26.7.07

Passa il tempo, serve ancora qualcosa? (trasparenza 7)


Decisamente l'aria è cambiata. All'iniziale disponibilità dell'Ufficio per le Relazioni col Pubblico subentra il silenzio.
Le due richieste di copia di documenti sono state inviate il 6 e 9 marzo 2007. Non avendo ancora ottenuto nulla il 27 marzo trasmetto all'Urp dell'Ulss la seguente e-mail:

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Alla cortese attenzione di Fiorella Vicariotto

Salve,

Mi rivolgo a lei perché mi ha comunicato telefonicamente che sarà il suo ufficio a trattare l'argomento in oggetto.
In considerazione del tempo trascorso, le chiedo se, dopo la formalizzazione della richiesta via fax, ci sono ulteriori esigenze istruttorie da parte vostra.
Preciso che non mi servono fotocopie ma semplicemente i file da allegare a un messaggio di posta elettronica.

L'occasione è gradita per porgere distinti saluti.

Pietro Tosarello
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Il giorno seguente ricevo questa risposta:

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Alla c.a. del Sig. Tosarello Pietro

Si comunica che la sua richiesta è stata acquisita da questa struttura e non si richiedono, da Lei, ulteriori informazioni e/o documentazioni sull'argomento.

Stiamo completando l'iter procedurale e Le invieremo, prima possibile, risposta alla sua domanda.

Distinti saluti.
Fiorella Vicariotto
URP e Comunicazione Interna
Ospedale "S.M. della Misericordia" - Rovigo
tel. 0425 394151 fax 0425 394440


21.7.07

Il turno di notte diventa pesantissimo: 10 ore


"Se otto ore vi sembra poche, provate voi a lavorar". Sono parole di una vecchia canzone del movimento operaio che rivendicava il diritto a non svolgere più di otto ore di lavoro al giorno.
Dal primo di luglio, all'ospedale di Trecenta, il turno di lavoro notturno, il più disagevole, è diventato di dieci ore! Per dieci ore consecutive, l'infermiere di turno, uomo o donna che sia, dovrà mantenere la lucidità necessaria a svolgere il suo delicato compito. È realistico chiedere tanto?
Non solo, al momento del cambio di turno, dal mattino alla notte, l'infermiere dovrà effettuare le sei ore del turno mattutino e le dieci di quello di notte, nell'arco di ventiquattro ore.
"Se otto ore vi sembra poche, provate voi a lavorar
e proverete la differenza di lavorare e di comandar".


ADI, dal distretto di Badia all'ospedale di Trecenta

Dal primo di settembre la sede dell'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) sarà trasferita all'ospedale di Trecenta. I numerosi utenti del servizio che abitano a Badia dovranno quindi recarsi al San Luca per il ritiro del materiale (medicinali, medicazioni ecc.). Inoltre, è imminente il trasferimento di sede di due operatori del servizio al distretto di Rovigo e non si hanno notizie circa la loro sostituzione presso il distretto di Badia.

Il distretto di Badia verrà così a perdere un altro pezzo, un altro servizio. L'ultimo di una lunga serie.
Gli ambulatori attivi presso il distretto sono ormai pochissimi; alcuni servizi sono stati ridotti a poche presenze settimanali; qualche problema è stato segnalato, nei mesi scorsi, al punto prelievi. E ora il trasferimento dell'ADI.
Tra qualche mese che cosa rimarrà del distretto sanitario di Badia? Quando qualche trasferimento o pensionamento di personale complicherà il mantenimento di un servizio, che cosa deciderà il direttore generale dell'Ulss? L'esperienza maturata nei punti sanità di Occhiobello, Castelmassa e Lendinara suggerisce l'opportunità di un urgente interessamento dell'amministrazione comunale badiese.

19.7.07

Una Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili


Sul sito web dell'Agenzia delle Entrate è consultabile e scaricabile una guida alle agevolazioni fiscali per i disabili. Il documento (34 pagine) è aggiornato con la legge finanziaria 2007.

Per scaricarlo clicca qui.


13.7.07

La gestione amministrativa dell'Ulss 18 stroncata dagli ispettori del ministero

Con un forte titolo il Gazzettino del 12 luglio 2007 ha dato notizia dei primi risultati dell'indagine ministeriale sull'Ulss 18. A renderli noti, ancora una volta, è l'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco. Nulla è trapelato dall'Ulss che, al contrario, si è sempre rifiutata di renderli pubblici. Per ottenerli Brusco ha dovuto rivolgersi al ministero della sanità.
Riferisce Brusco che lo stesso ispettore del ministero ha scritto, nella propria relazione, che «la sua analisi è forzatamente non esaustiva a causa delle resistenze incontrate in alcuni dirigenti che non hanno fornito la necessaria collaborazione per agevolare il suo compito». La trasparenza, decisamente, non è di casa all'Ulss 18.
Una situazione persino imbarazzante che le istituzioni polesane dovrebbero decidersi ad affrontare.

La situazione economica dell'Ulss, le modalità di attribuzione degli incarichi e per l'assegnazione di forniture, le risorse per il personale, sono tra gli argomenti oggetto di pesanti rilievi da parte dell'ispettore del ministero.
Tra tutte spicca «il caso del giornalista che per il piano di comunicazione e informazione ha ricevuto 252mila euro - chiude Brusco - E precisa come una parte dei compensi non siano leciti tanto da provocare un danno erariale all'Ulss 18».

L'articolo del Gazzettino è reperibile sul sito del quotidiano, per trenta giorni dalla pubblicazione. Può essere rintracciato facilmente attraverso la Ricerca Online oppure direttamente da qui.