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss
Interventi dei sindaci presenti
La cittadinanza è invitata

Scarica la locandina.

«Nulla è deciso per il futuro degli ospedali»

Dal Gazzettino del 28.11.2012

Isi Coppola e Cristiano Corazzari sostengono che le esigenze del territorio saranno considerate
Ma una "rivoluzione sanitaria" investirà il Veneto

Il riferimento è alle notizie pubblicate sullo stesso quotidiano domenica scorsa (vedi il relativo post)
Provano ancora a rassicurare i polesani.

"...Per ora ci sono solo ipotesi sulle quali bisogna confrontarsi con il territorio - afferma il consigliere regionale della Lega Nord Cristiano Corazzari -. Nulla è ancora stato deciso e in ogni caso si tratta di scelte sulle quali dovrà esserci piena condivisione".
E Isi Coppola "Nulla verrà fatto senza il consenso della popolazione. Siamo consapevoli che anche il nostro territorio in tema di razionalizzazione dovrà essere toccato, ma rivendico con grande forza il controllo di quanto si deciderà di fare".
Insomma la "razionalizzazione" ci sarà ma loro vigileranno.

Leggi l'articolo completo.

Mentre sto scrivendo al TgR il presidente della giunta regionale parla di un referendum sull'indipendenza del Veneto. Mi sembra che parli da Marte. Non molto rassicurante.

Lunedì apre nella nuova sede il punto sanità di Santa Maria Maddalena

Dal Gazzettino del 28.11.2012, cronaca di Occhiobello
L'apertura del Punto Sanità di Occhiobello prevista per lunedì prossimo nei nuovi locali di via Eridania, rappresenta senz'altro una notizia positiva e un ulteriore passo avanti nel futuro della Sanità Polesana, anche grazie al fondamentale contributo e attento interesse che il Gruppo di Ficarolo per il San Luca sta offrendo e riservando al proprio territorio.

La notizia non è l'apertura nella nuova sede del punto sanità di Santa Maria Maddalena. La notizia è che ciò avviene "anche grazie al fondamentale contributo e attento interesse" del Gruppo di Ficarolo per il San Luca. Questa è la notizia. Non so nulla, in concreto, sul come e il quando il gruppo di Ficarolo abbia promosso, aiutato, contribuito o in qualunque modo facilitato la realizzazione della nuova sede del punto sanità. Ma a quanto pare è così. C'è scritto sul giornale!

Leggi l'articolo completo.

Al punto sanità di Badia Polesine riapre lo sportello del CUP

Dal Gazzettino di mercoledì 28.11.2012

(p.a.) Ieri mattina lo sportello Cup e servizi amministrativi del Punto sanità di Badia Polesine è stato regolarmente aperto come annunciato dall'Ulss 18.
...Gli orari di apertura comunicati sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13; il martedì e mercoledì anche il pomeriggio dalle 14.30 alle 17.
Il giorno della sospirata riapertura, all'inzio lo sportello è rimasto intattivo perchè il server della sede centrale dell'Ulss 18 non funzionava e quindi tutti i collegamenti erano bloccati.

27.11.12

La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana

Sul Gazzettino di domenica 25 novembre previsioni drammatiche per la sanità polesana

II piano regionale taglia 270 posti letto nei tre ospedali e cancella 12 primariati
Colpo di mannaia sulla sanità
Rovigo perde neurochirurgia e altre specialità. Trecenta in gara con Adria per salvare la maternità


Sono ancora calde le rassicurazioni dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e di Isi Coppola, altro assessore regionale, al convegno della Cgil di venerdì 16 novembre 2012. Si veda in proposito la rassegna stampa che ne ho fatto il giorno dopo.
Solo il Gazzettino lanciava un allarme sul pericolo di tagli alla sanità privata convenzionata in provincia di Rovigo, sia per l'Ulss 18 che per l'Ulss 19 (purtroppo non ho ancora modo di renderla disponibile ai lettori del blog).
Ora il problema si allarga alla sanità pubblica. Il Gazzettino in edicola domenica domenica scorsa titolava: "Colpo di mannaia sulla sanità". Secondo il giornale "gli ospedali di Rovigo , Adria e Trecenta perderanno 270 posti letto e dovranno rinunciare a dodici primariati".
In un altro articolo "La sanitàpolesana in cura dimagrante" si afferma che "L'ospedale del capoluogo perderà anche alcune specialità che lo caratterizzano: sono neurochirurgia, chirurgia vascolare, maxillofacciale e medicina nucleare".
Mannaia anche sui punti nascita. Secondo l'articolo Adria o Trecenta perderebbero il loro.
In un box intitolato "La sanità che verrà" si confrontano i dati dei posti letto e dei reparti dei tre ospedali pubblici della provincia. L'ospedale di Rovigo passerebbe da 436 a 300 letti con 10 apicalità. Adria da 210 a 170 letti. Trecenta da 200 (ma dovrebbero essere 208) a 120 posti letto e specializzarsi nella riabilitazione.

Sarebbe interessante sapere da dove l'articolista, Daniela Boresi, abbia tratto queste informazioni. Le schede ospedaliere e territoriali, infatti, non sono ancora state presentate all'esame del consiglio regionale e l'autrice non cita altre fonti.

Consiglio comunque di leggere l'articolo completo e di tenerlo ben presente.

26.11.12

Badia Polesine, il Cup riapre martedì 27


Dal Gazzettino di sabato 24 novembre 2012

L'Ulss 18 promette il riavvio dello sportello al Punto Sanità
L'assessore Claudio Brusemini: «Alle 8 del mattino saremo sul posto per verificarlo»

...Ma non c'è solo lo sportello e Brusemini aggiunge: «Ovviamente rimaniamo sempre attenti su altre questioni relative al potenziamento dei servizi che abbiamo sviluppato recentemente con la presidenza del distretto. È ovvio che l'Ulss 18 deve pensare anche alla rimessa in ordine dell'intera struttura e questa è un'altra questione non trascurabile».

