14.12.06

Conferenza dei Sindaci, una delegazione al San Luca

Lo scorso 20 novembre si è tenuta una riunione della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 18 con al primo punto dell’ordine del giorno la “Relazione del Dir. Gen. Dr. A. Marcolongo circa l'organizzazione ospedaliera di cui al Dec. n. 699 del 26/09/06 (accorpamento della Struttura di Pneumologia nella SOC Medicina dell'Ospedale "S. Luca" di Trecenta)”.
Una riunione lungamente attesa dopo i numerosi articoli pubblicati sulla stampa locale che hanno dato voce alle preoccupazioni degli utenti da un lato e alle reiterate rassicurazioni della dirigenza dell’Ulss dall’altro.
Dalle informazioni raccolte tra alcuni dei partecipanti (dopo venti giorni dalla riunione non è ancora stato reso noto il verbale della riunione) la riunione non sembra aver definito la materia, tanto che è stata nominata una delegazione di amministratori comunali col compito di verificare la situazione esistente presso il nuovo reparto Area Medica Multifunzionale (medicina, geriatria e riabilitazione motoria) che, per effetto del decreto n. 699 del direttore generale dell’Ulss, ha assorbito al proprio interno le funzioni del reparto di riabilitazione pneumologica di Trecenta.
Non sappiamo se qualche sindaco ha accolto il nostro invito a dedicare un'ora del proprio tempo a visitare ciò che erano i locali del reparto di pneumologia, al terzo piano dell'ospedale, allo scopo di avere qualche informazione indipendente dalla dirigenza dell'Ulss. Si sa che la delegazione è stata ricevuta al “San Luca” lo scorso 30 novembre. Dalle informazioni raccolte, i componenti della delegazione, oltre a visitare il nuovo reparto, si sono intrattenuti a lungo col personale medico.
Alle rimostranze di alcuni amministratori comunali circa la mancanza di informazione preventiva, analogamente a quanto accaduto per altre decisioni della direzione dell’Ulss, i medici incaricati di rappresentare l’azienda sanitaria hanno assicurato che, per il futuro, saranno attuate forme di coinvolgimento adeguate nei confronti delle amministrazioni comunali. Inoltre, è stato comunicato il rientro in servizio del medico pneumologo dottor Bassal.
Molte altre assicurazioni sono state fornite dai medici ai rappresentanti della conferenza dei sindaci. Prima di darne conto su questo blog, è meglio attendere una comunicazione ufficiale da parte della delegazione incaricata, sperando che non si debba aspettare fino alla prossima riunione della conferenza dei sindaci.
Non si dimentichi che, dopo l’adozione del decreto del direttore generale e la ripresa dei servizi domiciliari, il problema da risolvere riguarda l’accoglienza dei pazienti più gravi. Posti letto e personale medico specialistico sono due tra gli indicatori essenziali per garantire il ripristino dell’attività precedentemente svolta dal reparto di riabilitazione pneumologica.
Il fatto che il dottor Bassal sia rientrato dall’aspettativa è una buona notizia. Tuttavia una domanda attende una risposta e sintetizza le preoccupazioni degli utenti e dei loro familiari:
I pazienti che prima del decreto 699 venivano accolti nell’ospedale di Trecenta, troveranno, tutti, ancora posto nelle corsie del San Luca? Oppure, i pazienti più gravi saranno destinati (confinati?) in terapia semintensiva?

Dichiarazione di voto della minoranza di Ceneselli

Il consiglio comunale di Ceneselli ha approvato all’unanimità la nostra proposta di ordine del giorno con deliberazione n. 34 del 6/11/2006, di cui abbiamo ricevuto copia.
Riportiamo di seguito la dichiarazione di voto del gruppo consiliare di minoranza, allegata alla deliberazione predetta.

Come Gruppo Consiliare di Minoranza appoggiamo totalmente l’o.d.g. in cui si chiede di intervenire contro la chiusura del reparto di pneumologia dell’Ospedale San Luca di Trecenta, convinti che i cittadini e i malati non possano risentire anche di questo ennesimo scossone assestato al funzionamento del sistema sanitario dell’alto Polesine.
Le cronache di quest’ultimo periodo ci hanno raccontato di questo increscioso furto compiuto ai danni di noi tutti e a cui ora con fatica si tenta di trovare una soluzione, però vorremmo ricordare come questo sia solo un ennesimo tassello, un altro episodio di una politica ben precisa, tesa a depotenziare la struttura del San Luca dei suoi servizi primari e a privarla del suo bagaglio di competenze e di eccellenze. Lampanti sono gli esempi delle vicende legate al reparto di ginecologia, alla pediatria o, cosa ancora più scandalosa, all’efficienza del pronto soccorso. Tutti ben sappiamo, infatti, che una struttura come quella del San Luca, nuova, attrezzata di tutto punto non può più ormai garantire un servizio di emergenza 24 ore su 24, costringendo i cittadini a viaggi della fortuna dopo le 17 di sera. Assistiamo a una politica del carciofo, dove foglia dopo foglia, abbiamo assistito tutti alla deprivazione della struttura ospedaliera trecentana delle sue funzioni e abbiamo visto come alla vasta area dell’alto Polesine si sia tolto il proprio diritto ad una sanità efficiente. Una situazione a cui troppo spesso abbiamo assistito quasi impotenti e di cui tutti dobbiamo però chiamarci responsabili, perché certo poteva essere fatto di più, perché certo può ancora essere fatto di più nel prossimo futuro, contro le cifre e i dati degli amministratori, spudoratamente smentite dai fatti. Invitiamo pertanto questo Consiglio Comunale a farsi veramente parte attiva nel perseguire il nostro diritto alla salute, il nostro diritto ad un San Luca pienamente funzionante.

Per il Gruppo Consiliare di Minoranza
Il Capogruppo
Massimo Giri

4.12.06

La mia preoccupazione per la chiusura di pneumologia.

Lo scorso 19 ottobre ho ricevuto la mail che riproduco di seguito. E’ una testimonianza che mi è stata inviata per l’intervista che ho reso a Telestense il giorno seguente. La pubblico ora sul blog per due motivi. Perché, per motivi di spazio, non ha trovato posto nell’interessante servizio sull’insieme dei problemi del San Luca. E poi perché, in varie occasioni, da dirigenti dell’Ulss viene proposto, come soluzione per i pazienti più gravi (i tracheostomizzati e i ventilati) il ricovero in terapia semintensiva.
La mail che riproduco di seguito, resa anonima per ovvi motivi di riservatezza, è illuminante circa le conseguenze che questo orientamento potrebbe avere sulla qualità della vita e sulla dignità delle persone coinvolte. E’ bene che gli amministratori comunali, che così assiduamente seguono in questi ultimi mesi le vicende dell’ospedale di Trecenta, ne siano a conoscenza.
Pietro Tosarello


Vorrei poter esprimere la mia preoccupazione relativa alla chiusura del reparto di pneumologia e riabilitazione respiratoria dell'Ospedale di Trecenta.
Sono una familiare di un paziente tracheostomizzato, alimentato con PEG e da due settimane in ventilazione notturna. Fino a poche settimane fa l'ansia che la patologia di mio padre comportava veniva in parte contenuta dal fatto che potevo contare su un servizio efficiente e ricco di esperienza professionale dato dal reparto Pneumo di Trecenta.
Ora, sapere che per i pazienti pneumologici sono stati riservati 5 posti letto presso il reparto di medicina non mi rasserena anche perchè è stato chiaramente ribadito che pazienti come mio padre non potranno contare su quei 5 posti: per loro è previsto un possibile ricovero presso la Semi Intensiva di Trecenta o presso il reparto di Pneumologia di Rovigo.
Da gennaio di quest'anno mio padre è stato ricoverato 4 volte presso la Pneumologia di Trecenta per broncopolmonite, insufficienza respiratoria cronica e l'emogasanalisi arteriosa rilevava un quadro di severa ipossiemia. L'essere tempestivamente sottoposto a ventilazione meccanica non invasiva per via trecheostomica con ventilatore volumetrico e supporto d'ossigeno ha sempre permesso un discreto recupero favorendo così il rientro di mio padre in famiglia.
La sola idea che un futuro, quanto probabile ricovero, possa portare mio padre in Semi intensiva mi fa rabbrividire per la situazione di isolamento in cui si troverebbe, in un contesto per necessità asettico, dove non esistono più i parametri temporali e dove il contatto affettivo per forza di cose viene limitato ad un ora al giorno. I malati come mio padre, così duramente provati sia fisicamente sia psicologicamente hanno bisogno di sentire i propri familiari vicino e questo era favorito dal personale del reparto di Pneumo che è stato chiuso. Tra familiari e personale del reparto si veniva a creare un clima di collaborazione ed un passaggio di esperienze che si rilevavano estremamente utili e rassicuranti al momento del rientro in famiglia del proprio congiunto. Era questa una ricchezza che non doveva assolutamente andare persa: ora ci si sente profondamente soli con il proprio dolore e con le proprie paure.


