31.10.07

Diamo vita all'ospedale di Trecenta

Questa mattina si è svolta al San Luca una iniziativa sindacale di Cgil, Cisl e Uil di cui avevamo dato notizia nei giorni scorsi.


Un buon numero di lavoratori ha raccolto l'invito delle organizzazioni sindacali. Inoltre, numerosi cittadini si sono presentati a sostenere il sindacato in questa battaglia per l'ospedale di Trecenta.

Se l'inizio di questa vertenza è stato buono, ora si tratta di saldare il movimento dei lavoratori con i diversi soggetti che agiscono nella società al fine di definire una strategia e iniziative comuni. L'obiettivo non è solo la difesa dell'ospedale ma di ridare nuova vita al San Luca in un ambito di piena integrazione delle politiche socio-sanitarie nel territorio.

Durante il sit-in è stato distribuito un volantino di cui riproduciamo il testo qui sotto.

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Diamo vita all'ospedale di Trecenta

I lavoratori dell’ospedale di Trecenta

sono stanchi di assistere impotenti al lento ma costante indebolimento di un ospedale che non ha ancora assunto un vero ruolo centrale e riconosciuto da parte della popolazione
  • che continua a perdere pezzi importanti in termini di servizi e di personale, alimentando un senso di profonda incertezza per il suo futuro.
  • Per questo, oggi, alziamo la nostra voce in difesa di una struttura fondamentale per la salute dei cittadini

    • Contro la politica degli annunci di questa Direzione e la mancata attivazione di programmi seri d’investimento sul personale
    • Contro i tagli dei servizi e per il mantenimento di una vera struttura per acuti degna di questo nome che assicuri la piena funzionalità dei servizi fondamentali nelle 24 ore
    • Per l’adeguamento degli organici e l’avvio di una politica di attrazione per le alte professionalità e le specialistiche
    • Contro la smobilitazione dei servizi nei punti sanità e nel territorio dell’alto Polesine e per una piena integrazione delle politiche socio-sanitarie

    Chiediamo ai sindaci, alle istituzioni, alle associazioni e ai comitati spontanei dei cittadini, di sostenere questa battaglia per il diritto ad una sanità pubblica e di qualità, più vicina ai bisogni delle persone.
    Sosteniamo tutti insieme, la richiesta di avvio di un confronto con la Direzione Generale dell’ULSS 18 e l’Assessore regionale alla sanità, per la definizione di un progetto condiviso per il rilancio dell’ospedale di Trecenta.

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    28.10.07

    San Luca, il documento approvato dalla conferenza dei sindaci il 22 ottobre

    DOCUMENTO

    Pubblichiamo il documento approvato dalla conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 sulla situazione del San Luca di Trecenta. Sarà discusso in tutti i consigli comunali nelle prossime settimane e le deliberazioni adottate verranno inviate alla giunta e al presidente della stessa, competente quest'ultimo alla nomina dei direttori generali delle Ulss del Veneto, il cui incarico scadrà il prossimo 31 dicembre.

    Il documento chiede un incontro urgente alla giunta regionale per ridare dignità e autonomia funzionale al San Luca e per rivendicare ai comuni competenze di programmazione sanitaria e di controllo rispetto ai direttori generali.

    Se ne è discusso nelle riunioni preparatorie tenutesi a Trecenta il
    30 agosto e il 4 ottobre scorsi ma, alla fine, non ha trovato l'accordo di tutti la richiesta di un cambio di direttore generale, figura che avrebbe dovuto essere individuata in un polesano.

    Avvertenze: il testo fa riferimento a due tabelle allegate. Si riferiscono ad un confronto fra le dotazioni sanitarie dell'alto polesine e del basso polesine. Per motivi tecnici non è possibile riprodurle adeguatamente. Posso mandarle per e-mail. Dell'ospedale San Luca la conferenza dei sindaci si è occupata anche in altre occasioni: si consultino in proposito i post sulle riunioni del 20 novembre 2006 e del 15 gennaio 2007.

    Ecco il testo approvato dalla conferenza dei sindaci.