Leggi l'articolo completo.

23.11.12

Il problema dei posti letto


Potrebbe non essere tale se...
Il parere di un medico dell'ospedale di Trecenta

La Dr.ssa Anna Bocchi, medico anestesista-rianimatore dell'ospedale "San Luca" di Trecenta, interviene a commento del post "Sanità: “siamo abbandonati”. Il potere delle forbici" che rimanda a un articolo di Ivan Cavicchi sul sito de Il Fatto Quotidiano.
Ecco il suo commento:
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La questione dei tagli alla sanità e la razionalizzazione della spesa sanitaria è un argomento controverso, soprattutto perché viene talvolta letta a mio parere in modo non corretto. Il problema del taglio dei posti letto per esempio è disastrosamente amplificato e distorto. Non è vero che il taglio dei posti letto per acuti  lascerà gli ammalati senza assistenza, perché molti posti letto per acuti sono purtroppo occupati da pazienti cronici o da casi sociali. In realtà verranno ridotti i posti letto per acuti soprattutto in area chirurgica, decisamente sovradimensionati (l'indice di occupazione dei letti chirurgici generali e specialistici è di circa il 30%, cioè molto bassa), e verranno sostituiti da posti di lungodegenza e riabilitazione.
Molti dei pazienti che accedono ai reparti ospedalieri, arrivano dalle case di riposo e potrebbero essere trattati all'interno della residenza che li accoglie. In parole povere, se le case di riposo avessero un medico all'interno che garantisse una continuità assistenziale e se ci fosse maggior continuità assistenziale a livello territoriale, i reparti ospedalieri non sarebbero così sovraffollati e certe scene da girone dantesco dei nostri ps non ci sarebbero più.
Gli ospedali dovrebbero essere luoghi deputati alla diagnosi e cura di patologie acute ed impegnative, le patologie croniche possono e devono essere gestite nel territorio. Perciò se si comincerà a gestire i pazienti per intensità di cura, i posti letto non mancheranno. E a differenza di quello che si dice nel Fatto Quotidiano, non è vero che le regioni non hanno idee sul come fare. Nel nuovo PSSR del Veneto sono previste strutture intermedie che dovranno gestire le patologie a bassa intensità di cura e croniche (forse non è del tutto chiaro il come il dove e il chi le gestirà).

Dr.ssa Anna Bocchi
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Il Comitato per la difesa dell'ospedale San Luca di Trecenta: "Non siamo tranquilli..."

Il comitato per la difesa dell'ospedale San Luca di Trecenta, per bocca della portavoce Jenny Azzolini, spiega che è ancora alta la preoccupazione per l’eventuale depotenziamento dell’ospedale San Luca di Trecenta. Non sono bastate le rassicurazioni dei consiglieri regionali e degli assessori veneti ricevute durante il convegno della Cgil dei giorni scorsi


Trecenta (Ro) - “Non siamo tranquilli perché non conosciamo ancora le schede ospedaliere e la posizione degli amministratori locali che hanno un peso non secondario nell'evoluzione del progetto”. Jenny Azzolini, portavoce del comitato per la difesa dell’ospedale San Luca di Trecenta spiega i motivi per cui non si fida delle rassicurazioni dei consiglieri e degli assessori regionali annunciate durante il convegno della Cgil dei giorni scorsi.

Leggi l'articolo completo su RovigoOggi.it

AGGIORNAMENTO DEL 26 NOV. 2012
Leggi anche gli articoli del Resto del Carlino del 25.11.2012 e La voce di sabato 24 novembre 2012.

21.11.12

BADIA POLESINE. Punto Sanità chiuso, maratona di cartelli

Il Gazzettino del 20 novembre 2012 si occupa nuovamente del punto sanità di Badia Polesine.
Il problema infatti non è risolto. Allo sportello girandola di cartelli.

«(p,a.) Continuano al Distretto Sanitario 2 dì Badia Polesine i disagi per la prolungata chiusura dello sportello Cup e pratiche amministrative».
...
«E pensare che questo sportello rappresenta una delle porte d'ingresso di una Ulss e della quale fornisce anche l'immagine di funzionalità e operatività. Venerdì scorso il sindaco Fantato e l'assessore ai Servizi Sociali Brusemini hanno chiesto "alla direzione generale dell Ulss 18 di rispettare gli impegni presi e di fornire risposte certe, efficienti e non più rinviabili, ai cittadini di Badia".
Impegni talmente rispettati che ieri è uscito un nuovo cartello.»

Leggi l'articolo completo.
Vedi anche i precedenti post:
Sportello chiuso al Punto Sanità di Badia
Badia Polesine. Punto sanità, il direttore generale dell'Ulss si fa negare

20.11.12

Patto Salute addio? Scaduto il termine del 15 novembre. Scattano 13 miliardi di tagli


L'argomento è stato toccato nel precedente post.
Segnalo un ulteriore articolo di quotidianosanita.it sulla scadenza, "nel silenzio di Governo e Regioni, [del] termine fissato dalla Spending review per la sigla del Patto per la Salute. A questo punto scattano le misure previste per beni e servizi, posti letto e per l'acquisto di prestazioni dal privato accreditato. Ma anche su farmaci e altri settori previsti dal decreto Tremonti".
...
16 NOV - C'era tempo fino a ieri, 15 novembre 2012, per stipulare il Patto per la Salute 2013-2015 tra Governo e Regioni. Come è noto questa data era l'ennesima proroga del Patto previsto in prima battuta (decreto Tremonti del 2011) entro aprile 2012. Poi una prima proroga al 31 luglio e infine, con la spending review di Monti, al 15 novembre.
Tutte misure che si aggiungono a quelle del luglio 2011 (ancora beni e servizi, tetto dispositivi medici, farmaci, ticket, per i quali servirà comunque una nuova norma attuativa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bloccato il regolamento) per un totale di 13 miliardi di euro nel biennio 2012/2014.
...
Leggi l'articolo completo.