3.12.06

Ceneselli, Fratta Polesine, Melara, Stienta e Trecenta approvano o.d.g. sulla Pneumologia di Trecenta

A Melara il 28 novembre, a Fratta Polesine il 29, a Ceneselli, Stienta e Trecenta il 30 novembre i rispettivi consigli comunali hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno che, sulla scorta della nostra proposta, chiede al direttore generale dell’Ulss:
-il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006;
-che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
-che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.
Ringraziamo gli amministratori comunali che hanno deciso di sostenere le nostre proposte per il ripristino dei posti letto e dei servizi ospedalieri e per il pieno mantenimento dei servizi domiciliari.

Forti dubbi sulla legittimità della chiusura del reparto di Riabilitazione Pneumologica


Una nuova interrogazione del consigliere regionale Pietrangelo Pettenò solleva pesanti dubbi sulla legittimità del decreto n. 699 del 26 settembre scorso con cui il direttore generale dell’Ulss 18 ha accorpato i reparti di medicina, geriatria e riabilitazione pneumologica.
In sostanza sarebbero scomparsi 4 posti letto per il fatto di computare i posti di terapia subintensiva nella nuova area medica quando invece sono di pertinenza dell’area di terapie intensiva, riducendo così, senza la necessaria autorizzazione dell’amministrazione regionale, da 222 a 218 i posti letto dell’ospedale di Trecenta.
Riproduciamo di seguito il testo dell’interrogazione.

REGIONE DEL VENETO
OTTAVA LEGISLATURA - CONSIGLIO REGIONALE

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
Presentata il 29 novembre 2006 dal consigliere Pietrangelo Pettenò

“ULSS 18: SONO LEGITTIMI GLI ATTI CHE HANNO PORTATO ALLA CHIUSURA DI RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA DEL SAN LUCA DI TRECENTA?”.

Premesso che:

- con proprio Decreto n. 699 del 26.9.2006, il Direttore Generale dell’ASL 18, tra le altre cose ha deliberato di far confluire “la struttura di Pneumologia di Trecenta nella SOC di Medicina di Trecenta, attivando così l’Area Medica Multidisciplinare di Trecenta, in cui confluiscono i posti letto e le risorse umane e strumentali… di Pneumologia”.
Per costruire questo decreto il Dr. Adriano Marcolongo ha citato alcune delibere della Giunta Regionale Veneta (la 751/2005, la 3457/2005) e alcuni suoi precedenti Decreti (il 480/2003, il 415/2005, il 733/2005, il 568/2006) che però non prevedono alcun riferimento utile, per poter prendere, tra le altre, le seguenti decisioni:

- articolazione dell’Area Medica con 57 posti letto, compresi 4 di Pneumologia Subintensiva che sono di competenza dell’Area Terapie Intensive e non di Area Medica. Facendo ciò ha cercato di dimostrare di non aver variato le dotazioni per Area, che invece naturalmente sono modificate;

- Chiusura pratica (non appare in nessun atto, neanche nel Decreto del Direttore Generale 699/2006) del Reparto di Riabilitazione Pneumologica, con tanto di trasferimento di macchinari, mobili, ecc.;

- Diminuzione del totale dei posti letto in dotazione al S. Luca di Trecenta che passano da 222 a 218, come da lettera sul tema “schede ospedaliere”, scritta dal Dr. Marcolongo all’Assessore Tosi in data 6.11.2006 e ricevuta dalla Segreteria dell’Assessorato alla Sanità il 13.11.2006.

Considerato che:

- in tutti tre i casi, variazioni dotazioni per area, chiusura di Riabilitazione Pneumologica e diminuzione della dotazione dei posti letto del S. Luca, non ci sono provvedimenti regionali da noi conosciuti che consentano quanto è stato fatto dal Dr. Marcolongo.

- la vicenda segnala un profondo distacco tra Direttore Generale e comuni dell’ASL 18 che in gran numero hanno chiesto il Ripristino di Riabilitazione Pneumologica e una sordità anche ai preoccupati richiami dei pazienti del reparto di Riabilitazione Pneumologica e dei loro familiari,



Il sottoscritto Consigliere chiede alla Giunta Regionale:

- di verificare la legittimità degli atti del Dr. Marcolongo che hanno portato alla chiusura di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta;
- se non ritiene doveroso ripristinare un giusto rapporto gerarchico tra Organi Regionali e loro dipendenti come lo sono appunto i Direttori Generali delle ASL venete, che pertanto devono rispettare i contenuti delle norme emanate dalla Regione.

23.11.06

Il Comitato dei Cittadini e delle Associazioni per la difesa del "San Luca" informa la Regione

Pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato dei Cittadini e delle Associazioni per la difesa dell’ospedale San Luca, emesso dopo l'audizione in V commissione regionale per la sanità dello scorso 13 novembre.

Continua l’impegno del Comitato dei Cittadini e delle Associazioni insieme al Tavolo di lavoro per la difesa del San Luca.
Lunedì 13 novembre u.s. i Rappresentanti del Comitato Lincetto, Furini, Bianchini e Azzolini assieme ad alcuni componenti del Tavolo di Lavoro (Meneghin, Sindaco di Badia Pol., Savioli, Sindaco di Castelmassa e Tosini Presidente della Conferenza dei Sindaci) hanno portato all’attenzione della V Commissione regionale Sanità le note problematiche che affliggono, ormai da troppo tempo, l’ospedale di Trecenta.
Insoddisfatti dei precedenti incontri avuti con l’Assessore regionale Flavio Tosi, che purtroppo fino ad oggi ha avvallato l’operato del Direttore Generale dell’Azienda AULSS 18, e constatata l’inerzia di diverse forze politiche polesane, hanno ritenuto necessario ribadire nuovamente ai Componenti la V Commissione regionale sulla Sanità quanto già precedentemente da noi formalizzato e presentato alla Regione nel maggio 2005.
Tra gli argomenti affrontati si è sottolineata la necessità assoluta che l’ospedale San Luca torni ad essere, e rimanga, un ospedale per acuti e non solo una struttura per attività programmate e/o specialistiche.
Altresì hanno riconfermato la necessità che il San Luca riguadagni una propria autonomia e venga superato definitivamente il concetto deleterio di ”un unico ospedale su due sedi”.
I Componenti la V Commissione sulla Sanità hanno dimostrato interesse alle problematiche esposte compresa l’emergenza relativa al reparto di pneumologia (che va ad aggiungersi alle altre carenze purtroppo ben note a noi tutti cittadini polesani) e i difficoltosi rapporti esistenti fra la Dirigenza dell’AULSS 18 sia con il personale dipendente che con le amministrazioni locali.
Ora la Regione certamente non potrà più dire di non sapere!
Le nostre preoccupazioni sono state ancora una volta chiaramente esposte. Ora non ci rimane che sperare si riesca ad invertire la disastrosa politica amministrativa di questo Direttore Generale che ha portato il San Luca ai suoi minimi storici.
A questo punto dalla Regione Veneto ci aspettiamo una risposta seria e credibile alle problematiche esistenti. Riscontro lo si avrà già con la visione delle nuove schede sulla riorganizzazione sanitaria nel Veneto.

Trecenta 17/11/2006
Il Comitato dei Cittadini e
delle Associazioni per la
difesa dell’ospedale San Luca


20.11.06

Lendinara, il testo definitivo dell'o.d.g. sull'ospedale di Trecenta


Riceviamo, a cura del consigliere Carlo Alberto Merlo, che ringraziamo, il testo definitivo dell'ordine del giorno redatto dalla conferenza dei capigruppo su mandato del consiglio comunale, riunitosi lo scorso 3 novembre.
Il documento affronta, tra l'altro, il problema del reparto di riabilitazione pneumologica dell'ospedale di Trecenta.

O.d.G. DEL CONSIGLIO COMUNALE DELLA CITTA’ DI LENDINARA
SU CHIUSURA REPARTO DI RIABILITAZIONE RESPIRATORIA
DELL’OSPEDALE DI TRECENTA E SITUAZIONE DEI SERVIZI SANITARI NEL MEDIO ALTO POLESINE

La conferenza dei Capigruppo Consiliari del Comune di Lendinara, su delega del Consiglio Comunale riunito nella seduta del 03 Novembre, approva il seguente ordine del giorno.

