25.12.08

Da non perdere l'ultimo numero de l'Espresso

Nell'ultimo numero dell'Espresso (30 dicembre 2008), a pag 48, troviamo un interessante articolo sulla sanità in Veneto. L'Ulss 18 è protagonista assoluta.
DA NON PERDERE.

24.12.08

Ignorato dall'Ulss il Piano locale per la domiciliarità

I tagli al materiale sanitario fornito ai pazienti in assistenza domiciliare sono una violazione alla programmazione vigente in materia.

I compiti affidati all'Ulss dal Piano locale per la domiciliarità sono chiari. Invito tutti gli interessati a scaricare il documento direttamente dal sito dell'Ulss e a verificarne i contenuti.

Collegarsi alla home page a questo indirizzo (basta cliccarci sopra): http://www.azisanrovigo.it/
Cercare in basso a destra il link Conferenza dei Sindaci e cliccarci sopra. Scorrere fino in fondo la nuova pagina dove è prevista la sezione Documenti scaricabili: l'ultimo riguarda il Piano locale domiciliarità. A questo punto basta fare clic sul titolo e viene scaricato un file in pdf che si può salvare o leggere direttamente.
Sono 98 pagine. La parte che ci interessa è la 7.1 Interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia dove si parla di:

7.1.2 ADI – Assistenza Domiciliare Integrata a pagina 50.
Il capitolo è tutto da leggere ma a pagina 54 c'è la dimostrazione che l'Ulss non può unilateralmente ridurre i propri impegni. Si veda appunto l'art. 9:

Art. 9 Interventi e prestazioni che rientrano nell’ADI e Ente cui competono

Tra le voci di competenza Ulss troviamo, ad esempio:
- Prelievi ematochimici (in persone non dembulanti)
- Medicazioni: - chirurgiche - decubiti - dermatologiche/oncologiche
- Terapia infusiva reidratante
- Gestione Peg
- Programmi educativi diretti alla prevenzione e alla gestione dei presidi
- Visite domiciliari infermieri ADI
- Partecipazione alle UVMD
- Assistenza non specialistica di supporto

varie altre cose, ma soprattutto:

Fornitura e consegna materiale sanitario, farmaci, presidi per la nutrizione ove previsto.

Quindi non solo presidi e farmaci ma anche materiale sanitario (che, tra l'altro, dovrebbe essere recapitato a casa mentre, invece, tutti o quasi se lo vanno a prendere al San Luca). Tra il materiale sanitario è da considerare tutto ciò che hanno tolto o ridotto ai pazienti in assistenza domiciliare, a partire dallo scorso mese di novembre.

Il piano è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci e ratificato dai consigli dei comuni dell'Ulss. Si rifletta perciò sul fatto che ora l'Ulss non può, unilateralmente, senza alcuna concertazione coi comuni, stabilire "linee guida" o "protocolli" che siano in aperto contrasto con lo strumento di pianificazione approvato.

23.12.08

Assistenza domiciliare, non facciamoci prendere per il naso

Ogni riduzione del materiale sanitario è illegittima. Non esiste alcun elenco approvato dall’unità di valutazione multidisplinare. I medici di famiglia sono stati esclusi da ogni decisione.
Una procedura illegittima anche dal punto di vista amministrativo: nessuno ha ricevuto una comunicazione di avvio del procedimento (legge 241/1990).
Resistere, resistere, resistere.


Gli schizzettoni (siringhe da 50 o 100 cc per l’alimentazione via Peg) scarseggiano, così come altro materiale per la cura di mia moglie, in regime di Adi-Med (assistenza domiciliare integrata medicalizzata). Queste siringhe, del costo di poche decine di centesimi, sono tra il materiale che scarseggia e che, da novembre 2008, viene erogata in misura insufficiente alle famiglie che assistono i propri congiunti a casa.
Telefono all’assistenza infermieristica per anticipare la mia richiesta. Subito mi viene opposto un fantomatico elenco approvato da un indefinito ‘medico responsabile’. E’ una favoletta che non sta in piedi, per un semplice motivo: il medico di famiglia, cioè colui che ha la responsabilità più diretta della gestione del paziente in Adi, non è stato assolutamente sentito. Men che meno è stata convocata l’unità di valutazione multidisciplinare che ha, tra i propri scopi, la definizione delle cure e delle necessità domiciliari.
Pertanto, non facciamoci impressionare: l’elenco di cui ci parlano per tentare di farci digerire questa vessazione, NON HA ALCUNA VALIDITA’.

Le procedure che l’Ulss sta attuando sono irregolari anche dal punto di vista amministrativo (legge n. 241/1990). Una pubblica amministrazione, quale è l’Ulss, deve informare per iscritto, mediante una comunicazione di avvio del procedimento, ogni provvedimento che intenda attuare a carico di una persona direttamente coinvolta. E questo non è avvenuto.

La situazione è difficile. Anziché aiutarci ad assistere i nostri familiari, da un po’ di tempo a questa parte, si cerca di ostacolare, coscientemente o meno, l’attività di assistenza a domicilio.
Dobbiamo resistere! Non dobbiamo accettare questo ultimi provvedimenti. Dobbiamo continuare a informare l’opinione pubblica delle ingiustizie che si stanno compiendo.

Resistere, resistere, resistere.

20.12.08

«Fatemi dare da mangiare a mia figlia»: si incatena

Sul problema della riduzione degli ausilii ai pazienti in assistenza domiciliare, riporto la cronaca del Gazzettino e del Resto del Carlino sulla protesta attuata da una donna di Occhiobello a difesa dei diritti essenziali della figlia cerebrolesa.
Impressiona la risposta che avrebbe ricevuto dal responsabile del servizio dell'Ulss 18: "date pure venti schizzettoni a questa poveretta". Mi chiedo se questa è la persona giusta al posto giusto.

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Il Gazzettino, sabato 20 dicembre 2008

Clamoroso gesto di una donna che ieri mattina si è legata all’interno dell’ospedale San Luca

Si è incatenata in ospedale a Trecenta, al maniglione antipanico della porta di fronte del servizio assistenza domiciliare, perchè non volevano fornirle gli strumenti con i quali dare da mangiare alla figlia cerebrolesa. Una protesta estrema. Di una madre coraggio, Alba Barca, 65 anni di Occhiobello, premiata proprio ieri sera come cittadina dell’anno del suo paese per l’impegno nel volontariato e nella dedizione a Greta, che assiste da quando è nata, 44 anni fa. Una protesta durata pochi minuti, ma efficace. Il tempo che alcuni medici la invitassero a sciogliere la catena e ad accomodarsi nell’ufficio di Stefano Romagnoli, il primario dell’Adi (assistenza domiciliare), dove affrontandolo a muso duro ha ottenuto l’obiettivo. Gli hanno dato gli "schizettoni". Le siringhe da 50 centilitri usate per inserire il cibo frullato nella "peg", un’apertura praticata sulla pancia attraverso la quale Greta si nutre.
«Ne serve una al giorno di siringhe - racconta la signora Barca - Me ne avevano date solo quindici e non arrivavo a fine mese. Dopo la protesta di oggi Romagnoli ha detto al suo assistente "dia pure venti schizzettoni a questa poveretta", in tono di compatimento nei miei confronti. So che ora me la farà pagare, come tutte le altre volte che io e altre famiglie siamo andate contro a quello che lui riteneva opportuno. Ma non m’importa. Io combatto per poter alimentare mia figlia come credo sia meglio per lei e sono disposta tutto. Come vede, anche a incatenarmi».
Secondo il racconto di Alba Barca, che anche ieri come sempre ha ricevuto il sostegno e la solidarietà dell’assessore provinciale Guglielmo Brusco, la questione degli "schizettoni" negati è legata a un nuovo metodo di alimentazione che i medici dell’assistenza domiciliare dell’Ulss 18 vogliono imporle sostituendo il suo, perchè ritenuto più efficace e all’avanguardia.
«Sarà anche così non discuto - continua Alba - Ma quando l’ho provato Greta ha sempre avuto forti attacchi di dissenteria. Con la verdura, la frutta, la carne frullata, il latte e biscotti che gli preparo io da nove anni, da quando cioè è costretta ad alimentarsi così, non ci sono mai stati problemi. Lei mangia tutto quello che mangiamo noi. Insieme a noi in cucina e non sbattuta in un angolo con un flebo addosso. Un aspetto importante anche questo. Ma l’Ulss non intende più passarci le sirighe, se continuo ad alimentarla come abbiamo sempre fatto». Salvo cedere, se una madre coraggio s’incatena dentro all’ospedale.

Ivan Malfatto

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Il Resto del Carlino, 20 dicembre 2008

LA PROTESTA A TRECENTA
Disperata, si incatena la madre di una disabile
Con i tagli alla sanità la ragazza dovrà essere alimentata diversamente rispetto a prima, con sacche di nutrimento chimico che - dice la mamma - non verranno sopportate dalla giovane

L’aveva promesso l’altro ieri davanti ai giornalisti e ha mantenuto la parola. Alba Barca, madre di una ragazza disabile, ieri si è incatenata al maniglione della porta antipanico, nell’atrio dell’ospedale di Trecenta, dove ha sede il servizio di assistenza domiciliare (Adi) dell’Asl, per protestare contro i tagli che recentemente hanno colpito il servizio.
Il tutto non è durato più di dieci minuti, perchè più che tempestivo è stato l’intervento del responsabile della Soc Assistenza primaria Stefano Romagnoli, che ha dato ordine agli operatori di ‘liberare’ la signora e si è appartato con lei nel primo ambulatorio libero, per risolvere la questione.
"Mia figlia si alimenta da nove anni tramite peg (una valvola collegata allo stomaco, attaraverso la quale passa il cibo, tramite l’uso di apposite siringhe, chiamate schizzettoni, ndr) — aveva spiegato Alba Barca l’altro ieri, nel corso di una conferenza stampa nel palazzo della Provincia di Rovigo, organizzata dall’assessore Brusco per dar voce alle rimostranze di alcuni genitori di ragazzi disabili — e in tutto questo tempo le ho preparato io i pasti, chiedendo all’Asl solo gli schizzettoni necessari per l’introduzione del cibo, al posto dei quali ora mi si vogliono propinare sacche di nutrimento chimico che oltre a costare di più al servizio pubblico, non sono tollerati dall’organismo di mia figlia. Domani (ieri per chi legge, ndr) farò la mia richiesta al S. Luca e se non mi ascolteranno mi incatenerò".
E così Alba ha fatto, con una catena di 4 metri, che le è costata i rimproveri del primario ma le è valsa la consegna di 20 schizzettoni per nutrire la figlia, con i quali potrà tirare avanti un mese. "Mi auguro che per gli altri familiari di disabili tutto ciò non sia necessario, per essere ascoltati — commenta l’assessore provinciale alla Sanità, Guglielmo Brusco — e vorrei esortare chi gestisce il denaro della sanità pubblica, anche a livello regionale, a prestare più attenzione alle sofferenze delle persone, per impedire che la disperazione le induca ad altri gesti estremi come questo".

di Milena Furini

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18.12.08

Brusco: interrogativi sui tagli all'Ulss 18



Dal sito dell'Amministrazione provinciale



L’assessore provinciale alla Sanità Guglielmo Brusco ha reso noto, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Celio, che il 25 novembre il direttore dell’Asl 18 Marcolongo ha scritto ai primari, invitandoli a rinviare all’anno prossimo attività che possono generare nuovi costi e verificare fin d’ora la possibilità di economie.

