30.1.12

Il direttore dell’Ulss 18: "Io opero con risorse certe. Il resto sono chiacchiere". Intervista al Resto del Carlino

Sul Resto del Carlino di ieri è apparsa un'intervista al direttore generale dell'Ulss 18 nella quale Adriano Marcolongo risponde alle accuse che gli sono state addossate nella riunione di venerdì 27 gennaio.
L'intervista è molto importante perché, dopo aver fatto scena muta davanti al prefetto e ai sindaci, ora il direttore generale dell'Ulss dice il suo punto di vista ed è un'opinione in aperto contrasto con quanto dichiarato dai rappresentanti della regione Veneto.
Poiché ho constatato che il link all'intervista spesso non funziona, ne riporto di seguito il testo.
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Il direttore dell’Ulss 18: "Io opero con risorse certe. Il resto sono chiacchiere"

Nel mirino Adriano Marcolongo e la sua gestione della sanità polesana


Rovigo 29 gennaio 2012 - Un intero pomeriggio di passione, stretto nella morsa delle critiche dei cittadini imbufaliti da una parte, e della Regione con in primis il segretario alla Sanità Domenico Mantoan dall’altra. Nel mirino, venerdì prima, dopo e durante l’incontro in prefettura sul futuro dell’ospedale San Luca di Trecenta, è finito Adriano Marcolongo, direttore generale dell’Ulss 18, e la sua gestione della sanità polesana.

Dottor Marcolongo, partiamo dalla fine. Si aspettava le contestazioni della gente, di fronte alla prefettura?
«Sapevo che ci sarebbe stata una protesta. La gente giustamente difende un presidio ospedaliero. Io penso però una cosa: bisogna spiegare alle persone, anche le cose antipatiche. Non bisogna illudere o fare false promesse. Succede come nel rapporto genitori e figli: io di figli ne ho quattro bambini, mi hanno fatto diverse richieste ma io gli ho detto anche qualche no. Certo, è più difficile dire qualche no piuttosto che dire sì».
Si riferisce a quello che hanno detto il dirigente Mantoan e l’assessore Coletto a proposito del San Luca che deve restare un ospedale per acuti?
«Coletto ha confermato che il San Luca è e deve restare un ospedale per acuti. Ha ragione, neppure io ho mai detto che non lo fosse. Non c’è nessun documento che smentisce questo».
Esiste però il documento da lei presentato a Mantoan il 17 gennaio scorso con la riorganizzazione degli ospedali di Trecenta e Rovigo da cui emergono una serie di tagli al San Luca.
«Si tratta di un documento di rivisione dell’offerta chirurgica sulla base delle risorse».
E quindi?
«Quindi io opero con atti e risorse certe, non con le fantasie. Tutto il resto sono chiacchiere».
Quello che le ha imposto Mantoan di dotare il San Luca dei medici e di ciò che serve per far funzionare a regime la chirurgia, che «a pagare ci pensa la Regione» secondo lei, dunque, non è realistico?
«Se il segretario dice che ci sono più risorse, che tutto è possibile...».
Lei cosa dice?
«Io avevo fatto un piano con le risorse a disposizione, circa 417 milioni di euro. Se ci sono più risorse siamo tutti più felici. Mi pare ci sia una visione piuttosto distorta dei comuni mortali: sembra che con le risorse a disposizione non assuma».
Ora cosa intende fare?
«Chiederò le risorse necessarie per assumere i chirurghi e poi vedremo».
E fino ad oggi non ha chiesto?
«Certo che ho chiesto. Avevo già chiesto risorse lo scorso anno ma non me le hanno date. E io che dovrei fare? Me lo dica lei».
Lei ha presentato nel 2008, e riproposto anche poi, un altro documento sulla ridefinizione dei tetti e del budget economico delle strutture private preaccreditate grazie alla quale si riusciva a ottenere un risparmio annuo di 14 milioni di euro. Che ne è stato?
«Quel documento viene ripresentato ogni anno. Noi non è che cambiamo idea perché i problemi sono rimasti quelli di quattro anni fa. Ognuno però deve assumere la propria parte, io penso di avere fatto la mia».