    --------------- inizio documento

    Conferenza dei Sindaci


    DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DALLA CONFERENZA DEI SINDACI DELL’AZIENDA ULSS 18 - ROVIGO

    La Conferenza dei Sindaci riunitasi il 22 ottobre 2007 ha discusso, su proposta dell'Amministrazione Comunale di Trecenta e di un gruppo di Sindaci del Distretto 2 - Alto Polesine, della difficile situazione dell' Ospedale San Luca di Trecenta, Ospedale per acuti in rete e analizzate le tabelle 1 e 2 in allegato, tratte dalla delibera di Giunta N. 751(allegati B e C) dell'11.03.05 avente in oggetto la L.R.n.5 del 5.03.96 art. 14: modifica attinente ad aspetti gestionali e strutturali delle schede di dotazione ospedaliera di cui alla L.R.n.39/1993, approvate con D.G.R.3223 dell'8.11.02; e dal Decreto n. 921 del 14.12.06 del Direttore Generale ASL 18 – RO: Programmazione Ospedaliera Aziendale pubblica e privata-ricognizione apicalità e posti letto al 14.12.06,

    Tenuto conto

    • che la comunità dell'Alto Polesine ha già contribuito alla ristrutturazione della rete ospedaliera regionale con la scelta condivisa di disattivare i quattro ospedali del suo territorio per farli confluire in un unico ospedale più moderno e funzionale: il San Luca.

    Preso atto

    • delle sostanziali differenze venutesi a creare, a seguito di scelte aziendali non condivise con il territorio e non coerenti con le schede regionali, tra gli Ospedali di Trecenta e di Adria, entrambi ospedali per acuti in rete con Pronto Soccorso della provincia di Rovigo, che servono rispettivamente: l'Alto Polesine con una superficie di 581 Kmq e 84.000 abitanti ed il Basso Polesine con una superficie di 739 Kmq e 72.000 abitanti, differenze che si evidenziano, nelle suddette tabelle 1 e 2, sia nel numero dei posti letto che, ancora di più, nel numero delle apicalità (primariati).
    • del crescente malumore, disagio e rabbia dei nostri cittadini che reclamano il diritto alla salute di cui si sentono, negli ultimi anni, in parte privati.

    Chiede

    un incontro urgente con la Giunta regionale e in particolare con l’Assessore alle Politiche Sanitarie D.ssa F. Martini e con il Presidente della V° Commissione per:

    • Proporre e discutere provvedimenti tempestivi e necessari per ridare al S. Luca quella dignità e autonomia funzionale che l’ospedale in rete per acuti del nostro territorio deve avere per fornire risposte sanitarie adeguate alle esigenze della nostra popolazione, senza costringerla a chilometriche peregrinazioni con tutti i disagi che ne conseguono, sempre nel rispetto degli obiettivi regionali sia sul piano dei servizi erogati in termini di efficienza ed efficacia, quanto su quello del contenimento dei costi.
    • Evidenziare il preoccupante stato in cui versano i Servizi Socio-Sanitari pubblici, soprattutto se raccordato alle peculiarità socio-demografiche, geo-morfologiche e di viabilità che caratterizzano il nostro territorio.
    • Segnalare la necessità di un maggior rispetto, da parte delle Direzioni Aziendali, delle direttive regionali per non creare quelle evidenti sperequazioni di investimenti e di servizi in territori pressoché omogenei, finendo con il fornire una Sanità che sempre meno soddisfa le esigenze e le aspettative dei cittadini, ai quali è rivolta.
    • Ribadire la necessità di restituire alle istituzioni politiche locali competenze programmatorie e di controllo in materia di Sanità Pubblica, partendo anche dalla possibilità di esercitare un peso maggiore nella scelta di Direzioni Aziendali che abbiano un legame di conoscenza e appartenenza al territorio.

    Auspica

    La discussione e la condivisione del presente documento da parte di tutte le forze politiche in tutti i Consigli Comunali le cui delibere saranno inviate, a cura del Presidente della Conferenza dei Sindaci, al Presidente della Regione e alla Giunta Regionale.