Per l’assessore Brusco “fermo restando che almeno a parole si dice di non fermare costi legati ad eventi di urgenza o servizi sanitari essenziali, chiedo anche all’assessore regionale al Bilancio Coppola se sono credibili questi tagli dopo che a Marcolongo è stato consentito di accumulare in 5 anni deficit per 216 milioni di euro, ed è stato premiato, con questi risultati economici, con decine di migliaia di euro di incentivo”.
“Come mai - ha proseguito Brusco - non si avvia l’ambulatorio fisiatrico che all’Asl 19 è invece già partito? Cosa può dirci il direttore sociale Poiré? Perché arrivano voci sempre più preoccupanti da neuropsichiatria infantile? Dove sono finiti i fisioterapisti di questo servizio? E dove finiranno le logopediste? Perché l’orario sportello Adl Rovigo è 12,30 invece di 17,30? Perché non vengono forniti a sufficienza guanti, pomate ed ausilii vari”.
Poi quattro genitori di ragazzi disabili che hanno raccontato alcune traversie, dovute, a loro dire, a carenze nei servizi a domicilio.

6.12.08

Il taglio ai presidi Ulss costerà 200 euro al mese alle famiglie dei pazienti

Nel post Assistenza domiciliare, tagliati i presidi sanitari a supporto dei pazienti ho raccontato della riduzione del materiale destinato ai pazienti in Assistenza domiciliare integrata (Adi). Una decisione attuata senza minimamente coinvolgere i medici di famiglia e senza motivazione alcuna per le famiglie dei pazienti.
I genitori di M. hanno chiesto alla propria farmacia un preventivo per la fornitura del materiale che non sarà più fornito, totalmente o parzialmente, dall’Adi.
Il conto fa impressione: € 199, 65 al mese.
Va notato che le famiglie dei pazienti in Adi già prima di questi tagli dovevano far ricorso alla farmacia per procurarsi tutta una serie di prodotti che l’Adi stessa non forniva. Questi 199,65 euro al mese sono quindi da considerare aggiuntivi, non certo la spesa complessiva.
I Comuni possono lasciare che questo accada?

Di seguito riporto le voci e i costi del preventivo.

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Materiale - costo unit. - q.tà - totale

  • Siringoni da 100 ml (PEG) - € 4,00 - n. 10 - € 40,00
  • Clisma da 120 ml - € 3,00 - n. 15 - € 45,00
  • Sonde rettali - € 0,95 - n. 15 - € 14,25
  • XPrep lassativo 75 ml - € 7,00 - n. 5 - € 35,00
  • Guanti in polietilene (*) - € 2,00 - n. 3 - € 6,00
  • Guanti in lattice (**) - € 10,00 - n. 1 - € 10,00
  • Amuchina concentrata (***) - € 5,00 - n. 2 - € 10,00
  • Pomata Luan - € 6,40 - n. 1 - € 6,40
  • Garze cm 10 x 10, 8 strati - € 16,50 - n. 22 - € 33,00

TOTALE € 199,65

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(*) sono guanti simili a quelli utilizzati nei supermercati per la frutta e verdura. (**) guanti ben aderenti, adatti alle medicazioni e alle operazioni di aspirazione. (***) da usare per la preparazione della soluzione al 5% in cui tenere immerso il sondino di aspirazione.

5.12.08

Sanità nell’Ulss 18, la risposta all’interpellanza del 21 novembre

L’interpellanza di Giuliana Gulmanelli è stata oggetto di discussione nella seduta del consiglio provinciale del 28 novembre 2008. Ha risposto, per la giunta provinciale, l’assessore alla sanità Guglielmo Brusco il quale ha sostanzialmente accolto le valutazioni e le proposte contenute nell’interpellanza.
Pertanto, l’amministrazione provinciale proporrà ai comuni di istituire e pubblicizzare a livello locale, in particolare nei comuni sede di Punti Sanità, appositi sportelli per la raccolta delle segnalazioni degli utenti dell’ASL 18. Inoltre, la provincia provvederà a ristrutturare la sezione sanità del proprio sito internet per metterlo a disposizione di cittadini e amministratori comunali.
Riporto di seguito, per esteso, la risposta dell’assessore.

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AL Capogruppo Consiliare Provinciale PD
Giuliana Gulmanelli

e p.c.

Al Presidente della Provincia
Al Presidente del Consiglio provinciale

Oggetto. Chiarimenti interpellanza sulla sanità nell’Ulss n° 18

Spett. Capogruppo,
ho letto con particolare interesse la Sua interpellanza che testimonia una particolare attenzione verso alcuni dei temi più scottanti della sanità polesana, in particolare per quella dell’ASL 18.
E’ infatti in questa Azienda Sanitaria che vengono segnalate le più grandi difficoltà da parte dell’utenza e degli operatori dipendenti.
E’ per questi motivi che l’Assessorato Provinciale alla Sanità segue molto da vicino l’evolversi della situazione che vede, numeri alla mano, diminuire per tanti servizi il ruolo del gestore pubblico, rispetto a quello dei gestori privati.
Perciò le posso assicurare che concordo perfettamente con la Sua analisi che vede con preoccupazione dispiegarsi una emorragia di professionisti che rischia di compromettere ancor più la quantità e la qualità dei servizi erogati dall’ASL 18.
Le partenze di professionisti come il Dr Navarro, il Dr. De Grandis, del Primario di Urologia, della D.ssa Palù preceduti ad esempio da quelli dei Dottori Raisi, Zonzin, Ronchin, Mari, Furlani, Fantinati, ecc. ecc. sono preoccupanti anche alla luce del fatto che oltre all’aspetto qualitativo, anche quello quantitativo desta molte preoccupazioni.
In questo senso infatti vanno presi con preoccupazione i dati che vedono il personale di alcuni settori essere in numero nettamente inferiore a quello previsto dalla stessa pianta organica al 31.12.2006, definita dallo stesso Dr. Marcolongo con riferimento al personale presente in data 1.5.2008.
A tale proposito fornisco solo alcuni dati dimostrativi di una situazione in grave sofferenza. Al 1° maggio 2008, rispetto ad una pianta organica prevista di 2.492 dipendenti, effettivamente in servizio ce n’erano 2.296 (- 196 – 7,8%). In particolare mancavano 57 medici, 5 veterinari, 46 operatori infermieristici, 14 tecnici sanitari e 9 della riabilitazione. Per questo motivo ho già chiesto nei mesi scorsi all’Assessore Regionale alla Sanità, un aumento di organico.
Finora comunque non ho ricevuto nessuna risposta.
Per il recupero dell’Ospedale San Luca, il punto certamente più debole della struttura ospedaliera dell’ASL 18 sono giusti i riferimenti da lei prodotti circa il tentativo di avanzare una proposta che rafforzasse l’area dei servizi ospedalieri in Alto Polesine. Addirittura le posso assicurare che prima della proposta di avere al San Luca almeno due dipartimenti (uno Medico e uno Chirurgico e dell’Urgenza) e il recupero di due primariati (Pronto Soccorso e Radiologia), grazie ad alcuni tecnici la prima proposta prevedeva almeno tre dipartimenti e nella forma più completa anche, analogamente a quanto previsto all’Ospedale di Adria, la richiesta di cinque dipartimenti. Tale proposta non fu accettata e si passò alla minimale concordata dai Sindaci dei Comuni dell’ASL 18, che però non ha prodotto granché di nuovo.
Continuano invece ad indebolirsi i servizi del San Luca che come Lei ha ben ricordato hanno perso oltre la vecchia Riabilitazione Pneumologica, visto indebolirsi il servizio di Oculistica oltre che una ulteriore contrazione delle sedute operatorie di Chirurgia Protesica, ecc…
Anche i servizi di Assistenza Domiciliare sono in difficoltà e le segnalazioni ricevute in questi ultimi tempi presentano una situazione che vede diminuire la consegna di materiali per l’assistenza dei pazienti e, in qualche caso anche le ore di presenza degli operatori mandati presso le famiglie dall’ASL 18.
Ha ragione poi nel lamentare un sistema di comunicazione verso l’esterno che, nonostante le ingenti spese sostenute dall’ASL 18 per campagne di informazione, non concede facile accesso a documenti come i decreti del Direttore Generale e i verbali delle riunioni della Conferenza dei Sindaci. Del resto se Lei pensa che, a me, in qualità di assessore provinciale, non vengono consegnati dati richiesti per proporre soluzioni a certi disagi per i cittadini (ad esempio quelli dei migranti per la riabilitazione cardiologica), rimandandomi beffardamente, per iscritto, alla lettura della prossima relazione Socio-Sanitaria dell’ASL 18, quale trasparenza pensa sia possibile avere con tale Dirigenza, supportata comunque sempre in modo molto deciso da autorevoli esponenti della Giunta Regionale del Veneto? Neanche i tempi d’attesa mi risulta siano pubblicati all’esterno dei centri di prenotazione!
Per questi ultimi motivi, come Lei ha così ben spiegato, concordo con le Sue proposte di chiedere ai comuni di istituire e pubblicizzare a livello locale, in particolare nei comuni sede di Punti Sanità, appositi sportelli per la raccolta delle segnalazioni degli utenti dell’ASL 18. Tali segnalazioni, come richiesto poi nel Suo secondo suggerimento, potrebbero essere trasmesse nello spazio Sanità già funzionante nel sito internet della Provincia di Rovigo, spazio che stiamo già pensando, proprio per un più diretto e ampio rapporto con la gente, di rafforzare.