29.1.12

Graziano Azzalin, “Sul futuro del San Luca, risposte superficiali e con troppe contraddizioni per essere rassicuranti”

Il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin mostra tutto il proprio scetticismo all’indomani del vertice in Prefettura a Rovigo per cercare di fare il punto sulla situazione della sanità polesana. “Purtroppo – sottolinea Azzalin – quello che è emerso con chiarezza è che il rimpallo di responsabilità non offre una soluzione a problemi che esistono e sono reali. Come reale è il Piano socio sanitario elaborato dalla Giunta, che fissa criteri e paletti precisi, ma che ieri il segretario regionale alla Sanità Mantoan e l’assessore Coletto hanno fatto finta che non esistesse. Il problema è che la maggioranza che dovrebbe guidare il Veneto annaspa fra l’incapacità nel compiere scelte non più rinviabili e fra divisioni sempre più gravi non solo fra i partiti, ma anche nei partiti”.

Leggi tutta la dichiarazione sul sito di Graziano Azzalin.

“L’ospedale San Luca sarà rilanciato”


ROVIGO
PREFETTURA AL PALAZZO DEL GOVERNO IL VERTICE SUL DESTINO DELL’OSPEDALE DI TRECENTA. C’ERA L’ASSESSORE REGIONALE COLETTO
Marco Randolo ROVIGO - Il San Luca non chiude. Anzi: si potenzia. Parola dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, mattatore nell’incontro di ieri, nella prefettura di via Celio. “L’ospedale di Trecenta sarà rilanciato”, annuncia in serata Coletto prima di scappare via. Confermando, poi, quanto aveva detto anche appena arrivato a Rovigo, più di due ore prima: “Non abbiamo mai messo in discussione il San Luca”. E’ il sindaco di Trecenta Antonio Laruccia a spiegare meglio i contenuti del vertice. “Sono soddisfattissimo - dice il primo cittadino uscendo dal palazzo del governo - perché la Regione si è chiaramente espressa per un rilancio dell’ospedale”. Il dirigente regionale Domenico Mantoan, nel corso dell’incontro, avrebbe addirittura spronato il direttore generale dell’Ulss 18 Adriano Marcolongo a prevedere a breve nuove assunzioni “per stabilizzare i servizi al momento in carenza, come cardiologia, anestesia e chirurgia”.


Leggi tutto l'articolo su La Voce di Rovigo.

Fischi e proteste contro Marcolongo, il direttore commissariato


Stesso trattamento anche per l’assessore regionale Coletto

Rovigo, 28 gennaio 2012 - TUTTI contro Marcolongo, dalla Regione ai manifestanti. Appena arrivato di fronte alla prefettura, ieri pomeriggio, il direttore generale dell’Ulss 18 è stato accolto con una bordata di fischi dai circa 150 manifestanti, cittadini dell’Alto Polesine, attrezzati di striscioni, fischietti e cartelli coi nomi dei comuni, contro la chiusura o il ridimensionamento dell’ospedale San Luca di Trecenta.
Era atteso anche l’assessore regionale Luca Coletto, arrivato assieme al dirigente della sanità regionale Domenico Mantoan. Anche per l’assessore pioggia di fischi e imprecazioni. Contestato pesantemente dai manifestanti che si sono addirittura avvicinati minacciosi. Tre signore di una certa età, accaldatissime, lo hanno accerchiato con in mano un lenzuolo con su scritto: «Roma ladrona? E la Regione Veneto?».

Leggi tutto l'articolo di Tommaso Moretto su Il Resto del Carlino.