Considerati i gravi disagi segnalati dai pazienti pneumologici e loro familiari per la chiusura del Reparto di riabilitazione respiratoria nonché le preoccupazioni per il mantenimento del servizio territoriale;

Considerata, inoltre, la necessità di salvaguardare i servizi erogati dal Punto sanità, presso l’ex Ospedale civile di Lendinara;

Considerata, infine, la necessità di potenziare i servizi erogati dall’Ospedale di Trecenta, a favore dei cittadini del Medio Alto Polesine e delle Province vicine;

C H I E D O N O

- il ripristino dei posti letto per pazienti con ventilazione invasiva cioè dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di riabilitazione respiratoria di Trecenta, oltre quelli adottati nel Decreto n. 699 del 26/09/2006;
- che non venga in alcun modo disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare;

R I B A D I S C O N O

che l’Ospedale di Trecenta deve continuare a rappresentare un punto di riferimento, in particolare per la popolazione del Medio e Alto Polesine, come previsto fin dal momento della chiusura dei quattro ospedali di Lendinara, Badia, Trecenta, Castelmassa.
Allo scopo ritengono che:
- Il Pronto soccorso deve diventare il vero cuore centrale di diagnosi e trattamento dell’urgenza. Il rafforzamento del Servizio si può ottenere con la nomina di un responsabile in loco, con l’aumento dei posti di astanteria e la realizzazione di sistemi telematici per il trasferimento di dati clinici da e per Rovigo. In questo modo sarà sempre possibile la valutazione delle urgenze da parte degli specialisti, evitando inutili attese, trasferimenti e congestioni delle strutture di emergenza;
- Devono essere mantenuti e potenziati i servizi di medicina, chirurgia, terapia intensiva e psichiatria, che in numerosi casi sono fonte di attrazione di pazienti esterni all’Ulss 18 e possono consentire di decongestionare l’attività dell’O.C. di Rovigo.

PRENDONO ATTO

Con soddisfazione della comunicazione del Sindaco che assicura la regolare prosecuzione dell’iter per la realizzazione del progetto di costruzione di 28 mini alloggi per anziani e per la realizzazione del nuovo Punto Sanità, presso l’ex Ospedale di Lendinara, in base all’accordo del 2003 tra Ulss 18, ATER e Comune di Lendinara.


18.11.06

Occhiobello, approvato odg per il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta

Lo scorso 16 novembre il consiglio comunale di Occhiobello ha discusso e approvato la proposta di ordine del giorno che abbiamo inviato a tutti i comuni del distretto sanitario.
Con questa deliberazione, il comune di Occhiobello chiede al direttore generale dell’Ulss:
-il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006;
-che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
-che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.
L’approvazione del documento, avvenuta a larghissima maggioranza, fa seguito alle deliberazioni già adottate in questo senso dai consigli comunali di Bagnolo di Po e Lendinara. Un risultato importante, anche in vista della conferenza dei sindaci dell’Ulss che si riunirà lunedì prossimo, 20 novembre, per discutere la relazione del direttore generale dell’Ulss dopo l’accorpamento del reparto di pneumologia con medicina e geriatria e dei disagi arrecati ai pazienti pneumologici e ai loro familiari.
Ringraziamo gli amministratori comunali di Occhiobello che hanno deciso di sostenere le nostre richieste di ripristino dei posti letto e dei servizi ospedalieri e domiciliari.

Pneumologia, 2.324 firme sono state consegnate all'amministrazione regionale

Si è svolta lunedì 13 novembre a Venezia, presso la V commissione regionale per la sanità, una audizione sui problemi dell'ospedale di Trecenta che ha coinvolto numerosi partecipanti: il presidente della conferenza dei sindaci Oscar Tosini, il sindaco di Badia Polesine Paolo Meneghin, il sindaco di Castelmassa Mara Savioli, l'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco, i componenti del tavolo di lavoro sulla sanità Gilberto Bianchini, Genni Azzolini, Massimo Lincetto e Lorella Furini e, infine, il direttore generale dell'Ulss Adriano Marcolongo.
Tra i molti problemi che, purtroppo, affliggono l'organizzazione ospedaliera, sono stati evidenziati anche quelli dei pazienti pneumologici dopo l'accorpamento del reparto con medicina e geriatria. A sostegno delle nostre richieste di ripristino dei servizi sono state consegnate le 2.324 firme raccolte sotto l'appello rivolto agli amministratori comunali e ai parlamentari polesani. Un risultato che testimonia della grande sensibilità della popolazione per i problemi dell'ospedale e per i pazienti pneumologici in particolare.
Abbiamo raccolto una favorevole impressione da parte di alcuni partecipanti all'audizione. I commissari hanno dimostrato interesse per i problemi prospettati dagli amministratori locali e dai componenti del tavolo di lavoro sulla sanità. All'audizione, oltre ai consiglieri regionali che ne fanno parte, hanno voluto partecipare anche i consiglieri Carlo Alberto Azzi e Pietrangelo Pettenò, autori di due interrogazioni alla giunta regionale sui problemi del reparto di riabilitazione pneumologica.
L'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco ha evidenziato numerose contraddizioni fra le decisioni del direttore generale dell'Ulss e le linee programmatiche dell'amministrazione regionale.
Infine, è stato sentito dalla commissione il direttore generale dell'Ulss. Sui contenuti delle dichiarazioni rese da quest'ultimo non è dato sapere.
Per il momento non sappiamo se e quali iniziative verranno adottate dalla V commissione del consiglio regionale ma, nell'eventualità, ne daremo immediatamente conto su queste pagine.
Ringraziamo tutti i cittadini e gli amministratori comunali che hanno sottoscritto l'appello e quanti se ne sono fatti interpreti presso l'amministrazione regionale.

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16.11.06

Fratta Polesine, Melara, Stienta: consigli comunali per pneumologia

Altri comuni del distretto sanitario hanno deciso di discutere la nostra proposta di ordine del giorno per il ripristino dei servizi sanitari e domiciliari propri del reparto di riabilitazione pneumologica di Trecenta. Ricordiamo, in particolare, che dopo l'accorpamento del reparto con medicina e geriatria, sono spariti i posti letto per i pazienti pneumologici.
Il consiglio comunale di Fratta Polesine si riunirà il prossimo 29 novembre.
Melara, ordine del giorno all'attenzione del consiglio comunale il 28 novembre
L'argomento verrà inserito nella seduta consiliare di Stienta del 20 novembre o, al più tardi, in quello successivo, già calendarizzato per il 30 novembre.

13.11.06

Occhiobello, pneumologia in consiglio comunale il 16 novembre


Il prossimo 16 novembre, alle 20.30, si riunirà il consiglio comunale di Occhiobello. All'ordine del giorno anche i problemi determinati dalla riorganizzazione dei reparti di medicina, geriatria e pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
Al punto 4 della seduta è stato inserito, infatti, il seguente argomento: "Ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006 e in particolare, dell’applicazione che ne è stata materialmente data".
L'ordine del giorno completo della seduta è visualizzabile dalla home page del comune.
La ristrutturazione è stata 'decretata' dal direttore generale dell'Ulss 18. L'attuazione pratica dello stesso ha portato alla scomparsa del reparto di riabilitazione pneumologica.
Nei prossimi giorni, appena nota, daremo conto di quanto deliberato dal comune di Occhiobello. Sin d'ora ringraziamo gli amministratori comunali e l'assessore Paolo Magon in particolare, per aver deciso di discutere del problema e per la sensibilità dimostrata. Buon lavoro a tutti i consiglieri.

10.11.06

Pneumologia, convocata la Conferenza dei Sindaci. Relazione del direttore generale dell'Ulss. L'ora della verità?

I sindaci e il direttore generale dell'ulss hanno ricevuto l'invito alla riunione che si terrà lunedì 20 novembre alle 17.00 presso l'aula magna della cittadella sanitaria a Rovigo.
Il primo punto all'ordine del giorno sarà costituito da una relazione del direttore generale dell'Ulss A. Marcolongo circa l'organizzazione ospedaliera di cui al Decreto n. 699 del 26/09/06 (accorpamento della Struttura di Pneumologia nella SOC Medicina dell'Ospedale "S. Luca" di Trecenta).
Con tale decreto tutte le funzioni ospedaliere e domiciliari svolte dal reparto di riabilitazione pneumologica sono state trasferite alla nuova area medica multidisciplinare.
In pratica i posti letto di pneumologia sono letteralmente spariti e i pazienti indirizzati a Rovigo o alla terapia semintensiva (sempre che ci sia posto).
Durante le settimane precedenti l'adozione del suo stesso decreto (si vedano il Gazzettino e il Resto del Carlino del 10 settembre e successivi) il direttore generale dell'Ulss ha sempre negato ogni riduzione della qualità dei servizi. La realtà delle cose lo ha puntualemnte smentito ma a farne le spese, sino a questo momento, sono stati solo i pazienti del reparto.
Clamorosa l'esperienza in cui sono incappati, lo scorso 3 ottobre, i sindaci di Badia Polesine e Trecenta e il presidente della conferenza dei sindaci Oscar Tosini, quando hanno udito dalla bocca del direttore dell'Ulss che vi sono solo quattro pazienti tracheostomizzati nel territorio del distretto. La realtà, invece, è che sono quattro solo a Badia (li conosco personalmente) e 12 o 13 in totale.
Lunedì 20 novembre sarà l'ora della verità?
Invitiamo i sindaci, viste le precedenti esperienze, di dedicare un'ora del loro tempo a visitare ciò che erano i locali del reparto di pneumologia, al terzo piano dell'ospedale. Meglio avere qualche informazione 'indipendente' dalla dirigenza dell'Ulss.