    Dà mandato

    Al Presidente della Conferenza dei Sindaci, alla Rappresentanza, ai Presidenti dei due Distretti (Sindaco di Rovigo e di Badia Polesine) e al Sindaco di Trecenta di rappresentare la Conferenza negli incontri che saranno programmati con la Giunta Regionale.
    Rovigo, 22/10/2007


    All. 2

    --------------- fine documento



    25.10.07

    10 milioni di euro per i comunicatori vocali

    dal sito del Ministero della Salute.

    Il Ministro incontra i malati di SLA

    Il Ministro della Salute Livia Turco ha ricevuto il 18 settembre i signori Sebastiano Marrone, Antonio Tessitore e Francesco Brunelli affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica che avevano richiesto di incontrarla per sottolineare le esigenze particolari dei malati di questa grave patologia.
    L'incontro si è concluso con l'impegno del Ministro di avviare insieme alle Regioni il registro regionale dei malati di Sla per favorire una migliore e più rapida presa in carico dei pazienti e per programmare in modo mirato gli interventi assistenziali necessari.
    Il Ministro ha poi ricordato che sono già stati messi a disposizione delle Regioni 10 milioni di euro per erogare gratuitamente i comunicatori vocali ai pazienti che hanno perso la possibilità di comunicare, nonché il decreto, siglato il 3 agosto scorso con il Ministro Padoa Schioppa, che ha escluso una serie di patologie invalidanti, tra le quali la Sla, dalle visite di controllo per accertare la permanenza di un'invalidità già riconosciuta.Queste misure erano state fortemente richieste dalle Associazioni dei malati proprio al fine di migliorare l'assistenza e la qualità della vita delle persone colpite da questa patologia.

    22.10.07

    CER e neuropsichiatria infantile. La dirigenza Ulss risponde come al solito: voi non sapete!

    … e il presidente della conferenza dei sindaci, condivide e sottoscrive.

    Contro le critiche le solite tecniche: accuse di ignoranza e spostamento dei termini della questione.

    Il fatto.

    Nei giorni scorsi la Cgil ha lanciato l’allarme per la chiusura del Cer, il centro di educazione e riabilitazione infantile. Si consulti in proposito la stampa locale del 12 ottobre scorso. Vi si legge, tra l’altro:
    Famiglie costrette a programmare visite dal fisioterapista, dal neuropsichiatra, dal logopedista, dallo psicologo e sballottare i propri figli da un ambulatorio all'altro. È quanto sta accadendo nel territorio dell'Ulss 18 a causa dell'improvvisa chiusura del Cer, il centro di educazione e riabilitazione per minori affetti da problemi neuropsichiatrici. Da qualche settimana il servizio è stato smantellato senza alcun coinvolgimento nè degli operatori nè delle famiglie che portavano i propri bambini e ragazzi per le cure socio-assistenziali e per la preparazione all'inserimento scolastico.
    Da 4 neuropsichiatri si è passati a uno, da 18 educatori a 6, da 7 psicologi a 4 e anche i fisioterapisti sono diminuiti.”
    … “A questo si aggiunge la chiusura del Cer, un servizio nato nel 2000 con fondi regionali per accogliere bambini medio o gravemente malati e offrirgli un'assistenza completa a 360 gradi, con la possibilità di accompagnarli nel percorso di inserimento scolastico dove poi avrebbero trovato l'assistenza degli insegnanti di sostegno”.
    … “Oggi le famiglie sono costrette ad arrangiarsi, a rivolgersi a più specialisti senza che questi a loro volta si interfaccino per tarare le eventuali attività - interviene il segretario provinciale Fp Cgil Paolo Zanini -. La neuropsichiatria infantile ha un bacino di utenza di circa 1500 bambini, è dunque un dipartimento importante che funge da riferimento per quei nuclei familiari in difficoltà. Non si capisce la filosofia dell'azienda sanitaria che sembra voler ridurre le prestazioni e i servizi, delegando il difficile compito dell'integrazione di questi bambini alla scuola che non è attrezzata per questo genere di prestazioni.”

    La reazione dell’Ulss.