28.1.12

San Luca, riunione in prefettura. E' andata bene ma non si può abbassare la guardia


Gli striscioni del Comitato per il San Luca

Eravamo tanti ieri davanti alla prefettura di Rovigo per difendere il "San Luca" e il nostro diritto alla salute.
Tanti e motivati, decisi ad avere delle risposte precise senza farci prendere il naso. L'esperienza è quella: impegni e promesse si sono sprecati tante volte in passato per constatare poi nuovi tagli e riduzioni di reparti e di servizi. E così quando sono arrivati i rappresentanti del governo regionale e il direttore generale dell'Ulss 18, i fischietti hanno funzionato a pieno regime, un rumore assordante perché questa volevamo farci vedere e sentire.
Non so se questa calorosa accoglienza abbia contribuito all'esito della riunione, sta di fatto che alla fine abbiamo raccolto con una certa incredulità il resoconto che ce ne hanno fatto sindaci e assessori che uscivano dalla prefettura.
Sorpresi nell'apprendere che il dirigente regionale alla sanità Domenico Mantoan ha apertamente accusato il direttore generale dell'Ulss di non aver dato corso a decisioni già prese: può assumere medici e infermieri anche da domani, senza la necessità di alcuna autorizzazione regionale, perchè i servizi di base vanno garantiti e l'ospedale da peso deve diventare opportunità.
E Marcolongo non ha detto una parola! Ha incassato la critica senza replicare nulla. Sorprendente anche questo.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato dei Cittadini per il San Luca, conferma l'andamento della riunione ma ha dovuto chiedere esplicitamente una data precisa entro cui verificare l'attuazione degli impegni presi dalla regione e, infatti, fra un mese ci sarà una nuova riunione in prefettura, più ristretta, per fare il punto della situazione.
Qualche amministratore comunale mi ha detto: "l'ospedale non verrà chiuso ma rafforzato, è andata bene, forse troppo". Lasciando intendere: speriamo che, questa volta, gli impegni vengano mantenuti.
Il prefetto Romilda Tafuri, che molto si è spesa per organizzare la riunione, si è impegnata a fare da garante della difesa del diritto dei cittadini e ha ringraziato il Comitato per il San Luca con cui si terrà in contatto per il controllo dei tempi.
E' andata bene ma non è finita. Fino a quando i risultati non si saranno concretizzati non potremo abbassare la guardia. Sono tempi duri e dobbiamo essere perseveranti e tenaci.

24.1.12

Chiusura ospedali. Leonardo Padrin: "Siamo sempre di fronte agli stessi allarmi infondati"

Leonardo Padrin, presidente della V commissione regionale sanità, smentisce le voci circolate a più riprese nei giorni scorsi sulla chiusura di 24 o 26 ospedali nel Veneto. "Siamo sempre di fronte agli stessi allarmi infondati" afferma a Rovigooggi.it il 22 gennaio scorso.
Chi segue questo blog ha imparato che, purtroppo, gli allarmi sul San Luca non sono mai stati infondati. Questo blog è nato perché c'erano voci di chiusura del reparto di riabilitazione pneumologica. E il reparto, dopo un'infinità di smentite, rassicurazioni, e accuse di allarmismo, è stato effettivamente chiuso. Le voci di chiusura del reparto di chirurgia non erano infondate: c'è voluta la mobilitazione di società e amministratori locali per fermarla lo scorso anno. Ed è di pochi giorni fa la testimonianza di un paziente che dovrebbe sostenere un intervento in aprile al quale dicono che, forse, dovrà farlo a Rovigo perché a Trecenta il reparto sarà chiuso nel prossimo mese di febbraio.
Leonardo Padrin è un'eccezione? Le sue non sono accuse di allarmismo che mirano a nascondere le reali intenzioni della giunta regionale? Lo spero, per la sua reputazione e, soprattutto, per l'ospedale di Trecenta.
Ma non ci vorrà molto tempo per appurare la consistenza della dichiarazione del presidente della commissione regionale per la sanità. Lo sapremo venerdì prossimo, quando l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto, in prefettura a Rovigo, davanti a tutti i sindaci dell'altopolesine e all'amministrazione provinciale dovrà parlare chiaro. Saremo lì e sapremo subito che cosa intende fare la regione dell'ospedale di Trecenta.
Scarica il volantino del Comitato dei Cittadini per il San Luca.

