30.9.06

Il 3 ottobre una delegazione di sindaci incontra Marcolongo

Martedì prossimo, 3 ottobre, una delegazione di sindaci incontrerà il direttore generale dell'Ulss Marcolongo per chiedere tutti i chiarimenti del caso, sul mantenimento del reparto di pneumologia e sul servizio domiciliare ai pazienti pneumologici. La delegazione, formata dal presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, Tosini, dal sindaco di Badia Meneghin e da quello di Trecenta, Pizzo, cercherà conferme alle rassicurazioni più volte espresse sulla stampa dal direttore dell'Ulss.
Tuttavia alcuni fatti fanno ritenere che la riunione avverrà in un contesto di avviato smantellamento del reparto.
Il numero dei pazienti ricoverati è stato forzatamente ridotto in questi ultimi giorni e sono stati quasi del tutto bloccati i nuovi ricoveri;
Dall'inizio di settembre il servizio domiciliare ai pazienti trachestomizzati è stato sospeso;
Le persone devono essere trasportate, a cura delle famiglie e spesso con la necessità di ricorrere all'uso di un'ambulanza, in reparto: solo in questo modo è possibile ottenere il cambio della cannula e il prelievo di sangue arterioso per l'emogas analisi;
Le stanze sono deserte e numerose apparecchiature sono state radunate in una stanza, come per un trasloco.

Oltre 1.000 firme


La petizione (vedi post precedente) ha ottenuto l'adesione di oltre 1.000 cittadini da quando, lo scorso venerdì 22 settembre, è iniziata la raccolta.
Molti moduli sono ancora in corso di completamento in vari comuni del distretto sanitario per cui è presumibile che il numero sia ancora maggiore.

28.9.06

Il testo della petizione popolare


Mantenere il reparto di Pneumologia e il servizio sul territorio
Appello alle istituzioni e ai parlamentari polesani

La decisione di chiudere il reparto di pneumologia, presso l’Ospedale di Trecenta, deve essere revocata. Lo chiedono i numerosi utenti dei servizi erogati dal reparto e le loro famiglie.
Il reparto di riabilitazione pneumologica costituisce un importantissimo supporto, a volte indispensabile, per il reparto di medicina. La chiusura del reparto comporterebbe un rilevante impoverimento per medicina impossibilitata ad accogliere pazienti con complicanze pneumologiche.
Il servizio di assistenza a domicilio per i pazienti tracheostomizzati, per la sostituzione periodica della cannula e il controllo del sangue arterioso, è un aiuto importantissimo a persone spesso intrasportabili e alle loro famiglie.
Nessuna logica, nemmeno economica, ammesso che di questo si tratti, può motivare la chiusura di servizi che coinvolgono centinaia di persone colpite, direttamente o indirettamente, da gravi patologie pneumologiche che ne compromettono pesantemente la qualità di vita.
Chiediamo

- Agli amministratori locali, e in particolare ai sindaci dei comuni del distretto sanitario per l’alto Polesine, di rappresentare, presso la presidenza della Regione Veneto, la gravità della situazione provocata dalla decisione della dirigenza dell’Ulss n. 18;
- Ai parlamentari polesani, di sostenere i sindaci in questa azione volta a conservare la funzionalità e l’efficacia dei servizi sin qui erogati dal reparto di pneumologia dell’ospedale di Trecenta, che rischia di subire un ulteriore e pericoloso impoverimento.
Settembre 2006


20.9.06

Il reparto di riabilitazione pneumologica


Questo blog è dedicato all'Ospedale "San Luca" di Trecenta.
In questi anni la struttura è stata oggetto di vari ridimensionamenti che ne penalizzano la funzionità.
La chiusura del reparto di riabilitazione pneumologica, che avrebbe dovuto avere luogo lo scorso 18 settembre 2006, è l'ultimo tentativo di ridurne i servizi all'utenza.
Caso forse unico nell'ambito dell'Ulss n. 18, il reparto di riabilitazione pneumologica ha attuato un prezioso servizio domiciliare di cui hanno usufruito, in particolare, i pazienti tracheostomizzati. Queste persone, infatti, mensilmente necessitano della sostituzione della cannula impiantata nella trachea e, periodicamente, devono essere sottoposti ad un esame (emogas analisi) che richiede un prelievo di sangue arterioso. Queste prestazioni richiedono la presenza di un medico e di un infermiere specializzati.
La chiusura del reparto comporterebbe la perdita di questo servizio in quanto il corrispondente reparto dell'ospedale di Rovigo, presso il quale verrebbero dirottati i pazienti pneumologici, non prevede questa attività.
Gran parte delle persone coinvolte non sono trasportabili con le normali automobili e richiedono la disponibilità di un'ambulanza. Inoltre, i viaggi necessari sarebbero assai difficili per i pazienti allettati.