Audizione in V Commissione regionale, si parlerà di Pneumologia e dell'ospedale 'San Luca'


Lunedì 13 novembre a Venezia, la V commissione del consiglio regionale riceverà una delegazione di amministratori comunali che avranno modo di illustrare le problematiche dell'ospedale San Luca di Trecenta.
Confidiamo che le conseguenze negative prodotte dal decreto n. 699 in data 26/9/2006 del direttore generale dell'Ulss, vengano adeguatamente illustrate e valutate. In particolare vanno evidenziati la mancanza di posti letto, ridotti da 14 a 2, e l'orientamento adottato dopo l'accorpamento dei reparti nei confronti dei pazienti più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati, indirizzati alla terapia semintensiva o all'ospedale di Rovigo. Si veda in proposito il nostro comunicato La realtà delle cose (in archivio, ottobre 2006).

A Lendinara, approvato un documento sui problemi della pneumologia al "San Luca". La cronaca della seduta.


Lo scorso 3 novembre il consiglio comunale di Lendinara è tornato a discutere dei gravi problemi causati ai pazienti pneumologici dalla recente riorganizzazione dei reparti dell’ospedale di Trecenta. Ecco la cronaca della seduta su questo argomento.

Il Presidente del C.C. ha aperto la discussione sul punto all’odg “Mozione presentata da alcuni consiglieri sulla chiusura del reparto pneumologia dell’O.C. di Trecenta e situazione dei servizi sanitari nel Medio – Alto Polesine” chiedendo al primo firmatario di illustrare l’argomento. Prendendo la parola Carlo Merlo ha sottolineato subito che la mozione era stata firmata praticamente da tutti i consiglieri comunali, a significare l’interesse e la disponibilità che su questi temi c’è e deve essere mantenuta da tutti. Il relatore ha ribadito che occorre in tutti i modi evitare strumentalizzazioni partitiche sulla sanità, che è un bene di tutti, e ha dato atto al Sindaco di aver firmato l’appello contro la chiusura del reparto.
Nell’intervento, Carlo Merlo ha ripercorso la storia del reparto di pneumologia, ricordando le frettolose e non complete comunicazioni dell’Ulss 18 verso i pazienti e i loro familiari nonchè verso gli enti locali e l’opinione pubblica. Un basso livello di comunicazione, contestato da più parti, e spesso causa di tensioni e malumori anche in altre situazioni. E’ stato sottolineato come la mobilitazione dei pazienti e familiari, dei sindaci e dei consiglieri comunali abbia “consigliato” al dott. Marcolongo, direttore generale dell’Ulss, un ripensamento che ha prodotto il risultato di ripristinare pienamente il servizio domiciliare. Merlo ha concluso evidenziando che la secca riduzione dei posti letto per pneumologia comporta comunque pesanti problemi e preoccupazioni per i pazienti più gravi, come i ventilati e i tracheostomizzati.
Di seguito è intervenuto il dott. Bassal, il quale dopo aver premesso di non amare i capi e di sentirsi molto libero nei giudizi, ha presentato tecnicamente la materia, sottolineando che il reparto è stato riorganizzato su basi moderne e che la mobilitazione ha avuto il merito di mantenere il servizio ai livelli precedenti, un sufficiente numero di posti in reparto per pazienti pneumologici e soprattutto medici disponibili e competenti. Resta il grave problema per i pazienti più gravi, come i ventilati e i tracheostomizzati.
Il Sindaco Ferlin ha ribadito il proprio impegno per la salvaguardia del livello dei servizi sanitari, ritenendo che è preferibile assegnare questo compito alla Conferenza dei Sindaci, evitando troppi volantini, assemblee e ordini del giorno.
Ha quindi preso la parola il consigliere Agnoletto per chiedere una sorta di stati generali sulla sanità allo scopo di fare il punto sulla situazione, mantenendo alto il livello di attenzione e costituendo punti di riferimento certi, liberi da polemiche, per i cittadini.
Al termine della discussione, è stato deciso all’unanimità di incaricare i capigruppo della stesura di un odg articolato, tenendo conto dell’evoluzione della situazione relativa a pneumologia; della salvaguardia e potenziamento dell’ospedale di Trecenta, che deve essere punto di riferimento per il medio – alto Polesine, evitando le fughe di pazienti verso Ulss confinanti; dell’iter per la costruzione dei mini alloggi nell’ex Ospedale di Lendinara e del potenziamento del punto di sanità, nel rispetto dell’accordo sottoscritto tra Comune, Ulss 18 e ATER e ormai in fase di progettazione definitiva.

Lunedì prossimo, 13 novembre, avrà luogo la riunione dei capigruppo consiliari incaricati di redigere l'ordine del giorno approvato nella seduta del 3 novembre.

Bagnolo di Po approva un ordine del giorno per Pneumologia


Lo scorso 30 ottobre il consiglio comunale di Bagnolo di Po ha approvato un documento che sostiene la nostra richiesta di mantenimento dei servizi ospedalieri (personale medico e posti letto) e domiciliari resi dal reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
La situazione intanto si è ulteriormente complicata. Nell'ala del terzo piano che ospitava il reparto di riabilitazione pneumologica, i posti letto sono occupati da pazienti che necessitano di riabilitazione motoria e da persone trasferite dal secondo piano (ortopedia).
Il pronunciamento del Comune di Bagnolo di Po è quindi molto importante e promuove analoghe decisioni dagli altri comuni del distretto sanitario.
Ringraziamo il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali di Bagnolo per la sensibilità dimostrata nei confronti dei problemi dei pazienti pneumologici.

29.10.06

Pneumologia, proposto un ordine del giorno ai 22 comuni del distretto sanitario

Abbiamo proposto ai ventidue comuni del distretto sanitario, l'adozione di un ordine del giorno sul ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria esistenti prima dell'accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica con quelli di medicina e geriatria.
Il testo che segue è stato, infatti, inviato alle caselle di posta elettronica di ciascun comune.

COMUNE DI …
Ordine del giorno
"NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI TRECENTA, DOPO L’ACCORPAMENTO, MANCANO I POSTI LETTO. URGENTE IL RIPRISTINO DEI LIVELLI DI ASSISTENZA."

Premesso
- che il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria;
- che lo stesso decreto (n. 699 del 26/09/2006) assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di Pneumologia presentava al momento della decisione;
- che più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Considerato che
- i pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto;
- per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte.

Rilevato
che fortunatamente i pazienti e le loro famiglie hanno ricevuto sostegno dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul loro appello alle istituzioni) e dalle amministrazioni comunali (se ne è già parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) e che ciò ha, probabilmente, convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.

Evidenziato
- che la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati.
- che, allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Che, per queste persone, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati;
- che esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso.
- che solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri;
- che, chi può accudire un familiare, spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa;
che tale situazione non può però durare per sempre; infatti, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, necessariamente, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress del ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.

Il Consiglio comunale
Con voti …
Chiede, al Direttore Generale dell’Ulss n. 18,

- il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006 e, in particolare, dell’applicazione che ne è stata materialmente data;
- che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
- che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.

24.10.06

Melara, la Pneumologia di Trecenta all'ordine del giorno della prossima seduta consiliare

I pazienti e i loro familiari del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta hanno informato gli amministratori comunali della situazione creatasi dopo l'accorpamento con Medicina e Geriatria.

Molti amministratori comunali di Melara hanno firmato l'appello proposto dal comitato. Appello che è stato sottoscritto anche da numerosi cittadini.

Il vicesindaco e assessore alla sanità Paola Davì ha preso contatti con Oscar Tosini, presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss, per sapere quando l'argomento andrà in audizione alla V commissione sanità regionale.

Nel prossimo Consiglio comunale, che sarà probabilmente il 7 novembre, verrà discusso un ordine del giorno sullo stato dell'ospedale e, in particolare, sulla riabilitazione pneumologica.

22.10.06

Pneumologia, nuova interrogazione in Consiglio regionale


Il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi ha presentato un'interrogazione sulla situazione del reparto di pneumologia dell'Ospedale di Trecenta.
Salgono così a due le interrogazioni presentate presso l'Amministrazione regionale.
Riportiamo il testo completo dell'interrogazione.