Sanità: “siamo abbandonati”. Il potere delle forbici

Mi è stato segnalato un articolo di  | 20 novembre 2012 sulla sanità che ho trovato tanto amaro quanto interessante. Lo segnalo a mia volta ai lettori del blog.


...Il 15 novembre è scaduto il termine per definire una mediazione sui tagli alla Sanità tra governo e regioni, ebbene a questo appuntamento, nel silenzio più generale, nessuno si è presentato, le Regioni senza idee e senza controproposte hanno come disertato. Cioè hanno valutato che margini di mediazioni non c’erano e quindi si sono sfilate da ogni possibile coinvolgimento abbandonando al loro destino milioni di persone.
La mancata sigla dell’accordo comporterà l’applicazione “senza mediazioni” di tutte le misure di contenimento della spesa del Ssn. Sia quelle del decreto Tremonti che quelle successive del Governo Monti, a valere dal 2013 in poi. Tra queste, i tagli ai beni e servizi, ai posti letto ospedalieri e alle prestazioni acquistate dal privato accreditato (specialistica e ospedaliera). Tutte misure che si aggiungono a quelle del luglio 2011 (ancora beni e servizi, tetto dispositivi medici, farmaci, ticket ecc), per un totale di 13 miliardi di euro nel biennio 2012/2014. Ricordo che negli ultimi 10 anni sono stati soppressi quasi 72000 posti letto senza che le Regioni abbiano provato a calcolare una banale “funzione di domanda” per capire se il bisogno di  cure ospedaliere, a causa dei tagli, sarebbe andato in eccesso o no. ...

19.11.12

«Sono fiera e convinta di lottare contro la chiusura del SAN LUCA»


«Vi rendete totalmente conto, di quanto BELLI siate stati per me?»

La sig.ra Giovanna de Lilla di Mestre ha partorito al 'San Luca' nel 2009 utilizzando i servizi del reparto di ostetricia e ginecologia e l'opportunità della Casa del parto.
Ho trovato la sua entusiastica testimonianza su Facebook e le ho chiesto di poterla pubblicare su questo blog. "Certo che può, con nomi e cognomi. Sono fiera e convinta di lottare contro la chiusura del SAN LUCA".
Eccola.
-----inizio documento
Ho partorito da voi il 3 ottobre 2009. Sono entrata in CASA PARTO la sera dell'1 ottobre 2009, poi sono stata trasferita nel reparto ostetricia, ma solo perché il travaglio andava per le lunghe ed infatti ho fatto il cesareo, poi. L'ospedale di San Luca non deve chiudere!!! Ma siamo pazzi? Una cosa funziona, in Italia e la eliminiamo? Poi quella casa del parto?! Roba da paesi scandinavi: spettacolare e ... non a pagamento! Le Case del Parto, in Italia sono poche e private (e costose), e NESSUNA si trova all'interno di un ospedale, attigua alla ginecologia, così se ci son problemi, TAC , sei già li! No! No! No! Dove bisogna firmare per opporsi alla chiusura?

Io, all'epoca della mia terza ed ultima gravidanza, nel 2009, mi "sgroppavo" un'ora e mezza andata e altrettanto al ritorno SOLO per venire a far le visite settimanali, nella Vostra CASA DEL PARTO, perché io VOLEVO a tutti i costi partorire li.
Io sono di Milano, abito a Mestre e trovai notizie della vostra struttura in internet. Sapete che regalo mi avete fatto? No: forse voi non ve ne rendete totalmente conto, di quanto BELLI siate stati per me! Da voi, quando arrivò il momento del parto, arrivai con il mio compagno e papà del bimbo e con i miei due altri figli grandi, che DOVEVO coinvolgere, perché sono figli del mio primo marito e si sarebbero sentiti figli di serie B.
DOVE ALTRO SAREBBE STATO POSSIBILE affrontare il travaglio, entrare in vasca da parto, tenuta per mano da mia figlia, farsi asciugare la fronte da mio figlio, vederli pranzare, nella cucina della CASA PARTO, col mio compagno (eh! L'emozione mette fame!!!), mentre io mi aggiravo li intorno gestendo le contrazioni (e come le gestivo bene, stando anche solo vicina 24/24 ai miei Amori)? Le ostetriche, la dottoressa Cavaliere e TUTTO l'organico erano perennemente li, presenti e mai invadenti, solerti, professionali... U M A N E!
Cos'è? Tutto questo fa schifo ai nostri governanti, di ogni ordine e grado? Cos'è? Se, in Italia, ci permettiamo di essere felici, almeno in qualche occasione, che fanno? "eh!eh!eh! Tu piccolo Italiano stai vivendo un momento di positività! Eh! Eh! Non va bene, non si fa! Via il giocattolino!".
Dovrebbero far pubblicità dappertutto, come un giusto vanto, come fiore all'occhiello di una Sanità, altrimenti, vecchia, malata, da Italietta degli anni '50, rispetto al San Luca di Trecenta e in particolar modo al reparto di Ostetricia e Ginecologia, con la fantastica CASA del PARTO! Baci e in bocca al lupo.
Giovanna de Lilla
-----fine documento

Il Comitato per il "San Luca" in piazza a Stienta venerdì 23 novembre

foto: Wikipedia

Il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” sarà presente con un banchetto informativo al mercato settimanale di Stienta venerdì 23 novembre, dalle 9 alle 12.
Oltre alla distribuzione di volantini saranno raccolte le firme dei cittadini a sostegno dell'ospedale di Trecenta.