Cordiali saluti e sempre disponibile per ulteriori chiarimenti e iniziative.

Brusco Guglielmo

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4.12.08

«Ridate il lavoro alla Nike Kai Dike»

25 persone perderanno il posto di lavoro, sono i portantini della Nike Kay Dike alla quale l'Ulss 18 non rinnoverò più il contratto. Se ne è parlato nell'ultima seduta del consiglio comunale di badia Polesine. Questo è l'articolo che il Gazzettino ha pubblicato sull'argomento.

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Il Gazzettino, 4 dicembre 2008

BADIA - L’Ulss ha tagliato il contratto

Consiglio contro Marcolongo

L'intero consiglio comunale di Badia Polesine ha espresso solidarietà nei confronti della Coop Nike Kai Dike di Fiesso Umbertiano alla quale a fine anno l'Ulss 18 non rinnoverà più il contratto per il servizio di portantini (25 persone, 8 svantaggiate).
L'argomento è stato illustrato dall'assessore ai Servizi sociali Giulio Barbieri (An) che ha difeso le ragioni della Nike Kai Dike dicendosi amareggiato per la decisione dell'Ulss 18: «Ritengo che le istituzioni pubbliche debbano sforzarsi nell'incentivare le imprese cooperative ad aumentare i livelli occupazionali per favorire il circuito virtuoso al tempo stesso sociale e produttivo, perchè si fonda più sul lavoro che sull'assistenza pura e semplice. Chiedo a sindaco e consiglio comunale di farsi portavoce verso l'Ulss 18 e il suo direttore generale Adriano Marcolongo affinchè riveda le posizioni nei confronti della Nike Kai Dike».
Edo Boldrin (Pd) ha condiviso le valutazioni di Barbieri e si è associato alla richiesta; Giuseppe Romani (Udc) si è dichiarato disponibile a firmare un documento consiliare specifico sulla Nike Kai Dike; Giovanni Rossi (Fi della quota che sta all'opposizione) ha aggiunto: «Sono d'accordo con le valutazioni di Barbieri, ma non c'è da stupirsi per quello che sta succedendo visto che Marcolongo da cinque anni fa questo tipo di scelte: qualcuno si sta svegliando tardi!». Pierleopoldo Visentin (Fi di opposizione) ha chiuso: «Del problema Nike Kai Dike occorre investire l'assemblea dei sindaci».
Il sindaco ha ricevuto mandato dal Consiglio di agire per difendere la Nike Kai Dike, ma non si sa se qualcosa si muoverà. Un anno fa tutto il Consiglio aveva difeso il San Luca di Trecenta , ma la presa di posizione non ha avuto effetto. Se le premesse sono queste c'è da ritenere che tutto finirà in una bolla di sapone. E poi perchè Barbieri si è limitato a una comunicazione invece di predisporre un ordine del giorno che avrebbe avuto, dal punto di vista formale e istituzionale, più peso votato all'unanimità?

Paolo Aguzzoni

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26.11.08

Consiglio provinciale, interpellanza sulla sanità nell’Ulss 18

Perse importanti professionalità all’ospedale di Rovigo.
Sul “San Luca” un anno di dibattito senza risultati. Le “false comunicazioni sociali” del direttore generale e le carenze della presidenza della conferenza dei sindaci. Informazione e trasparenza.
Il Pd propone l’istituzione di sportelli sulla sanità e la creazione di uno spazio web per sindaci e cittadini.


Importante iniziativa in consiglio provinciale. Giuliana Gulmanelli, capogruppo del Partito Democratico, ha presentato una interpellanza sulla sanità nell’Ulss 18.
Dal documento, che sarà discusso nella seduta di venerdì 28 novembre 2008, emergono motivi di preoccupazione per l’ospedale di Rovigo che ha perduto numerose professionalità. Sul “San Luca” di Trecenta, si evidenzia che, per un anno, si è discusso a vuoto in conferenza dei sindaci, non senza responsabilità della presidenza.
Centrale il problema dell’informazione e della trasparenza. Per questo l’interpellanza chiede che la giunta provinciale si faccia promotrice, presso i comuni sedi di punto sanità, dell’apertura di sportelli presso i quali raccogliere le segnalazioni degli utenti. Inoltre, chiede che l’amministrazione provinciale metta a disposizione di sindaci e cittadini uno spazio in internet dedicato alla discussione dei problemi della sanità.


Avvertenza. Riporto di seguito il testo dell’interpellanza. Quando possibile ho aggiunto gli opportuni link agli articoli pubblicati su questo blog.

Abbreviazioni. SOC, struttura operativa complessa; SOS Dpt, struttura operativa semplice dipartimentale.


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A: Presidente della Provincia di Rovigo
Presidente del Consiglio Provinciale
Assessore Provinciale alla Sanità

Oggetto: interpellanza sulla sanità nell'Ulss 18.

Parlare di sanità è sempre difficile ma sempre più necessario. La nostra provincia è strutturata in due Ulss e la n. 18 conta su due strutture ospedaliere. Prevalentemente, nell’Ulss 18, è stato l’ospedale “San Luca” di Trecenta a suscitare l’attenzione delle amministrazioni locali a causa dei profondi cambiamenti di cui è stato oggetto negli ultimi anni. Ma la struttura rodigina non è esente da problemi. Abbiamo appreso che recentemente l’assessore Guglielmo Brusco ha visitato il Day Hospital oncologico dell’Ospedale di Rovigo e l’accoglienza è risultata problematica per carenze strutturali, per l’alto numero di pazienti e per un livello non ottimale di privacy. Inoltre, in questi mesi, si sono registrate le dimissioni del primario di neurologia, dott Domenico De Grandis, e quella del responsabile del laboratorio analisi; entro dicembre si concretizzeranno, se già non è avvenuto, le dimissioni del primario di radiologia, dott. Navarro e di quello di urologia. Un’emorragia di professionalità che deve suscitare attenzione da parte delle amministrazioni locali.
Per quanto riguarda l’ospedale di Trecenta, oggetto di numerosissimi interventi pubblici da parte dell’assessore alla sanità Guglielmo Brusco, la situazione è ancor più problematica. Ricordo soltanto, a titolo esemplificativo, la riduzione della piena operatività del pronto soccorso, la riduzione delle prestazioni di oculistica e la perdita secca del reparto di riabilitazione pneumologica.
Dal agosto 2007, per iniziativa del sindaco di Trecenta, c’è stato un tentativo di fare sintesi e di predisporre una serie di obiettivi essenziali finalizzati al rilancio della struttura. Nata come iniziativa circoscritta ai comuni del distretto 2, si è allargata a tutti i comuni dell’Ulss 18 e alla Conferenza dei Sindaci. La Conferenza ha prodotto due documenti, il primo in data 22 ottobre 2007, particolarmente critico nei confronti della direzione dell’Ulss, e un secondo, in data 29 novembre 2007, che definiva tre richieste precise che ricordo di seguito:
istituire presso il Presidio Ospedaliero di Trecenta almeno due Dipartimenti strutturali autonomi di cui uno Medico Multidisciplinare (l’attuale Dipartimento di Continuità Assistenziale con le dovute integrazioni) e uno Chirurgico e dell’Urgenza;
prevedere nei Dipartimenti, oltre alle attuali SOC e SOS Dpt, un numero adeguato di SOS Dpt che garantisca una reale autonomia clinica e gestionale soprattutto nelle branche specialistiche mediche e chirurgiche;
riacquisire le SOC di Pronto Soccorso e di Radiologia con relative le apicalità.
I documenti vengono inviati ai comuni dell’Ulss 18 per essere approvati dai rispettivi consigli. Alcuni comuni lo fanno subito, altri se ne dimenticano, altri approvano ma non ne informano il presidente della conferenza. Passano così lunghi mesi e riscuote scarsa partecipazione la riunione della conferenza dei sindaci convocata a Badia Polesine il 13 marzo 2008. I pochi intervenuti concordano di chiedere l’intervento degli assessori regionali Renzo Marangon e Isi Coppola. Incontro che avviene il 9 giugno scorso e al quale partecipa anche il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi. Infine, il 26 agosto scorso, un’ulteriore riunione della conferenza dei sindaci, dopo un anno, conclude questo dibattito. Alla riunione viene invitato anche il direttore generale dell’Ulss 18 il quale ha ricordato l’apertura della “casa del parto” e l’inaugurazione delle vasche per l'idrokinesi terapia, avvenuta lo scorso 21 luglio. La presidenza della conferenza dei sindaci non ha ritenuto invece di invitare l’amministrazione provinciale che pure, in tante occasioni, ha dimostrato il proprio interessamento per l’ospedale San Luca. Il direttore generale non ha fatto alcun cenno ai servizi che, durante la sua gestione, sono stati ridotti, circoscritti o del tutto cancellati.
Ma non si tratta solo di omissioni. Ad esempio, il 20 settembre 2006, ha dichiarato «smentisco tutte le voci che vedono il reparto di riabilitazione pneumologica di prossima chiusura» (Il Resto del Carlino), e «non capisco tutti gli allarmismi diffusi nei giorni scorsi» (Il Gazzettino). Ebbene, sei giorni dopo, il 26 settembre 2006, firmava il decreto n. 699 con cui il reparto è stato accorpato a medicina e ha cessato di esistere.
Queste non sono omissioni, sono false comunicazioni sociali. E questo apre il vero problema: avere informazioni certe.
In questo senso non siamo stati supportati dalla presidenza della conferenza dei sindaci che non è stata nemmeno in grado di dare notizia , e men che meno rilievo, alle iniziative che ha adottato. Il sito internet della conferenza, ospitato dall’azienda Ulss 18, è straordinariamente privo di informazioni; non risulta aggiornato nemmeno l’elenco delle riunioni della conferenza stessa e della rappresentanza. Inoltre c’è chi ha dovuto spendere cinque mesi in richieste reiterate per ottenere copia di due verbali della conferenza in cui si è discusso dell’ospedale di Trecenta.
Il problema della trasparenza si pone, in primo luogo, rispetto all’azienda stessa che ha profuso ogni sforzo per evitare il rilascio di copia del decreto 699/2006 per poi, finalmente, cedere dopo tre mesi di insistenze. Dal sito aziendale, dopo questo episodio, è stato deciso di eliminare anche la semplice pubblicazione dell’elenco dei decreti adottati dal direttore generale.
Quale fiducia possono avere i cittadini di fronte a questi esempi? E quale fiducia possiamo nutrire noi amministratori locali?

