29.10.06

Pneumologia, proposto un ordine del giorno ai 22 comuni del distretto sanitario

Abbiamo proposto ai ventidue comuni del distretto sanitario, l'adozione di un ordine del giorno sul ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria esistenti prima dell'accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica con quelli di medicina e geriatria.
Il testo che segue è stato, infatti, inviato alle caselle di posta elettronica di ciascun comune.

COMUNE DI …
Ordine del giorno
"NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI TRECENTA, DOPO L’ACCORPAMENTO, MANCANO I POSTI LETTO. URGENTE IL RIPRISTINO DEI LIVELLI DI ASSISTENZA."

Premesso
- che il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria;
- che lo stesso decreto (n. 699 del 26/09/2006) assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di Pneumologia presentava al momento della decisione;
- che più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Considerato che
- i pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto;
- per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte.

Rilevato
che fortunatamente i pazienti e le loro famiglie hanno ricevuto sostegno dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul loro appello alle istituzioni) e dalle amministrazioni comunali (se ne è già parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) e che ciò ha, probabilmente, convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.

Evidenziato
- che la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati.
- che, allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Che, per queste persone, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati;
- che esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso.
- che solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri;
- che, chi può accudire un familiare, spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa;
che tale situazione non può però durare per sempre; infatti, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, necessariamente, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress del ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.

Il Consiglio comunale
Con voti …
Chiede, al Direttore Generale dell’Ulss n. 18,

- il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006 e, in particolare, dell’applicazione che ne è stata materialmente data;
- che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
- che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.

24.10.06

Melara, la Pneumologia di Trecenta all'ordine del giorno della prossima seduta consiliare

I pazienti e i loro familiari del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta hanno informato gli amministratori comunali della situazione creatasi dopo l'accorpamento con Medicina e Geriatria.

Molti amministratori comunali di Melara hanno firmato l'appello proposto dal comitato. Appello che è stato sottoscritto anche da numerosi cittadini.

Il vicesindaco e assessore alla sanità Paola Davì ha preso contatti con Oscar Tosini, presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss, per sapere quando l'argomento andrà in audizione alla V commissione sanità regionale.

Nel prossimo Consiglio comunale, che sarà probabilmente il 7 novembre, verrà discusso un ordine del giorno sullo stato dell'ospedale e, in particolare, sulla riabilitazione pneumologica.

22.10.06

Pneumologia, nuova interrogazione in Consiglio regionale


Il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi ha presentato un'interrogazione sulla situazione del reparto di pneumologia dell'Ospedale di Trecenta.
Salgono così a due le interrogazioni presentate presso l'Amministrazione regionale.
Riportiamo il testo completo dell'interrogazione.


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

LA REALTÀ DELLE COSE: NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI TRECENTA, DOPO L’ACCORPAMENTO MANCANO I POSTI LETTO
presentata il 19 ottobre 2006 dal consigliere AZZI

Premesso

- che il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria;
- che lo stesso decreto assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di Pneumologia presentava al momento della decisione;
- che più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Considerato
che le cose non stanno realmente così, in quanto:
- i pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto;
- per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte.

Rilevato
che fortunatamente i pazienti e le loro famiglie hanno ricevuto sostegno dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul loro appello alle istituzioni, tra cui quelle di cinque sindaci) e dalle amministrazioni comunali (se ne è parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) e ciò ha convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.

Evidenziato che
- la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati. Allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Per questi, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di esperienze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati;
- esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso. Solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri;
- chi può accudire un familiare spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa. Ma non può durare per sempre, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, prima o poi, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress della ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.

Il sottoscritto Consigliere interroga la Giunta Regionale per sapere

se non ritiene opportuno intervenire celermente e con fermezza presso la direzione dell’Ulss 18 per indirizzarla verso il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria erogati dal reparto di Pneumologia di Trecenta.



15.10.06

La realtà delle cose


Dopo l’accorpamento mancano i posti letto.
Solo i Comuni possono ottenerne il ripristino.


Il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria. Lo stesso decreto assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di pneumologia presentava al momento della decisione. Più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Ma le cose stanno realmente così? Purtroppo no.

I pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto.
Per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte. Riteniamo che solo il sostegno che abbiamo avuto dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul nostro appello alle istituzioni, tra cui quelle di cinque sindaci) e dalle amministrazioni comunali (se ne è parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) abbia convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.
Ma la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati. Allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Per questi, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di esperienze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati.
Esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso. Solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri.
Chi può accudire un familiare spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa. Ma non può durare per sempre, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, prima o poi, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress del ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.
Ancora una volta confidiamo nel sostegno delle amministrazioni comunali, dei sindaci, degli assessori, dei consiglieri, affinché sia approvato dai consigli comunali del distretto sanitario un ordine del giorno, o una mozione, che chieda esplicitamente alla direzione dell’Ulss il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta.

Pazienti e loro familiari del Reparto di Pneumologia di Trecenta

12.10.06

Paolo Rabacchin scrive a Repubblica "Se chiudono quel reparto da cui dipende la mia vita"

[Da La Repubblica, 10 ottobre 2006]

Ho 39 anni e sono affetto dalla distrofia muscolare Duchenne. Tracheotomizzato vivo attaccato ad una macchina respiratoria 24 ore su 24,mi alimento con la peg un sondino applicato allo stomaco sono abbastanza autonomo mi muovo grazie al'ausilio di una carrozzina elettrica con un apposito respiratore che uso 24 ore su 24 sono abbastanza inserito nella vita sociale del mio paese che è Badia Polesine, grazie all'aiuto dei miei genitori, sempre presenti, per rendermi più autonomo possibiile per spostarmi mi muovo con l'ausilio di un veicolo attrezzato da una pedana manuale.

Sono molto preoccupato perchè sono venuto a conoscenza dell'intenzione della direzione generale dell'Ulss n°18 di chiudere il reparto di pneuomologia del nosocomio di Trecenta e di chiudere l'assistenza territoriale.

Ovviamente si sentono e si vedono già i disagi, volevo sapere quali sono le vere intenzioni della direzione generale dell'Ulss n°18 su questo problema abbastanza grave secondo la mia opinione. Purtroppo noi pazienti ci sentiamo abbandonati al nostro destino, ci sembra che non ci sia più sensibilità verso le persone diverse che hanno certe esigenze per vivere una vita normale e autonoma, spero di avere una risposta abbastanza soddisfacente dagli addetti ai lavori.

Paolo Rabacchin.

11.10.06

Lendinara, il Sindaco sottoscrive l'appello per il mantenimento di Pneumologia a Trecenta


Il sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin, ha sottoscritto il nostro appello per il mantenimento del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta e dei servizi domiciliari erogati da questo sul territorio.
Una notizia importante, che porta a cinque il numero dei primi cittadini che hanno deciso di sostenere in prima persona i bisogni assistenziali e sanitari dei pazienti e familiari coinvolti dalla decisione del direttore generale dell'Ulss di ridimensionare drasticamente le prestazioni pneumologiche.
L'appello è già stato firmato dal sindaco di Badia Polesine, Paolo Meneghin, dal sindaco di Castelguglielmo, Giorgio Grassia, dal sindaco di Fiesso Umbertiano, Giulio Rossatti, e dal sindaco di Polesella, Ornella Astolfi.
Ringraziamo i sindaci e i consiglieri comunali che hanno condiviso il nostro appello, un segno di vicinanza delle istituzioni ai bisogni delle popolazioni amministrate che ci rafforza nella richiesta di mantenimento dei servizi ospedalieri e territoriali del reparto di pneumologia di Trecenta.
Siamo convinti che il sostegno delle amministrazioni comunali sia fondamentale per far rivedere al direttore generale dell'Ulss 18 le decisioni prese, in particolare circa la riduzione dei posti letto per i pazienti pneumologici.

Consiglio regionale, interrogazione sul reparto di Pneumologia di Trecenta.