La sanità italiana in rapporto ai paesi Ocse

fonte Wikipedia: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4c/OECD_member_states_map.svg


Segnalo un interessante articolo dell'Avvenire (sabato 17.112012) "La sanità italiana promossa dall'Ocse" che analizza brevemente un rapporto su dati sanitari del 2009. In alcuni casi i dati italiani sono molto più positivi della media.
Nella mappa sopra riportata sono indicati in blu gli stati fondatori, in azzurro i paesi che hanno aderito in seguito.
Scarica l'articolo.
Sotto il logo ufficiale dell'Ocse.
fonte Wikipedia: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a2/OECD_logo.svg

18.11.12

Molte rassicurazioni al convegno di venerdì ... forse troppe per essere vere


Tante rassicurazioni, su tutto e di più, venerdì scorso al convegno della Cgil sul piano socio sanitario. I responsabili regionali hanno dichiarato in tutti i modi che per le Ulss polesane non ci saranno tagli. Questo è quello che ho ricavato perlomeno dalla lettura dei quotidiani che ho citato nel precedente post.
Tutto questo mi ricorda purtroppo una data, il 27 gennaio 2012, quando in prefettura Coletto & C. hanno dato le più ampie rassicurazioni sulla possibilità di reintegrare il personale mancante al San Luca di Trecenta. "E' andata bene, forse troppo" mi disse un amministratore comunale all'uscita da quella riunione. Due giorni dopo la regione si rimangiava tutto.
Da allora non mi fido. Continuo a prendere nota su questo blog dei fatti. E anche delle loro rassicurazioni, dal 2006. Se gli amministratori regionali non manterranno fede a quanto dichiarato chiunque glielo potrà rinfacciare, la Cgil che ha organizzato il convegno di venerdì scorso, gli altri sindacati, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori locali, il vescovo e la curia e, soprattutto, ogni singolo cittadino. In caso di cattiva memoria basta cercare su questo blog: oltre 350 post sono a disposizione di chiunque voglia ricordare.

17.11.12

Convegno Cgil sul piano socio sanitario, le cronache

Ieri si svolto a Rovigo il convegno "II Piano Socio Sanitario Veneto. Sanità e servizi socio-sanitari: le proposte per il Polesine", organizzato dalla Cgil, Funzione Pubblica e Sindacato Pensionati.
Non ho potuto partecipare personalmente e allora segnalo le cronache che ho potuto reperire dalla stampa locale.

I nodi della sanità
«Nessun taglio con la nuova Provincia. Le Ulss polesane non si toccano»
L'impegno dei vertici regionali al tavolo promosso dalla Cgil
Il Resto del Carlino, sabato 17 novembre 2012

La critica
Benazzo (Fp-Cgil): «Senza il pubblico famiglie e privati sono lasciati soli»
Il Resto del Carlino, sabato 17 novembre 2012

Il convegno. Coletto: "Se saremo responsabili faremo un buon lavoro". Azzalin; "Non verrà intaccata la qualità dei servizi"
La Regione rassicura sulla sanità
Isi Coppola: "Le realtà polesane sono ciò che serve al territorio, nessun accorpamento con Verona"
La Voce di Rovigo, sabato 17 novembre 2012

Badia Polesine. Punto sanità, il direttore generale dell'Ulss si fa negare

Da La Voce di Rovigo di sabato 17 novembre 2012
Punto sanità, Fantato lavora alla soluzione
..."E' utile sottolineare - spiega una nota dell'amministrazione come nel mese di ottobre il sindaco e l'assessore ai Servizi sociali abbiano incontrato la responsabile del distretto socio sanitario Alto Polesine proprio per discutere di varie tematiche concernenti il futuro del punto sanità cittadino, con la richiesta esplicita di potenziarlo anziché depotenziarlo gradualmente".
Fra le tematiche affrontate, il trasferimento del servizio Sert, prima ospitato a Lendinara, e il potenziamento dell'offerta di prestazioni di alcuni medici specialistici "con la proposta di attivare nella sede dell'ex ospedale un rafforzamento dell'assistenza primaria".
"Nell'approccio di migliorare l'efficienza e il servizio ai cittadini di Badia e dintorni - prosegue il comunicato - ci si soffermava anche sulla criticità del front office dell'ufficio prenotazioni, dato che la validissima operatrice dell' Ulss sarebbe stata collocata in quiescenza dal primo novembre 2012"...
Leggi l'articolo completo.

Da Il Gazzettino di sabato 17 novembre 2012
Punto sanità: «Marcolongo rispetti gli impegni assunti»
«Chiedo - conclude Fantato - alla direzione generale dell'Ulss 18 di rispettare gli impegni presi e di fornire risposte certe, efficienti e non più rinviabili, ai cittadini di Badia».
Leggi l'articolo completo.

Sportello chiuso al Punto Sanità di Badia


Dal Gazzettino del 15 novembre 2012

Scomparso per "motivi organizzativi" l'unico impiegato che gestiva il centro prenotazioni all'ex ospedale di Badia


...Il Punto sanità di Badia Polesine copre un territorio molto vasto e chiudere lo sportello appare molto negativo. La speranza è che il Comune si muova e prenda posizione.

Scarica l'articolo completo.

13.11.12

Il Gruppo di Ficarolo per il "San Luca" chiede un incontro alla Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18


Si chiede uno scambio di conoscenze sulla sanità Polesana

Il Gruppo di Ficarolo per il "San Luca", che già aveva fatto un primo tentativo nel mese di settembre, nelle scorse settimane ha chiesto nuovamente un incontro al presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss, Antonio Bombonato, e ai componenti dell'esecutivo, l'organismo ristretto che prepara gli argomenti da trattare in conferenza.
La richiesta è stata inviata per conoscenza anche ai sindaci dei comuni del distretto unitamente a una bozza di proposta di organizzazione della sanità altopolesana.
Scarica la bozza.