Occorre qualcosa di nuovo. Un sistema di comunicazione che raccolga le segnalazioni dei cittadini e le informazioni dell’Ulss e che verifichi le une e le altre. Uno spazio in cui gli amministratori locali parlino dei problemi della sanità con la necessaria continuità e concretezza, senza perdere il filo degli eventi. Un luogo in cui conservare documenti e testimonianze per averli, come amministratori locali, sempre accessibili, e per garantire al pubblico la stessa accessibilità.
Va poi considerato un altro ordine di problemi che va a rafforzare l’esigenza di iniziative urgenti. La legge affida tutto il potere gestionale al direttore generale dell’Ulss. Proprio per questo è ormai indispensabile contemperare questo fattore con un contatto diretto con la popolazione e con le associazioni che si occupano, in varie forme, di sanità.

Tutto ciò premesso,
si chiede alla Giunta
se intenda farsi promotrice presso i Comuni, in particolare quelli sedi di punto sanità, dell’istituzione di appositi sportelli per la raccolta delle segnalazioni degli utenti;
se intenda attivare opportuni strumenti informatici al fine di favorire la circolazione delle informazioni raccolte e di stimolare gli amministratori locali alla trattazione dei problemi riguardanti la sanità in Polesine.

Rovigo, 21/11/2008

Il Capogruppo
Giuliana Gulmanelli

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25.11.08

Adi, confermati i tagli ai presidi



Confermati i tagli ai presidi sanitari destinati ai pazienti in assistenza domiciliare integrata (Adi).

Ho verificato questo pomeriggio l'impossibilità di ottenere: amuchina, perette, Luan (pomata), sonde rettali. Scarseggiano gli schizzettoni per la PEG.

L'infermiera che mi ha consegnato il resto del materiale non ha saputo dirmi se si tratta di una situazione temporanea o permanente.

Ripeto l'appello che ho fatto in occasione del post "Assistenza domiciliare, tagliati i presidi sanitari a supporto dei pazienti": è necessario che i sindaci intervengano presso l'Ulss per evitare che nuovi costi vadano a gravare sulle famiglie dei pazienti.

24.11.08

Il Difensore Civico della Regione Veneto

La Difesa Civica Regionale del Veneto
La Difesa Civica regionale del Veneto è stata istituita con la Legge Regionale n.28 del 6 giugno 1988, ed è divenuta operativa nell'anno 1994. A norma della presente legge, il difensore civico non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico e funzionale.
Il difensore civico, una volta nominato, presta giuramento davanti al Consiglio Regionale giurando di svolgere l'incarico "nell'interesse della collettività e al servizio dei cittadini, in piena libertà e indipendenza".
Il difensore civico interviene, nei casi di disfunzioni o di abusi della Pubblica Amministrazione su istanza dei cittadini singoli o associati, o di formazioni sociali che abbiano una pratica in corso, nonché a tutela degli interessi diffusi. Può intervenire altresì d'ufficio qualora rilevi, presso qualsiasi Amministrazione pubblica, disfunzioni. Il difensore civico regionale è altresì competente, in attesa della nomina del difensore civico nazionale, per quanto riguarda le Amministrazioni centrali dello Stato.
Per l'adempimento dei suoi compiti può accedere, senza il limite del segreto di ufficio, a tutti gli atti e documenti relativi all'oggetto del proprio intervento. Al difensore civico regionale si può ricorrere anche quando siano già stati proposti ricorsi giurisdizionali o amministrativi.

Cosa può fare il Difensore Civivo per aiutarti?
Se pensi di aver subito un torto
o che sia stato violato un tuo diritto da parte della Pubblica Amministrazione, ti puoi rivolgere al difensore civico il quale, dopo averti ascoltato interverrà, se ne ravvisa la necessità, presso gli organi competenti per porre rimedio a tale situazione.
Se vuoi accedere a documenti
che ti riguardano, e questo ti viene negato, il ricorso al difensore civico sospende addirittura i termini per il ricorso alla giurisdizione ordinaria.
Se hai pratiche in corso
con la Pubblica Amministrazione e vuoi informazioni sullo svolgimento della procedura, rivolgiti al difensore civico che ti fornirà tutte le informazioni necessarie.
In ogni caso
il difensore civico e i suoi collaboratori sono a tua disposizione per offrirti consiglio e assistenza.

Chi può rivolgersi al Difensore Civico?
II singolo cittadino
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è tempestivo
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ufficio del difensore civico regione Veneto
e-mail: difciv@consiglio.regione.veneto.it
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(fonte: pieghevole informativo diffuso nell'estate del 2008 dalla Regione Veneto)

22.11.08

Assistenza domiciliare, il Pd da voce alle famiglie: "No ai tagli che compromettano il prezioso servizio"

Circa la comunicazione del Pd sull'assistenza domiciliare trascriviamo l'articolo apparso su La Voce di Rovigo

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La Voce di Rovigo, 22 novembre 2008

L'APPELLO
Diego Crivellari e Giuliana Gulmanelli





ROVIGO - Diego Crivellari, vicesegretario provinciale del Pd e Giuliana Gulmanelli, capogruppo Pd a Palazzo Celio, esprimono la propria preoccupazione per i tagli che potrebbero compromettere l'assistenza do­miciliare integrata, che "è un servizio pub­blico che persegue lo scopo di mantenere a casa propria quei pazienti che risultano affetti da patologie anche gravi e spesso croniche"
Invece, sottolineano i due esponenti demo­cratici, "c'è ora il rischio concreto, segnala­to da alcune famiglie altopolesane che han­no quotidianamente a che fare con queste tipologie di pazienti, che questo servizio venga drasticamente tagliato, nonostante sia proprio grazie all'assistenza domiciliare integrata che molti malati hanno potuto conservare nel tempo abitudini e consuetudini di vita in famiglia e che la stessa Ulss 18 ha potuto in definitiva conseguire un notevole risparmio, evitando il più delle volte ricoveri presso le strutture sanitarie. Le famiglie di questi pazienti devono far fronte a un delicato e difficile lavoro di assistenza, ma lo sforzo compiuto risulta comunque compensato dalla consapevolezza di miglio­rare così, per quanto è possibile, la qualità della vita dei propri cari. Collaborano inol­tre i medici di base che hanno in carico gli assistiti e interviene, quando necessario, il personale infermieristico dedicato al man-
tenimento di questo importante servizio".
"Ora - proseguono Crivellari e la Gulmanelli - queste stesse famiglie che ricevevano dall'Ulss 18 farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che persone non auto­sufficienti, in molti casi costrette a letto, sviluppano, si trovano a dover fronteggiare una emergenza in più e denunciano l'inizio di una serie di sostanziali riduzioni del
servizio fin qui effettuato. Tagli che signifi­cano concretamente: meno personale a di­sposizione, meno strumenti, meno farma­ci, meno risorse per le famiglia. Se questa politica fosse confermata ci troveremmo di fronte a un fatto grave: riteniamo piuttosto che questo importante servizio vada tutela­to e mantenuto nell'interesse della nostra collettività. Nessuna scelta di razionalizzazione, nessuna opzione efficientistica da parte di chi gestisce la politica sanitaria nei comuni della nostra provincia possono giu­stificare il taglio dell'assistenza a malati di questo tipo e alle rispettive famiglie, senza negare nel contempo i principi su cui si regge la sanità pubblica".

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Garantire l'assistenza ai non autosufficienti

Presa di posizione del Partito Democratico sul problema dei tagli all'assistenza domiciliare integrata. Questo è l'articolo apparso sul Gazzettino

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Il Gazzettino, 22 novembre 2008

Il Pd contro le riduzioni dei presidi

A pagare sarebbero solo le famiglie

(f.p.) «I tagli all'assistenza domiciliare integrata non sono tollerabili. Le esigenze di razionalizzazione non sono giustificate in questo delicato settore». A dirlo sono Diego Crivellari e Giuliana Gulmanelli , responsabili provinciali del Partito democratico, dopo le avvisaglie di riduzioni di presidi saniatri che interssano proprio l'Adi e si riflettono negativamnte su tante famiglie con parenti che necessitano di questo servizio.
«L'Adi ha lo scopo di mantenere a casa propria quei pazienti che risultano affetti da patologie anche gravi e spesso croniche - spiegano Crivellari e Gulmanelli - Il rischio concreto segnalato da alcune famiglie altopolesane, è che questo servizio venga drasticamente tagliato, nonostante sia proprio grazie all'assistenza domiciliare integrata che molti malati hanno potuto conservare nel tempo abitudini e consuetudini di vita familiari e che la stessa Ulss 18 ha in definitiva conseguito un notevole risparmio evitando ricoveri in strutture sanitarie».
Le famiglie devono far fronte a un delicato e difficile lavoro di assistenza, ma lo sforzo compiuto risulta compensato dalla consapevolezza di migliorare la qualità della vita dei propri cari. Collaborano i medici di base e interviene anche il personale infermieristico che si dedica a questo servizio.
«Ora, queste famiglie che ricevevano dall'Ulss 18 farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che i non autosufficienti accusano se allettati - precisano i responsabili del Pd - dovrano fronteggiare una emergenza in più, perché stanno denunciado l'inizio di una serie di sostanziali riduzioni del servizio fin [qui] ricevuto. Tagli sottoforma di minor personale a disposizione, meno strumenti, meno farmaci, meno risorse per le famiglia. Sarebbe grave se queste scelte fossero confermate. Questo è un servizio che va tutelato e mantenuto nell'interesse della nostra collettività. Nessuna scelta di razionalizzazione, nessuna opzione efficientistica da parte di chi gestisce la politica sanitaria nei Comuni possono giustificare il taglio all'assistenza a questi malati e alle loro famiglie».