Il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò ha presentato oggi un'interpellanza che sollecita la giunta a verificare la correttezza dell'operato del direttore generale dell'Ulss di Rovigo.
Un evento importante che porta all'attenzione del consiglio regionale i problemi causati dal decreto n. 699 del direttore dell'Ulss 18 e dall'applicazione che ne viene data.
Se il decreto, attraverso una contabilizzazione errata o omissiva delle dotazioni dei singoli reparti accorpati (medicina, geriatria e pneumologia) fa sparire 12 posti letto di pneumologia (da 14 a 2), l'applicazione che ne viene data è persino peggiorativa. I pazienti più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati (persone che hanno bisogno di una macchina per parte del giorno o continuativamente), non verranno accolti a Trecenta ma inviati a Rovigo.
Questo non è accettabile. Il decreto parla di mantenimento dei servizi ospedalieri e territoriali e di trasferimento di tutti i posti letto al nuovo reparto. I trucchi contabili e i giochi sulle definizioni non possono farci perdere l'assistenza sanitaria sin qui resa dal reparto di pneumologia.
Il testo che segue riproduce l'interpellanza a risposta scritta che è stata presentata dal consigliere regionale Pietrangelo Pettenò. Appena possibile, riferiremo dell'esito della stessa.


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Presentata l’11 ottobre 2006 dal consigliere Pietrangelo Pettenò
“ULSS 18 : PERCHE’ SI CHIUDE RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA DI TRECENTA?”

Premesso che il Direttore Generale dell’ASL 18 di Rovigo, con il proprio decreto n. 699 del 26.9.2006, ha di fatto chiuso l’esperienza del reparto di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta.

Considerato che:
- I servizi del reparto, fino all’arrivo del Dr. Marcolongo erano molto apprezzati dalla popolazione ma le continue ed inspiegate fughe soprattutto di personale medico e la loro mancata sostituzione, hanno a detta di molti cittadini progressivamente eroso la funzionalità della struttura pneumologica trecentana;
- tale chiusura ha colpito centinaia di famiglie con persone afflitte da malattie pneumologiche che temono anche per il servizio domiciliare;
- il Dr. Marcolongo nel suo decreto con cui “trasforma” a suo dire pneumologia, inserendola in un altro reparto “multidisciplinare” (che ricorda più precisamente i vecchi reparti generici degli anni 60) ha utilizzato nella premessa le modifiche alle schede ospedaliere contenute nella delibera della Giunta Regionale n. 751 dell’11 marzo del 2005;
- la sopracitata DGRV n. 751 in nessun modo richiama la chiusura di Riabilitazione Pneumologica a Trecenta;
- tale chiusura varia, senza adeguato provvedimento regionale, le schede ospedaliere sia per quanto riguarda la consistenza per area che quella totale del S. Luca; Il sottoscritto consigliere chiede alla Giunta regionale:
- se ritiene ammissibile che un Direttore Generale operi non rispettando la normativa regionale; - quali provvedimenti intende adottare per ripristinare la funzionalità di Trecenta che prevede nelle schede ospedaliere l’attivazione di 10 posti letto di riabilitazione pneumologica oltre ai 4 posti letto di pneumologia subintensiva ;
- se non ritiene utile prendere provvedimenti affinchè siano evitati provvedimenti traumatici alla popolazione e che potrebbero causare anche denunce al fine di verificare l’esistenza degli estremi di interruzione di pubblico servizio; - se non ritiene necessaria l’assunzione di personale medico ed infermieristico, per garantire oltre che il buon funzionamento degli attuali servizi, anche l’istituzione dei servizi programmati e non realizzati.

10.10.06

Pneumologia, l'amministrazione provinciale chiede alla regione di verificare la legittimità delle decisioni del direttore dell'Ulss 18.