Nuovi standard ospedalieri. La mappa dei tagli ai posti letto

Trentamila posti letto in meno entro il 2015
Le stime regione per regione

Nel precedente post "Ecco lo schema di regolamento con i nuovi standard ospedalieri. Le Regioni dovranno tenerne conto per tagliare i posti letto" ho dato notizia della bozza di regolamento, presentato dal ministro Balduzzi alle regioni, con cui il governo intende dare applicazione alle norme della spending review sulla riduzione dei posti letto ospedalieri. L'art. 15, comma 13, leggera c) del DL n.95/2012 ne prevede infatti la riduzione al valore di 3,7 per ogni mille abitanti.
Sulle ricadute pratiche che deriveranno dall'eventuale applicazione del regolamento proposto dal ministro il Corriere della Sera dell'8 novembre fornisce alcune stime a livello nazionale e regionale. Scarica l'articolo.

12.11.12

A Rovigo convegno della Cgil sul Piano Socio Sanitario del Veneto

Riporto il testo del manifesto-invito della Cgil - Funzione Pubblica e Sindacato Pensionati - sul nuovo Pssr.

Convegno
II Piano Socio Sanitario Veneto
Sanità e servizi socio-sanitari: le proposte per il Polesine
venerdì 16 novembre 2012, ore 16.00
ROVIGO
Auditorium Ospedale S. Maria della Misericordia

saluti
dott. Adriano Marcolongo
Direttore generale ULSS 18 Rovigo

relazione
Davide Benazzo
Segretario Fp Cgil Rovigo

interventi:

Maria Luisa Coppola
Assessore Regione Veneto

Cristiano Corrazzari
Consigliere Regione Veneto

Graziano Azzalin
Consigliere Regione Veneto

Luca Coletto
Assessore alla Sanità Regione Veneto

conclude
Fulvio Dal Zio
Segretario generale Cgil Rovigo

coordina
Daniela Argenton
Segretaria generale Spi Cgil Rovigo

Sono invitati a partecipare il personale sanitario, i cittadini, gli amministratori locali, i consiglieri regionali, i parlamentari

9.11.12

Al San Luca si completa l'organico del 118

Da dicembre si stabilizzerà il servizio di pronto intervento
Assunti due anestesisti-rianimatori a tempo indeterminato


L'emergenza territoriale è affidata al 118 che ha la sua centrale operativa a Rovigo. Data l'estensione del territorio esistono due punti di soccorso medico, Rovigo e Trecenta. Nell'altopolesine i punti di soccorso sanitario mobile (ambulanza con autista-soccorritore ed infermiere professionale) sono dislocati a Trecenta e a Castelmassa.
Fino ad oggi l'organizzazione del servizio era basata su un organico medico proprio del 118 (5 medici + 1 primario) affiancato, a Trecenta, da medici anestesisti dipendenti dell'Ulss e da medici appartenenti ad una cooperativa i servizi.
L'assunzione di 2 medici anestesisti-rianimatori nell'organico del 118 che andranno a sostituire i medici della cooperativa - aldilà di considerazioni sulla qualità delle prestazioni che non è giusto fare perché sede non adatta (tra i medici della cooperativa ci sono degli ottimi professionisti pur non essendo anestesisti-rianimatori) - comporterà sicuramente alcuni vantaggi, il principale di questi sta nella continuità.
I medici appartenenti all'organico aziendale conoscono il territorio, le dinamiche ed i percorsi diagnostico-terapeutici, evitando perdite di tempo e trasferimenti in sede non idonea. Per esempio, alcuni tipi di ictus ischemici possono giovarsi di trombolisi solo se giungono in stroke entro 3 ore dall'esordio dei sintomi. E' ovvio che il corretto inquadramento diagnostico, la conoscenza del protocollo aziendale e il trasferimento del paziente nella sede idonea, fanno la differenza sulla prognosi. I medici esterni all'azienda sono spesso non specialisti che, a volte, fanno a Trecenta solo qualche turno sporadicamente.
Prossimamente, si parla a partire dal 1° dicembre, l'organico medico del 118 in alto Polesine sarà costituito completamente da medici dipendenti dell azienda, con tutti i vantaggi che ciò può dare al territorio.

Ecco lo schema di regolamento con i nuovi standard ospedalieri. Le Regioni dovranno tenerne conto per tagliare i posti letto


Il ministro della salute Renato Balduzzi ha inviato alla conferenza stato-regioni lo schema di regolamento che fissa i nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l'assistenza ospedaliera, in applicazione del decreto legge n. 95/2012 (spending review).
I nuovi standard serviranno anche ad individuare quali letti tagliare per raggiungere lo standard di 3,7 letti per 1000 abitanti stabilito dalla spending review.

07 NOV - Tra le norme più controverse della spending review di Monti riguardanti la sanità, figura certamente il taglio dei posti letto ospedalieri che dovranno scendere a un livello di 3,7 letti ogni mille abitanti. Un ridimensionamento della rete ospedaliera di diverse migliaia di letti (le stime variano tra i 20 e i 27 mila letti da tagliare rispetto alla dotazione attuale).
La stessa spending review prevedeva però che il taglio si adottasse in conformità con nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l'assistenza ospedaliera, così da garantire un taglio razionale e più equilibrato possibile rispetto alle esigenze di assistenza, considerando anche la stessa spending prevede che i tagli non siano random ma per intere unità di struttura complessa colpendo quelle che hanno bassi indici di attività.
Questi standard dovevano essere fissati da apposito regolamento del ministero, d'intesa con la Stato Regioni, da varare entro il 31 ottobre 2012. La scadenza stabilita dalla spending review è passata sotto silenzio, poi ieri lo stesso Balduzzi ha anticipato ai giornalisti che il testo del regolamento era pronto ed era già stato inviato alle Regioni. Eccolo in anteprima.
Vai al testo del regolamento proposto.
Vai alla sintesi.
Vai alla sintesi dettagliata del regolamento.