Marcolongo rassicura i pazienti: «Il reparto c’è e resterà. Solo voci»

Articolo pubblicato dal Resto del Carlino il 20 settembre 2006

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Il Resto del Carlino, 20/09/2006

LA RISPOSTA La parola al direttore generale dell’azienda sanitaria

«Il reparto di riabilitazione pneumologica del San Luca di Trecenta c’è e ci rimarrà ancora».
Queste sono le secche parole del direttore generale dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo, arrivate a concludere il vespaio di polemiche innalzate negli ultimi giorni. Nonostante tutte le voci e le proteste sollevate dal personale ospedaliero e dai pazienti sul trasferimento del reparto nell’ospedale di Rovigo, Marcolongo rassicura: «Non ho mai detto che il reparto si chiuderà — spiega — la responsabilità dei provvedimenti è mia e fin’ora non ho ancora preso alcuna decisione. Certo sull’argomento si sta discutendo, ma smentisco tutte le voci che vedono il reparto di riabilitazione pneumologica di prossima chiusura». Sale l’apprensione tra la gente e la paura dei ricoverati di vedersi spostare in un’altra struttura. Ma le parole del direttore generale sono chiare: tutti possono tirare un sospiro di sollievo. «Non capisco da chi siano state messe in giro queste voci — continua Marcolongo — provvederò personalmente a chiarire la questione internamente».
Il giallo si infittisce: tra i dipendenti di Rovigo c’è già chi mugugna contro l’arrivo del nuovo incarico che impegnerà il personale, già in sottorganico, in altri ruoli. E a Trecenta c’è chi assicura che il reparto sta iniziando a essere smantellato. Ma forse, a questo punto, è solo per un trasferimento di Pneumologia a un altro piano del San Luca di Trecenta.

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Trecenta, «Pneumologia non chiude, ...

Articolo pubblicato sul Gazzettino del 20.09.2006

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Il Gazzettino, 20 Settembre 2006

Trecenta

«Pneumologia non chiude, anzi l'area della riabilitazione verrà potenziata portando i posti letto da 6 a 10». Chiude ogni polemica il direttore generale dell'Ulss 18 Adriano Marcolongo che spiega: «Pneumologia a Trecenta sta attraversando, come altri reparti, una riorganizzazione, cosa che riguarda tutta l'area della riabilitazione. Il pneumologo in servizio rimane al San Luca, non capisco tutti gli allarmismi diffusi nei giorni scorsi, così non si fa un buon servizio alla cittadinanza». Marcolongo ammette anche che per quel che riguarda la terapia semiintensiva, all'ospedale di Trecenta «è in atto un ragionamento sulla possibilità di eliminare alcuni posti letto. Ma si tratta anche in questo caso di un discorso organizzativo perché vicino c'è la terapia intensiva che spesso è sottoutilizzata e potrebbe quindi andare affiancata alla semintensiva per quel che riguarda la capacità di posti».
L'area della riabilitazione al San Luca sta vivendo una vera e propria ristrutturazione, «si tratta di un vero e proprio potenziamento, il tutto per assistere meglio il paziente. Tra poco diventerà operativa anche la piscina per la riabilitazione, un'altro passo avanti. Occorre ragionare - puntualizza il numero uno dell'Ulss 18 - in un'ottica che tende a compattare l'area della riabilitazione, non più strutturata in maniera a sè stante per ciascun settore, ma con una linea organica. Si tratta di organizzare meglio i vari servizi, di razionalizzare». Sembrano infondate, quindi, le paure diffusesi nei giorni scorsi circa la chiusura di pneumologia a Trecenta. La riorganizzazione del servizio porterà forse a qualche modifica ma lo stesso Marcolongo precisa che «uno pneumologo a Trecenta ci sarà, quindi i timori sono infondati». In tema di riorganizzazione ieri al Santa Maria della Misericordia di Rovigo c'è stato il trasferimento del reparto di neurologia dal terzo al quinto piano. I 29 posti letto, quindi, sono saliti di due piani di scale. Si tratta di un movimento deciso per avvicinare i reparti di neurologia e neurochirurgia alla sala operatoria, già presente al quinto piano dell'edificio. Un trasloco che ha sollevato qualche malumore fra i parenti dei pazienti ricoverati in reparto. Ma al di là di qualche armadietto arrivato in ritardo o di qualche comodino che inizialmente aveva preso la via di una camera piuttosto che di un'altra, tutto si è concluso nel giro di qualche ora. Molto lavoro per il personale del reparto dunque, con infermieri e portantini impegnati nei lavori di trasloco.

Alberto Garbellini

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