L'assessore provinciale alla sanità, Guglielmo Brusco, ha indirizzato una nota al corrispondente assessore regionale, Flavio Tosi, in cui si chiedono chiarimenti sulla legittimità dell'operato del direttore generale dell'Ulss in merito alla ristrutturazione di alcuni reparti dell'ospedale di Trecenta, compreso pneumologia.
Brusco prende spunto dalla delibera della giunta regionale con cui sono state stabilite le dotazioni di posti letto dei singoli ospedali e confronta quelle del "San Luca" con il decreto del direttore generale che ha deliberato l'accorpamento dei reparti di medicina, geriatria e pneumologia.
Dal confronto emerge che il decreto del direttore dell'Ulss 18 comporta un riduzione complessiva dei posti letto e che pneumologia sembra 'svanire' nel nulla.Una conferma alle notizie che attribuiscono a pneumologia, per effetto del decreto del direttore generale (n. 699 del 26 settembre scorso), una riduzione dei posti letto effettivi da 14 a 2.
L'assessore provinciale sottolinea le preoccupazioni che tali scelte hanno provocato tra i pazienti e i loro familiari e chiede all'assessore regionale se sia regolare le variazione, da parte dell'Ulss, delle dotazioni di posti letto approvate dall'amministrazione regionale.
Brusco chiede, infine, che cosa si intenda fare per ripristinare il reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata.


PROVINCIA DI ROVIGO
ASSESSORATO ALLA SANITA’

Via Celio, 10 – 45100 Rovigo
Tel. 0425 386448/ – Fax 0425 386350


Oggetto: Schede Ospedaliere.

Ill.mo Sig.
FLAVIO TOSI
Assessore Regionale
Programmazione Sanitaria
Tutela della Salute
Palazzo Balbi – Dorsoduro 3901
30123 V E N E Z I A

e, p.c. Ai CAPIGRUPPI CONSIGLIARI REGIONALI di:
· Forza Italia
· La Margherita
· Democratici di Sinistra
· Lega Veneta-Lega Nord Padania
· Alleanza nazionale
· Centro Cristiano Democratici
· Rifondazione Comunista
· Cristiani Democratici Uniti PPE
· Comunisti Italiani
· Socialisti Democratici
· Verdi
· Misto
Palazzo Balbi – Dorsoduro 3901
30123 V E N E Z I A

Al Presidente Ai membri della 5^
Commissione Regionale
Palazzo Ferro Fini
San Marco 2322
30124 VENEZIA


Con la delibera n. 751 dell’11 marzo 2005, la Giunta Regionale del Veneto ha modificato, tra le altre cose, le schede ospedaliere dell’ASL 18 di Rovigo.

Per questa ASL veniva cancellata una apicalità dell’Area Medica, aggiunta attività di Oncoematologia, aggiunta una apicalità in Area Chirurgica e per quanto riguarda l’Area Servizi diagnosi e cura, veniva tolta l’attività di Medicina Nucleare e aggiunta la Funzione di Medicina Nucleare.
Tale delibera veniva recepita dall’ASL 18, con decreto del Direttore generale n. 415 dell’1.6.2005.
In tale decreto veniva chiaramente evidenziato che:

- rispetto alla DGRV 3223/2002, non c’era nessuna modifica per Area;
- la dotazione totale di posti letto, risultava del tutto invariata a quanto previsto sempre dalla DGRV 3223/2002.

Con decreto del Direttore Generale dell’ASL 18 n. 699 del 26.9.2006, di fatto si chiude il reparto di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta e si fanno accorpamenti che, rispetto alle schede ospedaliere approvate dalla regione:

- non portano i posti letti del S. Luca ai 222 previsti;
- variano le dotazioni per Area;
- chiudono un reparto che aveva in previsione una crescita che doveva portare la dotazione a 10 posti letto (oltre ai 4 di terapia subintensiva pneumologica ora accorpati in un reparto “multidisciplinare” che ricorda a molti i reparti generici degli anni ’60).

La vicenda ha molto allarmato i pazienti con problemi pneumologici e i loro familiari, tanto che qualcuno sta pensando ad un eventuale ricorso al TAR o a una segnalazione per interruzione di pubblico servizio.

Essendo anch’io molto preoccupato per l’accaduto (e ancor più allarmato per il futuro generale del S. Luca), gentilmente le chiedo:

- E’ possibile per un Direttore Generale di ASL operare variazioni alle schede ospedaliere approvate dalla Regione?
- Esistono provvedimenti che hanno autorizzato il Dr. Marcolongo ad agire come sopradescritto?
- Quali provvedimenti intende prendere l’Assessore Regionale alla Sanità nel caso le schede regionali ospedaliere sia state disattese senza l’ausilio di un provvedimento regionale? E cosa intende fare eventualmente per ripristinare urgentemente la Riabilitazione Pneumologica del S. Luca, per far rispettare il numero di posti letto per Area e per rendere effettivo il numero di posti letto (222) previsto dalle Schede Ospedaliere di cui alla delibera 3223/2002, modificata con DGRV 751/2005?