    Dopo qualche giorno risponde il direttore generale dell’Ulss, Adriano Marcolongo. Così come sempre accade di fronte alle critiche, è tutto un “Credevo che i due rappresentanti del sindacato, fossero a conoscenza delle normative”“I due sindacalisti forse ignorano”“Non corrisponde a verità”“Non di tagli, quindi, si è trattato ma”, udite udite, “al contrario di conversione del servizio”. Insomma, gli altri “ignorano” o hanno le traveggole, o prendono per problemi le migliorie e per disservizi le innovazioni.

    Sullo stesso filone il direttore dei servizi sociali dell’Ulss 18 che sulla stampa del 17 ottobre afferma che “…chi ci ha attaccato, non conosce la normativa” (a ridaje, direbbero a Roma), e “…i sindacalisti che non si informano su ciò che stanno trattando” e che, addirittura “è probabilmente meglio che cambino mestiere”.
    Il dottor Poiré ci va giù pesante ma non cambia la sostanza: gli altri ignorano o hanno le traveggole.
    Ciò che sorprende e che il dott. Poiré lanci queste accuse al sindacato tenendosi al fianco il presidente della conferenza dei sindaci, Oscar Tosini, colui che, per compito istituzionale, dovrebbe essere una sorta di sindacalista dei sindaci nei confronti dello strapotere della dirigenza dell’Ulss. Ma lui no! Lui si mette dalla parte dello strapotere, approva e condivide. Secondo Tosini, ciò che viene criticato dalla Cgil è "un'eccellenza a livello veneto … un fiore all'occhiello" e fa finta che le critiche rivolte all’Ulss siano invece rivolte ai sindaci. Dichiara, infatti, “Come sindaci siamo stufi di essere attaccati sull'attività di settori che vedono invece una partecipazione e un impegno rigoroso delle amministrazioni comunali”. E questo mentre i sindacalisti della Cgil avevano chiesto l’aiuto dei sindaci e criticato i dirigenti dell’Ulss, quelli dello stratapotere.

    Vecchie tecniche per chi ha un po’ di memoria (e questo blog può aiutare). “Gli altri ignorano” (noi siamo i tecnici!!!!) e poi un significativo travisamento delle critiche altrui. Sono le tecniche adottate dai massimi dirigenti dell’Ulss, e utilizzate ora anche dal presidente della conferenza dei sindaci.
    Certo che ormai Oscar Tosini è una certezza, su ogni questione lo si può trovare, con sicurezza … dalla parte sbagliata.

    Sergio Leone diceva di Clint Eastwood: “mi piace perché ha due espressioni, col cappello e senza il cappello”.
    Di Oscar Tosini si potrebbe dire che piace ai dirigenti dell’Ulss perché ha due idee, ed entrambe di Adriano Marcolongo.


    18.10.07

    31 ottobre, mobilitazione dei lavoratori del San Luca

    Contro la riduzione delle prestazioni e dei servizi

    I dipendenti dell'ospedale di Trecenta, riuniti in assemblea lo scorso 8 ottobre, presenti i segretari provinciali di Fp Cgil, Fps Cisl e Fpl Uil, hanno deciso la prima grande mobilitazione con sit-in davanti al San Luca il prossimo 31 ottobre.
    Al Gazzettino, edizione del 9 ottobre scorso, i sindacalisti hanno dichiarato: «Il pretesto per l'incontro erano le difficoltà registrate dal personale nella gestione del nuovo sistema informatico - spiega Michele Roveron, segretario Fps Cisl - che non è stato programmato con il necessario percorso formativo e con una riorganizzazione dei turni. Il risultato è stato un eccessivo carico di lavoro per tutti». «Molte poi sono state le recriminazioni dei dipendenti - aggiunge Fabio Osti, segretario Fpl Uil - per l'appalto alla farmacia e al magazzino che sta creando più di qualche disagio nella distribuzione del materiale sanitario, per le nuove apparecchiature "point of care" per gli esami urgenti che distolgono gli infermieri dall'assistenza del paziente affidano loro compiti impropri, per l'incertezza sul futuro stesso dell'ospedale sempre meno per acuti. Questa sofferenza dei lavoratori deve essere percepita dalla classe politica, in primis dai sindaci, che si devono fare promotori di una sollecitazione anche a livello regionale». Sarà dunque stilato un documento dalle organizzazioni sindacali che sarà distribuito mercoledì 31 con volantinaggio proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche del San Luca. «Il personale viene progressivamente ridotto - avverte anche Davide Benazzo, rappresentante della Fp Cgil - e a chi resta vengono richiesti cambi di orari e prestazioni aggiuntive. Quella del 31 sarà una manifestazione forte dove si chiederà di dare risposte urgenti sul futuro del San Luca».