7.11.12

Sanità polesana. L'allarme di Francesco Noce

Grande attenzione hanno avuto sulla stampa le preoccupazioni espresse dal presidente dell'Ordine provinciale dei medici, Francesco Noce, sui pericoli derivanti dall'accorpamento della provincia di Rovigo con quella di Verona.

Ecco quindi una rassegna degli articoli pubblicati:

Trecenta. Se sarà accorpamento l'ospedale rischia la chiusura
Gli esuberi veronesi minacciano il San Luca
(La Voce di Rovigo, mercoledì 07-11-2012)

Ordine dei medici in allarme: unione con Verona, sanità Ko
Il presidente Noce: "Perderemo reparti importanti"
(Corriere del Veneto, martedì 06-11-2012)

Sanità. Il presidente dell'Ordine provinciale attacca: "Qui nessuno si e mosso veramente"
Anche i medici dicono no all'accorpamento
Francesco Noce: "Con la soppressione di molti servizi, a pagare saranno i cittadini"
(La Voce di Rovigo, martedì 06-11-2012)

L'allarme dell'ordine dei medici
«L'unione tra le province di Verona e Rovigo? Rischio tagli per la sanità»
Noce: «Ad essere colpiti saranno gli ospedali di Rovigo e Trecenta»
(Il Resto del Carlino, martedì 06-11-2012)


Il Comitato dei cittadini per il San Luca scrive nuovamente a Monti, Balduzzi e Procura della Corte dei conti


Il Comitato di Trecenta scrive al presidente del consiglio Mario Monti, al ministro della salute Balduzzi e alla procura regionale della corte dei conti per sollecitare una risposta alle precedenti segnalazioni.
Ecco il testo della e-mail inviata:

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Il Comitato dei Cittadini per il San Luca, il 28 febbraio, rivolgendosi al Procuratore della Corte dei Conti, ha lamentato sprechi di denaro pubblico all'ulss 18, sprechi denunciati dal vicepresidente della provincia di Rovigo Brusco e mai smentiti;
ha segnalato lo stesso problema al Governo Monti.
Nessuna risposta è pervenuta dalla Procura, risposta di ringraziamento per l'informazione è arrivata dal Governo; la dott. Panuccio del Ministero Balduzzi ha segnalato di aver fatto richiesta di elementi informativi al dipartimento di sanità della Reg. Veneto.
Non abbiamo più avuto notizie.
Noi insistiamo perché il caso sia esaminato con attenzione, non con superficialità, perché in tempi difficili se non si incide sugli sprechi documentati si prendono in giro i cittadini. Alleghiamo relazione del Direttore Generale che comprova quanto affermiamo.
Aspettiamo risposta, perché crediamo nella democrazia, abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni e continuiamo a sperare nella serietà e nell'onestà di molti italiani. 
Per il Comitato Jenny Azzolini
via matteotti 82 Trecenta (Rovigo) 3473490340-0425701126
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"Il Comitato non è mai andato a genio a Laruccia"


Sul ruolo del sindaco di Trecenta nella spaccatura del comitato altopolesano per il San Luca [vedi i due precedenti post] ho ricevuto la seguente e-mail:

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Dividi et impera! Questa è la massima alla quale si uniformano tutti coloro che mettono in cima alle loro preoccupazioni il raggiungimento e la conservazione del potere! Ed il Sindaco di Trecenta si è inserito nella fessura provocata dalla "costola" ficarolese del Comitato - che non ha mai dimostrato di voler agire in armonia con tutto il resto dell'associazione anche se a volte ci possono (e, direi, ci debbono) essere opinioni diverse - e ne ha approfittato per assestare un colpo che, se gestito in maniera scomposta, potrebbe provocare gravi danni alla causa. Il Comitato non è mai andato a genio a Laruccia forse perchè lo ha sempre visto come un avversario politico più che come un prezioso alleato per la comune lotta per l'ospedale dell'altopolesine. Ha sempre temuto che il comitato gli togliesse la scena, e, magari, potesse avere dei meriti propri che andassero a svilire la sua figura di condottiero, unico a cui attribuire il merito della vittoria.
Ma, ancora di più, quanto è successo in questi ultimi anni dimostra una cosa che fa ancora più male. I sindaci, tutti, che si vantano di essere eletti direttamente dal popolo e che per tale motivo si pavoneggiano di un potere spesso ben superiore a quello effettivo che la legge attribuisce loro, non hanno portato avanti gli interessi della cittadinanza ma hanno tenuto in debito conto molto di più gli "ordini di scuderia" dei loro referenti politici. Quale sindaco, a cominciare da Laruccia, ha mai veramente avuto a cuore la sorte del San Luca? Perchè, se così fosse, avrebbero guidato essi stessi il comitato, al di là delle appartenenze politiche sapendo di combattere una battaglia importantissima perchè qui - e chi lo nega dimostra di non capire niente di quanto sta succedendo nel nostro Paese - sono in gioco sia la Democrazia che i diritti dello Stato Sociale costituzionalmente previsti ed ormai regolarmente calpestati. E' una battaglia, questa sì, veramente epocale e invece questi signori di cui nessuno fra qualche anno si ricorderà più - anche se si danno da fare per diventare dei sindaci-faraoni costruendo le loro personali "piramidi" -, pensano come i loro "fratelli" maggiori e sono preoccupati, più di qualsiasi altra cosa, della loro piccola fetta di potere da conservare con le unghie e con i denti invece di usarlo, insieme, per raggiungere (o almeno tentare di raggiungere) fini nobili. I cittadini devono capire che, di fatto, la democrazia rappresentativa è morta (o, quantomeno, è agonizzante) e ruffianare i vari laruccia o pigaiani - li scrivo con la minuscola perchè intendo categorie e non persone - non serve a nulla...
Lettera firmata, Trecenta

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4.11.12

Jenny Azzolini risponde al gruppo di Ficarolo e al sindaco di Trecenta

E rivendica la concretezza del Comitato altopolesano

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altpolesano per il San Luca

Dopo la pubblicazione della conferenza stampa congiunta tra il sindaco di Trecenta Antonio Laruccia e il Gruppo di Ficarolo per il San Luca (vedi post precedente), Jenny Azzolini - portavoce del Comitato altopolesano - ha inviato ai quotidiani locali e a questo blog la dichiarazione che riporto qui sotto.