22.1.12

Ficarolo, l'intervento di Jenny Azzolini, portavoce del comitato dei cittadini per il San Luca


Pubblico un ampio stralcio dell'intervento di Jenny Azzolini, portavoce del comitato dei cittadini per il San Luca, in occasione della serata "A difesa del San Luca" che ha avuto luogo a Ficarolo venerdì scorso.

Buona sera a tutti, grazie per avermi invitata, grazie della vostra presenza.
Io leggo il mio intervento per evitare qualsiasi strumentalizzazione e non voglio dimenticare di dire qualcosa che per il comitato è importante.


Mi fa piacere si allarghino le occasioni di incontro, sono prova di volontà di collaborazione, voglia di conoscere con precisione e direttamente i problemi senza limitarsi ad un, a volte superficiale, sentito dire,
questo incontro dimostra la voglia di esserci come cittadini, perché impegno civile non è solo andare a votare,  ma è anche controllare i comportamenti, le scelte e le prese di posizione di chi ci guida.
Spesso chi ci governa ha anche bisogno dei nostri stimoli.
Innanzitutto vorrei precisare che io non sono il presidente del Comitato, ma soltanto il portavoce a disposizione di un gruppo spontaneo nato per difendere la salute dei cittadini dell’Altopolesine, aperto a persone di tutti i paesi, di tutti i partiti, di ogni posizione ideologica (infatti per il problema di cui stiamo parlando sono in contatto con Bellotti – Coppola – Azzalin, quindi…).


L’esperienza del Comitato Intercomunale è nata nel 2004, ha avuto intenso impegno per qualche anno.
Abbiamo lavorato con qualche sindaco, abbiamo fatto gruppi di studio, qualche assemblea con il sostegno anche allora del Vescovo che ha fatto sentire la sua vicinanza con Don  Fantinati.
Ma abbiamo fatto un errore, non ci siamo esposti sui giornali, non abbiamo fatto un lavoro capillare con la gente, se non con la raccolta di 6000 firme , depositate in Regione ed ignorate.


Ora lasciamo stare difficoltà, errori, mancanze del passato e vogliamo a tutti i costi andare avanti fino a che il discorso salute, che prevede chiarezza sul San Luca e sulla sanità nel territorio, non è definito.
Perché si gioca al massacro sul San Luca dicendo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa (e su questo possiamo essere d’accordo ), ma nella realtà viene smantellato il San Luca ed è contemporaneamente ridotta l’attività di assistenza sul territorio (Adi – ambulatori – punti sanità).


Ed il gioco è facilitato dal fatto che non c’è un progetto chiaro, scritto, motivato dalle esigenze reali dei cittadini.
L’unico progetto puntuale di ciò che si intende per servizio ospedaliero è la pubblicazione del 1997 fatta ai tempi del dott. Tessari.
Da qualche tempo a questa parte c’è un’alternanza di riduzioni, spostamenti, riorganizzazioni, sospensioni momentanee (che magari  diventano  permanenti) senza che ci sia o che si conosca una seria valutazione della domanda della popolazione altopolesana, che è prevalentemente anziana.
Così come pare manchi un’idea  chiara della realtà geografica in rapporto alla distribuzione dei centri ospedalieri.


Senz’altro va tenuta presente l’offerta dell’ospedale di Santa Maria, ma la Regione non può privilegiare finanziamenti al privato a danno del pubblico: Noi cittadini dobbiamo aver ben presente che se la spesa personale sanitaria nel privato convenzionato è la stessa del pubblico, lo stato spende molto di più per i servizi del privato e questi sono sempre soldi nostri che sborsiamo anche se non direttamente.