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

LA REALTÀ DELLE COSE: NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI TRECENTA, DOPO L’ACCORPAMENTO MANCANO I POSTI LETTO
presentata il 19 ottobre 2006 dal consigliere AZZI

Premesso

- che il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria;
- che lo stesso decreto assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di Pneumologia presentava al momento della decisione;
- che più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Considerato
che le cose non stanno realmente così, in quanto:
- i pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto;
- per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte.

Rilevato
che fortunatamente i pazienti e le loro famiglie hanno ricevuto sostegno dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul loro appello alle istituzioni, tra cui quelle di cinque sindaci) e dalle amministrazioni comunali (se ne è parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) e ciò ha convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.

Evidenziato che
- la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati. Allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Per questi, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di esperienze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati;
- esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso. Solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri;
- chi può accudire un familiare spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa. Ma non può durare per sempre, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, prima o poi, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress della ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.

Il sottoscritto Consigliere interroga la Giunta Regionale per sapere

se non ritiene opportuno intervenire celermente e con fermezza presso la direzione dell’Ulss 18 per indirizzarla verso il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria erogati dal reparto di Pneumologia di Trecenta.



15.10.06

La realtà delle cose


Dopo l’accorpamento mancano i posti letto.
Solo i Comuni possono ottenerne il ripristino.


Il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria. Lo stesso decreto assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di pneumologia presentava al momento della decisione. Più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Ma le cose stanno realmente così? Purtroppo no.

I pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto.
Per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte. Riteniamo che solo il sostegno che abbiamo avuto dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul nostro appello alle istituzioni, tra cui quelle di cinque sindaci) e dalle amministrazioni comunali (se ne è parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) abbia convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.
Ma la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati. Allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Per questi, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di esperienze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati.
Esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso. Solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri.
Chi può accudire un familiare spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa. Ma non può durare per sempre, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, prima o poi, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress del ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.
Ancora una volta confidiamo nel sostegno delle amministrazioni comunali, dei sindaci, degli assessori, dei consiglieri, affinché sia approvato dai consigli comunali del distretto sanitario un ordine del giorno, o una mozione, che chieda esplicitamente alla direzione dell’Ulss il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta.

Pazienti e loro familiari del Reparto di Pneumologia di Trecenta

12.10.06

Paolo Rabacchin scrive a Repubblica "Se chiudono quel reparto da cui dipende la mia vita"

[Da La Repubblica, 10 ottobre 2006]

Ho 39 anni e sono affetto dalla distrofia muscolare Duchenne. Tracheotomizzato vivo attaccato ad una macchina respiratoria 24 ore su 24,mi alimento con la peg un sondino applicato allo stomaco sono abbastanza autonomo mi muovo grazie al'ausilio di una carrozzina elettrica con un apposito respiratore che uso 24 ore su 24 sono abbastanza inserito nella vita sociale del mio paese che è Badia Polesine, grazie all'aiuto dei miei genitori, sempre presenti, per rendermi più autonomo possibiile per spostarmi mi muovo con l'ausilio di un veicolo attrezzato da una pedana manuale.

Sono molto preoccupato perchè sono venuto a conoscenza dell'intenzione della direzione generale dell'Ulss n°18 di chiudere il reparto di pneuomologia del nosocomio di Trecenta e di chiudere l'assistenza territoriale.

Ovviamente si sentono e si vedono già i disagi, volevo sapere quali sono le vere intenzioni della direzione generale dell'Ulss n°18 su questo problema abbastanza grave secondo la mia opinione. Purtroppo noi pazienti ci sentiamo abbandonati al nostro destino, ci sembra che non ci sia più sensibilità verso le persone diverse che hanno certe esigenze per vivere una vita normale e autonoma, spero di avere una risposta abbastanza soddisfacente dagli addetti ai lavori.

Paolo Rabacchin.

11.10.06

Lendinara, il Sindaco sottoscrive l'appello per il mantenimento di Pneumologia a Trecenta


Il sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin, ha sottoscritto il nostro appello per il mantenimento del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta e dei servizi domiciliari erogati da questo sul territorio.
Una notizia importante, che porta a cinque il numero dei primi cittadini che hanno deciso di sostenere in prima persona i bisogni assistenziali e sanitari dei pazienti e familiari coinvolti dalla decisione del direttore generale dell'Ulss di ridimensionare drasticamente le prestazioni pneumologiche.
L'appello è già stato firmato dal sindaco di Badia Polesine, Paolo Meneghin, dal sindaco di Castelguglielmo, Giorgio Grassia, dal sindaco di Fiesso Umbertiano, Giulio Rossatti, e dal sindaco di Polesella, Ornella Astolfi.
Ringraziamo i sindaci e i consiglieri comunali che hanno condiviso il nostro appello, un segno di vicinanza delle istituzioni ai bisogni delle popolazioni amministrate che ci rafforza nella richiesta di mantenimento dei servizi ospedalieri e territoriali del reparto di pneumologia di Trecenta.
Siamo convinti che il sostegno delle amministrazioni comunali sia fondamentale per far rivedere al direttore generale dell'Ulss 18 le decisioni prese, in particolare circa la riduzione dei posti letto per i pazienti pneumologici.

Consiglio regionale, interrogazione sul reparto di Pneumologia di Trecenta.


Il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò ha presentato oggi un'interpellanza che sollecita la giunta a verificare la correttezza dell'operato del direttore generale dell'Ulss di Rovigo.
Un evento importante che porta all'attenzione del consiglio regionale i problemi causati dal decreto n. 699 del direttore dell'Ulss 18 e dall'applicazione che ne viene data.
Se il decreto, attraverso una contabilizzazione errata o omissiva delle dotazioni dei singoli reparti accorpati (medicina, geriatria e pneumologia) fa sparire 12 posti letto di pneumologia (da 14 a 2), l'applicazione che ne viene data è persino peggiorativa. I pazienti più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati (persone che hanno bisogno di una macchina per parte del giorno o continuativamente), non verranno accolti a Trecenta ma inviati a Rovigo.
Questo non è accettabile. Il decreto parla di mantenimento dei servizi ospedalieri e territoriali e di trasferimento di tutti i posti letto al nuovo reparto. I trucchi contabili e i giochi sulle definizioni non possono farci perdere l'assistenza sanitaria sin qui resa dal reparto di pneumologia.
Il testo che segue riproduce l'interpellanza a risposta scritta che è stata presentata dal consigliere regionale Pietrangelo Pettenò. Appena possibile, riferiremo dell'esito della stessa.


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Presentata l’11 ottobre 2006 dal consigliere Pietrangelo Pettenò
“ULSS 18 : PERCHE’ SI CHIUDE RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA DI TRECENTA?”

Premesso che il Direttore Generale dell’ASL 18 di Rovigo, con il proprio decreto n. 699 del 26.9.2006, ha di fatto chiuso l’esperienza del reparto di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta.

Considerato che:
- I servizi del reparto, fino all’arrivo del Dr. Marcolongo erano molto apprezzati dalla popolazione ma le continue ed inspiegate fughe soprattutto di personale medico e la loro mancata sostituzione, hanno a detta di molti cittadini progressivamente eroso la funzionalità della struttura pneumologica trecentana;
- tale chiusura ha colpito centinaia di famiglie con persone afflitte da malattie pneumologiche che temono anche per il servizio domiciliare;
- il Dr. Marcolongo nel suo decreto con cui “trasforma” a suo dire pneumologia, inserendola in un altro reparto “multidisciplinare” (che ricorda più precisamente i vecchi reparti generici degli anni 60) ha utilizzato nella premessa le modifiche alle schede ospedaliere contenute nella delibera della Giunta Regionale n. 751 dell’11 marzo del 2005;
- la sopracitata DGRV n. 751 in nessun modo richiama la chiusura di Riabilitazione Pneumologica a Trecenta;
- tale chiusura varia, senza adeguato provvedimento regionale, le schede ospedaliere sia per quanto riguarda la consistenza per area che quella totale del S. Luca; Il sottoscritto consigliere chiede alla Giunta regionale:
- se ritiene ammissibile che un Direttore Generale operi non rispettando la normativa regionale; - quali provvedimenti intende adottare per ripristinare la funzionalità di Trecenta che prevede nelle schede ospedaliere l’attivazione di 10 posti letto di riabilitazione pneumologica oltre ai 4 posti letto di pneumologia subintensiva ;
- se non ritiene utile prendere provvedimenti affinchè siano evitati provvedimenti traumatici alla popolazione e che potrebbero causare anche denunce al fine di verificare l’esistenza degli estremi di interruzione di pubblico servizio; - se non ritiene necessaria l’assunzione di personale medico ed infermieristico, per garantire oltre che il buon funzionamento degli attuali servizi, anche l’istituzione dei servizi programmati e non realizzati.