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Ho letto di una conferenza stampa a “Villa Trebbi”, sede municipale del comune, per lanciare “una grande alleanza delle istituzioni per l’ospedale”, perché, a detta del signor Gallani “abbiamo perso anche troppo tempo ed il tempo della protesta fine a se stessa è finito”. Il sindaco Laruccia e il vicesindaco Armotti hanno dato pieno sostegno a questa iniziativa, lodando “la pragmaticità (?) che distingue il gruppo di Ficarolo dal Comitato Altopolesano, di cui fa parte, ma con cui ha qualche divergenza di opinione”.
E’ utile ricordare che il Comitato Altopolesano ha al suo interno rappresentanti di molti comuni ed è in collegamento con TUTTI  i 25 paesi del distretto 2. A tutti i sindaci è stato consegnato personalmente un lenzuolo-slogan; abbiamo tenuto con cittadini e sindaci assemblee molto partecipate.
L’attività di coinvolgimento di Sindaci, Provincia, Vescovo e Parroci ha portato all’incontro dal Prefetto del 27 gennaio.
Abbiamo denunciato alla Procura della Corte dei Conti gli sprechi segnalati dal Dott. Marcolongo nella relazione del 13-03-2012
Abbiamo inviato in regione, in provincia, a tutti i sindaci proposte concrete per il mantenimento delle qualità del San Luca e per una sua riqualificazione (accogliendo anche le proposte del Tavolo Tecnico formato da sindaci, provincia, regione, Ulss 18).
Ci siamo incontrati a Villadose con comitati, di Rovigo Adria, Delta per esaminare in modo collettivo lo stato della sanità di tutto il Polesine.
Abbiamo notificato al Ministro Balduzzi il problema della riduzione di servizi e della creazione di situazioni di difficoltà per una popolazione di 85.000 altopolesani.
Abbiamo segnalato al Presidente Monti gli sprechi già denunciati alla procura.
Abbiamo ricordato al Presidente Zaia la gravità del problema liste d’attesa (citando esempi concreti con nome e cognome).
Abbiamo incontrato rappresentanti sindacali provinciali.
Teniamo un blog aggiornato per essere in contatto con i cittadini di tutti i 25 paesi.
Abbiamo ottenuto risposte, non solo segnalazioni di lettura, dal Ministro Balduzzi, dal Presidente Monti, dal presidente Zaia, da vari sindaci, dal presidente della conferenza dei sindaci.
Non abbiamo mai avuto risposte né da Laruccia, né da Armotti.
O non leggono la posta o non funzionano i computer del comune, o disturba il Comitato Altopolesano.
Perché si assumono la responsabilità di non difendere la salute dei loro concittadini per antipatie personali?
Sono arrivati a far togliere striscioni dall’edicola, hanno fatto pressioni per ottenere le chiavi della stessa, in cui si trovano ancora le insegne delle associazioni Aido - Anteas - Avis - Laser - Noi - Pro Loco - Volontariato Vincenziano oltre ad altro materiale del comitato.
Perché?
E’ difficile trovare un altro sindaco o vicesindaco che spenga INIZIATIVE POPOLARI socialmente utili, pacifiche e RISPETTOSE DELLA LEGGE. Le scelte del Laruccia e dell’Armotti di aprire un tavolo con quelli di Ficarolo appaiono chiaramente come volontà di isolare il Comitato Altopolesano, screditarne l’impegno costante proponendo fantomatiche nuove strategie last minute. L’interesse episodico e blando degli amministratori locali dà ragione a quelli che vedono l’amministrazione disposta a tutto pur di sminuire la qualità dell’impegno mio e del Comitato: tutto sulla pelle dei trecentani e degli altri altopolesani.
Poi, quando io reagisco al sopruso, assumono l’atteggiamento delle vittime. Si fingono oggetto di un ODIO (!!!) ingiustificato.
E appoggiano una “strategia diversa”. Che parte male, perché si fonda anche su parecchi elementi sbagliati (come già evidenziato da un primario del San Luca in una assemblea a Ficarolo).
Insieme a tanti cittadini di tutti i colori politici io mi propongo non come persona super partes.
Io sono di parte. Sono dalla parte di chi ha bisogno, di chi è leso nei diritti, di chi rispetta la legge ma non è rispettato, di chi non accetta l’arroganza di persone disposte a portare un (rozzo) confronto (non) politico anche su temi che riguardano la salute della gente .
Trecenta 1 novembre 2012.
Jenny Azzolini – Portavoce del Comitato altopolesano per il “San Luca”

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3.11.12

Per la regia di Antonio Laruccia, si spacca il comitato altopolesano per il San Luca