Un elemento che amareggia, per non dire offende, è l’affermazione più volte riproposta sia da Marcolongo, sia dallo staff dirigenziale dell’ULS 18 e ripresa nella sostanza se non nella forma dai politici Coppola, Corazzari e Mainardi “il San Luca muore perché non c’è domanda”.


Ora è facile ribattere ed abbiamo scritto qualcosa pubblicato ieri (19 gennaio) sulla Voce, ma non troviamo sia segno di rispetto raggirare i cittadini, che in questo caso sono  provati da problemi di salute e spesso sono i  più poveri che non hanno possibilità economiche per difendersi e trovare alternative.


(.....) Noi siamo fermamente decisi a continuare ad oltranza: la nostra disponibilità e la nostra pazienza sono solide. Sollecitiamo in continuazione giornali, Tv (Striscia la Notizia – Tele estense), politici di tutte le correnti, con telefonate e messaggi, i sindaci dell’altopolesine.


Non dobbiamo dimenticare che più siamo numerosi più forza abbiamo e non ci lasceremo impressionare dal qualunquistico “ormai  è tutto deciso, ogni sforzo è inutile, noi non contiamo niente”.


Anche le scelte apparentemente immutabili possono cambiare. Il San Luca ne è un esempio.


Ficarolo 20 gennaio 2012

Ficarolo "A difesa del San Luca"


Venerdì scorso, a Ficarolo, la sala Auser era gremita, molte le persone in piedi, diversi giovani con macchina fotografica e blocco da appunti e nessuno si è perso una parola. Il titolo della serata "A difesa del San Luca" spiega tanta partecipazione. Tutti hanno avuto la sensazione che il momento sia decisivo per il futuro dell'ospedale di Trecenta.

   Erano presenti i sindaci di Trecenta e di Ficarolo, il parroco di Ficarolo, l'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco, il consigliere regionale Corazzari, e Jenny Azzolini del comitato dei cittadini per il San Luca. In sala anche Gianni Tessari, già direttore generale dell'Ulss, che però non ha preso la parola.

   E’ stata ribadita la necessità di riportare il San Luca allo stato di ospedale per acuti. L’alto Polesine ha già dato tanto, con la chiusura di 4 ospedali, e non può permettersi di perdere anche il San Luca, attorno al quale ruota un bacino d’utenza che conta circa 84.000 persone.
   Si è parlato dei costi della sanità privata convenzionata e si è accennato a quelli per mantenere la nuova struttura d’ingresso dell’ospedale di Rovigo. Quella del capoluogo resta una struttura vecchia che non può compensare, per quanto rimaneggiato, il ruolo del San Luca.
   E’ stata posta attenzione alla struttura del territorio e alla popolazione che lo abita, formata in prevalenza da persone anziane, e ai costi che la nostra unità sanitaria affronta per spostare queste persone in altre realtà sanitarie.
  L'attuale direttore generale dell'Ulss 18, Adriano Marcolongo, è stato chiamato in causa per il suo impegno nel 'distruggere' la sanità altopolesana.

In vista della riunione di venerdì prossimo, i due sindaci presenti hanno ribadito l’opportunità di depositare la fascia nel caso non si ottengano soluzioni positive. I presenti sono stati sollecitati a partecipare numerosi al presidio davanti alla prefettura in concomitanza con la riunione.

(ringrazio Paola per la collaborazione)

18.1.12

Ospedale di Trecenta, adesso ci facciamo vedere


Cittadini, sindaci, provincia, sacerdoti e vescovo hanno provato a farsi sentire, sono stati ignorati. Ora il Comitato dei Cittadini per il San Luca ritiene sia il momento di farsi vedere.
Venerdì 27 gennaio, alle 15.30, in prefettura, si riuniranno i sindaci del distretto socio- sanitario n.2, rappresentanti istituzionali, regionali e nazionali, il presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss, la rappresentanza del comitato dei cittadini, presidente e vice-presidente della provincia, l'assessore alla sanità al Comune di Trecenta, l'assessore regionale alla anità Luca Coletto, il segretario generale e il direttore generale dell'ULSS 18.
Il comitato invita tutti i cittadini dell'altopolesine a dar vita a un presidio davanti alla prefettura in concomitanza con la riunione. L'appuntamento è per le ore 15.00.
Se saremo numerosi la nostra presenza - e il suo significato - non potranno essere ignorati.
Scarica il volantino del comitato.