Analogo appello lancio anche a tutte le altre autorità in indirizzo, affinchè per il S. Luca siano rispettati, oltre che i diritti dei pazienti pneumologici altopolesani, anche gli indirizzi della regione Veneto.

Distintamente.

L’ASSESSORE ALLA SANITA’
Guglielmo Brusco


7.10.06

Lendinara, mozione unanime per il prossimo consiglio comunale. Intanto si vigila


Il consiglio comunale dello scorso 29 settembre ha discusso della pneumologia di Trecenta.
Davanti a un pubblico numeroso Carlo Merlo ha illustrato una interpellanza che ha suscitato l'interesse dei consiglieri.
Il sindaco ha dichiarato l'intenzione di sottoscrivere l'appello alle istituzioni dei pazienti del reparto e dei loro familiari.
Una mozione è stata firmata da tutti i consiglieri per discutere lo stato delle cose nella prossima riunione del consiglio.

Il consiglio ha accolto all'unanimità la richiesta presentata da Carlo Merlo per anticipare la discussione sull'interpellanza. L'argomento è stato così discusso davanti ad pubblico numeroso.
Il presidente del consiglio, Roberto Bisi, come da regolamento, ha dato lettura integrale dell'interpellanza.
Carlo Merlo è intervenuto chiarendo, in particolare, che non c'è alcuna volontà di strumentalizzare i problemi della sanità ma solo di richiamare il Consiglio, la Giunta e il Sindaco alla massima attenzione ed impegno per la salvaguardia delle strutture e dei servizi sanitari esistenti a Lendinara e nel Medio-Alto Polesine. Il consigliere ha sottolineato l'insoddisfacente qualità della comunicazione da parte dell'Ulss sia verso i comuni che verso i pazienti e i loro familiari e ha fatto presente che c'era stata una manifestazione contro la chiusura del reparto e una raccolta di firme per la presentazione di un appello in tal senso, alla quale hanno dato adesione già quattro sindaci.
In risposta, ha preso la parola il Sindaco concordando sulla scarsità delle informazioni della dirigenza Ulss, affermando che sono frequenti i contatti con il Sindaco di Badia il quale rappresenta tutti i Sindaci del Distretto. Ha dichiarato la piena disponibilità a sottoscrivere egli stesso l'appello e a mantenere alta la vigilanza sul livello dei servizi.
La parola è toccata poi al consigliere Bassal, il quale ha fatto alcune precisazioni di carattere tecnico sulla differenza tra servizio e reparto, ha sottolineato la necessità che sul problema ci sia l'unanimità dei Consiglieri, invitando a firmare una mozione per discuterne nel prossimo consiglio comunale, alla luce degli sviluppi registrati.
Nel corso del Consiglio, la mozione redatta dal nostro gruppo è stata firmata da tutti i consiglieri e presentata al sindaco e al presidente del consiglio.

5.10.06

Alcuni sindaci incontrano il direttore dell'Ulss

Un gruppo ristretto di amministratori locali, formato da Oscar Tosini, presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, Paolo Meneghin, sindaco di Badia, e da Gianpietro Pizzo, sindaco di Trecenta, ha incontrato il direttore generale dell'Ulss Marcolongo. Argomento della riunione, il reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta. Marcolongo ha illustrato i contenuti della riorganizzazione dei reparti di Pneumologia, Medicina e Geriatria da lui decisi col decreto n. 699 del 26 settembre 2006.
Il direttore generale ha inizialmente sostenuto non ci saranno modifiche nei servizi resi all'utenza, anzi che si tratta di un ampliamento. Seconda importante precisazione per i pazienti è che verrà mantenuto il servizio domiciliare per i pazienti tracheostomizzati o ventilati.

In mezzo a tante rassicurazioni una conferma negativa: i pazienti tracheostomizzati saranno indirizzati a Rovigo ma, afferma il direttore, "si tratta solo di quattro persone".