10.10.06

Pneumologia, l'amministrazione provinciale chiede alla regione di verificare la legittimità delle decisioni del direttore dell'Ulss 18.


L'assessore provinciale alla sanità, Guglielmo Brusco, ha indirizzato una nota al corrispondente assessore regionale, Flavio Tosi, in cui si chiedono chiarimenti sulla legittimità dell'operato del direttore generale dell'Ulss in merito alla ristrutturazione di alcuni reparti dell'ospedale di Trecenta, compreso pneumologia.
Brusco prende spunto dalla delibera della giunta regionale con cui sono state stabilite le dotazioni di posti letto dei singoli ospedali e confronta quelle del "San Luca" con il decreto del direttore generale che ha deliberato l'accorpamento dei reparti di medicina, geriatria e pneumologia.
Dal confronto emerge che il decreto del direttore dell'Ulss 18 comporta un riduzione complessiva dei posti letto e che pneumologia sembra 'svanire' nel nulla.Una conferma alle notizie che attribuiscono a pneumologia, per effetto del decreto del direttore generale (n. 699 del 26 settembre scorso), una riduzione dei posti letto effettivi da 14 a 2.
L'assessore provinciale sottolinea le preoccupazioni che tali scelte hanno provocato tra i pazienti e i loro familiari e chiede all'assessore regionale se sia regolare le variazione, da parte dell'Ulss, delle dotazioni di posti letto approvate dall'amministrazione regionale.
Brusco chiede, infine, che cosa si intenda fare per ripristinare il reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata.


PROVINCIA DI ROVIGO
ASSESSORATO ALLA SANITA’

Via Celio, 10 – 45100 Rovigo
Tel. 0425 386448/ – Fax 0425 386350


Oggetto: Schede Ospedaliere.

Ill.mo Sig.
FLAVIO TOSI
Assessore Regionale
Programmazione Sanitaria
Tutela della Salute
Palazzo Balbi – Dorsoduro 3901
30123 V E N E Z I A

e, p.c. Ai CAPIGRUPPI CONSIGLIARI REGIONALI di:
· Forza Italia
· La Margherita
· Democratici di Sinistra
· Lega Veneta-Lega Nord Padania
· Alleanza nazionale
· Centro Cristiano Democratici
· Rifondazione Comunista
· Cristiani Democratici Uniti PPE
· Comunisti Italiani
· Socialisti Democratici
· Verdi
· Misto
Palazzo Balbi – Dorsoduro 3901
30123 V E N E Z I A

Al Presidente Ai membri della 5^
Commissione Regionale
Palazzo Ferro Fini
San Marco 2322
30124 VENEZIA


Con la delibera n. 751 dell’11 marzo 2005, la Giunta Regionale del Veneto ha modificato, tra le altre cose, le schede ospedaliere dell’ASL 18 di Rovigo.

Per questa ASL veniva cancellata una apicalità dell’Area Medica, aggiunta attività di Oncoematologia, aggiunta una apicalità in Area Chirurgica e per quanto riguarda l’Area Servizi diagnosi e cura, veniva tolta l’attività di Medicina Nucleare e aggiunta la Funzione di Medicina Nucleare.
Tale delibera veniva recepita dall’ASL 18, con decreto del Direttore generale n. 415 dell’1.6.2005.
In tale decreto veniva chiaramente evidenziato che:

- rispetto alla DGRV 3223/2002, non c’era nessuna modifica per Area;
- la dotazione totale di posti letto, risultava del tutto invariata a quanto previsto sempre dalla DGRV 3223/2002.

Con decreto del Direttore Generale dell’ASL 18 n. 699 del 26.9.2006, di fatto si chiude il reparto di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta e si fanno accorpamenti che, rispetto alle schede ospedaliere approvate dalla regione:

- non portano i posti letti del S. Luca ai 222 previsti;
- variano le dotazioni per Area;
- chiudono un reparto che aveva in previsione una crescita che doveva portare la dotazione a 10 posti letto (oltre ai 4 di terapia subintensiva pneumologica ora accorpati in un reparto “multidisciplinare” che ricorda a molti i reparti generici degli anni ’60).

La vicenda ha molto allarmato i pazienti con problemi pneumologici e i loro familiari, tanto che qualcuno sta pensando ad un eventuale ricorso al TAR o a una segnalazione per interruzione di pubblico servizio.

Essendo anch’io molto preoccupato per l’accaduto (e ancor più allarmato per il futuro generale del S. Luca), gentilmente le chiedo:

- E’ possibile per un Direttore Generale di ASL operare variazioni alle schede ospedaliere approvate dalla Regione?
- Esistono provvedimenti che hanno autorizzato il Dr. Marcolongo ad agire come sopradescritto?
- Quali provvedimenti intende prendere l’Assessore Regionale alla Sanità nel caso le schede regionali ospedaliere sia state disattese senza l’ausilio di un provvedimento regionale? E cosa intende fare eventualmente per ripristinare urgentemente la Riabilitazione Pneumologica del S. Luca, per far rispettare il numero di posti letto per Area e per rendere effettivo il numero di posti letto (222) previsto dalle Schede Ospedaliere di cui alla delibera 3223/2002, modificata con DGRV 751/2005?


Analogo appello lancio anche a tutte le altre autorità in indirizzo, affinchè per il S. Luca siano rispettati, oltre che i diritti dei pazienti pneumologici altopolesani, anche gli indirizzi della regione Veneto.

Distintamente.

L’ASSESSORE ALLA SANITA’
Guglielmo Brusco


7.10.06

Lendinara, mozione unanime per il prossimo consiglio comunale. Intanto si vigila


Il consiglio comunale dello scorso 29 settembre ha discusso della pneumologia di Trecenta.
Davanti a un pubblico numeroso Carlo Merlo ha illustrato una interpellanza che ha suscitato l'interesse dei consiglieri.
Il sindaco ha dichiarato l'intenzione di sottoscrivere l'appello alle istituzioni dei pazienti del reparto e dei loro familiari.
Una mozione è stata firmata da tutti i consiglieri per discutere lo stato delle cose nella prossima riunione del consiglio.

Il consiglio ha accolto all'unanimità la richiesta presentata da Carlo Merlo per anticipare la discussione sull'interpellanza. L'argomento è stato così discusso davanti ad pubblico numeroso.
Il presidente del consiglio, Roberto Bisi, come da regolamento, ha dato lettura integrale dell'interpellanza.
Carlo Merlo è intervenuto chiarendo, in particolare, che non c'è alcuna volontà di strumentalizzare i problemi della sanità ma solo di richiamare il Consiglio, la Giunta e il Sindaco alla massima attenzione ed impegno per la salvaguardia delle strutture e dei servizi sanitari esistenti a Lendinara e nel Medio-Alto Polesine. Il consigliere ha sottolineato l'insoddisfacente qualità della comunicazione da parte dell'Ulss sia verso i comuni che verso i pazienti e i loro familiari e ha fatto presente che c'era stata una manifestazione contro la chiusura del reparto e una raccolta di firme per la presentazione di un appello in tal senso, alla quale hanno dato adesione già quattro sindaci.
In risposta, ha preso la parola il Sindaco concordando sulla scarsità delle informazioni della dirigenza Ulss, affermando che sono frequenti i contatti con il Sindaco di Badia il quale rappresenta tutti i Sindaci del Distretto. Ha dichiarato la piena disponibilità a sottoscrivere egli stesso l'appello e a mantenere alta la vigilanza sul livello dei servizi.
La parola è toccata poi al consigliere Bassal, il quale ha fatto alcune precisazioni di carattere tecnico sulla differenza tra servizio e reparto, ha sottolineato la necessità che sul problema ci sia l'unanimità dei Consiglieri, invitando a firmare una mozione per discuterne nel prossimo consiglio comunale, alla luce degli sviluppi registrati.
Nel corso del Consiglio, la mozione redatta dal nostro gruppo è stata firmata da tutti i consiglieri e presentata al sindaco e al presidente del consiglio.

5.10.06

Alcuni sindaci incontrano il direttore dell'Ulss

Un gruppo ristretto di amministratori locali, formato da Oscar Tosini, presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, Paolo Meneghin, sindaco di Badia, e da Gianpietro Pizzo, sindaco di Trecenta, ha incontrato il direttore generale dell'Ulss Marcolongo. Argomento della riunione, il reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta. Marcolongo ha illustrato i contenuti della riorganizzazione dei reparti di Pneumologia, Medicina e Geriatria da lui decisi col decreto n. 699 del 26 settembre 2006.
Il direttore generale ha inizialmente sostenuto non ci saranno modifiche nei servizi resi all'utenza, anzi che si tratta di un ampliamento. Seconda importante precisazione per i pazienti è che verrà mantenuto il servizio domiciliare per i pazienti tracheostomizzati o ventilati.