    Occhiobello, è attivo il comitato Salviamo il punto sanità di S.M. Maddalena

    Oscar scrive:

    Allo scopo di mettere in rete le forze disponibili per salvare la sanità polesana, informo dell'esistenza, già da un certo periodo di tempo, del nostro sito
    http://puntosanita.occhiobello.altervista.org/
    Sperando di aver fatto cosa gradita, colgo l'occassione per cordiali saluti.

    17.10.07

    San Luca, impegno a part-time?

    Nella serata dedicata al San Luca, lo scorso 07/07/2007, il Sindaco di Trecenta ha manifestato il desiderio di chiudere in alcuni mesi, attraverso un impegno assiduo, i problemi dell’ospedale. Un’aspirazione che trae origine dall’incessante susseguirsi di cattive notizie: riduzione di servizi, accorpamenti, stravolgimenti, svuotamenti e dalla conseguente necessità di occuparsi continuamente di nuove questioni legate al San Luca. Attraverso un impegno particolare, concentrato nel tempo, il sindaco di Trecenta, col sostegno e la collaborazione degli altri comuni, ritiene di poter risolvere, una volta per tutte, i problemi dell’ospedale per potersi, finalmente, dedicare ad altro.
    Personalmente ritengo che questo non sia l’atteggiamento più adatto ad affrontare i problemi dell’ospedale che, non dimentichiamolo, discendono dalle scelte della direzione dell’Ulss 18, decisioni che si susseguono nel tempo, un taglio dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Prendere atto di questo – e non è possibile, sulla base dell’esperienza, arrivare ad altra conclusione – significa assumere il peso della vigilanza e del controllo in modo costante, senza possibilità di distrazioni. Significa ripristinare gli assessorati alla sanità – così come del resto ha fatto il comune di Trecenta – allo scopo di mantenere sotto costante osservazione l’attività della direzione dell’Ulss, in particolare sull’ospedale San Luca. Vuol dire pretendere di far sentire la propria voce rispetto al potere esorbitante e, spesso, deleterio dei direttori generali.

    15.10.07

    Convocata la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18

    E' stata convocata la Conferenza dei Sindaci dei Comuni dell'Ulss 18 per LUNEDI’ 22/10/2007. All'ordine del giorno:
    1) Approvazione documento per la salvaguardia dei Servizi ospedalieri e territoriali dell'Azienda Ulss 18 - Rovigo.
    2) Relazione sulla situazione del Centro Intercomunale Protezione Animali di Rovigo.
    3) Varie ed eventuali

    Il primo punto fa pensare alla riunione che i sindaci del distretto sanitario hanno tenuto lo scorso 04/10/2007 e alla questione dello spostamento dell'Adi dalla sede del distretto di Badia all'ospedale San Luca.
    Tuttavia non sono note le bozze di questo documento. Occorrerà attendere che il presidente della conferenza dei sindaci si decida a renderlo noto o, più probabilmente, che qualche amministratore comunale lo faccia avere ai mezzi di informazione.
    Dal presidente della conferenza non ci aspettiamo molto e per diverse ragioni. Innanzi tutto perché non ha mai fatto pubblicare i verbali delle riunioni sul sito istituzionale dell'Ulss, dove peraltro erano erano annunciati dal dicembre 2004, ma anche perché non lo si è sentito strillare di dolore quando, la scorsa estate, l'azienda ha deciso di togliere completamente la sezione dal sito.

    10.10.07

    ADI, dal territorio all’ospedale?