Un orientamento grave per due motivi: perché colpisce i pazienti più gravi e perché i tracheostomizzati, nel territorio dei comuni del distretto 2, non sono quattro ma circa il triplo.
Inoltre, contraddice apertamente le deliberazioni contenute nel decreto 699 del 26.9.2006 del medesimo direttore generale, che, in proposito, dispone "Di far confluire la ex struttura complessa di Trecenta e la struttura di Pneumologia nella struttura operativa complessa Medicina di Trecenta, attivando così l'Area Medica Multidisciplinare di Trecenta, in cui confluiscono i posti letto e le risorse umane e strumentali di Pneumologia e Geriatria di Trecenta, a far data dal 1° ottobre 2006".
Balza all'occhio come, a fronte del mantenimento dei posti letto, del personale e della strumentazione, dichiarati nel decreto 699, il direttore generale intenda precludere ai pazienti più gravi, i trachestomizzati e i ventilati, la possibilità di essere ricoverati a Trecenta.
Una preclusione inaccettabile e illegittima! Si, illegittima in quanto non prevista da nessun atto deliberativo del medesimo direttore generale.
I sindaci devono sentire sulle proprie spalle la necessità di impedire che il direttore generale dell'Ulss attui propositi addirittura peggiorativi rispetto a quanto previsto dai suoi stessi decreti.


3.10.06

Trecenta, il Consiglio comunale approva i contenuti della petizione.


Nella seduta consiliare di ieri è stata approvata all'unanimità il seguente documento:

IL C.C. DI TRECENTA RIUNITOSI IN DATA 2/10/2006 VISTA LA PREOCCUPANTE SITUAZIONE VENUTASI A CREARE NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DEL SAN LUCA, FA PROPRIO E SOSTIENE L'ALLEGATO APPELLO ALLE ISTITUZIONI SINDACI DEI COMUNI DEL DISTRETTO N. 2, CONSIGLIERI REGIONALI, PARLAMENTARI POLESANI, LANCIATO IN QUESTI GIORNI DAGLI UTENTI E DAI LORO FAMILIARI PER IL MANTENIMENTO DEL REPARTO DI RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA E DEMANDA AL TAVOLO DI LAVORO SULLA SANITA' ALTOPOLESANA L'IMPEGNO DI PRESENTARE QUESTA ULTERIORE PROBLEMATICA CREATASI ALL'INTERNO DEL SAN LUCA, ALLA V COMMISSIONE SANITA' NEL PREVENTIVATO INCONTRO CHE SI TERRA' ENTRO IL MESE DI OTTOBRE 2006.

L'allegato è il testo della petizione (vedi sotto).
Si è deliberato di mandare il documento alla stampa, ai consiglieri regionali, ai parlamentari, ai comuni del distretto n.2.
Speriamo che altri comuni seguano questa strada.

2.10.06

Castelguglielmo, se ne parla in consiglio comunale.

Comune di Castelguglielmo
Consiglio comunale del 28 settembre 2006

Comunicazione del Sindaco, Giorgio Grassia, circa le incertezze riguardanti il mantenimento del reparto di riabilitazione pneumologica dell'ospedale di Trecenta e del connesso servizio di assistenza domiciliare.