17.1.12

Chirurgia al San Luca, le intenzioni della regione Veneto


Leonardo Padrin, presidente
della commissione sanità del
consiglio regionale del Veneto

Ora non ci sono dubbi sulle intenzioni della regione Veneto sull'ospedale di Trecenta. Infatti, Leonardo Padrin, presidente della quinta commissione consiliare (sanità) ha dichiarato testualmente: “Non credo che i cittadini altopolesani abbiano bisogno del reparto di chirurgia”.
“Non credo che i cittadini altopolesani abbiano bisogno del reparto di chirurgia”?. Ma sulla  base di quali elementi Leonardo Padrin lo afferma? Non si sa (si veda l'articolo di Rovigooggi.it). Non porta alcun criterio di valutazione, nessun ragionamento. Insomma, gli girava di dire così!
Qualcuno dovrebbe chiedere al consigliere Padrin: le giunte e i consigli regionali precedenti, i precedenti presidenti di commissione, i direttori generali che si sono succeduti nel tempo, che credevano, invece, che un reparto di chirurgia fosse necessario in ognuno dei tre ospedali pubblici della provincia di Rovigo, erano degli incompetenti spreconi che hanno dilapidato ingenti risorse pubbliche?

15.1.12

Venerdì 27 gennaio 2012, una riunione decisiva per l'ospedale di Trecenta



Ormai è sicuro, la riunione chiesta dai sindaci dell'altopolesine per mettere alle strette la regione veneto sul destino del San Luca si terrà venerdì 27 gennaio 2012, alle 15.30, in prefettura a Rovigo.
Il prefetto di Rovigo, Dr.ssa Romilda Tafuri, che si è prestata a rappresentare le esigenze dei sindaci, è finalmente riuscita ad avere la disponibilità di tutte le figure istituzionali necessarie e, in particolare, quella dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto.
Coletto, questa volta, dovrà dire chiaro le intenzioni vere della giunta regionale. Basta genericità, mistificazioni e ipocrisie. L'ospedale per sopravvivere ha bisogno di rimanere un ospedale per acuti e questo significa che si dovrà ripristinare quanto è stato tagliato, che si dovrà smettere di dirottare gli utenti verso altre strutture pubbliche o private per creare le condizioni o, meglio, i pretesti, per chiudere l'ospedale.
Non si potrà più giocare con le parole. Non si parli di razionalizzazione perché questo, per l'ospedale di Trecenta, ha sempre significato una sola cosa: tagli di reparti e servizi!
Al San Luca non rimane più niente da tagliare. Ciò che va eliminato, espulso, è la politichetta delle convenienze elettorali. L'assessore Coletto non si illuda: non ci faremo più prendere per i fondelli! Se ci vorrà infinocchiare ce ne accorgeremo e ne tireremo tutti le conseguenze.

14.1.12

Nuovi motivi di allarme per il 'San Luca': preoccupazioni anche per la terapia intensiva


Secondo l'assessore provinciale Guglielmo Brusco entro febbraio potrebbero chiudere la chirurgia protesica, la chirurgia generale, la chirurgia toracica e  una parte degli infermieri della terapia intensiva potrebbe essere trasferita all'ospedale di Rovigo. A tal proposito, Brusco punta il dito contro Adriano Marcolongo, il direttore generale Ulss 18.
In un'intervista a RovigoOggi.it dichiara:
"Marcolongo prende al San Luca perché è la struttura meno difesa dalla Regione. Sapeva che un grande spreco c’era nelle convenzioni con i privati, l’ha anche scritto alla Regione. Ma l’Ulss 18 ha sottoscritto lo stesso queste convenzioni incredibilmente pesanti per le casse pubbliche".
(leggi tutto l'articolo).