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19.11.08

«L’Ulss sta tagliando l’assistenza domiciliare»



La stampa locale ha dato ampio spazio al problema dei tagli all'assistenza domiciliare integrata. Ringraziamo per l'attenzione e trascriviamo il testo degli articoli pubblicati. Questo è il lavoro del Resto del Carlino.

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Il Resto del Carlino, 19 novembre 2008

BADIA

L’allarme di Tosarello: «Il caso di un ragazzo tracheostomizzato rimasto senza ausilii»
ILPUNTO«La patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle»

«SONO INIZIATI i drastici tagli all’Assistenza domciliare integrata decisi dal responsabile del servizio dottor Romagnoli. E’ necessario che i sindaci altopolesani impediscano la realizzazione di questo progetto». L’allarme viene da Pietro Tosarello, il badiese rappresentante del Comitato dei familiari e dei pazienti del rearto di pneumologia del ‘San Luca’ che, dal 2006, cura il blog in difesa dell’ospedale altopolesano. Un allarme che parte da un caso concreto, cioè il taglio di alcuni importanti supporti ad un ragazzo cerebroleso di Badia. «La sua patologia — spiega Tosarello in una lettera-denuncia che invierà a tutti i sindaci dell’Ulss 18—lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle. A Badia lo conoscono tutti e tutti conoscono sua madre che lo porta in giro per la città quando le sue condizioni lo consentono. E’ tracheostomizzato e portatore di PEG, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l’acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la PEG — continua — richiedono un’attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L’immobilizzazione implica una serie di problemi che devono essere prevenuti o circoscritti con particolari accorgimenti e trattamenti». Tosarello spiega che la famiglia, col tempo, ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere il ragazzo in condizioni igieniche e sanitarie paragonabili a quelle ottenibili presso un reparto ospedaliero.
Che è successo?«Mi telefona la madre — risponde il curatore del blog —: sabato scorso il marito si è recato al San Luca, dove è stato da poco trasferito il servizio infermieristico, per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per il figlio. Incredibilmente viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese all’acquisto di amuchina, clisma e sonde per il clistere, lassativo e guanti in lattice per le medicazioni. E il resto viene dimezzato: i guanti per l’igiene, le siringhe da 60 o 100 cc per l’alimentazione via PEG, le garze per le medicazioni».
Che significa secondo lei tutto questo? «E’ la prima concreta attuazione dei tagli che il responsabile del servizio, dott. Romagnoli, ha deciso per tutti i pazienti in Adi — risponde Tosarello, che continua a raccontare —. La madre prende il telefono e lo chiama. Apriti cielo, senza appuntamento? Ma scherziamo? Il dott. Romagnoli dimostra di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia del giovane badiese comporta per la famiglia. L’intervento del medico di base non ottiene alcun risultato ma serve ad apprendere che i tagli ci saranno, addirittura, anche per gli ospedali». Un episodio che, secondo Tosarello, autore di tante battaglie per salvare il reparto di pneumologia, anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in ADI.

Cristiano Bendin

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Peggiora l'assistenza domiciliare




La stampa locale ha dato ampio spazio al problema dei tagli all'assistenza domiciliare integrata. Ringraziamo per l'attenzione e trascriviamo il testo degli articoli pubblicati. Questo è il lavoro del Gazzettino.

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Il Gazzettino, 19 novembre 2008

BADIA POLESINE
Le proteste nel blog sul San Luca contro i tagli dell'Ulss 18
Peggiora l'assistenza domiciliare
Aumentano i costi per le famiglie in proporzione diretta alla gravità del paziente


L'assistenza domiciliare integrata fornisce meno servizi e aumentano di conseguenza i costi per le famiglie. Dal 2006 il badiese Piero Tosarello tiene attivo un blog sull'Ospedale di Trecenta con il preciso scopo di denunciare quello che non funziona, ma anche per contribuire a salvare l'ospedale dell'Alto Polesine. Ieri Tosarello sul suo blog ha segnalato una prima disfunzione sul funzionamento dell'Adi (assistenza domiciliare integrata): si tratta di un primo caso, ma la cosa potrebbe ripetersi anche per altre famiglie di pazienti. «L'Adi - scrive Tosarello - è un servizio pubblico che persegue lo scopo di mantenere a casa propria pazienti affetti da patologie anche gravi e spesso croniche. L'ammalato ha il vantaggio di conservare abitudini e consuetudini, mentre l'Ulss consegue un sensibile risparmio evitando numerosi ricoveri presso le strutture sanitarie. Le famiglie dei pazienti devono far fronte a un gravoso lavoro di assistenza, ma lo sforzo è compensato dalla consapevolezza di migliorare per quanto è possibile, la qualità della vita dei propri cari. Le famiglie ricevono dall'Ulss 18 farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che persone, permanentemente o temporaneamente non autosufficienti, in molti casi costrette a letto, sviluppano nel decorso della malattia».
L'Adi non è più a Badia Polesine, ma concentrata presso l'Ospedale di Trecenta: con le ultime disposizioni il carico delle famiglie è aumentato e non sempre sono in grado di svolgere le nuove mansioni imposte e per giunta stanno scoprendo che i costi sono aumentati. Tosarello cita il caso segnalato dalla madre di M.G. un ragazzo cerebroleso di Badia Polesine: «La sua patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle: è tracheostomizzato e portatore di Peg, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l'acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la Peg richiedono un'attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L'immobilizzazione implica una continua serie di problemi, ma la famiglia ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere M. in condizioni igieniche e sanitarie accettabili».
Continua Tosarello: «Il papà sabato scorso il marito si è recato al San Luca di Trecenta per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per M. e viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese al loro acquisto; il resto viene dimezzato. Questa è la prima concreta attuazione dei tagli decisi per tutti i pazienti in Adi. Questa situazione dimostra di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia di M. comporta per la famiglia. Questo episodio anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in Adi. E più la persona è grave e maggiori saranno le restrizioni. Dovranno intervenire i sindaci affinchè impediscano la realizzazione di questo progetto che riguarda tutto il territorio».

Paolo Aguzzoni

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18.11.08

Assistenza domiciliare, tagliati i presidi sanitari a supporto dei pazienti

L’assistenza domiciliare integrata (ADI) è un servizio pubblico che persegue lo scopo di mantenere a casa propria pazienti affetti da patologie anche gravi e spesso croniche. L’ammalato ha il vantaggio di conservare abitudini e consuetudini, l’Ulss consegue un sensibile risparmio evitando numerosi ricoveri presso le strutture sanitarie.
Le famiglie dei pazienti devono far fronte a un gravoso lavoro di assistenza ma lo sforzo è compensato dalla consapevolezza di migliorare così, per quanto è possibile, la qualità della vita dei propri cari. Collaborano i medici di base che hanno in carico gli assistiti e interviene, quando necessario, il personale infermieristico dedicato a questo importante servizio.
Le famiglie ricevono dall’Ulss farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che persone, permanentemente o temporaneamente non autosufficienti, in molti casi costrette a letto, sviluppano nel decorso della malattia. Pomate antidecubito, materiale per medicazioni, lassativi, perette per clistere, siringhe per iniezioni e per l’alimentazione, sono esempi che valgono a dare un’idea di ciò che serve.
Ogni paziente è un caso particolare e, infatti, è compito del medico di base richiedere i presidi sanitari più adatti all’assistenza a domicilio degli ammalati.
M. è un ragazzo cerebroleso che dipende completamente dalla famiglia. La sua patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle. A Badia lo conoscono tutti e tutti conoscono sua madre che lo porta in giro per la città tutte le volte che il tempo e la salute di M. lo consentono. E’ tracheostomizzato e portatore di PEG, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l’acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la PEG richiedono un’attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L’immobilizzazione implica una serie di problemi che devono essere prevenuti o circoscritti con particolari accorgimenti e trattamenti. La famiglia ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere M. in condizioni igieniche e sanitarie paragonabili a quelle ottenibili presso un reparto ospedaliero.
Mi telefona la madre. Sabato scorso il marito si è recato a Trecenta, al “San Luca”, dove è stato da poco trasferito il servizio infermieristico, per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per M. Incredibilmente viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese all’acquisto di amuchina, clisma e sonde per il clistere, lassativo e guanti in lattice per le medicazioni. E il resto viene dimezzato: i guanti per l’igiene, gli schizzettoni (siringhe da 60 o 100 cc) per l’alimentazione via PEG, le garze per le medicazioni.
E’ la prima concreta attuazione dei tagli che il responsabile del servizio, dott. Romagnoli, ha deciso per tutti i pazienti in ADI. La madre di M. prende il telefono e lo chiama. Apriti cielo, senza appuntamento? Ma scherziamo? Il dott. Romagnoli dimostra immediatamente di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia di M. comporta per la famiglia e che, probabilmente, la cosa gli importa assai poco. L’intervento del medico di base di M. non ottiene alcun risultato ma serve ad apprendere che i tagli ci saranno, addirittura, anche per gli ospedali.
Riporto questo episodio perché anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in ADI. E più la persona è grave e maggiori saranno le restrizioni. Lo scrivo perché possa arrivare quanto più rapidamente ai sindaci dell’Ulss 18. Sarà mia cura inviare il testo di questo post a tutti comuni. E’ necessario che i sindaci IMPEDISCANO la realizzazione di questo progetto.

9.11.08

Assegno di cura. Novità per il 2008

(dal sito del sindacato pensionato della Cgil del Veneto)

Con deliberazione n. 287 del 12 febbraio 2008, la Regione Veneto, dopo l’avvio di transizione del 2007, riconferma anche per il 2008 l’assegno di cura, stabilendo alcuni chiarimenti procedurali per la presentazione della domanda, per il riconoscimento del diritto e per l’erogazione del contributo economico.

Sull’assegno di cura la Consulta Welfare CGIL Veneto, riconferma la propria condivisione perché:

- sono state accolte le richieste sindacali;
- vengono unificate tre precedenti provvidenze;
- introduce la semplificazione procedurale;
- avvia il percorso per l’istituzione del fondo per la non autosufficienza.