Con insistenza, in queste settimane, la stampa locale ha dato notizia di uno stato di incertezza riguardante il reparto di pneumologia presso l'ospedale “San Luca” di Trecenta.
Per la natura stessa delle patologie trattate, i pazienti pneumologici richiedono interventi continuativi nel tempo che, nel caso del reparto di Trecenta, ha portato all'organizzazione di un servizio domiciliare per i pazienti tracheostomizzati. I pazienti più gravi, infatti, necessitano della sostituzione mensile della cannula impiantata nella trachea e, periodicamente, devono sottoporsi ad un esame, chiamato emogas analisi, per il quale viene effettuato un prelievo di sangue arterioso. Interventi delicati che richiedono, oltre ad un infermiere specializzato, la presenza del medico pneumologo.
L'esperienza maturata in questi anni ha permesso di intervenire su decine e decine di pazienti tracheostomizzati con interventi domiciliari brevi ed efficaci che consentono di assistere i pazienti adeguatamente senza sottoporli a disagevoli spostamenti verso l'ospedale. Va notato che, purtroppo, vi sono molti casi di pazienti allettati, affetti da patologie concomitanti, per i quali un eventuale trasporto all'ospedale richiede la disponibilità di un'ambulanza in un contesto comunque problematico sia per i pazienti che per le famiglie che li assistono.
È presumibile che il costante e puntuale servizio domiciliare abbia concorso al contenimento delle necessità di ricovero ospedaliero, con la certezza, in ogni caso, di aver prestato la necessaria opera assistenziale presso il luogo più adatto per il paziente, la sua casa, il luogo dove viene accudito dai familiari, dove tutto è tarato sulle sue residue capacità motorie e relazionali.
Alcuni familiari di pazienti pneumologici hanno portato alla nostra attenzione i casi concreti di alcuni cittadini di Castelguglielmo, esprimendo grande preoccupazione per la possibilità che il reparto venga chiuso o stravolto al punto tale da far mancare il servizio di assistenza domiciliare.
La presenza del reparto del “San Luca” e del personale medico e infermieristico che in esso si è formato, costituisce un importante supporto al reparto di medicina che, diversamente, non potrebbe accettare pazienti con complicanze pneumologiche.
Sensibili ai problemi prospettati dai concittadini avvieremo alcune iniziative finalizzate a chiarire quanto sta avvenendo e mantenere la presenza del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
In particolare, ci attiveremo col presidente della Conferenza dei Sindaci al fine di promuovere la convocazione della stessa e il necessario chiarimento istituzionale con la direzione dell'ULSS n. 18.
Inoltre, interesseremo del problema i parlamentari, i consiglieri e gli assessori regionali polesani, nella convinzione che il loro supporto possa concorrere a conservare i livelli qualitativi fin qui espressi dal reparto di riabilitazione pneumologica di Trecenta e dell'ospedale “San Luca” nel suo complesso.

1.10.06

Presa di posizione dei Ds di Trecenta: la misura è colma

[Quello che segue è il testo integrale del volantino diffuso oggi a Trecenta dai Democratici di Sinistra]

Il reparto di Pneumologia del San Luca chiude, no rimane aperto, anzi rimane aperto ma cambia vestito. In questi giorni le cronache locali ci hanno tempestato di notizie contrastanti con l’unico risultato di farci diventare più diffidenti nei confronti delle dichiarazioni AULSS.
La Pneumologia di Trecenta è un reparto “vitale” per tantissime persone che quotidianamente vi si affidano. Non è, dunque, pensabile chiuderlo, trasferirlo o modificarne l’assetto se non per potenziarlo.
Le ultime notizie ci raccontano di un assorbimento della Pneumologia da parte del reparto di Medicina del San Luca con il mantenimento degli stessi posti letto. Ma a questo punto viene naturale porsi un paio di domande: quanti posti letto contava la Medicina prima della riorganizzazione e quanti ne conterà oggi a cose fatte? Il reparto di Medicina erogherà ancora il servizio domiciliare ai circa 300 pazienti che Pneumologia seguiva in modo sistematico o tale servizio verrà caricato sull’ADI ?
Purtroppo, contrariamente alle dichiarazioni fatte dalla dirigenza Aulss, l’ospedale San Luca sta subendo un continuo e lento indebolimento e la vicenda della Pneumologia non è altro che l’ennesimo atto in questo senso.
Noi DS di Trecenta vogliamo dichiarare tutta la nostra solidarietà ai pazienti, e ai loro familiari, che gravitano attorno alla Pneumologia di Trecenta e chiedere con forza al dr. Marcolongo di dimostrare con i fatti e non solo con le parole la volontà di potenziare il San Luca anche rinunciando a smembrare questo reparto perché troppo importante. Qualora queste dimostrazioni tardino ancora a venire, noi DS, concordemente con quanto già sostenuto da Bianchini, quale titolare della delega sulla Sanità nel partito a livello Provinciale, ci troveremo costretti a chiedere una ispezione ministeriale che verifichi le reali condizioni della Sanità Polesana.
Democratici di Sinistra - Sezione di Trecenta