    Nel post intitolato “ADI, dal distretto di Badia all'ospedale di Trecenta” abbiamo dato notizia dell’intenzione dell’Ulss 18 di spostare la sede dell’assistenza domiciliare infermieristica dal punto sanità del distretto, situato nell’ex ospedale di Badia, all’interno dell’ospedale San Luca di Trecenta. Il trasferimento di sede non ha avuto luogo, come paventato, nel mese di settembre ma le voci di un trasloco si fanno sempre più insistenti e concrete.
    Ma perché preoccuparsi? Innanzi tutto perché da ogni cambiamento introdotto dall’attuale dirigenza dell’Ulss è derivato un peggioramento dei servizi resi. In secondo luogo perché, ancora una volta, vengono studiate soluzioni senza che i comuni siano in alcun modo coinvolti, senza poter conoscere le finalità vere dei progetti che sono escogitati dai dirigenti dell’Ulss, senza poter evidenziare gli eventuali lati problematici.
    L’ADI è un servizio territoriale, non ospedaliero. Ecco perché il servizio è stato dislocato nei distretti sanitari. Trasferirlo all’interno di un ospedale in qualche modo lo snatura e apre la possibilità a diversi utilizzi del personale in servizi ospedalieri e non territoriali.
    All’interno del San Luca sono stati attivati 9 posti letto per Hrsa (ne erano stati promessi 20 ma questo è un altro discorso) per pazienti da dimettere verso case di riposo o Rsa. Questi degenti vengono seguiti solo da personale infermieristico. Ecco che gli infermieri dell’ADI, una volta all’interno dell’ospedale, potrebbero essere una ‘riserva’ a portata di mano per far fronte ad eventuali assenze. Il servizio sul territorio ne risentirebbe certo, ma c’è ancora qualcuno che ritenga i dirigenti dell’Ulss particolarmente preoccupati per questo genere di problemi?
    Nel giro di pochi anni il personale infermieristico dell’ADI, presso il distretto di Badia, ha perso due unità e, inoltre, due posti sono stati trasformati in part-time. Complessivamente, ogni settimana si perdono così circa 100 ore di lavoro.
    L’ADI, come servizio territoriale, andrebbe invece rafforzato. Basti pensare alla grande estensione del territorio da servire rispetto all’area coperta dal distretto sanitario di Rovigo. I pazienti da seguire sono centinaia, le problematiche da affrontare sono moltissime, la necessità di rapportarsi coi medici di base continua, così come intenso è lo scambio di collaborazioni con altri servizi del distretto sanitario. Insomma, l’ADI è un servizio territoriale e tale dovrebbe rimanere.
    Se attuato, il trasferimento di sede sarebbe un nuovo serio colpo a quella politica sanitaria che voleva incentivare i servizi sul territorio per corrispondere a necessità di prevenzione e cura presso il domicilio.
    Anche su questo problema non ci resta che fare affidamento sui sindaci del distretto, i rappresentanti dell’istituzione più vicina al cittadino, il comune. C’è da sperare che ogni singolo sindaco senta l’urgenza di agire: per favore, non aspettate l’iniziativa del presidente della conferenza dei sindaci, l’attesa potrebbe essere eterna.

    9.10.07

    Ospedale, nuova riunione dei sindaci a Trecenta

    Dopo una prima riunione avvenuta lo scorso 30 agosto, i sindaci dei comuni del distretto sanitario si sono nuovamente riuniti a Trecenta il 4 ottobre. All’ordine del giorno la presentazione di un documento sulle problematiche dell’ospedale “San Luca”.
    Da quanto si è potuto sapere la riunione non ha approvato alcun documento ma ha dato mandato ai sindaci di Castelmassa e Trecenta di predisporre un nuovo testo che tenga conto di alcune considerazioni emerse dal dibattito.
    Di rilievo sarà il giudizio finale sull’operato del direttore generale dell’Ulss 18. Gli orientamenti sembrano essere tutti critici ma non è detto che alla fine sia formalizzata la richiesta al presidente della giunta regionale di non rinnovare il mandato all’attuale direttore. C’è chi rema contro e chi chiede esplicitamente che il prossimo direttore generale sia un polesano, legato al proprio territorio e per questo più sensibile alle necessità espresse dalla popolazione e dalle istituzioni.