Inoltre la Consulta Welfare CGIL Veneto, ribadisce che l’assegno di cura:

- è il riconoscimento dei diritti istituzionali e sociali ai non autosufficienti;
- è il riconoscimento da parte delle pubbliche amministrazioni alle famiglie che con abnegazione accudiscono ai propri congiunti non autosufficienti;
- è una componente della rete pubblica dei servizi sociosanitari ed assistenziali territoriali e domiciliari;
- non è un semplice buono economico - voucher;
- non è un’integrazione al reddito familiare.

Le principali disposizioni per il 2008

Valore ISEE (del nucleo familiare) calcolato: nel 2007 era su redditi 2006 = 14.612,15 euro e nel 2008 sarà su redditi 2007 = 14.992,07 euro (per gli anni successivi tale valore verrà incrementato dell’indice ISTAT – FOI al 31 dicembre).

Entità dell’assegno di cura per l’anno 2008 (2,6% è l’indice ISTAT al 31.12.2007 per il 2008):
√ l’assegno in funzione della scheda base, varia da 53,00 € a 267,00 € mensili;
√ la maggiorazione per l’assistente familiare, varia da 51,00 € a 267,00 € mensili;
√ l’assegno in presenza di demenza, varia da 373,00 € a 534,00 € mensili.

Per ulteriori approfondimenti, per altre informazioni e per essere aiutati nella presentazione della domanda per l’assegno di cura, rivolgetevi alle strutture sindacali ed ai servizi della CGIL:
SPI – CGIL / Camere del Lavoro - CGIL Territoriali / Funzione Pubblica – CGIL AUSER / INCA – CGIL / FEDERCONSUMATORI / CAAF – CGIL

4.11.08

CUORE: RIABILITAZIONE IN TRASFERTA

4 novembre 2008
(dal sito dell'amministrazione provinciale di Rovigo)

“Vale la pena continuare a pagare oltre 820 mila euro all’anno a cliniche private venete o extraregionali per non attivare una riabilitazione cardiologia in Polesine? Perché poi è stato chiuso il servizio sperimentale di Trecenta?”.

E’ quanto si chiede l’assessore provinciale alla Sanità Guglielmo Brusco facendo i conti sul numero delle persone “costrette ad andare lontano da casa centinaia di chilometri per le cure riabilitative e pagarsi spesso anche le spese di albergo per l’accompagnatore”. Nel 2007 – comunica l’Asl 19 di Adria - solo in cliniche private di altre regioni ci sono stati 57 ricoveri di pazienti per un totale di 974 giornate pari ad un importo complessivo di oltre 265 mila euro.
Per l’Asl 18 “i cui dati – secondo una nota del direttore Adriano Marcolongo – sono in corso di elaborazione per la relazione socio – sanitaria che verrà diffusa entro la fine dell’anno” – l’assessore Brusco è andato per similitudine ipotizzando circa 120 ricoveri per complessive 2040 giornate con 559 mila euro di costi.
“In totale – prosegue Brusco oltre 820 mila euro che vanno ai privati ed a sostegno di attività alberghiere di altre province ed al Polesine restano solo i sacrifici”.
Sulla non comunicazione dei dati da parte dell’Asl 18 Rovigo “…se li vuoi te li vai a leggere a fine anno sulla relazione…Insomma uno così anche per il poco rispetto avuto ancora una volta nei confronti della più importante istituzione polesana – conclude Brusco - prima se ne va e meglio è".

30.9.08

Nike Kai Dike costretta a licenziare 24 portantini

(da Il Gazzettino, 30 settembre 2008)

Fra loro 8 disabili.
L’Ulss 18 ha tagliato il servizio che svolgevano, assumendo personale proprio. Manifestazione e volantinaggio alla cittadella. Parla il presidente Casari

Le lettere di licenziamento sono già partite. Entro fine anno, se la situazione non si risolverà, raggiungeranno 24 persone. Fra di esse anche 7-8 disabili. Si tratta dei portantini barellieri degli ospedali di Rovigo e Trecenta.
«Il servizio da nove anni è svolto dalla nostra cooperativa - spiega il presidente della Nike Kai Dike Renato Casari - Il 24 aprile scorso l'Ulss 18 ha deciso di rescindere la convenzione con noi. Assumerà nuovo personale, da una lista propria già esistente, per svolgere il servizio dei portantini barellieri. Così al 30 giugno ha ridotto del 25\% i nostri lavoratori, al 30 settembre (oggi, ndr) di un altro 25\% e al 31 dicembre lo farà del definitivo 50\%. Finora abbiamo conservato alle nostre dipendenze tutti i 24 lavoratori, pur essendo pagati dall'Ulss solo per 18, rimettendoci circa 10 mila euro al mese. Ora la situazione non è più sostenibile, perciò sono partite le lettere di licenziamento. Abbiamo chiesto all'Ulss di proporci convenzioni per servizi alternativi. Finora è giunta solo una proposta per occupare al massimo 4 persone. Altre 3-4 forse riusciremo a utilizzarle altrove. Ma almeno una ventina, se restano così le cose, saranno in mezzo alla strada. Compresi 7-8 disabili, visto che essendo una cooperativa sociale garantiamo il 30\% dei posti a loro».
Per protesta ieri mattina i lavoratori della Nike Kai Dike hanno presidiato l'ingresso della cittadella socio-sanitaria a Rovigo. Oggi replicheranno distribuendo un volantino che dice: «La decisione di mandarci a casa è crudele. Molte volte abbiamo saltato il riposo, le ferie e lavorato con mansioni che non ci competevano, sempre con imposizioni dei referenti dell'Ulss 18, perchè bisognava sostituire personale dell'azienda. Ora ci ripagano così. Aiutateci a lottare per difendere il nostro posto di lavoro. Non ci arrenderemo». A sostegno dei lavoratori si è mosso il sindacato con Davide Benazzo (Fp Cgil), Francesco Malin (Fps Cisl), Maurizia Rizzo (Fisacat Cisl) e Fabio Osti (Fpl Uil). «La situazione è difficile - spiega Osti a nome anche dei colleghi - Stiamo cercando di svolgere una mediazione e di esplorare le strade per altre collocazioni lavorative». Solidarietà con la presenza al presidio è giunta dall'onorevole Luca Bellotti (Pdl).
«L'obiettivo dei lavoratori - conclude Casari - è di conservare il loro posto. Contestano il fatto che i nuovi assunti dall'Ulss in realtà un altro lavoro ce l'avevano già, mentre loro sono costretti a rimanere a casa. Inoltre si tratta di personale che ha qualifiche o mansioni superiori a quella di portantini, alla collettività casteranno molto di più del servizio fornito dai dipendenti della Nike Kai Dike».
I.M.

( Su questo problema vedi anche il post 24 lavoratori della Nike Kai Dike, rischiano il licenziamento ).

Il punto sul San Luca. L'assessore provinciale alla sanità sollecita i sindaci

Ancora dal sito dell'amministrazione provinciale, riprendo una nota dell'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco sui risultati non certo soddisfacenti di un anno di dibattito sul San Luca nell'ambito della conferenza dei sindaci.
Ecco il testo:

L’assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni dell’Asl 18 per ragguagliarli sullo stato di alcuni servizi che toccano la popolazione circostante e gli operatori che vi lavorano, questo a seguito delle dichiarazioni del direttore generale Adriano Marcolongo apparse sulla stampa lo scorso 26 agosto.

L’assessore Brusco afferma che:
a) nel novembre del 2007 gli assessori regionali Coppola e Marangon, oltre alla Conferenza dei Sindaci dell’Asl 18, hanno chiesto all’unisono di istituire al San Luca un dipartimento chirurgico e dell’urgenza, ma a tutt’oggi non è mai stato attivato e che anche per quanto riguarda i due primari richiesti sempre dagli stessi soggetti ancora non si è realizzato niente;
b) il servizio oculistica dell’Ospedale di Trecenta, dopo il pensionamento incentivato del precedente responsabile, ha subito un’ulteriore indebolimento dal 1° giugno 2008, da quando cioè prevede la presenza di un medico tre volte la settimana e due medici per gli altri due giorni e che la fascia oraria del servizio, dalle ore 8.00 alle 17.00 dal lunedì al giovedì (venerdì 8.00-14.00) dal 15 settembre termina alle 16.00, stessa sorte per Orl;
c) da qualche tempo girano voci che danno come trasferibile a Rovigo l’apprezzato neurologo che da circa un anno presta la sua attività a Trecenta. Se fosse vero, si prevede una sua sostituzione con altrettanto preparato professionista o il servizio rischia di scomparire?
d) perché il servizio di vasche per Idrokiniesiterapia.non parte? Manca la struttura organizzativa? O è solo perché non si sa chi deve fare la pulizia dell’impianto?
e) Marcolongo ha riconosciuto il valore dell’equipe trecentana che fa nascere sempre più bambini al San Luca. In 5 anni siamo passati da 270 a 383 nati, nonostante non esista pediatria. Visto il consistente aumento (+ 42%) di questa attività, perché non ripristinare detto reparto di pediatria?
f) su indicazione di alcuni utenti altopolesani, ho visitato il Day hospital oncologico dell’Ospedale di Rovigo e la situazione è davvero imbarazzante, in quanto l’accoglienza dal punto di vista strutturale è pessima per l’alto numero di pazienti, non è garantito un livello ottimale di privacy, ecc. Non si possono trattare così persone che già soffrono in modo pesante e perciò perché non si ripristina al San Luca, il Day hospital oncologico che erogava anche la chemioterapia?
g) in data 30 novembre 2006 una commissione incaricata dalla Conferenza dei Sindaci dell’Asl 18, composta dal suo Presidente, dai Sindaci di Badia, Trecenta, Castelmassa e dall’Assessore delegato di Occhiobello, ha svolto un sopralluogo presso il San Luca. Tra i dettagli della visita, con nota del 7 dicembre 2006, i commissari parlavano di 20 posti letto di long-care da attivare, ma anche in questo caso le promesse non sono state mantenute in quanto i posti in funzione risultano essere solo 10”.
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24 lavoratori della Nike Kai Dike, rischiano il licenziamento

dal sito dell'amministrazione provinciale

L’Ulss 18 ha deciso di non rinnovare più l’appalto dei portantini presso l'ospedale di Rovigo.
Verranno rimpiazzati da 18 nuove assunzioni.
Riporto di seguito il commento dell'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco.