Il Gruppo di Ficarolo si mette in proprio

Mi ha fatto un certo effetto leggere sul Resto del Carlino e sul Gazzettino dello scorso 31 ottobre che il Gruppo Ficarolo per il San Luca ha presentato le sue proposte all'amministrazione comunale di Trecenta.
A Trecenta ha sede il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, di cui il gruppo di Ficarolo dovrebbe far parte, e nessuno meglio del sindaco Laruccia è informato sulle attività del comitato. Da ultimo, durante la recente fiera del paese, il comitato ha presidiato l'ex edicola con materiale informativo per i cittadini. Informato è informato, forse è questo il problema.
Insomma pare proprio che il sindaco di Trecenta preferisca un altro interlocutore. Quanto al gruppo di Ficarolo o è sfuggito loro questo aspetto o si sono radicalizzate le differenze che ho riscontrato partecipando a qualche riunione del comitato altopolesano e hanno deciso di agire autonomamente. O c'è qualche altro motivo ancora.
Sta di fatto che il sindaco Laruccia ha ottenuto una spaccatura del comitato. Avrei preferito che, invece di dividere i comitati, si fosse preoccupato di unire i suoi colleghi dell'altopolesine, quei sindaci che non hanno certo brillato per attivismo sul problema dell'ospedale di Trecenta.
In questi mesi ne sono successe di cose, dalle promesse dell'assessore Coletto e del dirigente regionale alla sanità Mantoan, puntualmente disattese, alla spendig review del governo Monti, fino ai tagli della giunta regionale, ancora più consistenti. E il sindaco di Trecenta si preoccupa di dividere i comitati popolari! Le luci della ribalta hanno fatto il resto e il gruppo di Ficarolo, per così dire, si è messo in proprio.
Non è una bella notizia ma non è neanche la fine del mondo. Forse tutto, d'ora in poi, sarà più chiaro.
Agli amici di Ficarolo, che preferiscono i contatti istituzionali e bollano il comitato altopolesano di protestare a vuoto («Per noi il tempo della protesta fine a se stessa è terminato» ha affermato Mario Gallani), voglio raccontare un fatto. Al termine dell'ultima riunione della conferenza dei sindaci dell'Ulss, il sindaco di Ficarolo, l'altro sponsor del gruppo di Mario Gallani e Dino Chieregati, ha ricordato che per due volte il gruppo ha chiesto, senza esito, di essere sentito dalla conferenza o dall'esecutivo, l'organismo ristretto che prepara le riunioni della conferenza. Il sindaco di Ficarolo, molto istituzionalmente, ha perorato ancora una volta questo confronto ma nessuno ha mostrato grande interesse. Il presidente della conferenza, Antonio Bombonato, avrebbe risposto: «Vorrà dire che perderemo altre due ore».

2.11.12

Ospedale di comunità a Trecenta: 5 letti in più o in meno?


Come è stato "comunicato" dalla dirigenza dell'Ulss 18 alla conferenza dei sindaci (vedi post precedente) gli attuali 10 posti letto di HRSA del San Luca saranno sostituiti con 15 posti letto che formeranno l'ospedale di comunità dell'altopolesine.

Domanda: saranno 5 posti letto in più, nel senso che si aggiungono ai 10 letti esistenti di HRSA, oppure verranno ridotti di 5 i posti letto per acuti?

Gli ospedali di comunità all'interno degli ospedali di Rovigo e Trecenta


Molta attesa per l'ultima riunione della conferenza dei sindaci. Al secondo punto dell'ordine del giorno si doveva parlare, infatti, di ospedali di comunità, una delle novità del nuovo piano socio sanitario regionale (Pssr).
Le aspettative sono andate in gran parte deluse. L'argomento è stato spostato all'ultimo posto della scaletta quando ormai, verso le 19.30, erano rimasti pochissimi sindaci. I dirigenti dell'Ulss hanno precisato subito che si trattava solo di una "comunicazione" e che, in altre parole, i sindaci non avevano alcuna competenza sull'argomento; pura cortesia l'informativa della dirigenza Ulss. Non mi risulta che ciò abbia sollevato proteste.
Ospedali di comunità, di che si tratta? All'interno degli ospedali di Rovigo e Trecenta verranno individuati dei posti letto da destinare a pazienti dimessi dai reparti ma non ancora in grado di tornare a casa. A Trecenta, in particolare, i 10 posti letto dell'HRSA - un servizio di ricovero temporaneo, istituito nel 2008, destinato a pazienti anziani, fragili e con complesse patologie che, dopo la permanenza in ospedale, necessitano di supporto, riabilitazione e particolare attenzione prima di tornare a casa - verranno sostituiti da 15 posti letto che andranno a costituire l'ospedale di comunità.
E allora, rimane tutto com'era? Non proprio, c'è un'importante differenza tra HRSA e ospedale di comunità: mentre il paziente in HRSA è pur sempre all'interno di un ospedale e, se necessario, può averne l'assistenza, negli ospedali di comunità il malato avrà un'assistenza infermieristica, fornita dall'ospedale, ma sarà in carico al medico di medicina generale, il medico di famiglia.
Ma i medici di medicina generale ne sono al corrente? Ve lo immaginate un paziente di Castelmassa o Melara che viene trasferito nell'ospedale di comunità? Avrà l'assistenza infermieristica ma, per il resto, avrà bisogno del proprio medico di base. Il medico per seguirlo dovrà andarlo a visitare al San Luca?

1.11.12

Il decreto Balduzzi è legge.


fonte: http://www.quotidianosanita.it

Il senato ha approvato in via definitiva il ddl di conversione del decreto sanità. Il testo non ha subito modifiche ulteriori ed è dunque identico a quello approvato due settimane fa dalla Camera. Cure primarie, intramoenia, responsabilità professionale, Lea, farmaci. Ecco come cambieranno. Tutte le norme, articolo per articolo.

31 OTT - Il Senato (con 181 sì, 43 no e 23 astenuti) ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute", senza alcuna modifica rispetto al testo già approvato dalla Camera.
 

Leggi la sintesi delle norme e il testo completo.