In mezzo a tante rassicurazioni una conferma negativa: i pazienti tracheostomizzati saranno indirizzati a Rovigo ma, afferma il direttore, "si tratta solo di quattro persone".

Un orientamento grave per due motivi: perché colpisce i pazienti più gravi e perché i tracheostomizzati, nel territorio dei comuni del distretto 2, non sono quattro ma circa il triplo.
Inoltre, contraddice apertamente le deliberazioni contenute nel decreto 699 del 26.9.2006 del medesimo direttore generale, che, in proposito, dispone "Di far confluire la ex struttura complessa di Trecenta e la struttura di Pneumologia nella struttura operativa complessa Medicina di Trecenta, attivando così l'Area Medica Multidisciplinare di Trecenta, in cui confluiscono i posti letto e le risorse umane e strumentali di Pneumologia e Geriatria di Trecenta, a far data dal 1° ottobre 2006".
Balza all'occhio come, a fronte del mantenimento dei posti letto, del personale e della strumentazione, dichiarati nel decreto 699, il direttore generale intenda precludere ai pazienti più gravi, i trachestomizzati e i ventilati, la possibilità di essere ricoverati a Trecenta.
Una preclusione inaccettabile e illegittima! Si, illegittima in quanto non prevista da nessun atto deliberativo del medesimo direttore generale.
I sindaci devono sentire sulle proprie spalle la necessità di impedire che il direttore generale dell'Ulss attui propositi addirittura peggiorativi rispetto a quanto previsto dai suoi stessi decreti.


3.10.06

Trecenta, il Consiglio comunale approva i contenuti della petizione.


Nella seduta consiliare di ieri è stata approvata all'unanimità il seguente documento:

IL C.C. DI TRECENTA RIUNITOSI IN DATA 2/10/2006 VISTA LA PREOCCUPANTE SITUAZIONE VENUTASI A CREARE NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DEL SAN LUCA, FA PROPRIO E SOSTIENE L'ALLEGATO APPELLO ALLE ISTITUZIONI SINDACI DEI COMUNI DEL DISTRETTO N. 2, CONSIGLIERI REGIONALI, PARLAMENTARI POLESANI, LANCIATO IN QUESTI GIORNI DAGLI UTENTI E DAI LORO FAMILIARI PER IL MANTENIMENTO DEL REPARTO DI RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA E DEMANDA AL TAVOLO DI LAVORO SULLA SANITA' ALTOPOLESANA L'IMPEGNO DI PRESENTARE QUESTA ULTERIORE PROBLEMATICA CREATASI ALL'INTERNO DEL SAN LUCA, ALLA V COMMISSIONE SANITA' NEL PREVENTIVATO INCONTRO CHE SI TERRA' ENTRO IL MESE DI OTTOBRE 2006.

L'allegato è il testo della petizione (vedi sotto).
Si è deliberato di mandare il documento alla stampa, ai consiglieri regionali, ai parlamentari, ai comuni del distretto n.2.
Speriamo che altri comuni seguano questa strada.

2.10.06

Castelguglielmo, se ne parla in consiglio comunale.

Comune di Castelguglielmo
Consiglio comunale del 28 settembre 2006

Comunicazione del Sindaco, Giorgio Grassia, circa le incertezze riguardanti il mantenimento del reparto di riabilitazione pneumologica dell'ospedale di Trecenta e del connesso servizio di assistenza domiciliare.

Con insistenza, in queste settimane, la stampa locale ha dato notizia di uno stato di incertezza riguardante il reparto di pneumologia presso l'ospedale “San Luca” di Trecenta.
Per la natura stessa delle patologie trattate, i pazienti pneumologici richiedono interventi continuativi nel tempo che, nel caso del reparto di Trecenta, ha portato all'organizzazione di un servizio domiciliare per i pazienti tracheostomizzati. I pazienti più gravi, infatti, necessitano della sostituzione mensile della cannula impiantata nella trachea e, periodicamente, devono sottoporsi ad un esame, chiamato emogas analisi, per il quale viene effettuato un prelievo di sangue arterioso. Interventi delicati che richiedono, oltre ad un infermiere specializzato, la presenza del medico pneumologo.
L'esperienza maturata in questi anni ha permesso di intervenire su decine e decine di pazienti tracheostomizzati con interventi domiciliari brevi ed efficaci che consentono di assistere i pazienti adeguatamente senza sottoporli a disagevoli spostamenti verso l'ospedale. Va notato che, purtroppo, vi sono molti casi di pazienti allettati, affetti da patologie concomitanti, per i quali un eventuale trasporto all'ospedale richiede la disponibilità di un'ambulanza in un contesto comunque problematico sia per i pazienti che per le famiglie che li assistono.
È presumibile che il costante e puntuale servizio domiciliare abbia concorso al contenimento delle necessità di ricovero ospedaliero, con la certezza, in ogni caso, di aver prestato la necessaria opera assistenziale presso il luogo più adatto per il paziente, la sua casa, il luogo dove viene accudito dai familiari, dove tutto è tarato sulle sue residue capacità motorie e relazionali.
Alcuni familiari di pazienti pneumologici hanno portato alla nostra attenzione i casi concreti di alcuni cittadini di Castelguglielmo, esprimendo grande preoccupazione per la possibilità che il reparto venga chiuso o stravolto al punto tale da far mancare il servizio di assistenza domiciliare.
La presenza del reparto del “San Luca” e del personale medico e infermieristico che in esso si è formato, costituisce un importante supporto al reparto di medicina che, diversamente, non potrebbe accettare pazienti con complicanze pneumologiche.
Sensibili ai problemi prospettati dai concittadini avvieremo alcune iniziative finalizzate a chiarire quanto sta avvenendo e mantenere la presenza del reparto di pneumologia dell'ospedale di Trecenta.
In particolare, ci attiveremo col presidente della Conferenza dei Sindaci al fine di promuovere la convocazione della stessa e il necessario chiarimento istituzionale con la direzione dell'ULSS n. 18.
Inoltre, interesseremo del problema i parlamentari, i consiglieri e gli assessori regionali polesani, nella convinzione che il loro supporto possa concorrere a conservare i livelli qualitativi fin qui espressi dal reparto di riabilitazione pneumologica di Trecenta e dell'ospedale “San Luca” nel suo complesso.

1.10.06

Presa di posizione dei Ds di Trecenta: la misura è colma

[Quello che segue è il testo integrale del volantino diffuso oggi a Trecenta dai Democratici di Sinistra]

Il reparto di Pneumologia del San Luca chiude, no rimane aperto, anzi rimane aperto ma cambia vestito. In questi giorni le cronache locali ci hanno tempestato di notizie contrastanti con l’unico risultato di farci diventare più diffidenti nei confronti delle dichiarazioni AULSS.
La Pneumologia di Trecenta è un reparto “vitale” per tantissime persone che quotidianamente vi si affidano. Non è, dunque, pensabile chiuderlo, trasferirlo o modificarne l’assetto se non per potenziarlo.
Le ultime notizie ci raccontano di un assorbimento della Pneumologia da parte del reparto di Medicina del San Luca con il mantenimento degli stessi posti letto. Ma a questo punto viene naturale porsi un paio di domande: quanti posti letto contava la Medicina prima della riorganizzazione e quanti ne conterà oggi a cose fatte? Il reparto di Medicina erogherà ancora il servizio domiciliare ai circa 300 pazienti che Pneumologia seguiva in modo sistematico o tale servizio verrà caricato sull’ADI ?
Purtroppo, contrariamente alle dichiarazioni fatte dalla dirigenza Aulss, l’ospedale San Luca sta subendo un continuo e lento indebolimento e la vicenda della Pneumologia non è altro che l’ennesimo atto in questo senso.
Noi DS di Trecenta vogliamo dichiarare tutta la nostra solidarietà ai pazienti, e ai loro familiari, che gravitano attorno alla Pneumologia di Trecenta e chiedere con forza al dr. Marcolongo di dimostrare con i fatti e non solo con le parole la volontà di potenziare il San Luca anche rinunciando a smembrare questo reparto perché troppo importante. Qualora queste dimostrazioni tardino ancora a venire, noi DS, concordemente con quanto già sostenuto da Bianchini, quale titolare della delega sulla Sanità nel partito a livello Provinciale, ci troveremo costretti a chiedere una ispezione ministeriale che verifichi le reali condizioni della Sanità Polesana.
Democratici di Sinistra - Sezione di Trecenta

30.9.06

Il 3 ottobre una delegazione di sindaci incontra Marcolongo

Martedì prossimo, 3 ottobre, una delegazione di sindaci incontrerà il direttore generale dell'Ulss Marcolongo per chiedere tutti i chiarimenti del caso, sul mantenimento del reparto di pneumologia e sul servizio domiciliare ai pazienti pneumologici. La delegazione, formata dal presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, Tosini, dal sindaco di Badia Meneghin e da quello di Trecenta, Pizzo, cercherà conferme alle rassicurazioni più volte espresse sulla stampa dal direttore dell'Ulss.
Tuttavia alcuni fatti fanno ritenere che la riunione avverrà in un contesto di avviato smantellamento del reparto.
Il numero dei pazienti ricoverati è stato forzatamente ridotto in questi ultimi giorni e sono stati quasi del tutto bloccati i nuovi ricoveri;
Dall'inizio di settembre il servizio domiciliare ai pazienti trachestomizzati è stato sospeso;
Le persone devono essere trasportate, a cura delle famiglie e spesso con la necessità di ricorrere all'uso di un'ambulanza, in reparto: solo in questo modo è possibile ottenere il cambio della cannula e il prelievo di sangue arterioso per l'emogas analisi;
Le stanze sono deserte e numerose apparecchiature sono state radunate in una stanza, come per un trasloco.