“E’ di questi giorni la pessima notizia che 24 lavoratori della Nike Kai Dike di Fiesso Umbertiano, rischiano il licenziamento perché l’Asl 18 ha deciso di non rinnovare più l’appalto dei portantini che da anni svolgevano questo lavoro nell’azienda sanitaria rodigina. E’ questo l’ennesimo risultato negativo che possiamo trovare nel campo della gestione della sanità pubblica dell’Asl 18, che con quasi 200 dipendenti in meno rispetto alla pianta organica da poco determinata, decide di assumere direttamente un numero inferiore di operatori (18), rispetto a quelli (24, alcuni dei quali disabili, a dimostrazione di quanti problemi incontrino le categorie più svantaggiate) che perderanno il posto di lavoro alla Nike Kai Dike. Non sono certo che corrisponda al vero, ma penso non sia del tutto sbagliato pensare che tale differenza negativa rifletta l’ennesimo esempio di gestione economicistica della sanità pubblica veneta: l’assunzione di 18 operatori per un esborso di denaro che si avvicini molto a quanto costava l’appalto con la Nike che faceva lavorare, evidentemente con compensi inferiori ai dipendenti pubblici, ben 24 dipendenti. Questa è forse la spiegazione per i sindacalisti che giustamente si sono posti la domanda “già prima c’erano difficoltà nel servizio con 24 portantini e ora con soli 18 come finirà?”. Potrebbe finire come finiscono tante altre storie che riguardano la carenza di personale all’Asl 18: vorrei sbagliarmi, ma penso che i maggiori indiziati a pagarne le conseguenze siano ancora una volta gli utenti e i lavoratori. E pensare che con i risparmi che si potrebbero fare svolgendo in proprio, anche solo una parte dell’attività di fisioterapia che ora è ceduta a certi privati, si potrebbero assumere o pagare appalti in cui potrebbero essere occupati svariate decine di persone! A disposizione per ogni evenienza, rivolgo ai lavoratori che stanno per perdere il posto di lavoro, il mio personale augurio di poter evitare questa ennesima grave situazione di disagio per loro e per le loro famiglie”.

21.9.08

Giornata nazionale SLA

La SLA, una grave e rara malattia degenerativa, ancor oggi priva di una terapia specifica, che comporta la progressiva paralisi dei muscoli volontari di chi ne è colpito. Lo scopo della Aisla (Associazione Italiana Scherosi Laterale Amiotrofica) è di sensibilizzare le massime istituzioni del Paese sui gravi problemi che questa malattia comporta: incapacità totale di movimento autonomo, di comunicazione, di alimentazione e di respirazione fino all'insufficienza respiratoria.

Dal 15 al 21 settembre 2008 Dona 1 € con SMS
o 2 € chiamando da rete fissa Telecom Italia il 48589


Tutti i fondi raccolti verranno destinati a uno specifico progetto di ricerca finalizzato all'identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia.

17.9.08

Influenza, tre volte più contagiosa. Gli esperti: "Importante vaccinarsi"

L'"Australiana" è un virus forte e ad alta diffusione. Sarà ancora più decisivo il vaccinoIn Europa potrebbe ammalarsi il 25% della popolazione. A rischio bimbi e anziani
Gli epidemiologi avvertono i governi: "La prossima pandemia è imminente, preparatevi"

VILAMOURA (Portogallo) - E' molto "cattiva", si diffonde velocemente e viene dall'Australia. E' questo l'identikit della nuova influenza, che in Europa rischia di contagiare una persona su quattro. L'epidemia della prossima stagione invernale sarà più intensa rispetto agli anni scorsi e con un numero maggiore di casi, poiché determinata da tre virus "completamente nuovi con, in particolare, un nuovo ceppo molto virulento in arrivo dall'Australia". Ad affermarlo sono gli esperti riuniti a Vilamoura per la terza Conferenza europea sull'influenza, che avvertono: quest'anno sarà ancora più decisivo vaccinarsi. Gli epidemiologi approfittano dell'occasione per mettere in guardia i governi da un altro rischio: "La prossima pandemia è imminente - dicono - e i sistemi sanitari rischiano di farsi cogliere di sorpresa".

Continua su repubblica.it

9.9.08

L'Assistenza Infermieristica Domiciliare si sposta al San Luca




La notizia interesserà tutti i pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata.


Il Servizio Infermieristico che concorre all'ADI è stato trasferito dal distretto sanitario di Badia all'ospedale San Luca a Trecenta.
I locali sono al piano terra e segnalati da indicazioni in campo bianco.


Attenzione! cambiano telefono a fax.


Il nuovo numero di telefono è 0425 725.939.
Il numero di fax è 0425 725.512.

7.9.08

GIORNATA DELLA FISIOTERAPIA


“IL FISIOTERAPISTA AL FIANCO
DELLA SALUTE DEL CITTADINO”


ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI
con il patrocinio di: Regione Veneto e Comune di Rovigo
e la collaborazione di: Cittadinanza Attiva, FIMMG Federazione Italiana Medici di Famiglia, Avis regionale, Associazione Malati Reumatici del Veneto

giovedì 25 SETTEMBRE 2008

CONVEGNO INFORMATIVO PER LA CITTADINANZA

ARTROSI E FISIOTERAPIA

DALLE ORE 18.00
ROVIGO, SALA GRAN GUARDIA
Piazza VITTORIO EMANUELE II
interverranno i rappresentanti dell’AIFI Veneto

http://www.aifiveneto.net/

Luci e ombre. Ancora sulla riunione di martedì 26 agosto

Alla riunione dello scorso martedì 26 agosto (vedi post precedente) ha partecipato anche il direttore generale dell’Ulss. Come prevedibile ha messo sul piatto della bilancia i risultati conseguiti ma si è ben guardato di accennare, anche solo di striscio, a ciò che in questi anni ha tolto all’ospedale di Trecenta. Men che meno ha detto qualcosa sul reparto di pneumologia.
Forse il presidente della conferenza dei sindaci, per riempire l’altro piatto della bilancia, avrebbe dovuto invitare anche l’assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco. Ma il contraddittorio non c’è stato e un piatto della bilancia è rimasto vuoto.
Noto soltanto una cosa: ogni volta che il direttore generale dell’Ulss fa la sua apparizione in conferenza dei sindaci riesce puntualmente a far perdere di vista lo scopo della riunione e a spostare la discussione su un terreno a lui più favorevole.
Abilità del direttore generale o distrazione dei suoi interlocutori?
Bene la casa del parto, bene la realizzazione della vasche di idrokinesi per la riabilitazione, ma male la riduzione dell’attività specialistica presso il pronto soccorso, e male l’eliminazione del reparto di pneumologia. Ci sono luci ed ombre. Evidenziare solo le une non fa un buon servizio a nessuno.

Cosa è accaduto martedì 26 agosto 2008?

Quali decisioni sono state prese dopo un anno di dibattito sul San Luca?
Molti articoli (questa volta) sui quotidiani locali. Una conferenza stampa (questa volta) il giorno dopo l’ennesima riunione.
Ma delle tre richieste formalizzate dalla conferenza dei sindaci e da vari consigli comunali, che ne è stato?


Questo blog è dedicato all’ospedale di Trecenta, una struttura ben progettata, confortevole, indispensabile per la qualità del servizio sanitario pubblico nell’altopolesine. Da un anno seguo la discussione avviata dal sindaco di Trecenta il 30 agosto 2007. Finalmente, dopo molte riunioni e rinvii, lo scorso martedì si è tenuta quella che doveva essere la riunione decisiva. La presenza degli assessori regionali Isi Coppola e Renzo Marangon, e quella del consigliere regionale Carlo Alberto Azzi, ha dato ulteriore autorevolezza all’evento.
Ma, alla fine, che cosa è stato deciso per il futuro dell’ospedale di Trecenta? Che cosa è stato stabilito rispetto alle tre precise richieste avanzate dalla conferenza dei sindaci col documento del 29 novembre 2007?
Ho letto tutto ciò che è stato pubblicato sul Gazzettino, sul Resto del Carlino e sulla Voce di Rovigo nei giorni immediatamente successivi. In particolare, dal resoconto della conferenza stampa tenuta dal presidente della conferenza dei sindaci e dal direttore generale dell’Ulss, pubblicata dal Gazzettino il 28 agosto 2008 (“Il San Luca ora punta al rilancio”), sembra che tutto sia rinviato, ancora una volta, anche se con migliori prospettive. Il presidente della conferenza dei sindaci Oscar Tosini, infatti, dichiara: “Si è inaugurato un percorso che attraverso un tavolo di confronto almeno trimestrale tra sindaci e Asl porterà al rilancio completo della struttura”. Insomma, traducendo dal politichese, ‘ non abbiamo deciso niente di concreto ma ne parleremo ancora, e con tanta buona volontà ‘.
Dopo un anno è veramente un po’ poco.

Su questo argomento ho pubblicato i seguenti post (dal più recente al più vecchio):

San Luca, si tirano le somme di un anno di dibattito
Ospedale San Luca: autonomia funzionale e competenze dei comuni
Sindaci Ulss 18 incontrano Marangon, Coppola e Azzi
San Luca, i sindaci si riuniscono a Badia per nuove azioni in difesa dell’ospedale
Riunione dei sindaci a Badia, tante assenze poche decisioni
San Luca, un documento integrativo da approvare nei consigli comunali
Trecenta, battuta d'arresto sul San Luca
San Luca, il documento approvato dalla conferenza dei sindaci il 22 ottobre
Ospedale, nuova riunione dei sindaci a Trecenta
San Luca, i Sindaci si riuniscono a Trecenta.

23.8.08

San Luca, si tirano le somme di un anno di dibattito

Reiterati inviti del presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 vengono recapitati in questi giorni ai comuni del territorio. Oscar Tosini spera così di ottenere una partecipazione massiccia dei primi cittadini all'incontro con gli assessori regionali Renzo Marangon e Isi Coppola che si terrà a Trecenta, a palazzo Pepoli, martedì 26 agosto 2008, alle 18. E sarà ancora il futuro dell'ospedale San Luca l'argomento della discussione.
Una discussione avviata un anno fa dal sindaco di Trecenta, con momenti poi anche tormentati da rivalità politiche tra gli assessori regionali, con cadute di tensione che hanno portato a riunioni assai poco partecipate e all'allungarsi dei tempi per i nuovi appuntamenti. Le elezioni politiche e le ferie natalizie e poi estive hanno infine portato a far passare un intero anno, sempre che la riunione del prossimo 26 agosto porti a qualche risultato.