In pericolo il reparto di chirurgia


Il direttore generale dell'Ulss sta preparando il terreno?
Sembrerebbe di si: "la Regione ha stabilito nuovi obiettivi e io, come dirigente, devo metterli in pratica".
A proposito: quando potremo sapere anche noi - non-direttori-generali - i "nuovi obiettivi" della Regione Veneto?

Dal sito del Resto del Carlino:

Rovigo, 11 gennaio 2012 - La chirurgia sparità dal San Luca. E’ questa la voce che serpeggia tra i corridoi dell’ospedale di Trecenta: le specialità di chirurgia protesica e toracica saranno concentrate a Rovigo da febbraio mentre da marzo partirà il servizio di ‘week surgery’, ovvero la possibilità di effettuare piccoli interventi dal lunedì al venerdì. «E’ una possibilità — conferma il direttore generale dell’Ulss 18 Adriano Marcolongo, relativamente alla chirurgia toracica, il cui spostamento da Trecenta al capoluogo polesano era già stato ventilato prima di Natale — comunque nessuno ha mai parlato di chiudere Trecenta, basta che la gente ci vada: la Regione ha stabilito nuovi obiettivi e io, come dirigente, devo metterli in pratica, certo, se un servizio viene utilizzato resta, ma se lo usano in pochi, lei capisce... ».
(leggi tutto l'articolo)

13.1.12

Vescovo e parroci in difesa dell'ospedale


Il vescovo e i sacerdoti dell'alto e medio polesine hanno scritto al direttore generale dell'Ulss 18, al presidente della Regione, al prefetto, a sindaci e assessori per difendere l'ospedale di Trecenta.
Riporto il resoconto che ne ha fatto il Gazzettino lo scorso 10 gennaio.
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Si muove in difesa dell'ospedale altopolesano anche la diocesi: lo fa con una lettera-comunicato del vescovo di Adria-Rovigo, Lucio Soravito, sottoscritto dai sacerdoti del medio-alto Polesine, inviato al direttore generale dell'Ulss 18, Adriano Marcolongo, al presidente della Regione, Luca Zaia, a prefetto, presidenza della Provincia, sindaci, funzionari e assessori regionali.
«I sacerdoti del medio-alto Polesine - si legge nella missiva - ritengono doveroso far conoscere il loro pensiero come manifestazione di un impegno che vogliono esprimere, in tempi e modi dovuti, nel prossimo futuro». Ricordando che la Costituzione «tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività», il clero polesano «riconosce quanto di buono è stato fatto per garantire a tutti» tale diritto, e «prende atto che la spesa sanitaria attuale non è più sopportabile dal sistema italiano e che, di conseguenza s'impongono giusti risparmi». Tuttavia il documento precisa che «i risparmi non possono mai andare a detrimento dei diritti inalienabili del malato-persona umana, specie se anziano e/o indigente», ed «è inconcepibile ed incomprensibile che sia permesso ai furbi di ottenere guadagni prestando servizi sanitari, non sempre eccellenti, in ogni caso pagati dai contribuenti. Non è più tollerabile che, soltanto a pagamento, si possano ottenere, in tempi ragionevoli», cure urgenti.
Prendendo atto dell'«implacabile depotenziamento» subito dal S. Luca negli ultimi anni, «si constata che si procede in un'apparente confusione di idee e prospettive, forse per poter agire più liberamente nel buio che si va creando». I sacerdoti chiedono che «si salvaguardi la presenza e l'adeguata azione dell'ospedale S. Luca, e si assicurino i servizi sanitari più richiesti; in particolare, accanto al pronto soccorso, alla medicina e alla lungo-degenza, alla riabilitazione e alla radiologia, si conservino anche la chirurgia, l'oncologia, la cardiologia e la terapia intensiva».
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Il sito della diocesi di Adria-Rovigo è il seguente: http://www.diocesi.rovigo.it/