Oltre 1.000 firme


La petizione (vedi post precedente) ha ottenuto l'adesione di oltre 1.000 cittadini da quando, lo scorso venerdì 22 settembre, è iniziata la raccolta.
Molti moduli sono ancora in corso di completamento in vari comuni del distretto sanitario per cui è presumibile che il numero sia ancora maggiore.

28.9.06

Il testo della petizione popolare


Mantenere il reparto di Pneumologia e il servizio sul territorio
Appello alle istituzioni e ai parlamentari polesani

La decisione di chiudere il reparto di pneumologia, presso l’Ospedale di Trecenta, deve essere revocata. Lo chiedono i numerosi utenti dei servizi erogati dal reparto e le loro famiglie.
Il reparto di riabilitazione pneumologica costituisce un importantissimo supporto, a volte indispensabile, per il reparto di medicina. La chiusura del reparto comporterebbe un rilevante impoverimento per medicina impossibilitata ad accogliere pazienti con complicanze pneumologiche.
Il servizio di assistenza a domicilio per i pazienti tracheostomizzati, per la sostituzione periodica della cannula e il controllo del sangue arterioso, è un aiuto importantissimo a persone spesso intrasportabili e alle loro famiglie.
Nessuna logica, nemmeno economica, ammesso che di questo si tratti, può motivare la chiusura di servizi che coinvolgono centinaia di persone colpite, direttamente o indirettamente, da gravi patologie pneumologiche che ne compromettono pesantemente la qualità di vita.
Chiediamo

- Agli amministratori locali, e in particolare ai sindaci dei comuni del distretto sanitario per l’alto Polesine, di rappresentare, presso la presidenza della Regione Veneto, la gravità della situazione provocata dalla decisione della dirigenza dell’Ulss n. 18;
- Ai parlamentari polesani, di sostenere i sindaci in questa azione volta a conservare la funzionalità e l’efficacia dei servizi sin qui erogati dal reparto di pneumologia dell’ospedale di Trecenta, che rischia di subire un ulteriore e pericoloso impoverimento.
Settembre 2006


20.9.06

Il reparto di riabilitazione pneumologica


Questo blog è dedicato all'Ospedale "San Luca" di Trecenta.
In questi anni la struttura è stata oggetto di vari ridimensionamenti che ne penalizzano la funzionità.
La chiusura del reparto di riabilitazione pneumologica, che avrebbe dovuto avere luogo lo scorso 18 settembre 2006, è l'ultimo tentativo di ridurne i servizi all'utenza.
Caso forse unico nell'ambito dell'Ulss n. 18, il reparto di riabilitazione pneumologica ha attuato un prezioso servizio domiciliare di cui hanno usufruito, in particolare, i pazienti tracheostomizzati. Queste persone, infatti, mensilmente necessitano della sostituzione della cannula impiantata nella trachea e, periodicamente, devono essere sottoposti ad un esame (emogas analisi) che richiede un prelievo di sangue arterioso. Queste prestazioni richiedono la presenza di un medico e di un infermiere specializzati.
La chiusura del reparto comporterebbe la perdita di questo servizio in quanto il corrispondente reparto dell'ospedale di Rovigo, presso il quale verrebbero dirottati i pazienti pneumologici, non prevede questa attività.
Gran parte delle persone coinvolte non sono trasportabili con le normali automobili e richiedono la disponibilità di un'ambulanza. Inoltre, i viaggi necessari sarebbero assai difficili per i pazienti allettati.

Marcolongo rassicura i pazienti: «Il reparto c’è e resterà. Solo voci»

Articolo pubblicato dal Resto del Carlino il 20 settembre 2006

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Il Resto del Carlino, 20/09/2006

LA RISPOSTA La parola al direttore generale dell’azienda sanitaria

«Il reparto di riabilitazione pneumologica del San Luca di Trecenta c’è e ci rimarrà ancora».
Queste sono le secche parole del direttore generale dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo, arrivate a concludere il vespaio di polemiche innalzate negli ultimi giorni. Nonostante tutte le voci e le proteste sollevate dal personale ospedaliero e dai pazienti sul trasferimento del reparto nell’ospedale di Rovigo, Marcolongo rassicura: «Non ho mai detto che il reparto si chiuderà — spiega — la responsabilità dei provvedimenti è mia e fin’ora non ho ancora preso alcuna decisione. Certo sull’argomento si sta discutendo, ma smentisco tutte le voci che vedono il reparto di riabilitazione pneumologica di prossima chiusura». Sale l’apprensione tra la gente e la paura dei ricoverati di vedersi spostare in un’altra struttura. Ma le parole del direttore generale sono chiare: tutti possono tirare un sospiro di sollievo. «Non capisco da chi siano state messe in giro queste voci — continua Marcolongo — provvederò personalmente a chiarire la questione internamente».
Il giallo si infittisce: tra i dipendenti di Rovigo c’è già chi mugugna contro l’arrivo del nuovo incarico che impegnerà il personale, già in sottorganico, in altri ruoli. E a Trecenta c’è chi assicura che il reparto sta iniziando a essere smantellato. Ma forse, a questo punto, è solo per un trasferimento di Pneumologia a un altro piano del San Luca di Trecenta.

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Trecenta, «Pneumologia non chiude, ...

Articolo pubblicato sul Gazzettino del 20.09.2006

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Il Gazzettino, 20 Settembre 2006

Trecenta

«Pneumologia non chiude, anzi l'area della riabilitazione verrà potenziata portando i posti letto da 6 a 10». Chiude ogni polemica il direttore generale dell'Ulss 18 Adriano Marcolongo che spiega: «Pneumologia a Trecenta sta attraversando, come altri reparti, una riorganizzazione, cosa che riguarda tutta l'area della riabilitazione. Il pneumologo in servizio rimane al San Luca, non capisco tutti gli allarmismi diffusi nei giorni scorsi, così non si fa un buon servizio alla cittadinanza». Marcolongo ammette anche che per quel che riguarda la terapia semiintensiva, all'ospedale di Trecenta «è in atto un ragionamento sulla possibilità di eliminare alcuni posti letto. Ma si tratta anche in questo caso di un discorso organizzativo perché vicino c'è la terapia intensiva che spesso è sottoutilizzata e potrebbe quindi andare affiancata alla semintensiva per quel che riguarda la capacità di posti».
L'area della riabilitazione al San Luca sta vivendo una vera e propria ristrutturazione, «si tratta di un vero e proprio potenziamento, il tutto per assistere meglio il paziente. Tra poco diventerà operativa anche la piscina per la riabilitazione, un'altro passo avanti. Occorre ragionare - puntualizza il numero uno dell'Ulss 18 - in un'ottica che tende a compattare l'area della riabilitazione, non più strutturata in maniera a sè stante per ciascun settore, ma con una linea organica. Si tratta di organizzare meglio i vari servizi, di razionalizzare». Sembrano infondate, quindi, le paure diffusesi nei giorni scorsi circa la chiusura di pneumologia a Trecenta. La riorganizzazione del servizio porterà forse a qualche modifica ma lo stesso Marcolongo precisa che «uno pneumologo a Trecenta ci sarà, quindi i timori sono infondati». In tema di riorganizzazione ieri al Santa Maria della Misericordia di Rovigo c'è stato il trasferimento del reparto di neurologia dal terzo al quinto piano. I 29 posti letto, quindi, sono saliti di due piani di scale. Si tratta di un movimento deciso per avvicinare i reparti di neurologia e neurochirurgia alla sala operatoria, già presente al quinto piano dell'edificio. Un trasloco che ha sollevato qualche malumore fra i parenti dei pazienti ricoverati in reparto. Ma al di là di qualche armadietto arrivato in ritardo o di qualche comodino che inizialmente aveva preso la via di una camera piuttosto che di un'altra, tutto si è concluso nel giro di qualche ora. Molto lavoro per il personale del reparto dunque, con infermieri e portantini impegnati nei lavori di trasloco.

Alberto Garbellini

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