Continuo a non comprendere lo stile "carbonaro" di queste riunioni. Non un comunicato stampa che informi i quotidiani locali della loro convocazione e tantomento nessuna informazione sull'esito delle stesse. Nemmeno un rigo neanche sul sito della conferenza dei sindaci.
Se c'è un modo per sollecitare la partecipazione degli amministratori è proprio quello di informare l'opinione pubblica dell'esistenza delle iniziative adottate.

Dopo un anno ci sarà qualche risultato?

Su questo argomento ho pubblicato nel blog questi post (dal più recente al più vecchio):

Ospedale San Luca: autonomia funzionale e competenze dei comuni
Sindaci Ulss 18 incontrano Marangon, Coppola e Azzi
San Luca, i sindaci si riuniscono a Badia per nuove azioni in difesa dell’ospedale
Riunione dei sindaci a Badia, tante assenze poche decisioni
San Luca, un documento integrativo da approvare nei consigli comunali
Trecenta, battuta d'arresto sul San Luca
San Luca, il documento approvato dalla conferenza dei sindaci il 22 ottobre
Ospedale, nuova riunione dei sindaci a Trecenta
San Luca, i Sindaci si riuniscono a Trecenta.

27.7.08

I tuoi polmoni, funzionamento e patologie.

Risorse internet

Per poter comprendere le varie patologie polmonari e per mantenere sani i polmoni, dobbiamo conoscere l’aspetto e il funzionamento di questi organi.
Consulta il sito della Europea Lung Foundation (versione in italiano)

Sito ufficiale dell'Unione europea sulla salute pubblica

Risorse internet

http://ec.europa.eu/health-eu/index_it.htm

Tante informazioni mirate a migliorare le condizioni di vita, la qualita' dei servizi e notizie sulle attivita' condotte a livello europeo e internazionale: assistenza, prevenzione malattie e affezioni, fonti di pericolo, programmi comunitari, stile di vita e tanto altro.

23.7.08

Brusco, bene l'idrokinesi terapia ma non dimentichiamo i problemi in attesa di risposta

All'indomani dell'inaugurazione del nuovo servizio di idrokinesi terapia presso l'ospedale San Luca l'assessore provinciale alla sanità, Guglielmo Brusco, si rallegra per l'evento ma ricorda i problemi che ancora rimangono sul tappeto.
In particolare dichiara al Gazzettino (Mercoledì 23 luglio 2008):
«Cosa impediva al sindaco Laruccia di ringraziare per quello che di nuovo era stato realizzato e ricordare, senza spirito polemico ma per amor di verità, che al San Luca ci sono tanti problemi da risolvere? Ha persino ricordato positivamente il ruolo degli assessori regionali Marangon e Coppola che da 7 mesi invece hanno promesso invano interventi per il San Luca che, almeno fino pochi giorni fa, non erano stati ancora formalizzati in provvedimenti ufficiali della Regione Veneto. Tra i problemi ricordiamo, oltre alla cronica carenza di personale in quasi tutti i servizi, la funzionalità del pronto soccorso per il quale mi è stata recentemente segnalata la vicenda di un ragazzo di Villafora che, sofferente al torace, verso mezzanotte, ha dovuto recarsi da Trecenta a Rovigo per eseguire gli esami che gli hanno diagnosticato fratture costali multiple; la chirurgia che è in grave sofferenza e per la quale occorrono urgenti interventi strutturali per assicurare un futuro a tale fondamentale servizio; non mi risulta ancora realizzata la sede principale di medicina dello sport al San Luca, così come stabilito dal decreto del direttore Marcolongo numero 22 del 3 gennaio 2007 (mentre recentemente ad Adria il nuovo ambulatorio è stato attivato in soli 4 mesi!); la grave situazione di radiologia dove mi è stata segnalata da parecchi giorni la rottura del tubo dell'apparecchiatura della diagnostica adibito ad esami contrastografici (stomaco, urografia, clisma opaco, ecc.). Tale tubo non sarebbe stato ancora sostituito con alcune conseguenze: per gli esami i pazienti interni dovrebbero recarsi a Rovigo, quelli esterni, al di là dell'allungamento delle liste d'attesa, possono sempre ricorrere ai privati (che ringraziano!). Insomma, oltre le cerimonie, c'è bisogno di ben altro».

Il San Luca s'arricchisce con l'idrokinesi

A fronte di tante chiusure, riduzioni o accorpamenti, qualcosa di nuovo c'è: è stato inaugurato, e speriamo che entri subito in funzione, il nuovo servizio di idrokinesi terapia. La struttura, dotata di una vasca riabilitativa, consentirà nuove opportunità di cura per pazienti con fratture, protesi e patologie neurologiche. Di seguito riporto alcuni brani della notizia data dal Gazzettino.

Il Gazzettino - Martedì 22 luglio 2008

Inaugurato il nuovo reparto per "guarire in acqua". Riabilitazione per fratture o patologie neurologiche. La struttura è costata 371mila euro ed è stata finanziata da Regione e Fondazione Cariparo

Il servizio di idrokinesi terapia dispone di una vasca riabilitativa ed un percorso-camminamento vaso motorio a temperatura differenziata, il tutto fuori terra per consentire facilità di accesso e condizioni ottimali di sicurezza. A questo tipo di riabilitazioni in acqua potranno accedere sia pazienti ricoverati sia esterni che debbano completare il loro percorso di guarigione e ripresa; ai trattamenti tradizionali in palestra od ambulatorio, viene così aggiunta una nuova opportunità di cure riabilitative, rivolte a pazienti con fratture, protesi e patologie neurologiche.

13.6.08

Ospedale San Luca: autonomia funzionale e competenze dei comuni

Lo scorso 9 giugno, a Trecenta, si è svolta la tanto attesa riunione dei sindaci dell'Ulss n. 18 con gli amministratori regionali Renzo Marangon e Isi Coppola, assessori, e il consigliere Carlo Alberto Azzi.
Non risultano emessi comunicati. Abbiamo però potuto acquisire l'intervento che l'assessore Gianni Bacchiega, per il Comune di Castelguglielmo, ha rivolto all'assemblea.

Entro fine mese gli assessori regionali dovrebbero comunicare l'esito che le osservazioni degli amministratori comunali avranno avuto presso la giunta regionale.


-------inizio documento-------

Comune di Castelguglielmo

Autonomia funzionale all’ospedale di Trecenta. Ai comuni competenze di programmazione sanitaria e di controllo rispetto ai direttori generali.

Trecenta, 9 giugno 2008

I tempi
Una riunione lungamente attesa

Il primo incontro il 30 agosto dello scorso anno
Sono passati nove mesi da quando il Sindaco di Trecenta ha invitato gli amministratori comunali facenti parte del distretto sanitario dell’altopolesine ad una riunione per riprendere in mano i problemi dell’ospedale “San Luca”.
Dopo quella prima riunione, i sindaci dei comuni del distretto sanitario si sono nuovamente incontrati a Trecenta il 4 ottobre. All’ordine del giorno la presentazione di un documento sulle problematiche dell’ospedale “San Luca”.
Non fu approvato alcun documento ma fu dato mandato ai sindaci di Castelmassa e Trecenta di predisporre un testo che tenesse conto delle considerazioni emerse dal dibattito.

La discussione si allarga a tutti i Comuni dell’Ulss 18
Quelle prime riunioni furono di stimolo alla conferenza dei Sindaci per promuovere l’approvazione di un documento da parte di tutti i consigli comunali dell’Ulss 18. Un primo testo, approvato dalla conferenza in data 22 ottobre 2007, chiedeva un incontro urgente alla giunta regionale per ridare dignità e autonomia funzionale al San Luca e per rivendicare ai comuni competenze di programmazione sanitaria e di controllo rispetto ai direttori generali.
Successivamente, il 29 novembre 2007, fu integrato e rafforzato dalla stessa conferenza con precise richieste:
a) istituire presso il Presidio Ospedaliero di Trecenta almeno due Dipartimenti strutturali autonomi di cui uno Medico Multidisciplinare (l’attuale Dipartimento di Continuità Assistenziale con le dovute integrazioni) e uno Chirurgico e dell’Urgenza
b) prevedere nei Dipartimenti, oltre alle attuali SOC e SOS Dpt, un numero adeguato di SOS Dpt che garantisca una reale autonomia clinica e gestionale soprattutto nelle branche specialistiche mediche e chirurgiche
c) riacquisire le SOC di Pronto Soccorso e di Radiologia con relative le apicalità.


La concretezza
A fronte di quelle precise indicazioni non ha fatto riscontro altrettanta concretezza.
Dopo tanti mesi non c’è più tempo per rinvii, riesami e discussioni. Ne va della stessa credibilità della conferenza dei sindaci. Gli obiettivi sono stati individuati e ora vanno perseguiti.
È ora che le nostre richieste arrivino all’attenzione della giunta regionale. Non è possibile continuare con questa inconcludenza.
L’ospedale “San Luca” è essenziale per la popolazione dell’altopolesine. Ciò che c’è funziona, il personale è motivato, consapevole e competente. I pazienti vi trovano un supporto a misura d’uomo che rende più accettabile il ricorso ai servizi ospedalieri.
Dopo tanti ordini del giorno, è ora di ottenere dei risultati.

L’assessore delegato del Comune di Castelguglielmo
Gianni Bacchiega


-------fine documento-------

6.6.08

Sindaci Ulss 18 incontrano Marangon, Coppola e Azzi


Montagna o topolino?

Lunedì 9 giugno 2008, presso palazzo Pepoli, a Trecenta, si riuniranno i sindaci dei comuni dell'Ulss 18, gli assessori regionali Renzo Marangon e Isi Coppola e il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi.
L'incontro verterà sui problemi dell'ospedale "San Luca" e sui documenti del 22.10.2007 e 29.11.2007, proposti dalla conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, e approvati da numerosi consigli comunali ma non da tutti.
E' da fine novembre 2007 che si cerca di organizzare questa riunione. Dopo tanto tempo la montagna partorirà un topolino?